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Autore: Sheireen_Black 22    26/06/2012    14 recensioni
Le ultime parole che si scambiano Gale e Katniss. Quali sono i pensieri di Gale? Perchè non prova a spiegarsi? Quali sono i suoi sentimenti mentre si allontana dalla sua migliore amica, la ragazza di cui è innamorato?
L'ultimo dialogo dal punto di vista di Gale Hawthorne.
Spoiler! "Il canto della rivolta"
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gale Hawthorne, Katniss Everdeen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Un'anima sola divisa in due corpi'
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 Un perdono che non sarebbe mai arrivato
 

 
 
 



 

“Aspettando di vivere.
Aspettando di morire.
Aspettando un perdono che non sarebbe mai arrivato”

 
 
 


Osservo le nostre immagini riflesse nello specchio di fronte a noi.
Osservo quanto siamo cambiati, quanto siamo diversi ormai. Non l’avevo mai notato prima.
Osservo lo sguardo di Catnip, mentre i nostri occhi si incrociano. E, ancor prima che inizi a parlare, ancor prima che socchiuda le labbra, so già che cosa sta per dirmi.
 

“Non sei venuto a trovarmi, in ospedale.”
 

No, non sono andato, anche se lo avrei voluto con tutto me stesso. Ogni parte di me, ogni fibra del mio essere, mi trascinava verso di lei, mi spingeva a chiedere a chiunque incontrassi sue notizie.
Inutile, ecco come mi sono sentito.
Incapace di nascondere la mia preoccupazione.
Bisognoso di starle accanto per proteggerla.
Consapevole che, ormai, era tutto inutile.
 
Strano che ad un cacciatore come me manchi il coraggio. Cerco di trovarne qualche brandello dentro di me, per mettere insieme qualche parola di scusa che la riporti da me.
Ma non ne trovo nessuna. Come spiegarle tutto? Il dolore, il rimorso, il desiderio inutile e disperato di cambiare le cose.
Poi mi rendo conto. Non c’è nulla da spiegare. Lei sa già tutto.
 

“Era tua la bomba?”
 

Tra noi non ci sono segreti. I suoi occhi mi parlano, molto più di quanto non facciano le sue parole.
Vuole che le dica di no, così tutto potrà tornare come prima. Vuole che le dia la prova certa che no, non era la mia bomba. Che non ho ucciso sua sorella. Così potremo ricominciare insieme dopo la guerra, potremo cacciare nei nostri boschi e riunire quel che rimane delle nostre vite ridotte in pezzi.
E io vorrei dirglielo. Vorrei davvero.
Ma non posso.
 

“Non lo so. E non lo sa neanche Beetee. Ha importanza? Tanto tu continuerai a crederlo.”
 

Sento che, per la seconda volta, sto per piangere di fronte a lei. Non so dove ho trovato la forza di pronunciare le ultime parole.
Le ho posto una domanda di cui so già la risposta. Lei non mi perdonerà, non può perdonarmi. A causa mia ha perso la persona più importante della sua vita, quella che ama di più al mondo. Quella persona che io stesso  ho tentato di proteggere con tutte le mie forze da quando Catnip è stata travolta dagli Hunger  Games.
Aspetto in silenzio. Conoscerla così a fondo come la conosco io può essere una condanna, la più terribile delle torture. Non ho bisogno che mi dica nulla.
Allora perché c’è una parte di me che continua a sperare di non conoscerla così bene?
 

“Prendermi cura della tua famiglia. Quella era la mia unica qualità. Tira diritto, d’accordo?”
 

Le sfioro la guancia per quella che so già sarà l’ultima volta. Socchiudo leggermente gli occhi, cercando di imprimermi nella memoria quel contatto delicato. Mi volto, pronto a imboccare una strada che mi porterà lontano da lei. Lontano dalla vita che avrei voluto.
So già che non mi fermerà. E’ uno dei motivi per cui sono innamorato di lei. Soffrirà senza di me, i nostri boschi le sembreranno vuoti, in alcune notti buie la mia mancanza minaccerà di soffocarla.
Ma lei non mi fermerà. Andrà avanti comunque, perché è così forte da aver provocato, da sola, una rivoluzione. Andrà avanti anche senza di me, e nulla potrà farle cambiare idea.
Non posso fare altro che mettere un piede dietro l’altro. Dove mi condurranno i miei passi?
In un posto qualunque. Dove vivrò, aspettando. Aspettando di vivere. Aspettando di morire.
 
 
Aspettando un perdono che non sarebbe mai arrivato.
 
 
 
 
 

 

 
 

Angolo dell’ “autrice”
Ci tengo a precisare che NON sono un’autrice. Assolutamente no.
Sono una lettrice/recensitrice. Tutto qua.
Ho finito da poco tempo “Il canto della rivolta” e ne sono rimasta scioccata. Leggendo il dialogo che ho usato in questa one-shot, l’ultimo fra Gale e Katniss, sono scoppiata a piangere e mi sono rifiutata di proseguire oltre per un bel po’. Lo trovo un finale molto ingiusto, inconcepibile per due persone che si vogliono così bene.
Ho cercato di dare voce a ciò che Gale pensa.. Spero che il risultato sia qualcosa di decente e ringrazio tanto chi è arrivato fino a qui :)
E’ la prima volta che pubblico qualcosa.. Dato che su Gale c’è davvero poco e non avevo nulla da leggere, mi è venuto spontaneo provare a scrivere qualcosa.. Chiedo umilmente perdono!
La frase è tratta dal film “Titanic” e mi sembrava che si addicesse al momento!
La cosa che mi premeva arrivasse e che nel libro mi ha commossa è che non c’è bisogno di tante parole, fra di loro. Gale non insiste, non per mancanza di tenacia o perché non ci tenga abbastanza, ma perché sa perfettamente che Katniss non lo perdonerà. Perché la conosce meglio di chiunque altro.
Dedico quello che ho scritto a tutte quelle persone che, come me, hanno pianto leggendo l’ultimo dialogo fra Gale e Katniss!
Grazie a chiunque leggerà! :)
Sheireen_Black 22
 
 
 

  
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