29/06/2012
2 recensioniINDELEBILE
E mentre Kenta s’informava preoccupato «Che hai fatto?» Hirokazu si lasciava cadere mogio sulla panchina «Hai perso contro una ragazza! Amico, ti stai proprio rammollendo!»
Takato rise divertito «Era solo una stupida scommessa, non è che lei l’abbia picchiato…»
«Ruki sarebbe capace anche di uccidere» affermò Hirokazu preoccupato. «Insomma, lo possiamo vedere?» chiese poi entusiasta.
Era dalla precedente settimana che il ragazzo stava aspettando di sapere come sarebbe andata a finire. Da quando Ruki si era lamentata per l’ennesima volta di Ryou e della gentilezza che mostrava nei confronti dei fan e – soprattutto – delle fan. Ed ovviamente da quando, pochi secondi dopo, il ragazzo le aveva rinfacciato di essere acida accusandola di essere gelosa.
Era stato in quel momento che Ruki aveva affermato di poter ignorare ogni sua singola flirtata con qualunque sconosciuta per due settimane intere, mentre Ryou avrebbe dovuto evitare di farle la corte spietata in cui si era tanto impegnato negli ultimi tempi.
In caso di perdita della scommessa Ryou avrebbe dovuto farsi un tatuaggio che Ruki avrebbe dovuto scegliere, mentre Ruki avrebbe dovuto semplicemente concedere un appuntamento al ragazzo.
Era stata quella mattina che Ryou, appena sveglio, aveva preso la sua decisione, telefonando ad una Ruki ancora mezza addormentata che l’aveva liquidato concedendogli di scegliere da solo il soggetto del tatuaggio.
Ed ora si trovavano lì, con il misterioso disegno indelebile ed un mucchio di ragazzi curiosi di vedere la reazione della vincitrice della sfida.
«Che cos’è?» domandò Jianliang.
Ryou riabbassò la maglietta «Mi dispiace, dobbiamo aspettare Ruki per questo. Avrà lei l’onore di scoprirlo. Non vedo l’ora di vedere la sua faccia!»
Jianliang si massaggiò le tempie a testa bassa «Ho un brutto presentimento»
Il sorriso dell’altro Tamer non si restrinse neanche un po’, mentre giocherellava con l’orlo dei pantaloni. «Oh! Lo so! Si arrabbierà da morire!» rise con gli occhi azzurri che scintillavano di impazienza.
«Ti prego» supplicò Takato «Dimmi che non è qualcosa di stupido»
«Non ti sei fatto tatuare la sua faccia, vero?» domandò Kenta preoccupato.
Gli occhi di Hirokazu scintillarono mentre esponeva la prossima ipotesi «E’ lei, l’hai pesa da una di quelle foto del servizio dei costumi da bagno della prossima stagione, vero?»
Ryou scosse la testa.
«Io piuttosto vorrei sapere come hai perso la scommessa» affermò alla fine Jianliang deciso «Quando è successo?»
«Deve essere successo quando le ho chiesto di venire qui al parco a mezzogiorno, per mostrarle il tatuaggio»
Takato scrollò la testa rassegnato, a volte Ryou si comportava come un ragazzino. Certo, con Ruki non era mai stato davvero troppo audace o spudorato; anzi, c’era andato con i piedi di piombo, all’inizio. Poi si era dichiarato un paio di volte e, non essendo stato mai rifiutato in maniera definitiva – almeno a detta sua – aveva deciso di mettere su una specie di guerra di conquista senza esclusione di colpi.
Qualcuno aveva ipotizzato che questa si sarebbe risolta in una strage.
Comunque, fino ad ora, non c’erano stati morti. Ma sembrava che la situazione non fosse destinata a restare a lungo così tranquilla.
Ruki arrivò al parco con la sua solita calma, aveva i capelli legati in una treccia a spina di pesce, che probabilmente le aveva fatto Juri che camminava al suo fianco.
Si avvicinava senza interrompere il contatto visivo con Ryou.
«Allora?» domandò seria appena fu’ davanti al ragazzo.
Lui le sorrise e sollevò ancora la maglietta «Prego»
Ruki si inginocchiò controvoglia davanti a lui «Di che si tratta?» domandò.
«Scoprilo» le propose Ryou con un tono fin troppo sfacciato.
Kenta fece un passo indietro, Hirokazu restò fermo dov’era mentre Juri studiava la situazione e Jianliang si sporgeva in avanti per avere una visuale migliore.
Takato scosse la testa rassegnato, ma la curiosità stava divorando anche lui.
«E’ permanente, vero?» s’informò Ruki.
«Questo era l’accordo» le rispose lui sicuro facendole cenno di scoprire il tatuaggio.
Ruki staccò l’angolo della benda e poi, fin troppo delicatamente, scoprì il disegno leggermente arrossato.
Appena poterono vederlo, tutti sgranarono gli occhi. Era un lucchetto molto gotico a combinazione circolare in cui, al posto dei numeri, erano incisi nella metà superiore ed in senso orario i simboli giapponesi del nome Ruki, mentre in basso, in senso antiorario i simboli di Yama Neko; Gatto Selvatico, come spesso chiamava la ragazza quando dimostrava il suo temperamento.
Decisamente un soprannome azzeccato.
«Dimmi che è provvisorio» supplicò Ruki a denti stretti.
Ryou scosse la testa ed infilò la mano nella tasca posteriore dei pantaloni per tirarne fuori una catenina. Gliela mise in mano dicendo: «Questo è in omaggio»
Ruki guardò rassegnata la chiave gotica che vi stava appesa.
«Complimenti» le disse lui ancora «Ora hai ufficialmente la chiave del mio cuore»
Ruki sospirò, si alzò, infilò la catenina nella tasca della giacca, girò i tacchi ed andò via.
«Mi dispiace Ruki, ma quello che provo per te sarà difficile da cancellare»
La ragazza non si fermò a rispondergli.
Ancora un po’, Ryou. Pensò tra sé. Non sono ancora pronta per questo, ma resisti ancora un po’.