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Autore: Elecchan    25/06/2012    1 recensioni
Per Eleonora è l'inizio di una nuova vita. Dovrà passare un intero anno, giorni e notti, nella più grande scuola di tutti i tempi, La WW Academy. Cosa succederà?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eleonora Vargas era una giovane di 17 anni, sorella di Feliciano e di Lovino Vargas e rappresentava il Centro Italia. Aveva un ricciolo nella stessa posizione di Feliciano ma aveva il colore dei capelli di Lovino. Gli occhi erano quasi neri, diversamente dai fratelli. Era molto diretta e schietta, ma in certe occasioni si presentava molto timida. Adorava i fratelli e faceva di tutto per proteggerli.
Per 17 anni visse in una casetta a Roma ma le arrivò una lettera di Feliciano, che senza il suo permesso l'aveva iscritta alla WW Academy.Si arrabbiò per ciò che aveva fatto il fratello però decise di andarci. 
Osservò l'enorme cancello dinanzi a lei e con le valigie che la facevano cadere ininterrottamente aprì la porta della scuola. Si trovò davanti tantissimi studenti (tutti Stati) che parlottavano, ignorandola. Non sapeva ancora in che classe era e quindi decise di controllare in bacheca. Era nella classe Europa, composta da tantissimi studenti. Alcuni di essi li conosceva e altri no e guardò i nomi dei suoi compagni:
L'intera Italia (quindi lei e i fratelli), Germania, Austria, Svizzera, Liechtenstein,Prussia, Ungheria, Francia, Inghilterra, Spagna, Grecia, Turchia, Danimarca, Norvegia, Svezia, Finlandia, Islanda, Russia, Bielorussia, Ucraina, Polonia, Estonia, Lettonia e Lituania.  Mancavano molti Paesi, che magari non si erano iscritti. Vicino ai nomi della classe Europa c'era la piantina della scuola che indicava la posizione dell'aula. Corse disperata, perché mancavano pochi minuti all'inizio della sua prima lezione. Arrivò stanca e affaticata e tirò un sospiro di sollievo. C'erano pochissimi compagni. Austria componeva musica per pianoforte, Ungheria gli pettinava i capelli, Inghilterra leggeva un libro e Svezia stava in silenzio con accanto un Finlandia spaventato. I suoi fratelli arrivarono poco dopo, tranquilli e felici. 
-Ciao sorellina, più veloce di noi eh?
-Siete sempre i ritardatari. Non sto vicino a voi, altrimenti non seguo la lezione. Almeno STUDIO, rispetto a voi.
-Lo so sorellina, sei sempre stata bravissima a scuola...- Continuò Feliciano.- Fin troppo...
-Uffa, Ele. Lo sappiamo che sei brava, non vantarti.-sbottò Lovino.
-Io non sono vanitosa. Stai zitto, Lovi.
La discussione terminò lì. Si sedette al primo banco, da sola. Nessuno si sarebbe seduto lì. Però dopo pochi minuti arrivo un ragazzo sorridente e col viso paffuto rincorso da una giovane simile a lui ma con un fiocco in testa. Si sedette accanto alla giovane Vargas e la fanciulla col fiocco si sedette nel suo grembo.
-Ora basta, Natalia. Siediti in un altro posto. Fai come Ucraina...
-No fratellone, ti voglio stare vicino. Chissà cosa ti farà questa ragazzina.- Indicò Eleonora.
-Ma io non faccio nulla!- la Vargas si intromise nel discorso.
-Scusa, è che mia sorella mi vuole sempre accanto...- disse il ragazzo con la sciarpa.
-Certo, altrimenti questa ti ruba!
-Ancora? Ti ho detto che non ti faccio niente!- Questa volta la voce della Vargas divenne più alta.
Il ragazzo con la sciarpa lanciò con tutta la sua forza la sorella, che cadde verso il muro. Un po' acciaccata, cercò un posto all'ultimo banco e si sedette vicino ad Ucraina.
-Mi scuso ancora, fa sempre così. Mi sta attaccata come una cozza per tutto il giorno. Non ce la faccio più. E' da 17 anni che fa così.- Il ragazzo era sinceramente dispiaciuto.
-Non fa nulla, non preoccuparti. Comunque io sono Eleonora Vargas, rappresento il Centro Italia. E tu chi saresti?
-Sono Ivan Braginski, rappresento la Russia.
La ragazza era emozionata: parlava con la nazione più grande del mondo! Però non sembrava tanto da temere: era con un viso paffuto e da bambino, un grosso naso adunco ma il giovane aveva dei meravigliosi occhi viola.
Quando arrivò il professore, smise di parlare e subito si girò verso la cattedra. Da quel momento l'italiana cambiò: non risparmiava nessuno. Quando il professore chiese qualcosa per vedere se tutti avevano studiato, era l'unica che alzava la mano, oltre ad Inghilterra, considerato il ''secchione'' della classe. Facevano una vera e propria gara e si guardavano in cagnesco. Quando finì la lezione il prof era molto soddisfatto. Fece andare via i compagni di Italia e di Inghilterra e li trattenne.
-Sono molto contento di voi due. Credo che siate l'anima della classe. Mi piacete molto.
Eleonora e Inghilterra lo guardarono con orgoglio e insieme dissero:
-Facciamo del nostro meglio, professore!
Uscirono entrambi dalla classe.
-Ciao. Sono Arthur Kirkland e rappresento l'Inghilterra. Tu chi saresti?
-Eleonora Vargas, rappresento il Centro Italia.
-Sei stata veramente molto brava. Me ne compiaccio.
-Anche tu sei stato bravo.
Nonostante i complimenti, si guardavano torvo e con aria di sfida. Poi presero la strada per i dormitori. Solo Inghilterra, veramente.
Infatti l'italiana non sapeva dove essi fossero. Voleva chiedere per telefono ai fratelli, ma non si poteva utlizzare nella scuola. Era visibilmente stanca e a terra. Avrebbe voluto cambiarsi e dormire. Sbadigliò. Fuori era notte tarda, visto che la prima lezione era di pomeriggio. Continuò a vagare per la scuola, alla ricerca di qualche studente. Probabilmente Ivan era già a letto. Notò Arthur seduto in sala professori. Allora non doveva andare in dormitorio.
-C-ciao Arthur. Mi sono persa. N-non trovo il dormitorio... Che strada devo prendere?
La ragazza era così stanca che quasi traballava. Era in piedi ormai da 3 ore, visto che vagava ininterrottamente per l'accademia. Arthur si mosse verso di lei. 
-Si vede che sei stanca. Hai praticamente le palpebre chiuse. Dai che ti accompagno.
Era preoccupato. Aveva gli occhi verde smeraldo fissi su di lei. Le prese la mano e iniziò a parlare come una guida.
-Allora. I dormitori sono divisi in classe Europa, Asia, Africa, America e Oceania. Guarda, sali qui e troverai le due porte. La sinistra per le ragazze e la destra per i ragazzi. La tua stanza se non sbaglio è la numero 5. Tanto c'è scritto il tuo nome. Hai capito?
-S-sì. Grazie Arthur.
-Di nulla, ma figurati.
 L'italiana traballò verso la sua stanza e si chiuse dentro. Si buttò sul letto e si cambiò col suo pigiama. La stanza era veramente molto carina. Violetta con disegni floreali. Il letto era a castello. Quindi c'era un'altra ragazza con lei. Era talmente stanca che non aveva letto nella porta il secondo nome. Chiuse gli occhi e si addormentò.
  
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