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Autore: Enid    28/06/2012    0 recensioni
Una Piccola AU!Fiabesca che mi è venuta in mente per caso e non se ne vuole andare. Non pubblico qui da secoli ma... questa si vuole scrivere e quindi ^^... Blaine e Kurt come Kai e Gerda, ripresi dalla fiaba di Andersen... una delle mie preferite :). Le leggenda della Regina delle Nevi, algida signora dei ghiacci, che rapisce con la sua magia il giovane Blaine e lo porta nel suo regno di gelo. Riuscirà Kurt a trovarlo?
Genere: Fantasy, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Questa AU mi è venuta in mente per caso, rileggendo la storia della Regina delle Nevi di Andersen. Spero che vi piaccia :).

Capitolo I - La leggenda

Gli inverni erano gelidi e le estati afose. Primavera e autunno spesso si coloravano di pioggia, ma questo non impediva a Kurt e Blaine di incontrarsi nel giardinetto coperto condiviso dalle abitazioni dei loro genitori. D'estate in pantaloncini corti e maglietta, tornavano all'ombra dei tralci di gelsomino per godersi un po' di refrigerio e l'intenso profumo dei fiori bianchi. D'inverno imbacuccati, circondavano le pareti laterali scoperte con un telo cerato che li riparava dal vento, e con due tazze di cioccolata bollente a scaldare le mani, erano capaci di stare le ore a parlare nonostante fuori imperversasse la bufera. Si conoscevano sin da bambini, quando erano gli unici due del villaggio a voler giocare con le bambine, e quando più tardi avrebbero potuto unirsi agli altri ragazzi e ragazze con cui andavano a scuola, preferivano spesso passare il tempo loro due assieme.
Blaine scriveva canzoni e poi chiedeva a Kurt di inventare le parole, perché a lui venivano sempre in mente rime stupide - o almeno così sosteneva strenuamente. Il ragazzo dagli occhi cangianti sorrideva col suo sorriso chiuso, strizzava gli occhi, gli diceva
- Pigrone! -
e poi, ascoltando la melodia di Blaine alla chitarra, creava i versi delle loro canzoni.  
Quella che cantavano più spesso aveva un verso durante il quale non potevano non guardarsi "I used to say, I and me, now it's us, now it's we..." (ero abituato a dire me e me stesso. Adesso è noi, adesso è noi)

Quando le giornate invernali erano davvero davvero fredde, si rifugiavano in casa di Kurt, dove la matrigna, Carole, li accoglieva con dolci profumati e racconti tutti suoi. I ragazzi rimanevano per ore ad ascoltare la donna. Una delle storie che raccontava più spesso era inquietante. Nelle giornate di neve fitta, la preferita dei ragazzi era la leggenda della Regina delle Nevi. "Occhi di ghiaccio e candide vesti, vola nella grandine e ricopre i campi di neve. Paralizza i fiori con la brina e ghiaccia i fiumi. Il suo cuore è fatto dell'essenza stessa del gelo e vorrebbe che anche quello degli altri fosse come il suo".

Quella sera, come sempre, Blaine e Kurt erano accoccolati uno vicino all'altro ai piedi di Carole che, mentre lavorava a maglia un nuovo maglione, raccontava l'ennesima storia davanti al focolare. Fuori imperversava una tempesta fortissima e una folata di vento improvvisa, più forte delle altre, fece spalancare la finestra. Blaine si alzò subito per andare a chiudere, e venne investito in pieno volto dalla grandine che si mescolava alla neve.
- AH!- esclamò il ragazzo, finendo di chiudere la finestra. Kurt si alzò di colpo, preoccupato, andando dall'amico.
- Blaine, che hai fatto? - gli chiese, fermandogli la testa con le mani.
- L'occhio... mi... mi faceva male. - rispose Blaine, coprendo con le proprie le mani di Kurt e abbassandole.
- Fammi vedere. - insistette Kurt, cercando di guardare l'occhio offeso.
- No, no, è passato, tranquillo, era solo un po' di vento che mi ha irritato. - Blaine sorrise a Kurt, e quest'ultimo si lasciò convincere. D'altronde, sembrava stesse davvero bene. Tornarono a sedersi e Carole continuò con le sue storie, per poi farsi aiutare a preparare la cena da Kurt mentre Blaine li guardava canticchiare.
Blaine intanto iniziò a sentire un gran freddo scendergli dal viso fino al petto, ma non disse niente, per non preoccupare l'amico e la madre. Chiuse un attimo gli occhi e sospirò, e quando li riaprì, il mondo sembrava un po' meno brillante.
Si separarono più tardi, quando la tempesta si fu un poco placata. Blaine e Kurt si abbracciarono e Kurt tremò.
- Che hai? - gli chiese Blaine. Kurt lo guardò stranito. C'era una nota nella sua voce che non riconosceva, ma decise di tralasciare quel pensiero.
- Niente, solo freddo. Va' a casa a riposare ora, e controlla che non ti faccia di nuovo male l'occhio. - gli disse invece. Il sorriso di Blaine raggiunse gli occhi solo a metà.
- D'accordo, d'accordo! Buonanotte Kurt. - gli disse.
- 'Notte Blaine, sogni d'oro. - augurò di rimando l'altro.
I sogni di Kurt però furono agitati e poco riposanti. Continuava a vedere Blaine che si allontanava, e a sentire un freddo terribile. Ma cercò di mettere da parte quel suo sesto senso come una stupida paranoia. Forse avevano sentito quella storia davvero troppe volte.

   
 
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