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Autore: Echadwen    26/06/2012    5 recensioni
The journey ends. Il viaggio è finito, e quando si conclude non resta altro da fare che ricordarne le tappe e le emozioni provate; così come le immagini, le parole e tutte le avventure passate insieme al migliore amico scorrono davanti agli occhi quando assisti al coronamento del suo destino.
Ed è quello che accade al nostro Legolas mentre osserva Aragorn, il suo amico di sempre, salire al trono a lui destinato...
"Ricordo che..."
Beh se volete saperlo non vi resta che leggere.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aragorn, Legolas
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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"Ora arrivano i giorni del Re. Possano essere benedetti" con queste parole Gandalf ti posa la corona alata sul capo, incoronandoti Re di Gondor, Re degli Uomini, Re del mio cuore.

 

"Questo giorno non appartiene ad un Uomo solo ma a tutti. Insieme ricostruiamo questo Mondo, da condividere nei giorni di pace"

 

parole di un Grande sovrano, degno di sedere alla destra dei Grandi Re del passato, quello che sei sempre stato, anche quando giungesti nel mio Bosco come un giovane ramingo. Ormai sono passati sessant'anni.

 

 

Ricordo ancora quando ti trovai a vagare nel Bosco... Solo e spaventato dalla mia lama puntata alla gola. Chi lo avrebbe mai detto che quel giovane mortale avrebbe rivestito un ruolo così importante nella mia vita...

 

Ricordo gli occhi sognanti mentre ammiravi le costruzioni del mio popolo.

 

Ricordo la gioia che traspariva dal tuo volto quando mio padre ti diede il permesso di restare ed affidò a me il tuo addestramento.

 

Ricordo la felicità che provasti nell'aver superato brillantemente l'addestramento.

 

Ricordo la spensieratezza delle serate passate a guardare le stelle e a farci scherzi.

 

Non posso fare a meno di sorridere se ripenso a quella volta che per dimostrare di poter essere leggero come un Elfo, ti arrampicasti su quella quercia, sotto le cui fronde passavamo le nostre serate, ma quel ramo, sul quale ti fermasti, cedette sotto il tuo peso e finisti in acqua, rimediando un bel raffreddore.

 

Oppure a quella volta che, prima della festa di Primavera, mi convincesti ad intrufolarci nelle cucine per rubare una delle torte alla panna guarnite con la crema di fragole e finimmo col farci scoprire da mio padre mentre maldestramente uscivamo dalle cucine... Da allora continua a ripetere che eserciti una cattiva influenza su di me...

 

Tu eri il mio miglior amico ed io il tuo ma tutto questo non poteva durare a lungo.

Stavi diventando ciò che tutti speravano, così mio padre decise che era giunto il momento, per te, di tornare ad Imladris.

 

La tristezza che provai nel vederti sparire oltre l'orizzonte e nel non averti più al mio fianco, si quietava solamente quando leggevo avidamente le lettere che mi mandavi e quando annunciasti il tuo ritorno scomparve dal mio cuore.

 

E fu proprio quando i nostri occhi si rincontrarono che capì cosa fosse quel peso che schiacciava il mio cuore ogni volta che il mio sguardo volgeva verso Gran Burrone...

 

 

... L'amore...

 

Sì, io Legolas, figlio di Thranduil mi ero perdutamente innamorato di te, Aragorn figlio di Anathorn.

 

Ma quando tornasti il tuo cuore apparteneva alla Stella del Vespro ed io dovetti rassegnarmi ad essere l'amico, ruolo al quale non avrei mai rinunciato perché la tua amicizia è ancora il tesoro più prezioso che possiedo.

 

L'amicizia, l'affetto e l'amore mi spinsero a seguirti in quella missione suicida che ti ha portato dove sei ora.

 

Ricordo che tentasti invano di dissuadermi, dicendomi che avresti preferito vedere l'intera Terra di Mezzo rasa al suolo piuttosto che avermi al tuo fianco in mezzo a tutti quei pericoli e che, se fosse stato necessario per farmi cambiare idea, avresti rinunciato alla nostra amicizia come avevi lasciato andare Arwen.

 

Non potevi riuscire nella tua folle impresa... Troppo forte era ed è il vincolo che mi lega a te ed avevo giurato di proteggerti a costo della mia stessa vita. E così partimmo per un'altra avventura.

 

Solo tra gli Hobbit c'era un'amicizia forte simile alla nostra, intrisa però dal legame famigliare a differenza della nostra, cosa che, ai miei occhi, la rendeva ancora più speciale.

 

Da nove passammo a tre... I tre cacciatori... Tu ed io sempre insieme... e poi ci fu il ritorno di Gandalf.

 

Edoras... il palazzo d'Oro di Medusel... La marcia verso il Fosso di Helm. Lo ricordo come se fosse ieri...

 

"Cosa ti turba, mellonamin (amico mio)?" ti chiesi, sedendoti accanto

"Riuscirò mai a nasconderti qualcosa?" dicesti ridendo

"Ti conosco troppo bene per non accorgermi che qualcosa non va e poi sono un Elfo, ricordi?"

"Come potrei dimenticarlo? Sei troppo bello e perfetto per poter essere un Uomo. Lle naa vanima (sei stupendo)" mi rispondesti, portando dietro il mio orecchio una ciocca dei miei capelli; sorrisi

"Non hai ancora risposto? È per Arwen, non è vero?"

"L'ho lasciata andare..."

"Lo hai fatto per darle una vita migliore, lontano dalla guerra e dalle sofferenze, per impedirle di rinunciare alla sua immortalità. Lo hai fatto per amore." cercai di consolarti benchè il solo pensiero di questo tuo sentimento così profondo nei suoi confronti mi provocasse delle fitte al cuore

"Per amore? Non per amore ma per la sua assenza" sgranai gli occhi "Non potevo continuare ad illuderla. Non potevo permettere che rinunciasse al suo dono per un cuore che non è e che non sarà mai suo, per un cuore che batte per un'altra persona" abbassasti gli occhi per paura di un mio giudizio

"Hai ragione" dissi, la tua affermazione mi aveva scosso "non era giusto continuare ad ingannarla"

mi stringesti la mano "Grazie Mellonamin"

 

Ricordo l'oscurità che attanagliò il mio cuore quando quel lurido orco mi disse che eri precipitato giù da quel dirupo e la luce che squarciò quelle tenebre quando rincrociai i tuoi occhi sulle scale del Trombatorrione.

 

Poi ci fu quel bacio...

 

"Perdonami. Sbagliavo a disperarmi"

"Ú-moe edaved , Legolas (Non c'è nulla da perdonare, Legolas)" mi rispondesti portando la mano libera sulla mia guancia in una dolce carezza, i tuoi occhi fissi sui miei ed il tempo parve fermarsi mentre ti avvicinasti per posare le labbra sulle mie. Il tocco gentile e morbido delle tue labbra, la sensazione della tua barba e dei tuoi polpastrelli ruvidi sulla pelle...

Ancora più lento fu il distacco, continuando a tenere le mani ai lati del mio viso, appoggiasti la fronte alla mia, in un attimo eterno.

Il suono di un corno interruppe la magia.

"Non è il corno degli orchi" dissi prima di precipitarmi fuori dalla stanza, lontano da quella situazione così sbagliata eppure così dannatamente perfetta...

 

La situazione si evolse in fretta, così non ne abbiamo mai parlato. Parlare di cosa poi? Il tuo cuore era impegnato.

 

Ricordo la grandezza dei Grandi Re che impallidiva al tuo cospetto durante il tuo discorso davanti al Nero Cancello... Ti sei erto a guida dei Popoli dell'Ovest ed hai sconfitto l'Oscuro Signore.

 

Ed ora sei qui che avanzi con portamento fiero ed elegante verso di me.

Ci salutiamo alla nostra maniera.

 

"Hannon le" mi dici

 

No, grazie a te. Grazie per la tua amicizia, per il tuo affetto, per tutte le avventura passate insiemi e per tutte le emozioni che mi hai fatto provare.

Spero e ti auguro di essere felice con la persona che ti ha rubato il cuore, mela en’ coiamin (amore della mia vita).

 

Porti la mano dalla spalla a dietro il mio orecchio mentre l'altra si insinua tra i meie capelli, ancora stupito da quel gesto, mi attiri a te, baciandomi. Mi sollevi, senza mai interrompere il contratto tra le nostre labbra finché entrambi non sentiamo il bisogno di riprendere fiato e staccandomi, poggio la fronte sulla tua.

 

"It mel, nin lirimaer vardo (Ti amo, mio affascinante principe)" sorrido ed esplodo in una risata liberatoria.

Stavolta nessun corno spezzerà la magia...

 

"It mel, nin Aran (Ti amo, mio Re)" sorridi a tua volta e con un bacio suggelliamo l'inizio della nostra nuova vita insieme.

   
 
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