“Questa sera ti porto a cena fuori … Passo a prenderti alle 9.
P.S. Sii fottutamente sexy!!
Ti amo
J .”
 
Questi sono gli sms da leggere al mattino appena svegli, per iniziare alla meglio un’altra giornata di “clausura” in studio per il nuovo album, mentre il tuo fidanzato torna stasera in vista del day off di domani del suo tour mondiale con la sua band. “Fottutamente sexy … Ma se mi trovi sexy anche in pigiama!!” pensai ad alta voce. Dopo una doccia veloce, infilai un paio di shorts e una canotta e corsi in studio. Guardavo costantemente l’orologio sperando che arrivasse il più presto possibile l’ora in cui avrei potuto finalmente riabbracciare il mio uomo, ma fallii miseramente perché il tempo sembrava che non andasse mai avanti, quasi come fosse immobile. “Gretch, mi spieghi che cazzo ti passa per la testa? Hai gli occhi puntati sul quel fottuto orologio da quando hai messo piede qui” mi disse Wayne, il mio caro chitarrista che grazie alla sua genialità è riuscito a mettere su la nostra band. “Niente, niente … Oggi ho voglia di fissare l’orologio” risposi completamente rincoglionita, continuando a fissare l’orologio. “Ok … A che ora dovrebbe tornare Johnny?” “Passa a prendermi alle 9” Sputtanata alla grande. Dopotutto è come se fossi un libro aperto per Wayne, riusciva a capirmi anche quando mentivo. “Va bene … Per prima cosa smettila di fissare quel coso prima che dia fuoco a te e l’orologio … Secondo, meglio che vai adesso prima che cambi idea, altrimenti va a finire come al solito che lui arriva e tu non sai ancora cosa metterti” replicò. Ecco uno dei tanti vantaggi di essere l’unica donna in una band maschile, riescono a soddisfare ogni tuo desiderio. Non me lo feci ripetere due volte, e una volta salutati i ragazzi mi fiondai subito a casa. Feci almeno un paio di docce per la tensione, poi indossai un qipao corto argento che comprai in Cina durante l’ultimo tour. Avevo appena finito di preparami quando bussarono alla porta. Feci le scale di corsa, ma rimasi alquanto delusa dal ritrovare davanti a me uno sconosciuto al posto del mio fidanzato “Se è pronta possiamo andare, la limousine ci aspetta” disse con un tono abbastanza da burbero. Abbastanza scazzata, presi le chiavi e chiusi la porta dietro di me, poi salii nella limousine. “Si può sapere dove dobbiamo arrivare?” chiesi, spinta dalla mia solita curiosità “Mi dispiace, ma non posso dire nulla, mi hanno specificatamente indicato di non dirle nulla” rispose. Fanculo, ti conosco da 30 secondi e già ti odio. Non riuscii a capire la destinazione di questo viaggio a causa dei vetri oscurati, finché la limo si fermò e l’autista mi fece scendere. Cazzo ci facevo fuori casa di mia sorella? “Mi scusi … Ma siamo sicuri che sia questa la destinazione?” domandai un bel po’ stupita. L’autista fece cenno di si mentre mi aiutava a scendere. Ringraziai sfoderando un sorriso finto ed entrai dentro casa. C’era un piccolo percorso che portava all’esterno illuminato da piccole candele che spensi subito per evitare di essere ammazzata da Kris il giorno seguente, poi una volta uscita all’esterno mi fermai davanti al tavolo accuratamente preparato per due, a lume di candela. “È vero che avevo detto “fottutamente sexy” … Ma porco cazzo così è troppo!!” disse una vocina che proveniva dalle mie spalle, e che adesso non smetteva di baciare il mio collo. Non ebbi nemmeno il tempo di replicare che la mia bocca era occupata dalla sua, lasciandomi come al solito senza un briciolo di ossigeno nei polmoni. “La prossima volta mi porterò dietro una bombola di ossigeno … Non puoi farmi questo ogni volta, cazzo!!” balbettai tra le sue braccia, respirando quel suo profumo che mi mancava da non so quanto tempo. “Ma porca vacca, non posso nemmeno baciarti che già mi stai male, non è possibile!!” “È possibile se pensi che non ti vedo da settimane e che ho rischiato di essere messa al rogo da Wayne a causa tua” brontolai, mentre mi accomodavo a tavola. “Come mai ci troviamo qui? Non te l’ho ancora chiesto” “Beh, ero a corto di tempo per prenotare un tavolo in qualche ristorante, così Kris si è offerta di prestarci casa per questa sera visto che domani porteranno Piccola Gretch a Disneyworld” rispose, portando via il piatto ormai vuoto del dolce. “Oh …  Prima di dirmi come mai hai organizzato questa serata così splendida, devo mostrarti una cosa” dissi, poi spostai la mia sedia accanto alla sua, mi girai di spalle sciogliendo i primi fiocchi del mio qipao e gli mostrai la nuca, che da qualche giorno ospitava il mio nuovo tatuaggio: un microfono e un basso intrecciati tra loro con le nostre iniziali, e una piccola frase al di sotto, “Until The End”. “Chiamami anche stupida, ma mai come questa volta ho sentito così tanto la tua mancanza che ho sentito la necessità di fare qualcosa per averti ancora più vicino di quanto non lo sia” continuai, aspettando un suo commento. “È … La cosa più bella che tu abbia mai fatto per me … Non so cosa dire, è stupendo” commentò, baciandomi a fior di labbra. Spostò la sua sedia e si mise davanti a me in ginocchio, estraendo un piccola scatola dalla tasca dei pantaloni. O cacchio. O cacchio. O CACCHIO!!! “Evitando tutti i discorsi smielati di cui non sono mai stato capace a fare, quindi sarò molto breve e coinciso così sarà soddisfatta anche la tua curiosità … Mi concederesti l’onore di diventare la signora Christ?” disse, aprendo la scatolina. O. MIO. DIO. Non ci posso credere!! Un anello di fidanzamento con un brillante non molto grande incastonato al centro. “O mio Dio … E’ bellissimo … Certo che si che ti sposo!!” urlai con le lacrime agli occhi. Mi infilò l’anello al dito, poi mi baciò. Un bacio che aveva un sapore diverso. Il sapore di un amore che superando tutti gli ostacoli e le avversità durerà fino alla fine.