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Autore: CowgirlSara    15/05/2004    3 recensioni
Un giovane re che aspetta una sposa. Una principessa dall'apparenza timida e remissiva. E, intorno a loro, una strana ed eterogenea "famiglia" legata da viaggi, battaglie, dolori e gioie condivise, che li aiuterà a percorrere la strada verso la comprensione reciproca.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aragorn, Eomer, Eowyn, Faramir, Legolas
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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12. La cerimonia

 

Celediel sbadigliò, stropicciandosi il naso e gli occhi, poi allungò un braccio, trovando nel letto solo un tiepido calorino; delusa fece spuntare la cima della testa dalle coperte.

"Legolas lisse nîn..." Chiamò con voce lamentosa. "Meleth... lisse..."

"Non fare i capricci, è ora di alzarsi." Mormorò una voce dolce; lei si scoprì di colpo il viso, mostrando un broncio insoddisfatto, aveva voglia di fare un po' di scena.

"Odio svegliarmi lontano dalle tue braccia." Protestò.

"Oggi sarà una giornata impegnativa..." Riprese Legolas, sedendosi sul letto. "...e anche tu devi cominciare a prepararti." Le diede un colpetto sul naso con l'indice; Celediel fece una smorfia buffa, lui rise. Lei prese una decisione.

"Non ha ancora fatto giorno... e tu..." La osservò allibito, mentre usciva dalle coperte e gli saltava addosso, stendendolo. "...mi dedicherai un po' di tempo." Aggiunse slacciandogli la vestaglia, dopo che si era seduta su di lui.

"Celediel..." Tentò di protestare, ma lei gli stava già passando le mani sul petto scoperto, e languidamente mordicchiando la spalla, muovendosi contro di lui. "...continua così, ti prego..." Riuscì soltanto a sussurrare, mentre cedeva all'eccitazione.

"Ma non era tardi?" Gli chiese sensualmente la compagna, bisbigliando nel suo orecchio con un sorriso soddisfatto.

"Credo che abbiamo ancora qualche minuto..." La sua bocca fu chiusa da un dolcissimo bacio.

 

Arwen si avvicinò lentamente alla ragazza seduta davanti allo specchio, con la silenziosità tipica della sua razza. L'amica non si accorse di nulla, finché non vide la sua immagine sorridente riflessa nello specchio; le sorrise a sua volta, girandosi.

"Sei pronta?" Le domandò l'elfo.

"Sì, hanno appena finito di arricciarmi i capelli." Rispose Lothìriel, sistemandosi un boccolo biondo.

"E, con l'emozione come va?" Continuò la regina, aggiustandole la pettinatura.

"Umpf..." La fanciulla sbuffò, respirando forte. "Posso farcela." Dichiarò poi, sorridendo.

"Bene." Le disse Arwen sorridendo dolcemente.

"Tu eri molto emozionata, il giorno delle tue nozze?" Le chiese Lothìriel.

"Aspettavo quel giorno da così tanto tempo..." Rispose la regina distratta, guardando nel vuoto. "Ero stanca e tesa, ma quando ho guardato Estel negl'occhi, tutto il resto è scomparso..." Tornò a guardare l'amica.

"Vorrei solo avere qualcosa per distrarmi un momento..." Dichiarò Lothìriel, chinando il capo.

"Posso rivelarti un segreto, che sono sicura ti farà pensare ad altro, almeno per qualche minuto." Gli disse Arwen, abbassandosi verso di lei con fare cospiratorio.

"Lo voglio, dimmi." La incitò la ragazza bionda.

"Ho promesso ad Aragorn che non lo avrei detto a nessuno, tu giurami che non lo rivelerai ad anima viva." Le mormorò fissandola negl'occhi.

"Giuro, sarò muta come una tomba." Promise Lothìriel.

"Aspetto un bambino." La faccia della dama di Dol Amroth assunse un'espressione di meravigliata gioia; balzò in piedi, abbracciando l'amica.

"E' bellissimo, Arwen!" Esclamò ridendo.

"Calma, calma, ti si sciupano i capelli!" Protestò divertita la regina, allontanandola da se.

"Oh, è veramente una splendida notizia! Ma lo direte anche agl'altri, vero?!" Continuava la fanciulla, saltellando.

"Sì, sì, certo, dopo la festa..." Arwen cercava di calmarla. "Adesso, ti prego, calmati, sta arrivando qualcuno, non vorrei dover dare troppe spiegazioni." Aggiunse sorridendo.

"Certo, certo..." Rispose Lothìriel, alzando le mani e ricomponendosi; in quel momento entrarono Eowyn e Celediel, la dama bianca portava la cappa col bordo di pelliccia.

"Ecco qua, ti mancava solo questa." Le disse, porgendogliela.

"Grazie, Eowyn." Replicò la ragazza con un piccolo inchino.

"Il corteo è pronto, aspettano te." Intervenne Celediel; Lothìriel prese un lungo respiro.

"E' l'ora." Affermò guardando Arwen negl'occhi; lei annuì sorridendo. "Andiamo a salutare gli antichi re." Si sistemò la cappa sulle spalle, poi uscì dalla stanza, seguita dalle altre tre.

 

L'elfo attraversò silenzioso la porta socchiusa; Eomer era in piedi vicino al letto e si stava sistemando il vestito.

"Come..." L'uomo si girò di scatto, puntandogli contro l'indice; Legolas si zittì.

"Giuro, al prossimo che mi chiede come va, gli spiano il culo a pedate." Annunciò serissimo il re del Mark; l'elfo alzò le mani in segno di resa.

"Te lo hanno chiesto in molti?" Si azzardò a chiedere Legolas, mentre l'amico tornava a dargli le spalle; lo vide annuire.

"Praticamente tutti." Rispose, voltandosi e finendo di allacciare la cintura. "Il primo è stato Sam, poi Imrahil e la sua dolce sposa, Faramir, Merry e Pipino, Eowyn, che è venuta a portarmi la cappa..." Indicò il mantello sul letto. "...Gimli..."

"Aragorn?"

"No, lui non si è ancora visto, in compenso è passata Arwen..."

"Celediel?" Il tono con cui Legolas lo chiese fece alzare ad Eomer gli occhi dalla fibbia della cintura; si fissarono un attimo negl'occhi.

"Lei è... passata ieri sera..." L'elfo sorrise.

"Lo so."

"Doveva venire anche stamattina..." Continuò Eomer.

"Lo so."

"C'è qualcosa di lei che non sai?" Domandò ironico il re, incrociando le braccia.

"Molte cose." Rispose Legolas annuendo.

"Chissà, forse, se l'avessi conosciuta prima di te..."

"Non mi pare il momento di porsi certe domande, Eomer." Ribatté tranquillamente l'elfo. "Stai per sposare una donna magnifica, e non solo in senso fisico, e le vuoi bene." Aggiunse.

"Lo so."

"Vedi che qualcosa sai anche tu?" Scherzò Legolas, inclinando di lato la testa bionda.

"Fottiti." Borbottò Eomer, afferrando la cappa.

"Sta arrivando Estel." Annunciò l'elfo.

"E come lo sai?" Chiese stupito l'amico, tornando a guardarlo.

"Il passo di Grampasso è inconfondibile."

"Come va?" Esordì il re di Gondor entrando nella stanza; Eomer levò gli occhi al soffitto, mentre Legolas rideva sommessamente.

"Io vado, accompagno il corteo ai Tumuli." Intervenne l'elfo, continuando a ridacchiare. "Vi lascio."

"Ci vediamo dopo." Lo salutò Aragorn; Eomer, invece, gli fece solo un cenno con la mano e un sorriso appena accennato, ma sincero.

"Sei pronto?" Chiese il ramingo, quando Legolas ebbe lasciato la camera.

"Sì." Annuì Eomer, con espressione decisa. "E ti dirò, sono felice che sia giunto il momento." Aggiunse, passando vicino al fraterno amico e battendogli la mano sulla spalla.

 

Legolas scendeva le scale abbastanza in fretta, poiché sentiva chiaramente i rumori del corteo della sposa che si preparava a partire; svoltò un pianerottolo e si trovò davanti Celediel, ferma qualche scalino più sotto. Si guardarono negl'occhi.

Lui indossava una tunica di velluto blu molto scuro, con ricami d'argento sul colletto, lungo l'abbottonatura e sul risvolto delle maniche; per l'occasione aveva anche indossato un cerchietto di mithril sulla fronte. Vederlo in quel modo, all'improvviso, era come essere catapultati in un sogno, e così fu per Celediel.

Lei, invece, portava un mantello, con cappuccio, color azzurro ghiaccio, che le copriva interamente l'abito; rimanevano scoperti solo il suo viso esotico, con gli zigomi alti e quegl'occhi all'insù, il profilo della coroncina di mithril che aveva sulla fronte e due bande di capelli biondi che uscivano dal cappuccio, adagiandosi sul davanti. Legolas era convinto di non averla mai vista così bella ed eterea, gli mancava il respiro.

"-Il blu è decisamente il tuo colore.-" Gli disse col pensiero.

"-Tu sei splendida, somigli a Galadriel, ma sei molto più bella di lei.-" Rispose lui, allo stesso modo.

"-Sei andato via quando ancora mi stavo vestendo...-" Si lamentò Celediel.

"-Per colpa tua stavo per fare tardi.-" Replicò Legolas, alzando un sopracciglio; i loro occhi erano incatenati.

"-Ma dovevo dirti una cosa importante.-" Continuò la fanciulla elfo.

"-Dimmela adesso.-" La incitò il principe; lei fece un breve sorriso, poi salì due gradini, fermandosi sotto a quello dove era lui.

"E' stato bellissimo, stanotte." Mormorò dolcemente; Legolas sorrise, completamente rapito dal suono della sua voce, dal suo profumo, dalla sua sola presenza. "E anche stamattina..." Aggiunse, con molta più sensualità; lui alzò le sopracciglia, soddisfatto, mentre lei gli passava le braccia intorno al collo, affondando le dita nei suoi capelli

Il cappuccio del mantello di Celediel scivolò dalla sua testa, mentre, con passione, si baciavano sulle scale.

"Hemhm..." Tossicchiò qualcuno, ma loro non gli diedero peso, continuando a baciarsi. "Siete bellissimi, ma si sta facendo tardi..." La voce di Eowyn li fece staccare; guardarono nella sua direzione e videro, sulle scale sopra di loro, la bianca dama in compagnia della principessa Etheldred.

I due elfi si scambiarono un'occhiata imbarazzata, poi guardarono Eowyn, con espressione pentita e, infine osservarono preoccupati la faccia schifata dell'altra donna.

"Scusate..." Mormorò Legolas. "Sarà meglio che ora andiamo..."

"Eh, sì..." Confermò Celediel; poi si presero la mano e scesero di corsa le scale, ridendo.

"Elfi." Commentò acida Etheldred, scuotendo il capo.

 

Il bastione di Meduseld, davanti al porticato d'entrata, era stato pulito dalla neve, ma certamente sarebbe stato impossibile togliere il freddo; Eomer aspettava là sopra, insieme ad Aragorn, Arwen, Eowyn e Faramir, cercando di resistere al vento gelido che gli buttava il nevischio sulla faccia arrossata. Gli invitati più furbi, vedi hobbit, erano già dentro, ma il cerimoniale prevedeva che il re ricevesse la sposa sullo scalone, per poi condurla all'interno della reggia, accompagnati dalla persona che avrebbe officiato il rito.

La sposa del sovrano, secondo la tradizione del Mark, seguita da un ricco corteo, doveva attraversare la città di Edoras per essere vista e acclamata dai sudditi, giungere fino ai Tumuli dei Re, poi ripercorrere la collina e raggiungere il promesso sposo sul bastione di Meduseld.

Eomer tirò di nuovo su col naso; Aragorn lo guardò divertito, aveva un'espressione a dir poco comica. Il re di Gondor scambiò poi un'occhiata con la sua sposa, che gli sorrise tranquilla.

"Mi domando perché stiamo aspettando qui fuori." Disse il re del Mark, stringendosi nelle braccia e serrando l'allacciatura del mantello.

"Lo hai detto tu che bisogna rispettare la tradizione." Replicò Aragorn; lui lo guardò di sbieco.

"Sì, ma io sono il re, la potevo anche cambiare questa cavolo di tradizione!" Sbottò Eomer; Arwen rise. "Non avevo mai sofferto tanto freddo..." Aggiunse, tornando a guardare l'orizzonte.

"E... e... etcì!" Eowyn starnutì, facendo voltare tutti gli altri. "Scusate..." Si giustificò la dama, tirando su col naso il più educatamente possibile; Eomer si girò di nuovo, scuotendo il capo, seguito dagli altri.

"Psst..." La voce di Eowyn di nuovo. "Psst..." Eomer alzò gli occhi al cielo. "Psst..." Ora basta; il re si girò di scatto verso Faramir.

"Le vuoi rispondere!" Gli ordinò; dopo un attimo di smarrimento, il sovrintendente si voltò verso la moglie.

"Dimmi, cara."

"Mi gocciola il naso, non è che avresti un fazzoletto?" Gli domandò timidamente, e a bassa voce, la dama; lui le porse subito il suo fazzoletto. La donna si soffiò il naso e glielo rese.

"Ma... me lo rendi?!" Esclamò il marito; lei si strinse nelle spalle.

"Tu hai dove tenerlo." Rispose noncurante.

"Arrivano." Annunciò Aragorn; la sua voce attirò l'attenzione di tutti i presenti.

Il corteo era appena comparso in fondo alla strada, nei pressi delle mura; si distinguevano bene la figura nobile di Imrahil, in testa al gruppo, e Lothìriel al suo fianco, che montava Cioccadoro.

Eomer sentì, all'improvviso, le gambe cominciare a tremargli; un vuoto spaventoso alla bocca dello stomaco lo fece complimentare con se stesso per non aver fatto colazione, altrimenti, a quel punto, avrebbe anche potuto vomitare. Guardò il corteo avvicinarsi, poi le facce sorridenti intorno a se, e cominciarono a sudargli le mani, nonostante fossero gelate. Erano quasi arrivati, e ora? Chinò il capo, guardandosi la punta degli stivali; Aragorn si avvicinò a lui, posandogli una mano sulla spalla.

"E... se non volessi più sposarmi?" Mormorò pianissimo.

"Non dire sciocchezze." Rispose secco il ramingo. "Guardala." Aggiunse con dolcezza.

Eomer sollevò lo sguardo con lentezza estrema; il corteo si era fermato e Imrahil aveva appena fatto smontare Lothìriel dal cavallo. Al re di Rohan si spalancò leggermente la bocca.

I capelli della fanciulla erano acconciati sopra la testa in morbidi e vaporosi boccoli biondi; l'abito era color panna, con bordi e risvolti rosa, ricamati con rose dalle foglie d'oro, il tutto era completato dalla cappa di velluto bianco bordata di pelliccia, uguale a quella di Eomer. Lo guardò in volto, con quei suoi occhi d'oro, lucenti e splendidi, forse un po' lucidi; si vedeva che era emozionata. Stringeva la mano del padre, avvicinandosi a passi lenti e solenni; respirava in fretta, prendendo qualche sospiro profondo. Squillarono le trombe.

"Oh, per tutti i Valar..." Biascicò Eomer con voce strozzata, mentre la osservava.

"Cosa c'è?" Gli chiese Aragorn.

"E' fantastica..." Rispose sorpreso, continuando a fissare Lothìriel.

"Allora la sposi?" Domandò ironico l'amico, aspettandosi la risposta che arrivò.

"Certo che sì." Annuì Eomer; il ramingo fece un sorriso retorico e divertito.

Imrahil e Lothìriel, ormai, erano ai piedi della scale di Meduseld; la fanciulla continuava a fissare Eomer negl'occhi, e lo trovava bellissimo.

L'uomo aveva il bel viso rasato incorniciato dai capelli biondi, e un sorriso un po' stralunato; indossava una tunica color senape, bordata di porpora con ricami d'oro, che gli donava moltissimo. Aveva un aspetto regale ed i suoi occhi verdi la guardavano con dolcezza.

La sposa si fermò sul primo gradino, tenuta per mano dal genitore; Aragorn fece qualche passo, avvicinandosi a loro, poi si rivolse ad Imrahil.

"Chi concede in sposa questa donna?" Gli domandò, dando ufficialmente il via alla cerimonia.

"Suo padre." Rispose il principe di Dol Amroth, invitando la ragazza ad avanzare; poi si girò verso di lei, avvicinandosi, e le baciò la guancia. "Ti voglio bene." Le sussurrò all'orecchio, lei gli sorrise con tenerezza.

I due salirono ancora tre scalini, fermandosi davanti ad Eomer; lui e Lothìriel non avevano ancora smesso di guardarsi negl'occhi.

"Chi prende in sposa questa donna?" Chiese Imrahil al giovane uomo.

"Il re del Mark." Rispose orgoglioso Eomer, allungando la mano verso Lothìriel.

La folla, che aveva accompagnato il corteo, quando Imrahil mise la mano della sposa in quella del loro sovrano, scoppiò in gioiose grida e applausi; Lothìriel abbassò il capo con un sorriso timido, senza togliere gli occhi da quelli di Eomer, lui le baciò la mano.

 

Entrarono nella reggia seguiti dagli ospiti che avevano fatto parte del corteo della sposa, tra cui Gimli, Legolas e Celediel; nel frattempo, ricominciava a nevicare.

Aragorn e gli sposi si fermarono sotto il trono, mentre gli invitati si disposero intorno a loro, a semicerchio; a Celediel venne da ridere, quella scena le ricordava qualcosa...

"Cosa c'è?" Le bisbigliò Legolas, accorgendosi che si tratteneva.

"Niente, solo questo mi ricorda l'ultimo matrimonio a cui sono stata..." Rispose lei divertita.

"Non è che scapperà la sposa?" Domandò ironico l'elfo; Celediel lo guardò con un sorriso sbieco.

"Questa volta, credo proprio di no..." Ipotizzò poi, spostando gli occhi su Eomer e Lothìriel, che si tenevano le mani, guardandosi negl'occhi e sorridendo.

"Anch'io." Confermò lui, abbracciandola da dietro e posando il mento sulla sua spalla; si guardarono, si sorrisero. "-Ti amo...-" Si dissero con la mente.

La cerimonia, nel frattempo, continuava; Aragorn prendeva seriamente il suo compito di officiante, sotto lo sguardo severo di Dama Etheldred. Ora, gli sposi, si stavano scambiando le promesse; era un momento molto romantico, con la sala illuminata da centinaia di candele ed un irreale silenzio tutto intorno.

"Vuoi tu, Eomer, re del Mark di Rohan, prendere in sposa questa donna, e mantenere le promesse che le hai appena fatto?" Domandò serissimo Aragorn.

"Lo voglio." Rispose deciso, senza togliere gli occhi da quelli di lei.

"Vuoi tu, Lothìriel, figlia di Imrahil, prendere in sposo quest'uomo, e mantenere le promesse che gli hai appena fatto?" Stavolta l'officiante si rivolse alla sposa.

"Lo voglio." Mormorò dolcemente Lothìriel, poi sorrise ad Eomer.

"Con l'autorità conferitami dal re del Riddermark..." Lo sguardo del ramingo all'amico fu ironico. "...io vi dichiaro marito e moglie." Annunciò sorridendo.

Tutti rimasero fermi, non ci furono applausi; Eomer guardava il re di Gondor con espressione interrogativa, tenendo le mani di Lothìriel nelle sue.

"Ah... Oh, scusate!" Si riprese l'officiante. "Credo di aver dimenticato qualcosa..." Disse, sorridendo imbarazzato. "Puoi baciare la sposa." La ragazza rise.

Si scambiarono un leggero bacio, e gli invitati poterono lasciarsi andare ad un liberatorio applauso gioioso, dopodiché il sovrano condusse la sua sposa fuori, a salutare i sudditi infreddoliti che erano rimasti solo per vedere quella che ora era la loro regina.

Lothìriel si commosse, quando li sentì applaudire e acclamare: "Viva la Dama d'Oro, viva il re del Mark!"

"E ora: FESTA!!!!" Gridò Pipino, quando si decisero a tornare dentro; i musicisti cominciarono a suonare.

 

Il ricevimento fu magnifico, e durò per tutto il pomeriggio, fino a notte; i festeggiamenti sarebbero durati altri due giorni, a palazzo e nelle strade di Edoras.

Gli invitati poterono gustare le pietanze più prelibate, cantare le gesta del re e dei suoi amici, ballare fino a non sentirsi più le gambe; gli hobbit fecero onore a tutte e tre le discipline.

La sposa danzò con suo padre, e con Aragorn, Faramir, Merry e Pipino, Gimli, e infine anche con Eomer, che pensava di essere già stato dimenticato dalla sua fresca sposina; Lothìriel fece anche onore ai balli di gruppo, tipici del Riddermark.

Lo sposo, con infinita riluttanza, ma rendendosi conto che era suo dovere farlo, invitò a ballare la madre della sposa; poco ci mancò che non si guardassero nemmeno in faccia, ma Eomer cercò comunque di essere gentile, chiudendo un occhio sul fatto che lei lo ignorava.

Alla fine della serata, quando la maggior parte degli invitati se n'era già andata, gli amici più cari si riunirono intorno al grande focolare, iniziando a raccontare le vicende della guerra dell'Anello, da come era nata la Compagnia, all'avventura di Moria, dal dolore di Parth Galen al fortuito incontro con Eomer vicino alla foresta magica di Fangorn; e poi Barbalbero, Vermilinguo, la battaglia del Fosso di Helm, e quella del Pelennor, le gesta di Eowyn e il suo incontro con Faramir, la drammatica avvicinata al Monte Fato di Frodo e Sam... Lothìriel ascoltò attentamente ogni parola, rimase affascinata da ogni aspetto di quella intricata vicenda; gioì, si spaventò, si commosse, e capì che quello che aveva sposato non era solo un uomo gentile e un sovrano amato e rispettato, ma anche un guerriero coraggioso ed un nobile capitano di uomini.

Quando lo guardo di nuovo, mentre gli hobbit raccontavano del ritrovamento di Merry da parte di Pipino a Minas Tirith, lei lo vide sotto una luce diversa: il re del Mark era un grande uomo, ed era per questo che Aragorn si fidava di lui come di se stesso. E si accorse che questo le piaceva molto.

 

CONTINUA…

   
 
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