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Autore: KillAnyoneForYou    29/06/2012    7 recensioni
ATTENZIONE SPOILER CATCHING FIRE E MOCKINGJAY.
Cos'è successo a Peeta nelle prigioni di Capitol City? Come hanno fatto a convincerlo che Katniss non era colei che credeva?
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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All’improvviso apparve un hovercraft e semplicemente la portò via. Sanguinante, semisvenuta, quasi morta.
Ormai non poteva fare più niente per lei. La osservava impotente mentre veniva torturata a morte dai Pacificatori, mentre urlava a squarciagola, mentre chiamava il suo nome piagnucolando. Su di lei si aprivano sempre nuove cicatrici, nuove ferite di marchi a fuoco, nuovo sangue che scorreva e lui non poteva fare nulla.
La osservava disperato, cercava di chiamarla ma lei non si girava mai dalla sua parte. Lui era trasparente, anche la sua voce era senza suoni, perché non rispondeva a quelle maledette domande? Poteva inventarsi qualcosa, qualcosa che gli impedisse di continuare a ferirla, a torturarla, basta, basta, non poteva più stare a guardare, si girò per non guardarla più ma la stessa immagine apparve ovunque: Katniss era morta.

Dalla sua gola usciva troppo sangue per poterla vedere mai più respirare. Lui restò semplicemente pietrificato, il suo cuore si spezzò in mille pezzi, l’oggetto del suo amore era perduto per sempre. Non sarebbe mai più tornato da lui, non lo avrebbe mai più abbracciato e baciato. Mai più. La crudeltà di questa nuova verità si fece spazio nella sua mente e si trasformò in un urlo di dolore così lancinante che non riusciva a comprendere come nessuno lo sentisse.

–Nooooooooooooooooo!- si svegliò di soprassalto, nel suo nuovo letto, il letto della prigione di Capitol City. Era completamente inzuppato di sudore, le lacrime agli occhi, avrebbe voluto asciugarle se non avesse avuto le mani legate. Si guardò intorno e non vide nessuno, solo pareti grigie e buie.
Ormai ogni notte faceva lo stesso sogno: Katniss che veniva portata chissà dove da quell’hovercraft apparso in cielo nell’arena e che subiva le più atroci torture. Lui non era sicuro che lei fosse davvero morta e tutti lì sembravano tenerlo sulle spine sull’argomento. Lo usavano per ricattarlo, per farlo parlare, per usarlo ed in lui si era accesa una piccola speranza che lei fosse ancora lì fuori nonostante le sue condizioni, l’ultima volta che l’aveva vista, non fossero le migliori.
Era successo tutto così in fretta che faceva fatica a ricordarlo, Johanna su di lei mentre le triturava il braccio, lui che correva da lei, l’hovercraft, era andata davvero così? Non lo sapeva. Sapeva solo che dopo c’era stato solo buio. L’arena si era spenta, non vi erano più suoni, non riusciva a vedere ad un palmo da sé, poi un forte odore di bruciato misto a qualcosa che l’aveva reso estremamente stanco, i ricordi di quello che avvenne dopo non c’erano mai stati, si era ritrovato legato a quel letto senza sapere nulla di quello che era successo ai suoi compagni.
Ogni giorno arrivava un senza voce e gli faceva ingurgitare del cibo, poi un pacificatore che continuava a chiedergli se sapeva qualcosa sulla ribellione, - Quale ribellione?- aveva chiesto finalmente, nessuna risposta ovviamente – Dov’è Katniss?- - Se non ci dirai cosa sai non la rivedrai mai più. È nostra prigioniera, anche lei si rifiuta di parlare, ma se non collaborerete vi uccideremo entrambi.- Solo che questo non avvenne mai, quindi Peeta cominciò a credere che lui fosse utile per loro, magari era un ostaggio, e che Katniss non fosse lì.

Un giorno la monotonia della routine senza voce- pacificatore si ruppe e fu portato un altro ostaggio nella sua camera. Era Darius. In presenza del pacificatore che lo legò al suo stesso modo, ovviamente non fece un fiato ma quando uscì fu finalmente felice di poter parlare con una persona amica, magari lui poteva raccontargli cos’era successo! Gli chiese subito freneticamente dove fosse Katniss, ma ottenne solo dei mugolii come risposta e degli occhi pieni di lacrime. Inizialmente Peeta non capì cosa fosse successo, perché non rispondeva? Poi ad un tratto ricordò, dopo la sua cattura alcuni ricordi facevano più fatica a ritornare a galla di altri, forse perchè erano i più brutti: Darius era un senza voce. La disperazione nel suo volto era straziante. Peeta lo guardò ed i suoi occhi si velarono di lacrime, non c’erano parole per esprimere l’enorme dispiacere che provava per lui, finalmente poteva esprimerlo. – Amico, cosa ti hanno fatto? Perché?- Darius si mise a piangere senza suoni e fu uno spettacolo talmente straziante che Peeta smise di fare domande. Più tardi Darius lo richiamò e lui capì che era pronto a rispondere alle sue domande, per quanto fosse in grado di fare. – Sai dov’è Katniss?- lui scosse la testa, - E’ stata portata via durante i giochi?- lui annuì, stava per chiedergli la cosa più importante quando un pacificatore entrò e venne a prenderlo, lo tirò giù e nel mentre i loro sguardi continuarono ad essere incollati, doveva chiederglielo, ma come poteva? Avrebbe messo nei guai entrambi sicuramente. Ma nel momento in cui Darius era quasi fuori dalla porta della cella, si girò ed annuì vigorosamente con un mezzo sorriso. Aveva capito senza bisogno di parole, di domande.

Katniss era viva.





Angolo dell’ “autrice”: allora, diciamo che mi è frullata in testa questa idea ed ho voluto metterla nero su bianco, è tardi ed ho studiato tutto il giorno: forse non è stata una buona idea. Sono pronta a cancellare tutto o smetterla subito se la riterrete orrenda. Diciamo che a quest’ora non sembra inguardabile, ma la stanchezza gioca decisamente brutti scherzi. Aspetto critiche, consigli o qualsiasi cosa vi venga in mente. Grazie a tutti anticipatamente :)
   
 
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