-Sai che ti dico? In fondo non sono andato poi così male,- commentò ad alta voce Danimarca dopo l'attenta analisi rivolta alle classifiche degli Europei 2012, -Alla fine sono arrivato almeno sopra Olanda, è già qualcosa, no?-

Norvegia lo fissò perplesso, chiedendosi se fosse il caso di avvicinarsi all'amico per usarne la cravatta a mo' di cappio, giusto per punirlo dell'idiozia appena pronunciata e per giunta prima che lui avesse preso il primo di una lunga serie di caffè, indispensabili per sopportare, non sempre passivamente, sia chiaro, le esuberanze dell'altro.

-Hai già il cervello pieno di birra a quest'ora, Anko?- Domandò ironico alla fine delle sue elucubrazioni dopo aver deciso di tentare un approccio pacifico col danese e di risparmiarsi l'ennesima'arrabbiatura , -Tu e Sverige vi siete fermati al primo turno, tutto qui. Non mi sembra che ci sia molto di cui vantarsi, sai?-

A quelle parole, Danimarca scosse vigorosamente la testa, gonfiando appena le guance, evidentemente poco soddisfatto della replica ricevuta.

-Ti sbagli, Nor! Io ho fatto tre punti e...-

-Lo stesso si può dire di Sverige,- commentò piatto il norvegese mentre iniziava a versare la bevanda scura nella sua tazza preferita, quella su cui delle tenere sagome di coniglietti erano stampate un po' ovunque.

-Non è la stessa cosa!- Lo riprese il danese, accentuando il broncetto che aveva già messo su, mentre Norvegia si domandava se la versione più fastidiosa della nazione che aveva davanti a sè fosse quella lamentosa che aveva dovuto sopportare fino a qualche giorno prima oppure quella rivendicativa con cui stava avendo a che fare da quelli che gli sembravano interminabili minuti, -Davvero, non è per niente la stessa cosa! Tralasciando il fatto che nel gruppo B io ho fatto 3 punti e Olanda nemmeno uno e che quindi non sono ultimo, la questione è che Svezia ha realizzato tre punti esattamente come Ucraina, con cui ha pure perso due a uno!-

-E allora?- Domandò il norvegese, massaggiandosi le tempie, -Che c'è di strano?-

-Che c'è di strano?! Sverige perde contro una donna chiaramente impacciata nei movimenti da quel davanzale spropositato che si ritrova e tu mi chiedi cosa c'è di strano?! È ovvio che è stato uno smacco per lui!- Precisò come se fosse la cosa più ovvia del mondo e non senza una punta di malcelata soddisfazione.

-Ma non mi dire... vedrai che Fin, da brava mogliettina lo porterà all'Ikea per dimenticare,- sospirò Norvegia che ancora non voleva ricorrere alle maniere forti per zittire l'amico e dedicarsi serenamente alla colazione.

A quelle parole, il danese lo fissò con un sorrisino ironico stampato sul viso.

-Sì, ne sono convinto anch'io... ma immagino che in realtà Fin lo porterà all'Ikea solo per non doverlo consolare in qualche altro modo,- commentò allusivo con una vocina sottile.

-Può anche darsi. E ora smettila di essere così fastidioso. Ti sei qualificato agli Europei e hai collezionato l'ennesima bella figura, contento? Dovresti saper perdere, alla tua età,- sbottò il norvegese, fermamente intenzionato a chiudere lì quella che aveva catalogato come una discussione inutile e snervante, caratteristiche che comunque si addicevano alla maggior parte delle conversazioni che si potevano sostenere con Danimarca.

-Come sei freddo, Nor...- si lamentò il danese, ignorando del tutto la richiesta dell'altro, -non è che tu sia andato molto meglio, sai? Ora che ci penso, quand'è stata l'ultima volta che ti sei qualificato?-

-E questo cosa c'entra?- Sibilò Norvegia, punto nel vivo, arrossendo di colpo, -Non capisco proprio che cosa c'entri. E poi non mi ricordo.-

-Eh, non ti ricordi? Aspetta...- mormorò il danese pensieroso, -ah, giusto! L'ultima volta che ti sei qualificato agli Europei è stato nel 2000 e ti fermasti al primo turno... quella è stata anche la sola e unica volta in cui ti sei qualificato, sai? Però ai Mondiali di solito vai meglio, se non ricordo male, ti sei qualificato... tre volte, dico bene? E per due volte, nel 1998 e nel 1938, sei anche arrivato anche agli ottavi di finale...-

-Che precisione lodevole...-Ringhiò quasi il norvegese, che sentiva la propria maschera di apatia disintegrarsi inesorabilmente davanti a quei ricordi non esattamente gradevoli e avvertiva sempre più forte il desiderio di insegnare una volta per tutte a certi fratelli fastidiosi che non era necessario ricordare alcuni eventi del passato, soprattutto se con una tale dovizia di particolari.

-In entrabi i casi fu Italia a infrangere i tuoi sogni di gloria, eh?- Continuò il danese, ignaro di tutto, -Però non devi prendertela! Ai fratelli Vargas il calcio è sempre piaciuto, mentre tu sei sempre stato... insomma, sì, un po' scarso, diciamo le cose come stanno... ora che ci rifletto, penso di aver capito perchè sulla spiaggia non vuoi mai giocare a pallone con...-

Un attimo dopo, Danimarca avvertì un'improvvisa e sgradevolissima mancanza d'aria.

Norvegia, riacquiastata la sua espressione apatica, lo guardava contorcersi, senza accennare a lasciare la presa sulla cravatta che il danese da qualche tempo si ostinava a indossare nonostante fosse perfettamente al corrente dei rischi che correva, e pazienza se nel compiere quel movimento brusco il suo adorato caffè era finito sul pavimento: avrebbe convinto il danese a preparargliene un altro non appena avesse deciso che la punzione sarebbe potuta bastargli... perchè in fondo sì, saper perdere è di certo importante, ma alla fine quel che conta è sapersi riprendere la dovuta rivincita!