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Autore: Hey_Ashes    28/06/2012    2 recensioni
[Traduzione]
La vita nelle Zone si è rivelata un pò più facile da quando una certa persona è scomparsa rifugiandosi nel mondo al difuori della California. Certo, c'è Korse, e i Draculoidi ecc, ma sembrava almeno che un problema si fosse tolto di torno da solo. Non per molto. Destroya è sulle loro tracce, assetata di vendetta.
[AU! Killjoys!]
Genere: Azione, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Mikey Way, Nuovo personaggio, Ray Toro | Coppie: Frank/Gerard
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Tadannn! Vabbè, dai, fate almeno finta di essere felici di vedermi :3
Ringrazio le poche persone (poche ma buone!) che hanno recensito i capitoli precedenti, in particolare xCyanide che mi ha fatto anche pubblicità e, aw, la sua fic è la meraviglia, quindi leggetela e_e e poi un ringraziamento grande ande ande va anche alla mia Frankie (te l'ho detto che avrei continuato a nominarti <3) che se non aggiorna la sua fic le infilo un flacone intero di supposte lei-sa-dove. <3

Enjoy!


 

-Chapter 3-
They Leave Us All Behind


 

*Fun Ghoul*

"Che cazz... Ghoul!" Gemette Kobra, ma era troppo lontano per essere sentito, dal momento che il moro aveva già iniziato a correre: non sapeva dove fosse, ma sentiva il bisogno di trovare Poison prima che lo facesse Lei. “Merda, merda, merda.”Sperava solo che non fosse troppo tardi.

Udì ed ignorò il richiamo di Kid alle sue spalle, riuscendo a pensare solo al ragazzo dai capelli di fuoco: perchè aveva dovuto scappare via e far scoppiare un tale casino? Era colpa di Destroya. Lei era la causa di tutto. Bhè, tutto tranne il disastro. Dannazione, Lei era più o meno il motivo per la quale dovevano restare confinati nelle Zone. Ma non voleva sprecare più un solo pensieri per lei, non prima di aver portato Poison lontano dalla sua portata.

"Poison dove cazzo sei!?" Gridò, ma non ricevette risposta. Continuò a correre verso la zona abbandonata dove il fuoco brillava.

Vide una pistola blu e una gialla ai suoi piedi, tra la polvere.

Destroya. No, non questa volta. Non avrà la parte migliore di me. Non riuscirà mai a portarmelo via. Non può aver...


 

*Kobra Kid*



Fun Ghoul cadde in ginocchio, i pugni stretti, singhiozzando. Kid non sapeva cosa fare: voleva confortare il suo amico, ma non sapeva se fosse la cosa giusta. La sua mente era affollata da differenti emozioni e pensieri, e si domandava perchè Jet e Poison avessero lasciato lì le loro armi: il primo ordine di suo fratello era stato: "Tieni la pistola sempre carica e non lasciarla mai. Trattala come una parte del tuo corpo o qualche stronzata del genere.” Il sole aveva iniziato a sorgere, combattendo l'oscurità come se si trattasse di un demone ed illuminando in modo tennue la il terreno sabbioso. Kobra abbassò la pistola e notò qualcosa di inusuale: una ciocca di...capelli blu? La mise al sicuro nel taschino del giacchetto logoro, in caso si fosse trattato di qualcosa di importante.

Guardò Ghoul ancora una volta, e sospirò: Il suo amico era silenzioso, ora, ma continuava a fissare il terreno con la testa serrata tra le mani.

"G.. Ghoul?" Lo chiamò, pur non sapendo realmente cosa dire se l'altro avesse risposto.

"Quei porci sono dietro di me. Vogliono portarmi via ciò che amo." Fu il borbottio che uscì dalle labbra del moro.

Kobra lo guardò, sotto shock. Che?

"Cosa?"

"Sono anche dietro di te."

Il biondo scosse la testa, confuso.

"Kobra, sali in macchina. Guida sempre dritto. Ma prima prendi la pistola. Non farmi domande, ti spiegherò tutto quando saremo arrivati." Disse poi, ritrovando un tono fermo. Il più giovane annuì, e mormorò un “Si” non molto convinto. Fece come gli era stato detto, e prese posto sul sedile del guidatore. L'amico si sistemò su quello del passeggero, ed un momento di silenzio seguì lo scatto della chiusura delle portiere.

"Che cazzo stai aspettando, guida." Lo incitò in tono neutro.

Il biondo fece ancora una volta come gli era stato ordinato, iniziando a guidare.

Il fuoco ardeva ancora, ma le urla non si sentivano più. Probabilmente erano tutti morti, pensò Kobra. Non era questo che facevano, dopo tutto? La BLI aveva già sparato o bombardato chi aveva avuto il coraggio di ribellarsi o di sostenere i Favolosi Killjoys. Spezzava il cuore, pensare a tutte quelle persone innocenti che credevano nella libertà, nelle emozioni, in quello che il mondo sarebbe realmente dovuto essere, morte. Era una cosa malata. Un'altra cosa: dov'erano gli altri due? Avrebbe giurato che fossero stati presi, “pizzicati”, o chissà che altro. Non l'avrebbe permesso. Era Mikey Fucking Way, e non avrebbe mai -aspetta, cosa? Kobra era sorpreso da quello che il suo cervello aveva appena “detto”. Mikey...quel nome suonava così familiare, ma non riusciva a ricordarsi a chi appartenesse.

"Destroya è difficile da scovare. Cambia continuamente il colore dei suoi capelli, i suoi lineamenti, i vestiti. Devi beccare i suoi seguaci. Sono tre." Disse il moro di punto in bianco, interrompendo la sua riflessione.

"Ok. E sono loro che hanno preso mio fratello e Jet?" Replicò.

"Yep. Bullet Embrace. Neon Angel. Playground Eye. E ovviamente Destroya. Se c'è una cosa che devi sapere di lei, è che farà di tutto per ottenere cosa vuole. Non cedere mai ai suoi giochetti, o non tornerai mai più te stesso. Ho imparato dai miei errori." Mormorò con gli occhi fissi sulla strada. "Dobbiamo aggirare la città. Passiamo da dietro, e continuiamo sempre dritti. Dovrebbe esserci una base da quelle parti."

"Non vuoi vedere se c'è qualche sopravvissuto? Potrebbe esserci qualcuno di ancora vivo, non credi ci servano rinforzi?" Chiese Kobra, con una leggera esitazione nella voce.

"No. Nessuno può essere sopravvissuto alla fiamma che Destroya ha provocato. È un dato di fatto." E quella fu l'ultima cosa che il moro disse durante il tragitto.

La mente di Kobra Kid era annebbiata. Il fatto di essersi chiamato con un nome diverso lo aveva mandato totalmente nel pallone. E non gli era ancora del tutto chiaro chi fosse Destroya. Perchè non ne aveva saputo niente, prima? Suo fratello non gli aveva mai nascosto niente...perchè questa volta si? E poi, come facevano Jet e Ghoul a saperlo, se prima del disastro non si erano mai incontrati? Doveva essere successo negli ultimi sette anni, o qualcosa del genere. Ma avrebbe dovuto saperlo! Perchè non riusciva a ricordare nulla? Tutto questo lo stava mandando ai pazzi.

Non ci lasceranno indietro, siete pronti, ovunque voi siate?

"Stanno venendo per voi."

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*Party Poison*


Una serie di parole gli fluttuavano in testa.

"Otto gambe sul muro, dai di gas, uccidili tutti! E strisciamo, e strisciamo..."

Flotte di sillabe e lettere.

"Fai una X sul pavimento..."

Incatenate alla sua testa, facendogli il lavaggio del cervello.

"Oh, lascia che ti parli dell'uomo triste. Stai zitto, e fammi vedere le tue mani da jazzista. Ricordi quando eri un matto? Pensavi di essere Batman! E sei arrivato alla festa con una tanica di benzina..."

Una cantilena uscita dal nulla, che non sapeva quando si sarebbe fermata.

Era un inferno.

I suoi pensieri erano annebbiati: stava sognando o era tutto reale? Qualsiasi cosa fosse, era un incubo in ogni caso.

C'era una donna. Era nella sua testa. Non voleva uscire. Era lì, sempre lì, costantemente. I suoi capelli erano di un verde brillante, accecante. I suoi occhi di un lilla ancora più stordente, se possibile. Il sorriso bello in un modo inumano, tanto da fare paura. La figura asciutta, scolpita, tanto perfetta quanto pericolosa. Gli parlava, gli diceva che sarebbero potuti scappare, lasciarsi tutto alle spalle e cantare di chi avessero lasciato indietro. Lui piangeva, dicendole di no, che avrebbe fronteggiato tutto il dolore che gli spettava per tornare a casa, anche se lei non glielo avrebbe mai permesso. Lei lo immobilizzava e rideva, dicendogli di essere realista.

"Non vuoi che ti faccia del male, vero Poison?" Ridacchiò, mostrando il suo sorriso irresistibile. "Ti dirò come finisce tutta questa storia: i bravi ragazzi muoiono, e quelli cattivi vincono. Ma puoi stare con me ed io ti terrò in salvo. Tieni duro e non guardarti indietro, tesoro. Saremo indistruttibili." Gli accarezzò il viso e baciò il suo collo, mentre le lacrime continuavano a solcare il viso di lui. Urlava un nome: 'Frank'. Cosa significava per lui quel nome? Lo schiaffeggiava ogni volta che quel nome usciva dalle sue labbra, e gli diceva di non parlare di altri in sua presenza. Lui opponeva resistenza, ma lei era troppo forte per essere combattuta fisicamente. Continuava a piangere, per la paura e per il dolore, odiando quella donna con un impeto talmente bruciante che avrebbe potuto sciogliere il sole, eppure il suo cuore non riusciva a detestarla, come se lei avesse fatto un incantesimo d'amore permanente al suo cuore. Una sensazione orribile.

-

"Poison, amico, svegliati..." Poison si svegliò, trovandosi davanti il viso preoccupato di Jet. "Stavi avendo un incubo: piangevi e urlavi-" E smise di parlare, come se volesse dire qualcosa ma non ne fosse capace. "Party, sei in un posto che -ne sono sicuro- non ti piacerà,ma devi sapere che io sono qui: non devi avere paura. Solo, non...lo sai." Sospirò.

L'incubo del rosso era diventato reale. Si era svegliato nella stessa stanza di un bianco asettico del suo sogno, ma Jet era sdraiato accanto a lui, con le braccia e le gambe legate da cinghie, la faccia solcata da tagli e ferite, il dolore nascosto sotto due pesanti occhiaie.

"Jet.. non dirmi che sono...-"

"Qui? Oh tesoro, non essere stupido. Certo che sei qui, e sono così felice che tu lo sia." Disse una voce, e Poison vide con orrore Destroya che usciva dall'ombra, con una mano sulle labbra comprendo il solito sorriso sulla sua cazzo di faccia.

"Hey bellezza. È molto che non ci vediamo. Lascia che il tuo cuore resti al lato oscuro, lo accoglierò con piacere, mio caro." Disse, mentre la sua voce fin troppo dolce invadeva la stanza. Jet notò i suoi pugnali, mentre Poison osservava la scena tra l'incredulo e l'inorridito. Era sempre la stessa, tranne per i capelli e gli occhi, che erano rispettivamente blu e color ambra. Era veramente spaventato e senza parole. Pensieri terribili gli affollarono la mente al solo vederla. Si stava avvicinando a lui, lentamente, come nel suo sogno, e lui iniziò a piagnucolaree di terrore, implorandola di lasciarlo in pace mentre le lacrime già si affollavano agli angoli degli occhi. Jet lo guardò con compassione, mentre l'amico stava già crollando. Ma non poteva muoversi, così come neanche l'altro.

Ti prego. Gridò la sua testa. Non voglio vivere nel terrore di cosa diventerei se tu mi controllassi. Lasciami stare.

"
Ogni tuo urlo è una risata per me, Poison." Era troppo vicina adesso, ma il rosso non poteva fuggire.

"Che tu sia pronto o no, lo farò di nuovo."

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*Jet Star*

"Portatelo fuori, voglio stare da sola con Poison. Inibitelo o qualcosa del genere, ma non uccidetelo: cercate di ottenere qualche informazione interessante. Grazie, Angel." Disse la stronza nel suo auricolare, e il cuore di Jet perse un battito. Il suo amico era pietrificato, ma non poteva farci niente, non poteva muoversi. La sua rabbia era indescrivibile, a questo punto.

Un uomo ed una donna entrarono nella stanza, e lo obbligarono ad alzare le mani. Si rifiutò, e sputò in faccia ad entrambi. Non la presero molto bene. L'uomo gli mollò un pugno nello stomaco, e la donna lasciò un calcio ben assestato sulla sua testa. Gemette di dolore, mentre la testa doleva come se stesse per staccarsi. L'uomo gli prese la testa tra le mani e la fece scontrare con la sua.

"Riproviamoci. Mani in alto." Ripetè candidamente. Jet accettò la sfida: sputò di nuovo in faccia all'uomo, e ridacchiò tra se e se, vedendo il viso del suo interlocutore farsi rosso di rabbia. Ma se ne pentì amaramente quando un altro colpo lo raggiunse, lasciandolo agonizzante.

"Oh caro Bullet, sembra che Jet Star non voglia avere a che fare con noi." Disse l'uomo sorridendo amabilmente alla donna. 'Bullet' ridacchiò, e una volta raggiunto il corpo agonizzante di Jet, steso a terra, gli assestò un calcio nello stomaco.

"Ops, scusa." Rise in modo femmineo. Jet sentì la voglia bruciante di prendere quella risata a pugni.

"Alzerò i miei cazzo di pugni. Sulla tua faccia." borbottò a sé stesso, al contempo terrorizzato dal dolore che costavano quelle parole nell'uscire dai suoi polmoni.

"Sembra che dovremo usare le cattive." Bullet sogghignò, tirando su con forza il corpo mal ridotto di Jet e passandolo all'uomo come fosse un sacco di patate. Il movimento improvviso gli tolse il fiato per un attimo. L'uomo aprì la porta con un calcio, e una volta uscitò lasciò ricadere il suo corpo sul pavimento, provocandogli un ulteriore blackout fisico e mentale. Gli ordinò di alzarsi, ma semplicemente non ne aveva le forze. Lo scagnozzo di Destroya rise malignamente, e tirò su il riccio ancora una volta, salendo un paio di scalini, per poi lanciarlo direttamente alla donna dietro di lui, che lo afferrò al volo per farlo cadere a terra pochi attimi dopo. Urlò, agonizzante, ma pareva che i due si divertissero molto a giocare a “acchiappa e lascia” con il loro prigioniero.

Se lui soffriva tanto, non poteva immaginare come si sentisse Poison che si trovava solo nella stessa stanza col suo più grande terrore. Rabbrividì al solo pensiero, e pregò silenziosamente che Ghoul e Kobra li trovassero in fretta e che uccidessero chiunque fosse coinvolto in quella storia. Chiuse gli occhi e sperò che Ghoul riuscisse a sentirlo: non aveva mai pregato, dopo il disastro. Aveva semplicemente smesso di credere. Ma in questo momento, aveva bisogno di un po' di speranza: chissà come sarebbe andata a finire.

Ti odio, Destroya. Pensò.

Spero che tu muoia.

_____________
Dai, si comincia ad intuire qualcosa. A grandi linee. Molto grandi, ok. Ma è questo il bello!
E voglio trovare taaaaaaante recensioni, perchè vi voglio bene a tutte <3
xoxo
Ash

  
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