Ero stanca.

Stanca dell'attesa.

Stanca di aspettare gli altri.

Ero troppo altruista, forse.

Dovevo smetterla.

Proprio mentre pensavo a tutto questo il campanello suonò, e andai ad aprire.

«C-che ci fai tu quì?»

«Ti avevo promesso di portarti con me ad Atlanta. Te ne sei dimenticata?»

«No, certo che no.. E' solo che pensavo tu te ne fossi dimenticato!»

Mi baciò.

Le sue labbra ora erano di nuovo mie. Dopo quattro mesi riuscii a riassaporare quelle labbra stupende.

Mi afferrò per i glutei e mi portò su quel divano dove poco prima stavo per perdere le speranze.

«Mi sei mancato, sai?» sorrisi debolmente, mentre lui continuava a lasciarmi una scia di umidi baci, fin dove la mia T-shirt permetteva.

«Anche tu, Sheryl.» passammo la notte così, coccolandoci.

Mi era mancato il mio Justin.

Da quando aveva fatto carriera non mi prestava molte attenzioni, specialmente per i tour.

Ma adesso era di nuovo da me, e non mi avrebbe mai lasciata.