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Autore: watchmeburn__    27/06/2012    1 recensioni
"Quante cose stupide ti fa fare il dolore, vero? Non so più cos'è giusto o sbagliato, e non me ne importa niente."
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Synyster Gates, Un po' tutti, Zacky Vengeance
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Fiction.

 

Chapter One.



Un altro giorno. Un altro giorno senza di te ed il mio cuore batte ancora. Non riesco a credere di essere ancora vivo, di sopravvivere. Tu non ci sei più, sei morto, e la mia felicità con te. Dovrei forse credere a tutte quelle frasi smielate che ogni santa persona mi dice pensando di consolarmi ormai ogni giorno, quando lotto con me stesso per cercare di non dimenticare ogni piccolo particolare del tuo viso? "Lui non è morto, Jimmy continuerà a vivere dentro di te" oppure "lui non vorrebbe vederti così, continua, fallo per lui". Mi ha tutto stufato. Non vedrò più il suo sorriso, non sentirò più la sua risata a qualche mia stupida battuta, non andremo più in giro per pub a bere insieme, non potrò più abbracciarlo. Mai più.
- Buongiorno Syn.- Per me ormai è sempre notte. Non dormo più, non sogno più, resterei perennemente disteso sul letto se non fosse per Zacky.
- Buongiorno - Mi stampa un bacio sulle labbra.
- Cosa vuoi per colazione? - Ormai vive a casa mia. Ormai non dobbiamo più nasconderci, almeno per un po'. Questa cosa del mio non essere autosufficiente è una valida scusa per avercelo sempre intorno. E' l'unica persona che so che mi capisce, che mi ama ancora.
- Abbiamo uova, succo d'arancia, cereali, biscotti e... birra. - Mi indica tutto soddisfatto una confezione ancora non aperta di Heineken. Una delle preferite di Jimmy.
- Niente, grazie. - Mi viene da vomitare.
Sospira.
- Syn, - si avvicina verso di me, i suoi occhi verdi pieni di preoccupazione - è da due giorni che non mangi praticamente niente. -
Adesso ci si mette anche lui. Io non ho fame, mi viene da vomitare, cazzo.
Sbuffo.
- Dammi una birra.
- Poi?
- Nient'altro.
- Non puoi vivere solo di alcool, lo sai.
- Dammi una fottuta birra. - Quella mi aiuterà, lo fa sempre.
- No. -
Mi avvicino con fare provocante e lui mi guarda sospettoso.
- Non ci provare, non ti darò niente. - Certo, certo.
Sono a meno di mezzo metro da quelle maledette lattine quando Zacky mi si para davanti deciso. Io non ho difficoltà a spostarlo, e poi con una mossa fulminea ne apro una e gliela rovescio in testa. Lui non fa niente, si limita a fissarmi sconsolato con quegli occhi, la prima cosa di cui mi sono innamorato. Mi sento un po' in colpa.
- Perchè fai così, perchè ti fai del male? Non puoi scappare dal dolore, Brian. Devi affrontarlo, e imparare a conviverci. -
Ha ragione, lui ha sempre dannatamente ragione. Io vinco sempre, vinco sempre e poi scappo con il premio. Non ho voglia di affrontare con falsi sorrisi le interviste, le fan eccitate, niente. Voglio solo scappare ed andare a divertirmi. Prima lo facevo con Jimmy, prima era diverso. Ora voglio solo bere, e per un po' dimenticare.
- Esco. - Voglio dimenticare adesso. Non mi giro a guardarlo, se lo facessi probabilmente scoppierei a piangere e mi rifugerei ulla sua spalla, ma non posso permettermelo. Io sono forte, dentro e fuori. Devo. Dovevo. Adesso sono solo un uomo fragile, un pezzo di vetro, e voglio dimenticare.


C'è Eric al bancone, come al solito. Ed io ordino una birra, come al solito. E' tutto così ripetitivo che mi sembra sempre di essere un attore che recita ogni giorno le stesse cose, ogni volta sempre peggio, finchè un giorno non ce la farà più e resterà a letto. Morto.
- C'è una ragazza, - comincia a dirmi Eric, -una tua amica, che dieci minuti fa ha chiesto di te. Le ho risposto che non sapevo quando saresti venuto, e lei mi ha detto di avvisarti quando saresti arrivanto che ti aveva cercato. E' seduta là, sulla poltrona in fondo a destra. -
Mi giro e guardo dove mi ha detto. Capelli biondi tinti, canottiera nera. Michelle.
- Grazie Eric. - Probabilmente in un'altra situazione non sarei andato da lei e me ne sarei solo fregato. In un'altra situazione. Ora invece mi dirigo deciso verso di lei con il solo scopo di divertirmi. Zacky mi avrebbe ucciso, Zacky mi avrebbe perdonato. Io amo Zacky. Voglio solo bere e divertirmi.
- Ehi, Michelle. - Lei si gira, per niente sorpresa.
- Pensavo non arrivassi più. - Ammicca, convinta che quel giorno non le avrei detto di no. Ed ha ragione, io oggi ci sto. Quante cose stupide ti fa fare il dolore, vero? Non so più cos'è giusto o sbagliato, e non me ne importa niente.
- Ti va un po' di birra?
- In realtà preferirei qualcos'altro. - Una ragazzina viziata troppo cresciuta, ecco cos'è. Ma a me non me ne frega niente.
- Casa mia è libera. - Non è vero, c'è Zacky. Zacky, quello che mi ama, quello che io amo. Che stai facendo, Brian?
- Andiamo. -
Prendo l'ultimo sorso di birra e mi alzo. Voglio dimenticare, anche solo per un giorno, per un'ora, per un attimo.

Mani sconosciute che navigano sul mio corpo, si soffermano sulla schiena, graffiano. Zacky non c'è, credo sia uscito a fare la spesa.
Respiri irregolari sul mio collo. Io spingo, spingo come se stessi per lasciare tutto ciò che c'è di bello al mondo da un momento all'altro. E' la mia seconda volta con una donna. Una volta al liceo l'avevo fatto con una del corso di inglese. Phoebe si chiamava. Era carina, capelli mossi, occhi suri. Ma non era Zacky. Quel giorno ho scoperto chi ero veramente: un gay arrapato.

Zacky. Cosa sto facendo, perchè. Se io avessi perso Zacky, Jimmy non me l'avrebbe mai perdonato.
Jimmy. Ecco il dolore che ricomincia. Io sono forte, io sono uomo. Sono il vincitore, sono il fottuto primo premio.
"Datti una svegliata Brian, mandala via da qui."
Buio. Fuori e dentro. Ci sono solo la sua voglia ed il mio dolore. Voglio solo silenzio, e dimenticare.


 
***


Sto sprofondando. Sono circondato da acqua nera e non faccio altro che lasciarmi trascinare verso il fondo. Sputo bolle d'aria dalla bocca. Sto soffocando, e la cosa quasi mi piace. Non sento più niente. No, aspetta, qualcuno mi sta chiamando. Guardo sotto di me e vedo Jimmy. Non è possibile, lui è morto.
"Svegliati Brian, svegliati."
Jimmy mi guarda. E' felice come quando finivamo un concerto, le urla della folla che ancora riecheggiavano fuori e nelle nostre teste. Ci abbracciava tutti alla fine, e continuava a ripetere: "Fantastico! Cristo quanto siamo stati bravi, Cristo!"
Mi manchi. Non riesco a parlare là sotto. No, lui deve saperlo, devo dirglielo in qualche modo. Nuoto verso il basso, verso di lui che adesso non sorride più. Ha gli occhi tristi adesso, e mi fa cenno di no con la testa. Perchè, io voglio solo andare da lui, stare con lui come una volta. Voglio che torni, vorrei che non se ne fosse mai andato.
"Perchè" riesco a chiedergli con le labbra. Lui non risponde, si limita a guardarmi sconsolato e a fare no con la testa.
Una mano mi afferra per la maglia all'improvviso e comincia a tirarmi verso l'alto. Jimmy si sta allontanando.
- Syn, svegliati cazzo! -
No, no cazzo. Urlo e la gola mi si riempie di acqua. No, aspetta, questa non può essere acqua, è troppo... non saprei dire. Troppo solida.
- Syn, porca puttana! -
E' sangue. Sto annegando in un mare di sangue.
- Svegliati figlio di puttana! -
Apro gli occhi. E' tardo pomeriggio e sono nudo sul mio letto. Non sono solo, Michelle è ancora di fianco a me, nuda. E' sveglia? Non ne ho idea. Sono immerso in questo momento in un verde troppo strano, troppo scuro e cupo. Non è il solito verse di Zacky. Zacky. Ommerda. Che cazzo ho fatto?
- Che cazzo hai fatto? - Zacky mi guarda distrutto. Gli ho appena calpestato il cuore, ho appena realizzato di aver fatto la cazzata più grande della mia vita e non me lo perdonerò mai. E forse neanche lui.
- Zacky, io... -
- No cazzo, no! Cristo! - Faccio per alzarmi dal letto ma mi gira tutto.
- Perchè cazzo l'hai fatto? Me lo dici? Perchè?
- Non lo so. - Sono sincero. - Io non ce la faccio, voglio dimenticare.
- Perchè io no secondo te? Io non soffro come un cane? Non sei l'unico che prova dolore, che si domanda ogni santo giorno del perchè sia successo proprio a lui. Cazzo! Ma ridurti così. Perchè mi hai fatto questo, Brian. - Brian. Quando mi chiama così io vorrei solo abbracciarlo e morire.
- Mi dispiace, io non volevo. Non so che mi è preso.
- Non è vero, non l'avresti fatto se non l'avessi voluto. - Lo so.
- Ehi, - sono dietro di lui. Le sue spalle quasi tremano. Gliene stringo una. - guardami.
- Io... non ce la faccio.
- Ti prego.
- Non posso.
- Zacky, amore...
- Non provare mai più a chiamarmi amore, mai più. -
Il letto cigola. Qualcuno dietro di me si è appena alzato. Mi ero dimenticato di lei.
- Buongiorno zuccherino. - Michelle mi cinge i fianchi con le sue mani. Mi sento così sporco.
- Chi è questa puttana? - Non si poteva trattenere, non ci era mai riuscito quando stava male. Esplodeva.
- Ehi, vacci piano carino. Chi è questo, un tuo amico? -
Già, chi è adesso Zacky per me? Sempre lo stesso, io lo amo ancora. Ma chi sono io adesso per lui? Ho paura cazzo, come non ne ho mai avuta in tutta la mia vita.
Sono un coglione, sono un fottuto coglione.
- Sì, sono solo un suo amico. - Aveva risposto lui per me. Aveva chiarito lui il confine, quello nuovo, quello che non avrei potuto superare facilmente. Non adesso almeno.
- Zacky, mi dispiace...
- Stai zitto.
La porta di casa sbatte. Forte. Sono di nuovo solo, e probabilmente lo sraò per il resto della mia vita.

Corro per qualche strada di cui non conosco il nome. Voglio solo trovarlo e risolvere la cosa. Non posso sopportare un'altra perdita. Per la prima volta nella mia vita sto lottando per qualcosa a cui tengo veramente.
Lo trovo in spiaggia. Lui ha sempre amato quel posto fin da quando eravamo ragazzi.
- Non avevo mai visto un tramonto così bello. - Era vero.
Io non ci andavo quasi mai in spiaggia, soprattutto a vedere il tramonto.
- Che ci fai qui? - Non si volta nemmeno, più che una domanda sembra un'affermazione. Si limita a fissare il riflesso del sole sull'acqua.

- Zacky, sposami. - Mi è uscito di getto e mi sento sollevato. E' la prima cosa vera che provo da dopo la morte di Jimmy, che non sia il dolore. E poi lo voglio davvero, io lo amo.

Silenzio. Zacky resta immobile, non sento quasi nemmeno il suo respiro, fissa le onde del mare che si riflettono nei suoi occhi.
- ...Sai che non è possibile. - La sua voce mi trapassa lo stomaco come una lama, fredda ed estranea.
- Senti, mi dispiace per prima. Io non volevo dare niente di tutto quello che ho fatto, davvero. Il dolore mi gioca brutti scherzi..
- Mi dici come faccio ancora a fidarmi di te dopo questo?
- Non lo so. - Mi caccio sempre in queste situazioni orribili, è una mia dote naturale. Peccato che Madre Natura non mi abbia insegnato anche come uscirne.
- Ecco, vedi, tu non sai mai niente. Te ne freghi si quello che posso provare io. - No Zacky, non dire così.
- Non è vero.
- Sì invece. - No Zacky, no, Perchè non lo capisci?
- Io ti amo.
- Vorrei poter rispondere "anch'io", ma ormai non lo so più. - Altra coltellata, questa volta al petto. Prima che possa ribattere qualsiasi cosa se ne va, lasciandomi solo a guardare la priuma stella spuntare nel cielo ancora un po' azzurro. Solo, di nuovo, ancora, un'altra volta.
- Jimmy, - bisbiglio. - aiutami. Che devo fare? - Ma lui non è lì con me per rispondermi, e non verrà mai.
Decido di andarmene da quel posto malinconico, di provare a dare una svolta alla mia inutile vita. E tutto questo non comprende Zacky, purtroppo.


 


____________

Ok, eccoci qua u.u Questa roba e tutto frutto della mia mente malata, i personaggi non mi appartengono, non scrivo a scopo di lucro eccetera eccetera eccetera ù___ù
Bene, un paio di chiarimenti: Michelle non conosce nessuno dei Sevenfold, apparte Matt che è il marito di sua sorella e Brian che è un suo "amico" u.u
Il rating è arancione, ma potrebbe diventare rosso (eheheheheheh LOL)
All'inizio potrebbe sembrare una slash tra Brian e Jimmy, ma come spero abbiate capito non lo è xD è chiaramente una Synacky *sparge amore per le Synacky* u.u
Ok, mi ritiro. Spero vi piaccia, recensite, bla bla bla, insomma le solite cose che si dicono alla fine u.u sciao ♥

LiaEchelon


 

  
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