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Autore: Nindia Cobs    29/06/2012    7 recensioni
Questa è una long che mi è venuta in mente leggendo Wings e Spells.
Sarebbe un fantasy e parla di fate.La coppia principale è la dott.
''Dawn, una fata del ghiaccio e quindi d'estate, va nel mondo degli umani per frequentare una nuova accademia. Arrivata incontra molti amici e anche parecchi nemici, tra cui Scott.Con la scusa di una ricerca sono costretti a stare insieme per un po'...A volte si metteranno nei guai, a volte no, ma alla fine succederà qualcosa di orribile e il rapporto tra di loro sarà messo a dura prova'' lo so non sembra intrigante la trama, ma se lo leggerete noterete molta creatività e scoprirete tante cose sulle fate, tipo il loro aspetto e molto altro.Buona lettura (?)
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: A tutto reality - La vendetta dell'isola
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 ''La fata dal cuore di ghiaccio''





Dawn quel giorno era emozionatissima.
Stava per frequentare la sua prima accademia di fate nel mondo degli umani, precisamente a Toronto, in Canada.
Il primo semestre stava per iniziare e la sua vita era sul punto di cambiare.
Chissà quanta gente che avrebbe conosciuto! Chissà quante cose che avrebbe imparato!
Si poneva sempre molte domande e voleva riuscire a rispondere ad esse, ma fino ad allora non aveva le conoscenze nemmeno per provarci -avendo paura di fallire- e quella scuola l'avrebbe aiutata a chiarire ogni suo dubbio.
La carrozza la stava aspettando, insieme agli unicorni e agli orsi bianchi che la guardavano dolcemente.
Il paesaggio era ghiacciato come il clima e lo popolavano sole animali come la volpe artica,l'orso polare e tante specie sconosciute agli umani, ma dalla bellezza quasi inquietante, da far invidiare il leone più maestoso e bello di tutto il regno di Calipso.
Le case erano situate sulle montagne e ognuna aveva una forma diversa ma, tutte costruite con lo stesso ''materiale'', cioè il cristallo trasparente.
Dawn era una fata del ghiaccio e dell'acqua, faceva parte della categoria delle fate d'estate, le più rare. L'aspetto delle fate dipendeva dalla ''razza'' a cui appartenevano, infatti le fate di primavera e d'autunno avevano i capelli scuri, quelle d'estate biondi e la pella chiara e quelle d'inverno i capelli rossi.
Grazie a queste caratteristiche riuscivano a distinguerle.
Invece per  via degli occhi, che sono un simbolo di sincerità, riuscivano a selezonare quelle più preparate e potenti e prepararle a superare varie sfide per andare nell'accademia di Toronto.
Quello era un grande privilegio che poche possedevano e Dawn era una di quelle.
<< La carrozza ti aspetta, sai che gli orsi diventano un po' aggrassivi se li fai aspettare troppo. Sarebbe un grande problema questo! >> l'avvisò. << Le lezoni iniziano alle nove delle ore umane, quindi sbrigati, dobbiamo teletrasportarti lì immediatamente, a te sembrerà durare un secondo, ma sulla Terra passeranno ore e, se il mio orologio umano non sbaglia, mancano solo sette ore. >>
Dawn sbuffò, abbracciando l'uomo dai capelli biondi.
Restarono qualche minuto lì, a guardarsi negli occhi, e poi lei s'incammino verso la carrozza e salì i gradini ghiacciati.
Dopo essersi seduta, una cavallerizza accarezzò gli animali e loro incominciarono ad inalzarsi nel cielo.
Dopo pochi secondi la bionda intravide una luce abbagliante e un attimo dopo si ritrovò non più sulla sua amata stella dove viveva, ma in una stradina di Toronto, affollata e piena di traffico.
Non riusciva ad identificare quegli aggeggi dove molte persone simili a lei vi erano seduti dentro.
Tutti avevano un'espressione turbata sul volto.Spero di non diventare come loro, pensò preoccupata.
Ad un certo punto prese la mappa che le aveva consegnato suo padre e l'aprì.
Poi la poggiò a terra, si guardò in torno per assicuarsi di non essere vista e, quando si sentì al sicuro calpestò la pergamena con i piedi e tirò fuori una collana e la indossò.
Dopo pochi minuti entrò letteralmente nella mappa e si ritrovò sulle scalinate di un' accademia sospesa nell'aria.
Lì funzionava così, per andare da qualche parte bisognava usare una pergamena e un diadema, ogni luogo ne aveva uno, era come una ''chiave'' che usano gli umani.
<< Dovresti essere Dawn tu. >> , la fissò attentamente una ragazza dai capelli rossi, gli occhi marroni, la pelle olivastra e il fisico snello e slanciato.
Una fata d'inverno. Indossava una camicietta bianca, con un cardigan blu, la gonna del medesimo colore, delle parigine sempre bianche, abinate a un paio di ballerine nere.
La divisa della scuola, intuì. Raggio di Luna si rese conto di essere rimasta immobile senza risponderle, così annuì sorridendo.
<< Benvenuta alla Golden black, la nostra amatissima accademia. Non tanto amatissima ora che ci penso...>> , indicò una struttura di vetro, con il tetto rivestito da rose e le mura decorate da arbusti e fiori di ogni genere. << Devo consegnarti ''qualche'' libro per iniziare a studiare, io sono la rappresentante di classe. >> , la informò cacciando dalla sua borsa una decina di libri che, quando diede a Dawn, a stento riuscì a reggerli minuta com'era.
<< Ehm, grazie, ma non sono un po' troppi? Ohhh... ! >> , non riuscì neanche a continuare che cadde per terra, insieme ai libri sparsi. << Uff, sono un disastro! >> sbuffò.
Zoey le diede una mano e l'aiutò ad alzarsi, roteando gli occhi al limite della pazienza. Le nuove arrivate..., pensò sbuffando la rappresentante di classe.
<< Non fare così, può capitare. E poi le caratteristiche più importanti delle fate d'estate sono proprio l'inquietitudine e la sbadataggine, quindi è una questione di sangue, non è colpa tua se sei quello che sei, anzi, è un onore. Adesso andiamo, devi essere pronta ad iniziare il tuo primo semestre in assoluto. >> , la incoraggiò la rossa.
Le fate d'inverno erano sempre le più dolci e comprensive, (anche se ne esistevano altre molto cattive) al contrario delle fate d'autunno che avevano un carattere chiuso ed erano molto perfide.
Dawn non aveva mai creduto a queste ''dicerie'', per lei ogni fata aveva un carattere diverso e, questo, non dipendeva dalla specie a cui apparteneva, ma dal suo modo di essere. Non era una questione di sangue, ma di cuore.
La bionda la fissò attentamente, voleva leggere la sua anima per capire se si poteva fidare e, quello che trovò fu solo un mare di solitudine.
Zoey era buona e sincera, ma non aveva molti amici, proprio come lei che era ritenuta la fata più strana e inquietante di tutto il regno fatato.
Non era colpa sua, forse era il fatto di essere ''rappresentante'' che le proebiva e non l'aiutava a socializzare con gli altri.
Colpa di quello che era e voleva essere, ma meglio vivere una vita da sola ma senza nascondere quello che sei agli altri, che vivere una vita negando se stessi ma avendo delle persone accanto a te che non sanno veramente chi sei.
I veri amici, poi, ti accettano per quello che sei, non per quello che sembri o cerchi di essere.
<< Cosa significa ''sangue'' ? >> domandò più per aprire bocca che per la curiosità.
<< Perché me lo chiedi ? >>
<< Prima hai detto ''questioni di sangue'', vorrei sapere cosa sarebbe il sangue. >> , spiegò con tutta la calma possibile.
Zoey la fissò scettica, sorpresa della sua incompetenza nel mondo degli umani.
<< Prima ho usato quel termine perché è un modo di dire su questa Terra e secondo, il sangue in realtà sarebbe un liquido rosso che hanno nel loro corpo gli uomoni.Questo consente a loro di vivere e noi lo utilizziamo in alcune pozioni per far ritornare in vita alcuni animali sacri.Beh lo studierai, come per gli umani è importante, anche per noi è tale. >> le spiegò molto seria.
Raggio di Luna si affrettò ad entrare e quello che vide fu un corridoio pieno di armadietti.
Su ognuno vi era inscritto il nome del proprietario su una base di un fiore che cambiava a seconda della personalità dello studente.
Era curiosa di sapere quale sarebbe stato il suo, sperava in un qualcosa di semplice ma allo stesso tempo speciale, proprio come lei.
Si era promessa di essere il più normale possibile, quindi niente aure, foglie del tè e meditazione davanti agli altri alunni.
Doveva essere meno ''particolare''.
Uscirono in un giardino immenso, pieno di piante, germogli e fate.
Quasi tutte erano sedute su dei petali azzurri che galleggiavano su uno stagno e, ascoltavano la superiora (l'insegnante).
Zoey le indicò un petalo dove riposarsi e seguire le spiegazioni della professoressa.
<< Ragazzi del primo anno, spero che vi sentirete a vostro agio nella nostra accademia. Io sono la superiora Penelope, v'insegnerò la botanica che è essenziale per iniziare a fare pozioni con le nostre care amiche piante. Ma se volete, potete anche seguire i miei corsi d'interpretazione del linguaggio piantare, per capire cosa hanno da dirci le piante e ascoltare i loro saggi consigli. >> , aggiunse una donna dai capelli biondi, gli occhi verdi e la pelle abbastanza pallida, ma non come quella di Dawn.
Portava dei pantaloni larghi e lunghi neri, con un paio di zeppe del medesimo colore, una camicietta bianca, una cintura abbinata alle scarpe stretta in vita e i capelli ricci e lunghi raccolti in una coda di cavallo.
Poteva avere massimo una centina di anni, che nel mondo umano rappresentavano i trentasei.
Sarebbe strano dire ad uno di loro '' hei io ho cent'anni, piacere'', mi prenderebbero per pazza, pensò Raggio di Luna ridacchiando fra se.
<< Prendete il libro sulla clorofilla e andata a pagina sette. >> , ordinò la professoressa Penelope con un'espressione molto seria. Appena aprirono tutti il libro iniziò a leggere e a spiegare.


Quell'ora passò in fretta e tutti gli studenti andarono a prendere i libri per l'ora successiva negli armadietti, compresa Dawn.
Sul suo c'era inciso il suo nome completo: Ofelia Dawn De la Lune.
Sopra c'era disegnata una rosa azzurra, assieme a un tubberosa e un tulipano blu con sfumature nere e bianche.
<< Apprezzi il mio lavoro, a quanto vedo... >> , mormorò una voce dietro di lei.
Si girò e le si presentò davanti un ragazzo con i capelli rossi, gli occhiali e le lentigini, minuto e basso.
<< Quale lavoro? >>
Lui la squadrò dalla testa ai piedi un po' infastidito.
<< Prima di tutto io sono Harold. Io decoro gli amadietti, un genio come me è molto creativo. E poi Lewshana mi trova attraente da quando sono famoso in tutta la scuola per le mie ''doti creative''. Sono il più figo della scuola da come puoi notare...>> disse atteggiandosi leggermente e indicando i suoi ''muscoli'' striminziti.
Dopo aver finito la frase due burloni gli lanciarono addosso delle uova, ricoprendolo di quella sostanza appiccicosa che si abinava perfettamente con i capelli.
Si certo, ''il più famoso della scuola''..., pensò sarcasticamente.
Dawn incominciò a ridere, ma poi provando un po' di compassione, decise di reagire.
Non ne aveva il coraggio, ma alla fine si avvicinò a quei ''bulletti'' e incominciò a parlare.
<< Non dovreste maltrattare in questo modo un vostro compagno, dalle vostre aure capisco che siete dei burloni perfidi, ma spero che capirete che non è giusto, Duncan e Scott. >> , spiegò con la sua piccola voce sbattendo nervosamente i piedi sul pavimento.
I due si guardarono sorpresi e poi si misero a ridere.
<< Io non so pallidina come hai fatto a sapere i nostri nomi,       ma non me ne fotte.
Tu credi di farci cambiare idea? Ahahah, sei veramente un'illusa. Ora vattene o farai la stessa fine del tuo amico perdente. >> , ghignò il rosso prendendola per il mento.
Il punk gli diede il cinque e poi le voltarono le spalle per andarsene.
Raggio di Luna sbuffò e poi ritornò al suo armadietto.
Mi servirà molta meditazione, la gente cattiva mi fa un brutto effetto, riflettè.
Ad un certo punto Harold e un ragazzo dai capelli scuri (una fata di primavera) attento a giocare ad un videogioco si avvicinarono.
<< Grazie per avermi aiutato! Sei grande, questo è Sam, ma tu come ti chiami? >> le domandò.
Lei sorrise.
<< Dawn. Ho fatto solo quello che dovevo, ma evidentemente non è servito a niente, quelle fate dall'aura nera come il carbone sono troppo prepotenti! Comunque per quello che so, ho lezione adesso, quindi se non vi dispiace devo andare. Ciao. >> , li salutò la bionda facendo un inchino senza un motivo ben preciso.
Come primo giorno non sembrava certo il massimo, erano stati quasi tutti gentili con lei, ma i ragazzi del secondo, del terzo, del quarto e dell'ultimo anno la scrutavano attentamente con occhi pieni d'invidia.
Forse la fissavano in quel modo solo per la sua bellezza, ma probabilmente era per la razza rarissima a cui apparteneva.
Per una volta si pentì di quello che era, ma ricordandosi di quello che le aveva detto sua madre pochi anni prima, si rese conto che doveva andarne fiera di essere una fata del ghiaccio.



Ritornò a sedersi al suo solito posto, mettendosi a cavalcioni per stare più a suo agio.
L'insegnate questa volta era un'altra, una fata d'autunno per precisione.
Un uomo con una fossetta sul mento, la pelle abbronzata e i capelli scuri.
Indossava una camicietta blu con un paio di pantaloni neri e delle scarpe dello stesso colore.
<< Mi scusi sognore ma ho subito delle minacce da parte di Scott e vorrei che avesse una punizione. >> , indicò il ragazzo che rimase sorpreso, fingendosi un santo che non aveva fatto niente.
Il superiore inarcò un sopracciglio.
<< Ma stai zitta! Non rompere il cazzo, ma andate al diavolo tutti quanti! >> esclamò alzandosi in piedi e incrociando le braccia.
<< Che termini consoni che usi. Che educazione! Sei proprio rozzo e la tua aura è negativa. Non mi piaci. >> , sentenziò alla fine, schietta, facendo una smorfia disgustata.
Il professore li guardava con qualcosa di maligno negli occhi e un sorrisetto compiaciuto.
Aveva qualcosa in mente, di sicuro.
Dawn dallo sguardo di quell'uomo poteva intuire benissimo che non si trattava certo di una brava persona.
<< Basta! Io sono Chris Mclean e dovete smetterla! Mi state facendo venire le rughe. >> , li avvisò toccandosi le guance, fingendosi preoccupato. << T'infastidisce la sua...ehm...''presenza''? >> domandò rivolgendosi a Dawn.
Lei lo guardò stupida che non avesse ancora capito le sue intenzioni.
Poi fece un bel respiro e iniziò a parlare.
<< Voglio che abbia una punizione e se si può, deve starmi alla larga. >>
Lui la guardò compiaciuto, mentre Scott fingeva di essere la vittima.
Zoey fissò l'amica preoccupata, conosceva molto bene il superiore lei, da quando aveva vinto le votazioni per diventare la rappresentante di classe, aveva passato molto tempo con tutti gli insegnati dell'istituto per vari motivi isieme al comitato studentesco e, riusciva subito a riconoscere quello sguardo di Mclean che non significava mai niente di buono.
<< Lo vuoi lontano da te? Allora, per la ricerca di teoria sulle pozioni Dawn e Scott lavoreranno insieme. Contenti? Muahahah ! >> , ghignò.
Dawn fu lì lì per svenire. Studiare con un bullo?!
Le sarebbero volute molto più ore di meditazione, anzi, anni! Scott non sembrava dispiaciuto.
Quando uscirono dal giardino e lei tornò al suo armadietto, il rosso la bloccò con uno sguardo vendicativo al muro, tenendola per le braccia.
<< Tu me la pagherai Raggo di Luna, te l'assicuro. Dovevo stare in coppia con Harold per la ricerca e lui avrebbe fatto tutto al posto mio, ma adesso sono costretto a studiare, che schifo! >> , la minacciò lui.
Dawn lo scrutò attentamente, spaventata e consapevole che il fatto di essersi messa contro di lui era stata una mossa troppo azzardata e inutile.
Stupida.
<< Lasciami. >>
Lui obbedì subito, ma poi gli occhi s'illuminarono.
<< In città conosco un nerd che ce la può fare la ricerca! >> esclamò Scott fiero di se.
Dawn roteò gli occhi.
Possibile che non aveva voglia di fare niente?
Lei scosse la testa, chiudendo per un secondo gli occhi.
<< Non è giusto. Non possiamo imbrogliare. >> , sibilò la bionda. << Possiamo farcela da soli, non ci servirà affatto quel nerd. >> , continuò dandogli una pacca sulla spalla.
Lui suffò incrociando le braccia.
Aveva trovato una santarellina molto tosta ma allo stesso tempo fragile.
<< So che vuoi farla per passare un po' di tempo con me zuccherino, ma io non ti penso. Se mi odi così tanto dovresti supplicarmi di andare da quello in città. Grazie a lui non saremo costretti a vederci ogni santo giorno, quindi spostati e fammi passare. >> , disse spingendola.
Lei cadde a terra e lui non si degnò neanche di aiutarla a rialzarsi.
Dawn davanti a quel ''gesto'' fece una smorfia di disappunto, ma rimase impassibile, sapeva com'era fatto e sgridarlo sarebbe stato solo un pretesto per litigare.
<< Okay, ma imbroglierò solo per questa volta, Scott. >>
Lui per poco non salterellò per la felicità, ma si trattenne.
<< Però c'è un problema. >> , continuò il rosso grattandosi la nuca.
Lei lo guardò senza parole.
<< Q-q-qu-uale problema ? >> balbettò  preoccupata, massaggiandosi le tempie per lo stress causato da quella strana e bizzarra discussione.
<< Eh... Purtoppo è proebito andare fuori città di notte senza permesso, ma quel nerd non c'è mai di giorno, è un vampiro sai com'è e quindi dobbiamo fare tutto di nascosto. >> , le sussurrò all'orecchio guardandosi intorno, per paura di essere ascoltato da voci indiscrete. << Però una fata d'estate potrebbe ipnotizzare i guardiani e farci uscire di nascosto... Non mi viene in mente nessuna fata però... Tu hai idee? >> chiese con  fare teatrale andando avanti e in dietro.
Lei lo guardò perplessa, ma poi dai suoi occhi capì che voleva convincerla a usare i suoi poteri su quelle ''guardie notturne''.
<< No. So a cosa stai pensando, ma no! >>
Lui le diede una pacca incoraggiante sulla spalla, per un momento sembrò essere gentile, ma forse era solo una tattica per convincerla.
<< Qui le mura hanno le orecchie e non è solo un modo di dire, credimi. Quindi vieni nello sgabbuzzino con me a parlare con più... ehm,come dire... con più calma, ecco! >> esclamò ma a bassa voce.
Raggio di Luna inarcò un sopracciglio, leggendo la sua aura rosso fuoco capì cosa aveva in mente.
<< Non ci penso proprio. >>
<< Okay, ci ho provato. >> , disse alzando le mani per arrendersi. << Stasera alle dieci. Puntuale. >>
Poi Scott girò i tacchi e se ne ritornò dai suoi amici.
Neanche un giorno in quella scuola e stava già diventando una  perfetta ''criminale''!
Il secondo giorno avrebbe fatto parte della ''mafia fatata'' ?

   
 
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