Dicono di essere forte. Di essere sincero e di non far vedere agli altri la tristezza che si sta provando in se stessi.
Allora, io ho deciso di essere sincero e di far capire, a tutti quelli che mi guarderanno, che sono triste.
In classe mi considerano un associale perché sto solo con Trunks e non ho altri amici ma, io, sto solo con lui perché è il mio migliore amico e perché poi gli altri non capiscono cosa stia provando io in questo momento.
Io non riesco a sorridere perché so che ho perso qualcuno che non tornerà mai più... mio papà.
Quando finisce la scuola, mi viene a prendere mio fratello invece, agli altri miei compagni, viene il padre.
Io rimango per vari minuti a fissare il rapporto che ci può essere tra padre e figlio e mi sembra stupendo.
Sono un bambino fragile e che viene coinvolto da tutto e da tutti.
Ci sono dei miei compagni che mi chiamano sfigato e, ad essere sincero, sto cominciando a crederci anch’io.
Non so come potrei continuare a vivere con questo peso.
Ci sono giorni in cui penso che mio fratello mi consideri come un rimpiazzatore, cioè: mio padre se nè andato e poi sono arrivato io all'improvviso.
Trunks mi dice di non pensarci ma, è difficile non pensare a qualcosa che ti affligge tutti i santi giorni.
Ho saputo che mio padre è morto pochi mesi prima della mia nascita... alcuni dicono che è meglio quando un figlio non conosce il proprio genitore ( il genitore muore prima che nasca il bambino oppure giorni dopo la nascita ) ma, io la penso in tutt’altro modo.
E’ orribile sapere che non potrò mai giocare con mio padre tutti i giorni oppure dirgli che ho fatto a scuola.
Spero con tutto il mio cuore che la mia vita cambi... non saprei come andare avanti così.