Oh, Spencer Reid, il solito cervellone che tutte le unità anticrimine del paese avrebbero desiderato.
Quel ragazzo sembrava dare così tanto spazio alla propria intelligenza da tralasciare i suoi sentimenti, che a volte sembrava non possedere.
E adesso, alle 6 del mattino, il dottor Spencer Reid si ritrovava accanto a una bella bionda. Gli faceva male la testa e non ricordava chi lei fosse. Erano entrambi senza vestiti, si presumeva quindi che avessero fatto sesso.
Spencer cercò di alzarsi dal letto, ma facendolo svegliò la bionda: era Ashley Seaver.
“Merda.” Pesò Reid; questo non era il modo giusto di iniziare.
Da quando JJ si era sposata con il bello e forte Will, subito dopo quella rapina con i criminali con le maschere delle carte da Poker, Ashley era stata il suo inizio. Una nuova donna da amare, dopo tanti anni. Qualcosa che lo rendesse felice e che fosse ricambiato. L’amava, per questo non voleva rovinare tutto con del sesso, proprio all’inizio.
“Hey.. Buongiorno Spence” disse Ashley in un sussurro dolce, sapendo esattamente cos’era successo la notte prima.
“Ehm… Ciao Ashley” disse lui rivestendosi impacciato. Poi si girò verso di lei e con aria confusa le disse: “Mi puoi… Spiegare cos’è successo ieri sera?”
“Oh… Non farmi pensare alla partenza per favore.”
“Partenza?”
“Sì, Spence. Devo andarmene da Quantico. Mi vogliono a Sydney.”
“Ah. E… E quando parti?”
“Domani. Ieri sera ero molto triste per questo e sentivo il bisogno di salutarti e tu mi hai offerto da bere. E… Una parola tira l’altra, e siamo finiti qui. Più chiaro ora?”
Spencer non sapeva cosa rispondere e a salvarlo arrivò una telefonata di Hotchner. C’era un nuovo caso per loro.
“Ashley… E’ un inizio sbagliato. Ti prego scusami, dimentichiamocelo. Ora prepararti perché Hotch ha per noi un nuovo caso.”
Ashley pensava che fosse incredibile come Reid desse importanza al suo cervello piuttosto che al suo cuore.
Si alzò tenendosi le coperte addosso, andò vicino a Spencer e gli diede un lungo bacio.
“Non è un inizio, siamo già nel bel mezzo della storia.” Disse sorridendo.
Andarono a lavoro come se non fosse successo niente, e Reid affrontò la partenza di Seaver come se non gli facesse nessun effetto, ma dentro soffriva.
Si rassegnò all’idea che dopo JJ aveva perso anche Ashley. Possibile che non riuscisse ad amare nessuno senza problemi? L’amore non faceva proprio per un cervellone come lui.
E così riprese la sua routine: casi da risolvere,  corpi da esaminare, menti da capire.
E dopo un mese arrivò una telefonata da Seaver alla squadra e tutti parlarono amichevolmente con lei, anche Reid. Ma poi quella sera arrivò un’altra telefonata da Seaver al bel cervellone dell’unità analisi comportamentale di Quantico, stavolta era privata: solo per lui.
“Pronto?”
“Spence.. Sono Ashley.”
“Hey ma… Abbiamo parlato oggi mentre ero a lavoro. Hai parlato con tutti noi. So già come ti vadano bene il lavoro e come sia graziosa la tua nuova casa e di come sia bello il gatto che ti sei comprata e che hai chiamato Perry! So già anche di come..”
“SONO INCINTA.” Lo interruppe Ashley.
“Che..?” Disse titubante Spencer.
“E il bambino è tuo.”