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Autore: Nocturnia    29/06/2012    7 recensioni
Tutta la tua intelligenza non era servita.
Tutte quelle parole sagaci e quell'indagare furioso e compulsivo non avevano portato a niente.
Niente, almeno, che fosse stato in grado di aiutarti.
Di salvarti.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: L, Light/Raito
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Crudele
Disclaimer: Light Yagami, Misa Amane, Ryuuzaki e tutti gli altri personaggi appartengono a Tsugumi Ohba e a Takeshi Obata,  nonché al loro editore e a chi detiene i diritti sull'opera. Questa storia è stata scritta per puro diletto personale, pertanto non ha alcun fine lucrativo. Nessun copyright si ritiene leso. L’intreccio qui descritto rappresenta invece copyright dell’autrice (Nocturnia) e non ne è ammessa la citazione altrove, a meno che non sia autorizzata dalla stessa tramite permesso scritto.


"Niente imprime una cosa così intensamente nella memoria

quanto il desiderio di dimenticarla."
- Michel de Montaigne -

Crudeltà d'intenti


Crack.

Buffo, invero, che fossero le sue braccia ad accoglierti mentre cadevi - mentre ti rompevi - quasi una bambola di pezza.
Divertente davvero che fossero i suoi occhi, per la prima volta, a rimandarti un'immagine spietata e crudele della tua vita.
Tutta la tua intelligenza non era servita.
Tutte quelle parole sagaci e quell'indagare furioso e compulsivo non avevano portato a niente.
Niente, almeno, che fosse stato in grado di aiutarti.
Di salvarti.

"Piacere di conoscerti, Light Yagami. Mi presento: io sono L."
E' una furia imprigionata in un guscio di disciplina Yagami.
Se lo osservi bene, oltre la camicia bianca e la pelle trasparente, puoi vedere il battere vorace di un cuore che non si arrenderà.
Sorride Yagami, allungandoti la mano e stringendotela, miele dalle sue parole, spruzzi di veleno tra i denti socchiusi.
Sorride Yagami e ti morde un poco alla volta, su quella lingua, bugiarda, rotolare il lessico impietoso del boia.
Del dio.

"Ryuuzaki, Ryuuzaki!"
Ti è addosso, lo senti.
Urla il tuo nome, scuotendoti fin quasi spezzarti.
Nella sua pupilla, ristretta e allucinata, brilla l'ingorda soddisfazione del lupo appena sfamato.
È una bestia selvatica Light Yagami.
Mostra una chiostra di pugnali affilati e ti colpisce fin quasi morirne, nell'insano orgasmo dell'assassino.
Sei volato più in alto che potevi tu, falco e vittima, predatore inseguito e infine schiacciato.
Non sono bastate le tue ali, poiché Light te le ha strappate una a una, prostrandoti al suolo.
Non sono bastate le tue armi, una mente brillante e una diffidenza esemplare, perchè di quei rostri Yagami ha fatto il suo osceno trofeo.
"Ryuuzaki!"

C'è mai stato qualcosa di vero, Light Yagami?
C'è mai stato un momento in cui siamo stati...amici?

Appollaiato sulla sedia, quasi un rapace dormiente, segui la parabola discendente dell'orbita del tuo sospettato, scoprendo una traccia nascosta.
È un momento rapido, debole, veloce come il frullar d'ali di un uccellino.
Light si stringe le tempie tra le mani, ingoiando l'ennesima patatina e fissandoti beffardo.
"Tutto quello zucchero ti ucciderà, Ryuuzaki."
Distratto, ti porti l'indice alle labbra e gli frughi i lineamenti, alla ricerca di quel fugace istante.
Light alza un sopracciglio e tenta di allontanarsi, sebbene le manette glielo impediscano.
E sono una catena di vetro quelle manette, polvere di un futuro mai nato e vessillo di un presente prossimo al collasso.
"Tu sei Kira."
"Io non sono Kira." replica pacato
Una risata nervosa tracima da quelle labbra, prima di sciogliersi in un sorriso disarmante.
"Io non sono Kira." ripete convinto "Non potrei mai uccidere qualcuno solo perché ritengo giusto farlo."
Lecchi il bordo del cucchiaino, rovistando quell'iride dorata e trovando un nulla pieno di tutto.
Sono occhi di lupo, quelli.
Occhi che non sanno mentire.

È il tuo cuore a tradirti.
Debolmente rotola tra le costole, franando sopra un tappeto di indizi mai capiti appieno e speranze malriposte.
È questione di secondi, lo sai.
Le sue dita ti scavano le spalle, ansiose - eccitate - mentre il tuo respiro si fa esangue, spettrale.
"Light Yagami...allora ho sempre avuto ragione...però..."
Le avevi ingoiate quelle ultime sillabe, riempendo quel silenzio con l'eloquenza del tuo sguardo.
Sono pietre nerissime e languide quelle con cui omaggi un assassino e un collega.
Sono ossidiana e ferro, torbide pozze d'acqua stagnante che non conosceranno mai la nuova alba.
"Però..."

E poi niente: solo il vuoto a far da testamento a chi ha combattuto la Morte e ha perso.
Per sempre.

"Era divertente quel Ryuuzaki."
Light non risponde, fissando una tomba senza nome e un cielo privo di stelle.
Ryuk gli dondola affianco, curioso e leggero - superficiale - nell'indifferenza di chi conosce già il sapore del potere.
"Sì..." mormora dopo quelli che paiono minuti " lo era."

Affonda le mani in quella terra umida e scura, gridando la propria vittoria.
Ne fissi la schiena ampia, la livrea bruna, la risata folle e perversa, crudele.
Non dai molta importanza alle sue parole, poichè tutto quello che c'era da dire ve lo eravate già scambiati sotto una pioggia implacabile e tra le ombre di un corridoio opaco.
Inspiri profondamente, sebbene non ti sia necessario farlo.
L'aria puzza di sangue e fumo, petali di ciliegio e morte.
Tra quelle fibre di presente, lui.
Sempre e solo lui.

Crack.

È il rumore che hanno fatto le foglie sotto i tuoi piedi, Light Yagami.
È il suono aspro e secco che ha fatto Ryuuzaki quando è rovinato al suolo, sgranando le sue certezze, le tue paure.
Muovi un passo dietro l'altro, ignorando quella puntura che, fastidiosa, ti preme la nuca, quasi ci fossero ancora quegli occhi infossati e penetranti.

"Hai mai detto la verità in vita tua, Light Yagami?"

Rimbalza quella domanda tra gli angoli della tua mente, infilandosi in crepe che non credevi esistessero e lì rimanendo, fino a mutare in veleno e fiele.

"Però..."

Hai un sorriso cicatrizzato sul volto, una mano in tasca e l'altra tra i capelli corvini.
Hai un cuore stanco in petto, ma la verità tra le dita.

"Però sono contento che, alla fine, sia tu Kira."

La sente Light Yagami quella verità, quell'eterna sfida da cui crede d'essere uscito, salvo poi capire troppo tardi che vi è appena inciampato sopra.
La sente e riconosce la sua debolezza, scuotendo, irato, il capo.

Tra quei sepolcri pallidi, spira un vento gelido.
Tra quei nomi senza volto, si riflette quello di un ragazzo che pare uno spauracchio d'ossa ed ebano.
Davanti a lui, un uomo che ha voluto essere dio.
Alle sue spalle, macerie e sguardi ormai postumi.

Del futuro non sai più cosa fartene, perché è in un passato di bruma e polvere che hai trovato tutte le risposte necessarie.

Le uniche, invero, che valessero qualcosa.

"Siamo mai stati amici, Light Yagami?"
"No."

Ed è una verità atroce a maciullarti il cuore, lama e scudo di una fine annunciata.
Una verità che possiede il suo nome. 
   
 
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