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Autore: ToraStrife    25/06/2012    0 recensioni
[Simple&Madama]
Vicino al nostro letto teniamo tutti un comodino, con tanto di cassetto dove buttiamo dentro tante cose che poi magari ci dimentichiamo. E ci capita ogni tanto di riaprirlo, e scoprire cose che magari non immaginavamo neppure di ricordare.
È ciò che farò con questa raccolta: Tante Oneshot, semplici sketches, parodie, e anche degli Aforimple&Madama. Alcune sembreranno demenziali, alcune vorranno semplicemente far sorridere, alcune strappare un pò di tenerezza.
Perché tutto questo è ciò che in fondo sono Simple&Madama - pagando i dovuti tributi alla striscia.
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Simple & Madama: The Unofficial Adventures'
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Simple e Madama: Sola nelle tenebre.
Thriller & Madama

Sola nelle tenebre



Accidenti, aveva fatto di nuovo tardi.
Quel maledetto capo sbraitante l'aveva trattenuta anche più del dovuto.
Risultato: ormai era uscita che era già buio. Madama sospirò: aspettare l'autobus era un suicidio di noia e attesa, a quell'ora ne sarebbe passato uno ogni morte di papa, e non aveva intenzione di aspettare tanto.
Un piccolo moto d'orgoglio inoltre le impediva di digitare il solito numero sul cellulare per far sgobbare di nuovo Simple come chauffeur.
Erano già cinque volte di seguito che lo aveva disturbato per farsi venire a prendere in macchina, un pò per capriccio, un pò perché quella del trattenersi dopo il lavoro stava diventando davvero una brutta abitudine. Maledetto capo!
Tanto valeva cominciare a incamminarsi, mentre nel frattempo si sarebbe fatta venire un'idea.
Mentre le lunghe ombre di Madama si proiettavano dalle sporadiche luci dei lampioni comunali, il quasi assordante rumore dei suoi passi evidenziò alla sua attenzione il fatto di essere completamente sola.
La donna si guardò intorno e trovò la desolazione dei vicoli spogli particolarmente angosciante.
Ma stasera non c'é nessuno?
Non che quei vicoli fossero solitamente pieni di vita, ma un rumore caratteristico vi era sempre: il latrato di qualche cane randagio, miagolii di gatti in calore, qualche barbone sdraiato per terra che trangugiava da una bottiglia di Whisky e occasionalmente chiedeva la carità. Persino lo squittire dei topi, animali che in genere le provocavano disgusto, le sarebbero apparisi di gradimento.
Il fatto è che quella sera non vi era proprio nessuno. Nessun rumore, nessuna presenza, nessun segno di vita.
L'unica cosa che sentiva era il Tap Tap del suo passo che adesso stava accellerando per via dell'ansia che cresceva.
Mentre oltrepassava vicoli su vicoli, Madama si guardò intorno in cerca di qualche familiare indizio, qualcosa che la risvegliasse da quell'irreale situazione.
Ma oltre il Tap Tap, nulla.

Tap, tap, tap, tap
, Tap.....

No, un momento, non era solo lei, c'era un rumore di altri passi oltre i suoi.
Si guardò indietro.
- C'é nessuno? - Gridò.
Ma oltre l'eco delle sue parole, niente.
Cominciò ad aumentare il passo.

Tap, Tap, Tap, Tap, ....

Ancora dei passi non suoi.  Si fermò. Si controllò le suole delle scarpe. Nulla di anormale. Batté un paio di volte ciascun piede sul terreno.

Tap, Tap
.

Riprese il passo.

Tap, Tap, Tap, Tap, Tap, Tap.....

Ancora quel rumore. Senza accorgersene, Madama incominciò a correre. Non capiva cosa fosse quel rumore, ma i suoi sensi le urlavano incessantemente Sei in pericolo.

Corri, corri ....

Si accorse troppo tardi di aver imboccato un vicolo cieco. Madama guardò con sgomento il muro davanti a sé, la propria ombra.... e un'ombra più grande. Qualcuno dietro di lei.
Si voltò, pur avendo paura di sapere la verità.
E fu lì che lo vide. Un minaccioso figuro, coperto interamente da un impermeabile e un cappello a falda larga, stava bloccando l'unica via d'uscita.
Un maniaco!
La falda del cappello e il bavero proteggevano l'uomo (ma era un uomo?) dalla luce, formando una zona di buio impenetrabile nella quale gli occhi di Madama non riuscirono a cogliere alcun indizio su chi, o su cosa quell'essere fosse.
Dopo un istante, in quella zona d'ombra apparve quello che Madama interpretò come un ghigno, di fatto una fila di denti giallastri che sembravano brillare di gioia.
Deglutendo, Madama vide una lingua passare avanti e indietro per quella caverna sorridente, come un predatore che stesse pregustando la prossima vittima.
La figura mosse qualche passo in direzione di Madama.
Contemporaneamente, la donna arretrò.
La figura con l'impermeabile continuò ad avvicinarsi, e Madama arretrò ancora, fino a quando la schiena non divenne aderente al muro.
No!
In trappola, come un topo in attesa di essere mangiato dal gatto.
Il losco figuro avvertì con soddisfazione lo sgomento della sua vittima, e prese ad avvicinarsi con passo deciso, con una frenesia che gli stava crescendo in corpo: la frenesia di predare.
Madama cedette al terrore, e scivolò a terra, dove si rannicchiò su sé stessa, nel futile tentativo di proteggersi.
Il maniaco ormai era sempre più vicino.

Tap, Tap...

Ormai Madama avvertiva la fine imminente. Il maniaco era ormai in procinto di avventarsi su di lei.
D'istinto alzò le braccia e con esse si riparò la testa, anche se sapeva che non sarebbe servito a nulla.
Le venne in mente Simple e il fatto che, probabilmente, questa volta avrebbe fatto davvero meglio a chiamarlo per l'ennesima volta.
Ma ormai era troppo tardi, non rimaneva che congedarsi da questo mondo, e chissà in quale orribile maniera.
Addio mondo crudele, addio.
........
.....
La fine che Madama si aspettava in realtà non stava arrivando, o comunque, ci stava mettendo un pò troppo.
Provò ad aprire gli occhi, e vide con stupore la figura che si stava allontanando inorridita.
Madama non capiva. Non era lei la vittima? Perché stavolta era la figura a fuggire? Restò qualche attimo nel più completo stupore, poi avvertì un odore strano e particolarmente intenso. Si accorse di essere ancora nella posizione di prima, con le braccia sopra la testa, e indagò sulla natura dell'odore, nell'interstizio tra corpo e braccio.
La faccia di Madama si accese come un semaforo rosso.
Livida di imbarazzo, si affrettò verso casa, mentre dalla borsetta prese uno spray deodorante e lo spruzzò intensamente sotto le ascelle.
Non seppe mai chi era quel maniaco, né cosa volesse da lei, ma almeno una risposta a una domanda l'aveva ottenuta: come mai quella sera fosse completamente da sola per la strada.


  
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