Dawn non riusciva a dormire.
Si girava e rigirava nel letto, cercando di trovare una
posizione adatta al sonno.
Dopo vari tentativi andati a vuoto, la ragazza scostò le
lenzuola dal suo minuto e candito corpo, si sedette sul bordo del letto e
cominciò a pensare:
Stava per succedere qualcosa, ne era sicura.
Non sapeva se stava per accadere qualcosa di brutto o di
bello, ma era solo questione di tempo, se lo sentiva.
La bionda rivolse le sue grandi iridi color cobalto sulla
sua voglia: Una lunga spada argentata posta sul polso sinistro.
Era strana ma bellissima, il suo color argento risplendeva
ai raggi della luna che illuminavano la stanza.
Sembrava un tatuaggio.
Lei non sapeva spiegarsi il perché Madre terra le avesse
regalato una così strana voglia, anche perché lei odiava la violenza e tutti i
simboli che la rappresentavano.
In alcuni momenti, odiava anche quella piccola spada sul suo
polso.
I suoi pensieri furono interrotti da un rumore al piano di
sotto.
La ragazza scese in fretta le scale, giusto in tempo per
vedere chi c’era in casa sua.
Tre ragazzi stavano entrando dal buco della porta, ormai a
terra:
- Cavolo amico. Potevi anche bussare! – Disse un ragazzo
nero al secondo dalla pelle ambrata e dagli occhi verdi.
- Tanto non ci avrebbe aperto comunque DJ. – Replicò l’altro,
guardandosi in giro.
- Ragazzi, ormai il danno è fatto, ricordiamoci perché siamo
qui. – Un terzo ragazzo sbucò da dietro gli altri due e, detto questo, si
avvicinò a Dawn che intanto era rimasta immobile sull’ultimo gradino delle
scale.
La ragazza lo guardò bene:
Aveva lunghi capelli neri, ma la cosa che colpì di più la
bionda erano gli occhi; erano di un verde acceso ma avevano una forma alquanto
strana, sembravano occhi di gatto.
- Tu devi essere Dawn, vero? Vai a preparare le valige,
siamo venuti a prenderti. – Disse il ragazzo dagli occhi di gatto in tono
gentile.
La ragazza si fermò ad osservare l’aura dei presenti: non
avevano cattive intenzioni con lei, ma c’era qualcosa in loro che in quel
momento Dawn non riuscì a capire.
La ragazza corse sopra, preparò in fretta le valige, si
vesti con altrettanta velocità e ritornò dai tre ragazzi dopo qualche minuto.
- Bene sei pronta, andiamo. – Mormorò il latino precedendo
il gruppo fuori.
Il ragazzo dagli occhi di gatto accompagnò Dawn in strada,
dove li aspettavano due moto, una nera e una rossa. Dopo averla fatta salire su
quella nera, mise in moto e partì a tutta velocità.
Il gruppo si fermò al limitare di una grande ed impenetrabile
foresta.
- DJ apri il passaggio. – Ordinò il ragazzo dalla pelle
ambrata.
Il ragazzo dalla pelle nera si fermò davanti ad una albero molto vecchio, prese un
bel respiro e, abbracciando il tronco, sradicò l’albero, rivelando un sentiero
nascosto. Dawn sgranò gli occhi: nessun uomo aveva tutta quella forza!
- Al, forse è meglio che entro prima io, ricordati che tra i
tre sono l’unico che sa vedere bene al buio. – Disse il moro, provocando una
smorfia infastidita sul volto del latino.
- Ti ho già detto di chiamarmi Alejandro! Comunque va prima
tu, Trent. – Concluse il ragazzo.
Dopo un ora passata a camminare per quel sentiero, Dawn ebbe
il coraggio di parlare:
- DJ, mi puoi dire dove stiamo andando? –
- Siamo diretti a Campo Otherkin. Ti piacerà, è un bel
posto. – Rispose il ragazzo, rivolgendo un sorriso a Raggio di luna.
- Campo Otherkin? Che cosa vuol… -
La ragazza non riuscì a
finire la frase:
Davanti a lei si stagliava un agglomerati di tende e case sugli
alberi, illuminate dalle torce che rendevano il posto magico.
- Benvenuta a Campo Otherkin. – Sussurrò DJ, guardando lo
stupore impresso sul volto della bionda.
Alejandro accompagnò Dawn all’interno del campo fino ad una grande
tenda, ornata da lunghi serpenti verdi a guardia dell’entrata.
L’interno era illuminato da un gran focolare al centro, in
un angolo, una ragazza dai lunghi capelli neri e con un tatuaggio a forma di
serpente sul collo li accolse:
- Sei sicura che sia lei? – disse guardando dall’alto verso
il basso Dawn.
- Si Heather, ha il simbolo e non è uno stupido tatuaggio,
guarda! – Alejandro prese il polso sinistro della bionda e lo mostrò alla mora.
La ragazza esaminò a fondo la piccola spada argentea, poi
guardò negli occhi la bionda con uno sguardo molto sorpreso:
- Finalmente ti ho trovata. Ti immaginavo meno minuta lo
sai? Sierra accompagnala nella sua tenda, domani conoscerà il
suo addestratore.
– Concluse Heather, chiamando a sé una ragazza dai lunghi
capelli viola e dalle braccia ornate da lughi tentacoli rosa, che
accompagnò Dawn fino ad una capanna bianco latte.
- Sierra mi puoi spiegare che cosa sta succedendo qui? –
Chiese esasperata la ragazza, che non ne poteva più di tutto quel mistero.
- Tu non sai niente… Incredibile! – Disse sorpresa Sierra.
- Allora ti trovi a Campo Otherkin. Gli Otherkin sono
persone che hanno il loro spirito legato ad un animale, col tempo essi
acquistano poteri e abilità relativi alla specie con cui hanno questo tipo di
legame. Dalla nascita, sul nostro corpo compare una strana voglia che
simboleggia l’animale che ci rappresenta. –
- Un giorno tre potenti stregoni, il Trio della morte,
scoprirono un modo per diventare potentissimi e conquistare il mondo:
risucchiando la nostra linfa vitale. La nostra gente era stata quasi estinta, e
siamo stati costretti a rifugiarci in questa foresta che è stata protetta da un
potente incantesimo. –
Dawn ascoltava rapita le parole della ragazza.
- Secondo la leggenda, un giorno sarebbe nata una bambina,
la cui anima era legata a tutte le specie animali, e sarebbe stata l’unica
capace di sconfiggere il Trio della morte e salvare la nostra razza. –
Alla fine della storia, la bionda scosse il capo
contrariata:
- Credo che abbiate sbagliato persona, io odio la violenza e
non riuscirei mai a sconfiggere questi tre stregoni. – Sierra prese
delicatamente il polso di Dawn, accarezzando la voglia a forma di spada.
- Questo è il simbolo che tu sei la nostra salvatrice. Ora è
meglio che riposi, sembri molto stanca, buona notte. – Detto questo, la ragazza
lasciò Dawn sola.
Raggio di luna era molto confusa.
Tutto quello che era successo poco prima le sembrava un
sogno.
Lei non poteva essere la salvatrice di quella povera gente,
non era capace di fare tutte quelle cose eroiche che diceva la leggenda.
Decise che il giorno dopo avrebbe chiesto spiegazioni
dettagliate su quella faccenda e, con questi pensieri, si abbandonò alle
braccia di Morfeo.
Angolo dell'autrice:
Ecco a voi il primo capitolo!
Sprero di aver spiegato molto bene chi sono gli Otherkin nella mia storia.
Avete già capito gli animali legati ai protagonisti?
Come sempre vi ricordo di avvissarmi nel caso sprofondi nel OOC in qualche personaggio
Non dimenticatevi di recensire ;)
Un bacione ^^
Ogghylapazza97