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Autore: GirlOnFire    28/06/2012    2 recensioni
La canzone Puckelberry per eccellenza che racconta la stessa storia in ogni capitolo con protagonista Rachel e ogni volta un nuovo personaggio correlato a lei.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rachel Berry, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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And I wonder if I ever cross your mind
For me it happens all the time

Rachel era stesa sul suo letto, un cuscino tra le braccia e le lacrime a rigarle il viso. Aveva rivisto Noah parlare con Santana e Brittany, sorridergli come faceva quando quei tre avevano una strana relazione, e lei, vedendo quello guardo, quel sorriso, si era sentita morire un po’ dentro.
Ormai aveva lasciato perdere Finn solo per concentrarsi sulla sua carriera, sulla sua voce, unico strumento che l’avrebbe fatta uscire da quella cittadina bigotta. Eppure non riusciva a togliersi dalla mente i bei momenti passati con il ragazzo dai penetranti occhi verdi durante il loro primo anno.
Dov’era finito quel Noah? Perché non parlavano più come una volta, ma soprattutto, anche lui pensava anche solo in minima parte a lei?
Quei pensieri la distruggevano ogni notte, lasciandola in un mare di lacrime prima di addormentarsi stremata e con gli occhi rossi.


Another shot of whiskey can't stop looking at the door
It's a quarter after one, I'm a little drunk and I need you now
Said I wouldn't call but I lost all control and I need you now

Noah era seduto da un’ora al bancone dello Scandal. Cosa ci faceva lì? Era l’unico posto dove nessuno l’avrebbe di sicuro cercato e soprattutto dove non avrebbe dovuto farsi piacere qualcuna solo per dimenticarsi lei. Aveva provato con tutte le sue forze ad andare a letto con le altre per poterla scordare, per togliersi dalla mente quegli occhi nocciola che ogni giorno erano sempre più tristi.
L’avrebbe voluta abbracciare, dirle che tutto sarebbe andato bene. Ma di sicuro lei avrebbe voluto le braccia del suo migliore amico.
Sbuffò mentre l’ennesimo ragazzo si avvicinava a lui quella sera.
“Non sono interessato a meno che tu abbia qualcos’altro al posto del manico che hai in mezzo a quelle gambe rinsecchite.”
Non voleva essere cattivo, fare la figura dello stronzo, ma era più forte di lui. Solo con la moretta che popolava ogni suo pensiero riusciva ad uscire quel lato dolce usato solo con una bionda di loro conoscenza. La stessa bionda che gli aveva consigliato di parlare con Rachel prima che si accontentasse di nuovo di Hudson.
E lui il telefono, dopo il sesto o settimo scotch, lo prese in mano, ci giocherello prima di chiamarla, prima di sentire la segreteria di lei partire. Biascicò qualcosa di strano che doveva suonare poetico in un certo modo, ma gli uscirono solo cattiverie di cui si sarebbe pentito solo il mattino dopo.

Guess I'd rather hurt than feel nothin' at all

…sei solo una stupida a credere di poter scappare da Lima. Tu e i tuoi sogni del cavolo. Svegliati Berry ed apri le gambe a qualcuno come ha fatto la Fabray, magari se resti incinta riesci a sposarti e avere una vita dignitosa.
Una parte del messaggio di Noah, rimandato all’infinito, che le faceva sempre male. Perché era stato così cattivo? Cos’aveva fatto per meritarsi tutto quell’odio, quel disprezzo?
Si era sentita morire dentro, parola dopo parola. Ma questo la spronò solo a dimostrargli che non sarebbe finita come la ragazza che descriveva lui.
Si sarebbe rimboccata le maniche e avrebbe continuato per la sua strada. Sarebbe diventata apatica a qualsiasi sentimento.


It's a quarter after one I'm all alone and I need you now
And I said I wouldn't call but I lost all control and I need you now
And I don't know how I can do without
I just need you now


I giorni erano passati dopo quella telefonata, e a scuola I due non si rivolgevano neanche più la parola, finché non avevano dovuto lavorare assieme ad un progetto per il Glee.
“Rach.. senti…”
Si era passsato una mano sulla cresta prima di fermarla, mentre erano rimasti gli unici due ancora seduti in aula. Lei lo aveva fulminato von lo sguardo.
Need you now.”
“Co-cosa?”
“La canzone.”
Era arrossita, mentre si era resa conto di cosa il titolo della canzone significasse. Ho bisogno di te. E tutti e due avevano davvero il bisogno l’uno dell’altra. Lui invece si era alzato e si era messo in ginocchio di fronte a lei, prendenndola per le ginocchia.
“Io… Scusami. Ero ubriaco e pensavo che tu volessi tornare con lo spilungone e che non ti saresti mai accorta di me, mentre io ti..”
Lo baciò. Aveva bisogno di lui, aveva bisogno di sentirsi dire quelle cose, perché era lui che voleva al suo fianco.
“Anche io Noah, ma seriamente, adesso dobbiamo provare la canzone.”
Sorrise, come non lo faceva da giorni e lui si alzò, sollevandola dalla seggiola in cui era ancora seduta la brunetta e le fece fare la giravolta in aria sentendola ridere. Si ripromise che finché l’avesse voluto al suo fianco, avrebbe sentito sempre quel suono cristallino.

 

✰✰✰✰✰

GirlOnFire’s Notes.

 

 Nuovo progetto – come se ne avessi pochi da concludere, sigh – e stavolta sono 5 capitoli. Stessa canzone, stessa ragazza, stessa situazione ma ragazzo e reazione e, magari finale, diverso.
L’idea è nata dal non sapere se rendere la storia, con questa canzone Puckelberry, fedele alla ship o farla versione Samchel. Alla fine ho optato per fare 5 o 6 capitoli (Puckelberry – questo – Samchel, St. Berry, Finchel, Blainchel e non so se fare anche la Faberry).

Spero non diventi banale o scontato visto che riprenderà più o meno sempre la stessa linea.

Alla prossima.

   
 
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