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Autore: LuciaDeetz    26/06/2012    10 recensioni
[Post-Avengers, forte presenza di spoiler sul film] I Vendicatori decidono di trascorrere un'allegra serata (allegra è ancora tutta da dimostrare) al cinema. Riusciranno nell'intento di godersi la visione del film? A colei-che-detiene-la-penna l'ardua sentenza!
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bruce Banner sullo schermo si stava accaldando.
 
Vorrei sapere perché lo SHIELD utilizza il Tesseract per fabbricare armi di distruzione di massa.
Per causa sua.
Mia?!

 
Il direttore Fury indicò il dio del Tuono.
 
«Lei cade sempre... dalle nuvole!» Tony Stark prese in giro il vero Thor, il quale fissava sempre lo schermo con occhi sbarrati ed emetteva strani rantoli dalla gola.
 
Il mio popolo vuole la pace con il vostro pianeta.
Ma voi non siete l'unico popolo, vero?

 
«Guardi che mi ha promesso la foto con i pentapalmi, eh!»
 
Ancora nessuna risposta dal dio.
 
Nel frattempo, l'atmosfera sull'elivelivolo si faceva sempre più tesa. Un aereo non schedato si stava avvicinando alla base volante.
 
«Fra i Vendicatori litiganti, Loki gode» disse il dio dell'Inganno con un sorriso sulle labbra, gustandosi già la scena che sarebbe venuta a momenti.
 
Perché non dovrebbe scaricarsi un po'?
Sai benissimo perché, toglimi di dosso le mani!
Oh, ti è venuto per caso qualche livido?

 
Tony Stark si sporse in avanti. «A proposito di lividi... Capitano, come va il naso?»
 
Un grugnito gli arrivò come risposta.
 
«E il suo occhio, dottore?!»
 
Ancora nessuna risposta.
 
«Va bene... se nessuno ha voglia di parlare, io mangio. Servitevi pure, voi altri!» E così dicendo, il miliardario scaricò le action figures sulle gambe della moglie e con la grazia di un elefante in una cristalleria scavalcò la poltroncina per andare a servirsi una generosa porzione di pop-corn.
 
L'unica cosa per cui combatti è te stesso. Non sei il tipo votato al sacrificio che si stende sopra a un filo spinato perché gli altri lo scavalchino.
Io il filo spinato lo taglierei.
Sempre una via d'uscita. Forse tu non sarai una minaccia, ma ti conviene smetterla di giocare a fare l'eroe.
Un eroe, come te? Sei un esperimento di laboratorio, Rogers. Tutto quello che hai di speciale è uscito da un'ampolla.

 
«Come ci amiamo!» commentò Tony Stark tornando al posto e spargendo pop-corn come tanti fiocchi di neve. Finì l'ultimo sorso di pepsi e buttò la lattina su Loki Laufeyson.
 
«Tony, ma che siamo? La tua discarica personale?» sbuffò Pepper Potts, mettendosi a raccogliere i pop-corn caduti e restituendo le action figures al compagno di posto.
 
«Ben detto, donna» le disse il dio dell'Inganno mentre tentava di scrollarsi di dosso cibo e lattina, ma siccome era imbalsamato dentro la sciarpa riuscì soltanto a sbrodolarsi addosso con le ultime gocce di Pepsi rimaste.
 
«Ho un nome, e non è "donna".»
 
Il loro discorso fu interrotto da un'assordante esplosione. L'attacco alla base SHIELD era appena incominciato.
 
«Come distruggere un'immensa base militare con una piccola freccia» fece il dottor Banner.
 
«Non era una freccia qualunque: era una freccia firmata Barton» chiarì Occhio di Falco alzando l'indice per dar più veemenza alle parole.
 
Bruce, deve combatterlo. È questo che Loki vuole. Andrà tutto bene, mi creda! Andrà tutto bene, lo giuro sulla mia vita. Andrà via da qui e non dovrà mai...
 
«Sto male al posto tuo, Tasha» continuò l'agente Barton, tendendo i nervi del collo e aggrappandosi ai braccioli del sedile mentre guardava la Natasha sullo schermo correre a perdifiato e a costo della vita.
 
La scena cambiò. Capitan America e Iron Man avevano ora l'ordine di ristabilizzare il motore in avaria dell'elivelivolo.
 
Sembra alimentato da qualche elettricità.
 
«Posso chiamarla Capitan Ovvio, d'ora in poi?» Tony Stark canzonò Steve Rogers.
 
«Aiuto, Tashaaa!» ululò l'agente Clint al culmine del dolore. Si coprì gli occhi per non vedere la furiosa fuga di Natasha Romanoff. Thor Odinson fece la sua comparsa pochi secondi prima che l'agente fosse travolta dalla furia di Hulk.
 
«Un intervento provvidenziale!» commentò il miliardario.
 
Occhio di Falco si rilassò sul sedile. «Mi servo qualche pop-corn...»
 
Signore, Hulk! Dobbiamo riuscire a fermarlo!
 
«Maria Hill sarebbe una giusta compagna per lei, Capitano.»
 
«Stark, glielo dico sidceramedte. Vada al diavolo» il povero Steve Rogers non ce la faceva proprio più. Teneva sempre il capo appoggiato allo schienale della poltroncina e guardava ancora il soffitto della sala. Iron Man simulò indifferenza, ma prese la frase come un affronto personale e iniziò a macchinare la sua vendetta.
 
Siamo in discesa incontrollata, siamo in discesa incontrollata!
Signore, abbiamo perso l'alimentazione del motore!
Stark, perdiamo quota!

 
«Ciurma di Capitani Ovvio a rapporto!» esclamò Tony Stark. Poi si voltò verso il dio dell'Inganno. «Che è quel sorrisetto?»
 
Loki Laufeyson guardava estasiato la scena della sua liberazione e della cattura del suo fratellastro.
 
«Vuoi qualche pop-corn per goderti meglio la libertà temporanea?» Iron Man fece dondolare il sacchetto ora mezzo pieno sotto il naso del dio dell'Inganno, che rifiutò con villania (con le braccia legate si sentiva molto come la cicogna che tenta di mangiare dal piatto) e finse un'espressione schifata. Lo stomaco però non era dello stesso parere della mente, e fu così che un rivolo di bava trovò la libertà dalle fauci del dio e finì direttamente nel sacchetto di pop-corn.
«Sei veramente dis-» iniziò a dire il miliardario, ma si bloccò a metà strada per una certa idea che gli era venuta in mente. Vendetta. Fece finta di niente e si riprese il sacchetto.
 
Per favore, indietro. Ti piace? Abbiamo lavorato sul prototipo dopo che hai mandato il Distruttore. Neanch'io so cosa faccia. Vogliamo verificarlo?
 
«Un grand'uomo...» mormorò il dottor Banner amareggiato.
 
«Dod doveva fidire così» disse Capitan America, che oramai ascoltava soltanto.
 
La scena intanto era cambiata. La Vedova Nera, ripresasi da un altro spavento causato dal mostro verde, tentava ora di far rinsavire lo smemorato Occhio di Falco ingaggiando contro di lui un combattimento all'ultimo sangue, dal quale la donna uscì vincitrice.
 
«Lo sai che conservo ancora il bernoccolo per quel colpo, Tasha? Proprio qui» Clint Barton si toccò la fronte con l'indice e mostrò l'avvallamento - inesistente - alla compagna di posto. Disse poi con un sorrisetto beffardo: «C'è solo una cosa che potrebbe toglierlo definitivamente...»
 
Natasha Romanoff quasi sospirò mentre posava le labbra sulla fronte liscia dell'agente.
 
«Non manca certo di tempismo, il dio del fulmine» Tony Stark ripensò al salvataggio fortuito della Vedova Nera, mentre guardava il Thor sullo schermo fuggire dalla prigione di vetro un attimo prima che questa si schiantasse al suolo.
 
Tu sarai sconfitto.
Davvero?
È nella tua natura.
I vostri eroi sono dissennati, la vostra fortezza fluttuante sta precipitando. Quale sarebbe il mio discapito?
Manchi di convinzione.
Non credo di ess-

 
I Vendicatori - Thor Odinson in stato catatonico a parte - applaudirono all'unisono nell'assistere alla rivincita dell'agente Coulson. Loki Laufeyson lanciava fulmini con lo sguardo.
 
Capitano, la leva!
Un momento!

 
«Capitano, vuole qualche pop-corn? Così si gode meglio la vista dell'impalcatura» chiese Tony Stark scuotendo violentemente il sacchetto. «Io sono sazio oramai.»
 
«Lei deve sempre strafare, Stark» con grande gioia del miliardario, Steve Rogers prese il sacchetto che gli stava porgendo sotto lo sguardo indecifrabile di Loki Laufeyson e iniziò a mangiare i pop-corn uno a uno, lo sguardo sempre in aria.
 
Rimani sveglio. Occhi su di me.
No, timbro il cartellino.
Opzione non valida.
Tutto a posto, capo. Qui la squadra non funzionerà mai, se loro non avranno qualcosa...

 
Ci fu silenzio in sala per il minuto seguente.
 
Erano nella giacca di Phil Coulson. Non ha avuto il tempo di fartele autografare.
 
Nick Fury lanciò sul tavolo le figurine macchiate con aria rassegnata.
 
C'era un'idea. Stark ne è informato. Si chiamava 'Progetto Avengers'. La nostra idea era di mettere insieme un gruppo di persone eccezionali sperando che lo diventassero ancor di più, e che lavorassero insieme quando ne avremmo avuto bisogno per combattere quelle battaglie per noi insostenibili. Phil Coulson è morto credendo fortemente a quell'idea. E gli eroi?
 
«Che strigliata di capo...» commentò Tony Stark.
 
La scena si concentrava ora su Hulk, che era tornato in forma umana ed era piovuto dal cielo, come un meteorite verde, sul tetto di un magazzino.
 
Ho fatto male a qualcuno?
Non c'è nessuno a cui fare del male qui. Però, hai spaventato a morte alcuni piccioni.

 
Steve Rogers si tolse finalmente il fazzoletto dal naso ed inspirò un paio di volte per testare la zona. «Dev'essere caduta dell'acqua sopra ai pop-corn» si lamentò.
 
«Perché, capo?»
 
«Ha fatto qualcosa ai pop-corn, Stark?»
 
«Io, niente.»
 
«Io, forse» disse Loki Laufeyson con un ghigno malefico.
 
Clint, vedrai che ti riprenderai.
 
Capitan America si mise in bocca un ennesimo e ultimo pop-corn, prima di scagliare con improvvisa veemenza il sacchetto - quasi vuoto - dietro di sé e tentare di aprire la bottiglietta d'acqua a suon di morsi.
 
«Vuole una mano, Capitano? Non vorrà che il naso riprenda a darle noia» lo canzonò Tony Stark, vedendo il compagno ansimare dalla fatica. Lo vide poi passare la bottiglietta al dottor Banner, che tolse il tappo senza il minimo sforzo.
 
Qualcuno ti ha mai preso il cervello per giocarci? Te lo svuota e lo riempie con qualcos'altro.
 
«Ecco perché Loki non è riuscita a soggiogarla quella volta, Stark» sputò Steve Rogers con tutto il veleno che aveva in corpo, una volta che ebbe tracannato mezzo litro d'acqua in un sol sorso per ripulirsi la bocca. «È difficile svuotare una cervello già vuoto.»
 
Fortunatamente (per il Capitano), Tony Stark era così intento ad autocompiacersi per lo scherzo appena fatto che non lo sentì nemmeno.
 
Sei una spia, non un soldato, e ti stai infilando in una guerra. Perché? Che cosa ti ha fatto Loki?
Niente.

 
«Niente... a parte chiamarmi 'vulvetta lamentosa'» Natasha Romanoff tradusse i pensieri della Vedova nera sullo schermo.
 
La scena seguente mostrava l'ennesimo litigio fra Iron Man e Capitan America.
 
Non marcio al suono del piffero di Fury.
Nemmeno io.

 
«Capitano, che quotazione ha dato alla recitazione di Fury?»
 
«Grazie a qualcuno non sono riuscito a seguire una sola scena.»
 
È questo che lui vuole. Vuole sconfiggerci e vuole essere visto mentre lo fa. Vuole un pubblico. Loki è una diva a tutti gli effetti. Vuole fiori, vuole parate, vuole un monumento costruito in cielo col suo nome sopra!
 
Loki Laufeyson rise e si voltò verso Tony Stark. «Ti porterò qualche fiore da Asgard.»
 
«Regalaglieli in numero pari» aggiunse il Capitano.
 
Il miliardario ridacchiò. «Che avete bevuto per cena, succo di limone?» E andò a servirsi altri pop-corn.
 
La scena successiva mostrava i Vendicatori (non al gran completo) prendere finalmente una decisione: guerra.
 
Non siete autorizzati a stare qui dentro.
Figliolo, per favore.

 
«Lo chiama 'figliolo' quando potrebbe essere suo padre!» esclamò Tony Stark rivolto al Capitano, additando uno degli addetti all'elivelivolo. Poi si corresse: «A ripensarci, è l'età anagrafica che conta. In confronto a lei, potrebbe essere suo nipote!»
 
Steve Rogers sentì la pressione salire e dovette di nuovo coprirsi il naso.
 
«Armatura un po' difettosa, eh? Il tuo schiavo digitale era andato in vacanza?» commentò sarcastico Loki Laufeyson, indicando il volo non molto preciso di Iron Man nel il cielo di New York.
 
Il Tony Stark sullo schermo atterrò sulla sommità della Stark Tower, seguito in ogni sua mossa dal dio dell'Inganno che si godeva il panorama di Manhattan.
 
«Dovremmo cambiare il suono che produce quell'affare mentre gira, sembra lo squillo di un telefono del dopoguerra» suggerì Pepper Potts.
 
«Quello che tu chiami affare è un dispositivo ad alta tecnologia per il disassemblaggio dell'armatura. Molto più comodo di Ferro Vecchio.»
 
I chitauri stanno arrivando. Nulla può cambiare. Cosa dovrei temere?
I Vendicatori. Ci facciamo chiamare così, una specie di squadra. Gli eroi più forti della terra, roba simile.
Sì, li ho conosciuti.
Già! Ci mettiamo un po' a riscaldarci, questo te lo concedo. Facciamo la conta dei presenti: tuo fratello, il semidio...

 
Thor Odinson giocherellava con la luce che proveniva dalla cinepresa sul muro posteriore della sala, facendola cadere sulle mani, e sembrava totalmente perso nei suoi pensieri.
 
Un supersoldato...

Steve Rogers aveva ripreso a farsi aria con il famoso berretto, e aveva riempito i pertugi del naso con parte del fazzoletto per avere libertà di movimento e perché sì, aveva ripreso a dargli noia.
 
Un uomo con grossi problemi nel gestire la propria rabbia...
 
Bruce Banner agguantò una manciata di pop-corn dal sacchetto di Occhio di Falco, il quale già divideva la porzione con la compagna di posto e non aveva la minima intenzione di sfamare un terzo incomodo.
 
Un paio di assassini provetti...
 
Occhio di Falco schiaffeggiò la mano arpionata del dottor Banner, che si ritrasse come un cane bastonato: non voleva distruggere definitivamente anche i pantaloni.
 
Quando verranno, e lo faranno, verranno per te.
Ho un esercito.
Noi un Hulk.

 
Tony Stark appoggiò l'action figure di Hulk sul bracciolo sul lato di Loki Laufeyson, che si ritrasse e si inclinò verso Steve Rogers fin quel tanto che la sciarpa annodata gli permetteva.
 
«Paura, eh?» lo canzonò il miliardario.
 
Vi piegherete tutti al mio cospetto!
Avvia, avvia!

 
«Il bungee jumping senza la corda elastica» commentò Occhio di Falco mentre guardava il dio dell'Inganno lanciare Tony Stark da uno dei piani più alti della Stark Tower.
 
«Non si potrebbe avere il replay di questa scena?» chiese il vero Iron Man estasiato.
 
«Arrivano...» disse il dottor Banner. Il varco che permetteva l'arrivo dei chitauri era appena stato aperto nel cielo.
 
«Ok, niente replay.»
 
Seguì una scena di panico totale a Manhattan e l'epico scontro fra Loki Laufeyson e Thor Odinson. Occhio di Falco e la Vedova Nera si erano intromessi nella lite familiare e il loro aereo era stato così attaccato.
 
«Ecco che arriva il parente dei Transformers!» esclamò Tony Stark.
 
Dov'è Banner, è già arrivato?
 
«Me lo sono sempre chiesto, dottore!» continuò il miliardario. «Che stava facendo? Stava tentando di rianimare i piccioni spaventati a morte?»
 
«L'altro mi aveva catapultato a centinaia di chilometri di distanza» iniziò a spiegare Bruce Banner. «Pensa che con soltanto un paio di vecchi pantaloni e un motorino sull'orlo della discarica potessi arrivare in poco tempo?»
 
«Non fa una grinza...» fece Iron Man.
 
Pensi che questa follia cesserà con il tuo regno?
È troppo tardi. È troppo tardi per fermarlo!
No, possiamo farlo. Insieme. UGH!

 
«LOKIII'D!» gioì Loki Laufeyson, lanciando un urlo a parecchi decibel che rimbombò su tutte le pareti - insonorizzate - della sala.
 
Steve Rogers ebbe un colpo e sobbalzò sul sedile. «Ma sei scemo?» ansimò, una mano sul petto.
 
«La vedo ben teso, Capitano» disse Tony Stark.
 
Servono uomini in quegli edifici. Ci sono persone all'interno e finiranno sulla linea del fuoco! Fateli passare nei seminterrati o nella metropolitana, teneteli lontano dalla strada! Mi serve un perimetro a partire dalla 39a.
Perché dovrei prendere ordini da te?

 
«Eh... stelline e calzamaglia danno più l'idea di acrobata da circo, Capitano!» disse ancora il miliardario mangiando altri pop-corn.
 
Steve Rogers sentì l'impulso di lanciarli contro un oggetto. La bottiglietta? Troppo leggera. Il neurolizzatore oramai da buttare? Si tastò la tasca.
 
«Agente Barton!» chiamò Capitan America. «Durante la... la caduta nell'intervallo ho perso il neurolizzatore. Me lo cerchi!»
 
Per la prima volta nella sua vita, Occhio di Falco maledisse la sua vista da aquila. Si mise poi a gattoni per cercare il marchingegno nel buio della sala, sbuffando come un torello davanti al drappo rosso del torero.
 
«Clint, ti stai perdendo la nostra scena!» protestò l'agente Romanoff.
 
«Bel tempismo anche stavolta, Thor!» si complimentò Tony Stark. «Eccola, dottore!»
 
Allora... sembra uno scenario orribile.
Ho visto di peggio.
Scusi.
No... sarebbe utile vedere di peggio.

 
«Un vermone in meno!» mormorò il miliardario. «I chitauri indignati ululano come lupi...»
 
Mi dai un passaggio?
Certo! Prego, Legolas.

 
«Aha! Trovato!» Occhio di Falco trovò finalmente il neurolizzatore incastrato sotto a una poltroncina della fila di fronte. Lo passò a Steve Rogers e tornò velocemente al posto quando la sua scena era appena finita.
 
«Mi hai finito tutti i pop-corn!» brontolò quando notò che Natasha aveva spazzolato tutto.
 
«Non sono stata io...»
 
Hulk, spacca.
 
Occhio di Falco guardò il dottor Banner molto in cagnesco.
 
«Come prendere le cose letteralmente» disse Tony Stark guardando Hulk sventrare come pelle i mattoni e il cemento degli edifici di Manhattan.
 
Stark, hai un po' di cani randagi che ti inseguono.
Cerco di allontanarli dalle strade.
Virano in maniera imbarazzante, ti consiglio un angolo stretto.

 
«Mai un angolo stretto ha portato ad una così lunga allungatoia» continuò il miliardario.
 
«E brava Nat» disse l'agente Clint, orgoglioso delle acrobazie della compagna che aveva dato l'assalto a una navetta aliena.
 
«Ahia... quel pugno deve aver fatto male» mormorò Tony Stark rivolto al dio del Tuono.
 
«Dopo questa scena penso che potrei sconfiggere il mondo intero!» ululò Occhio di Falco pieno di euforia.
 
Direttore Fury, il consiglio ha preso una decisione.
Convengo che il consiglio abbia preso una decisione, ma essendo un'idea imbecille io ho preso la decisione di ignorarla.

 
«Una decisione che quasi mi ha fatto visitare l'aldilà» disse Iron Man, torvo.
 
Nat, che cosa fai?
Un aiutino!
È mio.
KABOOM!

 
«Le frecce firmate Barton non sbagliano mai un colpo» borbottò Occhio di Falco, un sorrisetto soddisfatto in viso.
 
Ora basta! Voi siete inferiori a me! Io sono un dio, creatura ottusa! Non subirò angherie da parte-
 
Il volume delle casse fu soppiantato dalle risate assordanti provenienti dall'ultima fila di sedili. Tony Stark punzecchiò con l'action figure di Hulk i fianchi di Loki Laufeyson, che aveva gli occhi ridotti a fessure e digrignava le zanne come un cane idrofobo.
 
Un dio gracile.
 
«Umiliato... deriso... ma la pagherete cara» sputò il dio dell'Inganno.
 
«Inizia tu a pagarmi i pop-corn che ho dovuto buttar via a causa della tua saliva.»
 
«Così io sarei alla stregua di un bidone dell'immondizia?» disse il Capitano.
 
«Ci pensiamo già io e Loki» rispose Pepper Potts, pulendosi dagli ennesimi pop-corn.
 
Jarvis, conosci la leggenda di Jona?
Non lo considererei un modello da imitare.

 
«Era buio, là dentro?» lo prese in giro Loki Laufeyson, la rabbia bruciante in corpo. Si rianimò un poco nel vedere il capitombolo di Iron Man.
 
Occhio di Falco aveva finito le frecce e usava ora il solo arco come arma. Hulk seguiva attentamente gli ordini di Capitan America, ma fu presto sopraffatto dall'esercito di chitauri che era decine di volte più numeroso dei Vendicatori. Stava giungendo la fine dello scontro.
 
Il direttore Fury non è più al comando. Revoco ordine 7 Alfa 11.
7 Alfa 11 confermato. Pronto al decollo.

 
«Fury è stato fantastico con quel bazooka» commentò Tony Stark, seguito dal consenso degli altri Vendicatori.
 
«Peccato che fosse solo uno specchietto per le allodole» aggiunse Steve Rogers.
 
Stark, mi senti? C'è un missile diretto verso la città.
 
«Tutto a me, tocca fare!» esclamò ancora il miliardario.
 
C'è un missile, esploderà in meno di un minuto. E so anche dove metterlo.
Signore, chiamo la signorina Potts.

 
«Jarvis aveva una voce molto strana» fece notare Pepper Potts.
 
«E tu una faccia molto preoccupata. Un po' più di fiducia, tesoro!» rispose Tony Stark.
 
«Sarei stata ancora più preoccupata se avessi saputo le tue intenzioni.»
 
«Dai, dai, dai!» continuava a ripetere Steve Rogers, anche ben sapendo come sarebbe andata a finire.
 
La testata nucleare uscì dall'orbita terrestre.
 
«Sei un pazzo, Stark!» esclamò ancora, ma si vedeva che sotto sotto esplodeva di gioia.
 
Andiamo, Stark.
Chiudilo.

 
«Certo che potevate aspettare ancora un momentino per chiudere il portale! C'è mancato un pelo!» protestò Iron Man. Poi aggiunse: «Le devo un favore, dottor Banner. Se avesse lasciato il mio destino nelle mani di Thor, io sarei caduto al suolo come un meteorite e lui sarebbe ancora là a mulinare il suo martello.»
 
«Si figuri, Stark!» gli rispose il dottore.
 
Non respira.
 
Un forte ringhio scosse la sala.
 
«Anche per questo» disse ancora Tony Stark.
 
Abbiamo vinto.
 
«Ehi, che ne dite se dopo il film andiamo a mangiare uno shawarma?»
 
«Stark, ma se non ha fatto altro che ingollare pop-corn dall'inizio del secondo tempo!» gli fece notare Steve Rogers.
 
«Ok, starò a dieta» il miliardario si rassegnò.
 
Non abbiamo ancora finito.
 
«Non dev'essere stata una piacevole sorpresa per il cerbiatto, trovarci tutti lì...»
 
«No affatto» confermò Loki Laufeyson. «E nemmeno il drink mi avete offerto, taccagni pidocchiosi.»
 
Nonostante la devastazione procurata da un vero attacco extraterrestre, gli straordinari atti di eroismo del gruppo conosciuto come i Vendicatori sono stati per molti motivo di conforto.
 
«Abbiamo mandato in tilt le tipografie, quella settimana» mormorò Occhio di Falco.
 
«Già,» concordò Tony Stark «tutta la gente parlava di noi.»
 
«E anche il consiglio segreto» aggiunse Capitan America.
 
Dove sono i Vendicatori?
Al momento non sono sulle loro tracce. Direi che si sono meritati un congedo.

 
«La museruola che indossava Loki mi ricorda molto quel film sul cannibale... com'è che si chiamava?» domandò Tony Stark.
 
«Hannibal Lecter?» suggerì l'agente Clint.
 
«Esatto! Andiamo... i gusti di Asgard saranno senz'altro diversi, ma quell'affare è orribile.»
 
Non credo che lei comprenda cosa voglia dire aver lasciato i Vendicatori a piede libero. Sono pericolosi.
 
«Eccome» Steve Rogers riprese le parole di Nick Fury, lanciando occhiate nervose verso il dottor Banner.
 
Era questo lo scopo di tutto ciò? Un'affermazione.
Una promessa.

 
La scena si spostò sui piani alti della Stark Tower, dove la lettera centrale della parola STARK scintillava sotto i raggi del sole come unica superstite simbolo dell'alleanza dei supereroi della terra.
 
Le luci si accesero, e il pubblico in sala iniziò a schiamazzare debolmente.
 
Occhio di Falco guardò l'orologio. «Capitano, sono passare le due ore!» avvertì.
 
«Diamine!»
 
Steve Rogers sbobinò velocemente il dio dell'Inganno. «Stark, ti lascio Thor in custodia. Di Loki mi occupo io. Muovetevi, dobbiamo andare. Tutti alla base!»
 
«Ma il film non è ancora finito!» si lamentò Tony Stark, che era ancora spaparanzato sulla poltroncina e non dava il minimo segno di volersi alzare. «E lasciamo qui cento dollari di pop-corn?»
 
«SI MUOVA! Pepper, lo faccia ragionare!»
 
«Andiamo, tesoro... la gente si sta svegliando!»
 
Alla fine il miliardario si lasciò convincere e tutti i membri del gruppetto, chi strattonato violentemente per un braccio, chi accompagnato dolcemente - ma a grandi passi perché non c'era comunque tempo - verso l'uscita, chi impegnato a non far cadere il negozio di giocattoli che aveva in mano, schizzarono fuori dalla sala e dal cinema, diretti ognuno verso le proprie macchine e verso il quartier generale dello SHIELD.

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Ci avviciniamo alla fine della storia... penultimo capitolo!
Scusate per il ritardo nell'aggiornamento, purtroppo gli esami non mi danno tregua x.x
Spero vi piaccia! :)
   
 
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