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Autore: sorita    28/06/2012    1 recensioni
Anche i tamers festeggiano in grande le feste di compleanno, sopratutto se si tratta della maggiore età. Ma con l'alcool non si scherza!
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ryo Akiyama, Un po' tutti | Coppie: Ruki Makino/Rika
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Palloncini, festoni e addirittura coriandoli.
 
Il compleanno di diciotto anni di Ryou sembrava più una festa di carnevale.
 
C’era solo una cosa che non la faceva sembrare tale, l’alcool.
 
Aveva comprato non si sa quante bottiglie tra birra, vodka e spumante.
 
Anche i  tamers dovevano festeggiare per bene, soprattutto se si trattava della maggiore età.
 
Ma la festa aveva preso una certa piega, c’era chi aveva esagerato e chi si rendeva conto che doveva fermarsi con i brindisi e le bevute alla “calata”.
 
Ruki era una di quelle.
 
Se ne stava seduta sul divano a massaggiarsi le tempie, la testa aveva cominciato un po’ a girarle, così aveva subito smesso.
 
Ne andava della sua reputazione, non poteva affatto ubriacarsi.
 
Sentì all’improvviso un forte rumore, e delle risate susseguirsi.
 
Aprì i suoi occhi violacei e focalizzò la scena.
 
Forse era meglio non vedere, non poteva crederci, la sua povera amica Juri, in preda all’alcool, andava ad urtare contro ogni mobile, ridendo e tenendo un bicchiere in mano.
 
Al seguito, ovviamente, il povero Takato che cercava di staccarle il bicchiere.
 
La sua amica non aveva mai toccato alcolici, e si era ubriacata con niente, chi mai se l’avrebbe aspettata?
 
Continuò a massaggiarsi le tempie e chiuse per un altro attimo gli occhi.
 
-“Ora mi riprendo e torno ad aiutare Takato”- pensò tra sé e sé.
 
-Oh, ma chi vedo che non regge più?!- esclamò una voce dietro di lei.
 
Riaprì gli occhi e alzò la testa per vedere chi stesse parlando: c’era Ryou che le sorrideva tutto felice da dietro il divano.
 
Si appoggiò allo schienale, ridendo ancora.
 
-Ryou, riesci a combinare guai anche alla festa del tuo compleanno.- disse continuando a massaggiarsi la testa.
 
-Un compleanno di diciotto anni senza alcool sarebbe stato molto triste, e poi è colpa di Hirokazu che ha cominciato a lanciare sfide!
 
In effetti, aveva ragione.
 
L’amico, fin dall’inizio, aveva costretto a tutti a sorseggiare qualche bevanda, fino a che non cominciò a trovare ogni minuto una scusa per brindare.
 
Juri era andata fuori di testa con il primo brindisi.
 
-Bè, spero che almeno il regalo ti sia piaciuto.
 
-Si si, quel pc portatile è fantastico, però non sono del tutto soddisfatto!
 
A quelle parole, Ruki smise di pensare alla sua testa e si voltò verso di lui:
 
-In che senso, non ti piace la marca? O il design?
 
Rise a quella domanda, poi, scuotendo la testa e guardandola negli occhi, continuò:
 
-Oh, no no, il computer mi piace, te l’ho appena detto. Non sono rimasto completamente soddisfatto perché pensavo che tu mi avresti fatto un regalo a parte!
 
Ruki alzò il sopracciglio, e continuò a guardarlo confusa.
 
-E perché mai?
 
Si grattò la testa, continuando a mantenere il sorriso.
 
-Diciotto anni, mia cara Ruki, si compiono una volta sola, non sei d’accordo?
 
Cominciò a insospettirsi, non sapeva dove volesse arrivare, quindi neanche annuì.
 
Vedendo che la ragazza non reagiva, all’improvviso scavalcò lo schienale del divano ,sedendosi così al suo fianco.
 
Solo in quel momento vide che aveva una bottiglia di spumante tra le mani.
 
Notò il ragazzo prendere due bicchieri di carta dal tavolino di fronte al divano e versare la bevanda.
 
-Che fai, Ryou? Io per oggi ho finito di bere!
 
-Concedimi quest’ultimo brindisi! Sarà solo tra te e me, il festeggiato! Non vorrai deludermi o farmi un torto?! Mi rovineresti la festa.
 
Lo guardò ancora storto e dopo essersi passata la mano sulla fronte, prese il bicchiere.
 
-Che sia l’ultimo.
 
Il ragazzo sorrise ancora di più, a volte Ruki si stupiva di quanto ci volesse poco a farlo felice.
 
Cominciò a versare lo spumante sui due bicchieri, ma, non appena riempiti, il ragazzo continuò a parlare:
 
-Bè, siccome oggi è un giorno speciale, non saresti disposta a fare qualcosa di particolare per me?
 
Sapeva che quando cominciava a dire certe cose era perché c’era sotto qualcosa, così, un po’ nervosa chiese:
 
-Dipende cosa…
 
-Non è nulla, niente di che!
 
-Aspetto con ansia di sentire cosa vuoi che faccia…- disse lei scocciata e stanca di tenere il bicchiere in mano.
 
-Bè, non mi hai dato neanche un bacio sulla guancia per gli auguri.
 
Alla parola “bacio”, Ruki scattò con un ceffone, causando una lacrima al festeggiato.
 
-Ma dai! Che ho detto di male?!
 
-Ma te lo puoi anche dimenticare, sei ubriaco Ryou!
 
Notò che gli occhi del ragazzo si fecero tristi, o almeno le sembravano.
 
-Grazie, grazie mille Ruki, la mia festa di compleanno è rovinata! Anche un ceffone ora…
 
Sarà per l’alcool, ma la ragazza cominciò a sentirsi un po’ in colpa, e vedendo l’amico fare il drammatico, disse poco convinta:
 
-E va bene, dai, sulla guancia e via.
 
Si riprese in un secondo e tornò di nuovo a sorridere:
 
-Perfetto! Ma prima, un brindisi! A noi due, che siamo davvero una strana coppia!
 
Ruki accostò il bicchiere al suo, facendo finta di non capire cosa avesse detto, era il suo compleanno, doveva resistere.
 
Sorseggiarono lo spumante, era davvero forte.
 
La ragazza dai capelli rossi, dopo un sorso, posò il bicchiere sul tavolo, non poteva finirlo, sarebbe poi andata a finire come Juri.
 
Invece il compagno lo aveva finito tutto, e posò sia il bicchiere che la bottiglia sul tavolo soddisfatto.
 
Ruki sperava che l’alcool gli avesse fatto già dimenticare l’accordo di prima, ma vedendo Ryou accostarle la sua guancia le fece capire che non aveva scampo.
 
Sospirò, e disse:
 
-Lo sai che da domani non ti parlerò più?
 
-Sarà uno dei primi drammi della maggiore età!
 
Era sempre più convinta che lo spumante gli avesse fatto male, poi decise di eseguire alla svelta quello che doveva essere un bacio a stampo sulla guancia.
 
Doveva intuirlo, Ryou aveva in mente fin dall’inizio quello che stava per fare.
 
Non appena le si avvicinò con il viso, lui si voltò e la baciò proprio in bocca , slanciandosi.
 
Ma quel gesto maldestro, fece cadere entrambi a terra, vicino al tavolino.
 
Dopo il primo attimo dovuto al gesto improvviso, Ruki staccò con forza il viso del festeggiato dal suo.
 
Gli stava per mollare un altro ceffone, ma stavolta era pronto a pararlo.
 
Non era così ubriaco come faceva sembrare!
 
-Ecco, finalmente il mio atteso regalo di diciotto anni è arrivato! Potevi metterti un fiocco attorno alla tua coda!
 
Capì dal suo sguardo e dal suo stato che aveva pianificato tutto fin dall’inizio, dalla scena drammatica fino a poco prima.
 
Ciò la fece infuriare di più e stava per urlargli contro se non fosse stato per Juri che si sedette, o meglio, si allungò sopra al tavolino prendendo la bottiglia di spumante.
 
-Mi gira tutto intorno, o forse, è solo la testa che mi gira, o è la stessa cosa?
 
I due ragazzi la guardarono stupiti, non sapeva neanche lei cosa stava dicendo.
 
Intravidero da dietro Takato, esausto, e che non ce la faceva neanche ad arrivare dove erano loro.
 
Poi videro all’improvviso Hirokazu correre in mutande per tutta casa e Kenta che gli correva dietro per cercare di ridargli i pantaloni, tutto immortalato dalla macchina digitale di Jianlinag.
 
La situazione era peggiorata, forse loro erano i più sani della festa.
 
La scena del ragazzo in mutande aveva fatto quasi dimenticare a Ruki del bacio rubato un attimo prima.
 
-Però, siete davvero una bella coppia, l’ho sempre pensato!- li risvegliò Juri che li guardava distrutta e provata dall’alcool.
 
Ruki arrossì e Ryou sorrise:
 
-Sai che quando si è ubriachi si dice sempre la verità?
 
La ragazza lo guardò arrabbiata:
 
-Non ci casco più nei tuoi giochetti!
 
Ridendo ancora, prese la bottiglia di spumante dalle mani di Juri, la alzò in alto e disse:
 
-Chi lo vuole ancora?
 
Jury si alzò di scatto da sopra al tavolo, pronta con il bicchiere.
 
In un secondo fu lì davanti anche Hirokazu, con ben due bicchieri in mano.
 
Ruki scosse la testa, assieme a Takato e Jianlinag.
 
L’alcool faceva proprio male.
 
  
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