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Autore: InspirationKlaine    30/06/2012    4 recensioni
Basato sulla puntata tributo a MJ.
Alla fine di Bad, Blaine non ha fatto in tempo a mettersi davanti a Kurt per prendere la granita al posto suo.
Bad come la canzone che ha scatenato tutto,
Bad come Sebastian e BadBlaine!
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Capitolo 1 -




 

Un dolore incandescente mi colpì in pieno viso, strisciando giù per il collo con lenti rivoli ghiacciati.
L'umiliante sensazione di freddo era orrendamente familiare e avrei potuto ignorarla come ogni volta, se non fosse stato per il fuoco che mi serrava gli occhi facendomi sprofondare in un vortice di buio e dolore. 

Sfidare gli Usignoli per decidere chi fra i due club avrebbe cantato Michael alle regionali si era rivelata una scelta stimolante e il vantaggio delle Nuove Direzioni era evidente nel corso della performance. Per quanto Santana fosse una stronza patentata e la maggior parte delle volte la sua lealtà alle Nuove Direzioni potesse essere messa in discussione, sul palco era una bomba e la sua voce si armonizzava alla perfezione con quella calda di Blaine.

Si, Michael sarebbe stato nostro!

Ma Sebastian stava giocando sporco, non gli importava di vincere, non gli importava delle regionali o di coinvolgere la propria squadra in una squalifica, voleva me, mi voleva fuori dai piedi cosi avrebbe avuto Blaine, il mio Blaine servito su un piatto d’argento. Ancora non sapeva però di cosa era capace Kurt Hummel se qualcuno cercava di portargli via la persona più importante della sua vita.

Per tutta la performance Sebastian non aveva fatto altro che mandarmi delle occhiatine di sfida continuando a volteggiare intorno a Blaine e stava seriamente iniziando a darmi sui nervi.
Poi accadde tutto così in fretta che non ebbi il tempo di reagire.

La canzone volgeva al termine e tutti ci stavamo posizionando per il finale, vidi lo sguardo terrorizzato di Blaine fissare qualcosa, sentii il suo “No!” strozzarsi in gola per lo sforzo della corsa, poi qualcosa mi colpì ed un rantolo di dolore mi sfuggì dalle labbra mentre mi accasciavo a terra, urlando per il bruciore.
Realizzai subito che quella non era la solita granita e che Sebastian l’aveva sicuramente corretta con qualcos’altro. Anche ad occhi chiusi potevo vedere la sua espressione soddisfatta fissarmi con quel sorrisetto sulle labbra. Rabbia, umiliazione, avrei voluto alzarmi, reagire, prendere a pugni quel bel visino da stronzo, ma l'unica cosa che riuscii a fare fu starmene li rannicchiato fra le braccia di Blaine che continuava a chiamarmi con voce preoccupata.

“Principessina smettila di strillare come una checca per un po’ di ghiaccio e del colorante alimentare!”
“Fottiti Sebastian!” Urlai tentando di alzarmi, ma Blaine mi trattenne
“Con molto piacere, andiamo a divertirci un po’ Blaine, hai bisogno di un uomo non di una checca che strilla perché sente freddo!”
“ORA BASTA!” ringhiò Blaine scattando in avanti, trattenni il respiro cercando di fermarlo. Un tonfo, uno sbuffo, rumore di stoffa, e poi il caos, andai nel panico sapendo perfettamente che di li a poco si sarebbe scatenata una rissa.
“Fermatevi! Blaine per l’amore del cielo! Finn! Fermalo!” Urlai terrorizzato, nel vano tentativo di farli smettere, poi ogni cosa divenne lontana, ogni suono sempre più ovattato, finché il buio ed il silenzio non mi avvolsero completamente.
 
***
 
“…e se non si svegliasse più?! Come facciamo a vincere le Provinciali poi?”
“ Santana, spero tu stia scherzando!”
“Andiamo Aretha, sappiamo benissimo che né tu né io riusciremmo a sostituirlo così facilmente. Senza contare i costumi…”

Diavolo cos’era tutto quel baccano? Tentai di aprire gli occhi ma non ci riuscii, sentivo solo voci che si sovrapponevano in discorsi senza senso e quell’orrendo odore di disinfettante che mi bruciava il naso a ricordarmi con la sua fragranza nauseante i momenti più brutti della mia vita.
Ero in ospedale.
D’improvviso ricordai tutto: lo scontro con gli Usignoli, Sebastian e la sua granita, Blaine.
Dov’era Blaine? Non sentivo la sua voce, doveva essergli successo qualcosa. Di nuovo, l’istinto di prendere a pugni Sebastian mi invase violento, troppo per uno come me che era contro la violenza fisica.
Troppo rumore. Sentivo che la testa sarebbe esplosa da un momento all’altro. Santana continuava a litigare con Mercedes, Rachel che cercava di farle ragionare in realtà stava solo peggiorando la situazione.
Poi venni distratto da quel profumo. Eccolo. Anche senza il più piccolo rumore, lo sentivo fortissimo vicino a me.
“Blai…”
“Ssssshh, Kurt, amore, sono qui, come ti senti?”
“Blaine…”
“Tesoro sono qui, proprio accanto a te….. Ragazzi zitti!!!”
Sentii che il frastuono si stava affievolendo, diventando sempre di più un sussurro sporadico.
Inspirai il suo profumo…sandalo. L’avevamo comprato insieme la scorsa settimana nel negozio vicino al Lima Bean. Non mi era piaciuto subito, troppo intenso, ma mi ero ricreduto quando l’avevo assaporato misto all’odore della sua pelle accaldata. Non c’era odore più bello.
Arrossii violentemente ripensando al corpo sudato di Blaine, al profumo della sua pelle…mi venne l’acquolina in bocca e dovetti cancellare a forza quel pensiero se volevo evitare un' erezione nel bel mezzo di una sala ospedaliera con le Nuove Direzioni al completo a fissarmi,  il Signor Shue compreso e mio padre, che non era propriamente a conoscenza della nostra vita sessuale, per il bene del suo già fragile cuore.

Il tocco di Blaine arrivò come una manna del cielo a distrarmi da quei pensieri e ringraziai chiunque ci fosse lassù a salvarmi dalla figuraccia più imbarazzante della storia.
Le sue mani. Sulle mie. Finalmente. Mi accorsi solo in quel momento di quanto le sue mani mi mancassero mentre disegnavano piccoli cerchi concentrici sul dorso, potevo sentire la sua preoccupazione velata dietro quel tocco gentile, apprensivo.

“Sto bene..” sussurrai, sentii la sua mano sfiorarmi la guancia appena sopra lo zigomo, i suoi polpastrelli sfregarono sulle bende come a voler asciugare delle lacrime invisibili, sentii un nodo alla gola.
“Forza gente non c’è niente da vedere, lasciamo i due piccioncini da soli, ho bisogno di una boccata d’aria, qui l’atmosfera si sta facendo bollente!” Santana, maledetta, un giorno me l’avrebbe pagata, arrossii di nuovo e questa volta Blaine se ne accorse perché sentii riderlo piano. Il rumore dei passi e le frasi sussurrate svanirono dietro il “clack” della porta e il silenzio ci avvolse completamente.
“Tu stai bene? Sebastian ti ha…”
“Sto bene, credo di avergli lasciato qualche ricordino… quando si guarderà allo specchio saprà cosa succede quando qualcuno fa del male al mio ragazzo.” Oh santa Gaga, cos’era quella sfumatura nella sua voce?
“Dillo di nuovo..”
“Cosa?”
“L’ultima frase..”
“…al mio ragazzo?” disse sorridendo
“S-si..”
“…al mio ragazzo” mi sussurrò all’orecchio sorridendo, quanto mi piaceva quella punta di possessività sporcargli la voce, rabbrividii per quella vicinanza inaspettata.
Si spostò, il suo respirò si infranse sulle mie labbra, sussurrando di nuovo quella frase prima di svanire lasciandomi affamato di quel bacio negato.
“Ti odio quando fai così, lo sai?”
“Ti amo quando fai così, lo sai? Quando ti lasci tentare…”
“Ringrazia che siamo in una stanza d’ospedale con mio padre ed il suo radar-sex nei paragi altrimenti ti farei passar la voglia di certi giochietti!”
Lo sentii ridere di gusto.

“Mi manca vedere il tuo sorriso..” sussurrai sospirando a mia volta.
Sentii la sua mano afferrare la mia con gentilezza e sollevarla fino al suo viso, il calore della sua guancia, lievemente ispida per l’accenno di barba, si tese in un sorriso. Sospirò inspirando con forza, premendo più forte il palmo della mia mano, lo accarezzò con la punta del naso, inspirando di nuovo. Mossi il pollice per accarezzarlo ed incontrai le sue labbra dischiuse, un brivido scivolò lungo la schiena irradiando scariche elettriche lungo tutto il corpo, mossi ancora il dito e sentii le sua labbra tremare sotto il mio tocco.
“Kurt…”  poi si mosse, feroce e con un verso gutturale si scontrò con le mie in un bacio affamato.

Fu un bacio intenso, in cui Blaine riversò tutte le ansie e la frustrazione accumulate nella giornata. Intrecciai le dita dietro la nuca dove i suoi ricci sfuggirono facilmente alla presa del gel e sentii il suo corpo rilassarsi ad ogni tocco. Dischiusi le labbra per consentire alla sua lingua di scontrarsi con la mia, sentii un gemito crescermi in gola e sfuggire al mio controllo, fu come gettare benzina sul fuoco, Blaine divorò il mio labbro inferiore mordendolo facendomi gemere di nuovo, prese a baciarmi l’angolo della bocca scendendo lungo la mascella lasciando un’umida scia di baci fino all’orecchio.

Qualcuno bussò alla porta, Blaine sussurrò con voce roca “...non puoi tentarmi in questo modo e poi pensare di passarla liscia” prima di mordermi il lobo ed allontanarsi, prese la coperta e me la posò sopra prima di sedersi sul letto accanto a me. Merda, se n’era accorto.
Nonostante l’artefice di quel vistoso problema fosse stato lui, gli fui silenziosamente grato per avermi gettato la coperta sopra e per essersi seduto proprio li vicino così da coprire quella zona con il suo corpo.

Una voce femminile entrò con un timido “Permesso”, posò un vassoio con la cena sul tavolo li vicino, scambiò due parole con Blaine, chiedendogli se mi fossi svegliato e subito dopo averla salutata uscì di nuovo dalla stanza. Il silenzio venne rotto dalle nostre risate complici, Blaine afferrò di nuovo la mia mano e quando finalmente riuscii a respirare regolarmente dissi: “C’è mancato un pelo, per un attimo ho creduto che il radar-sex di mio padre potesse captare le tempeste ormonali anche attraverso le pareti…”
“Direi che per oggi è meglio non correre più il rischio, il tuo corpo potrebbe metterci nei guai visto che non sa controllarsi” 
Mi alzai piano, mettendomi seduto sul letto e allungando la mano fino a trovare il viso di Blaine, lo accarezzai, lo sentii inspirare con forza. Scesi piano, sfiorando il collo toccando la superficie ruvida del tessuto con un dito, potevo immaginarlo che mi fissava con aria interrogativa, sorrisi, continuai giù sul petto sentendo il corpo di Blaine irrigidirsi a quel contatto continuando a seguire la linea immaginaria che portò il dito ad aggrapparsi ai suoi pantaloni tirandoli appena prima di staccarsi e di chiudere a coppa la mano sul suo membro. Bingo. A quanto pare non ero l’unico “bugiardo” in quella stanza.
 
***
 
Restai a sfiorare Blaine fino alla fine della visita, per associare ogni suo piccolo dettaglio all’immagine che mi accompagnava durante tutto il giorno.

Rientrarono piano piano tutti a salutarmi prima di andare via: il signor Shue mi disse di non preoccuparmi e che avrebbe organizzato una bella esibizione in sala mensa per gli altri pazienti, tutti i ragazzi vollero abbracciarmi per farmi capire che c’erano e stranamente potevo riconoscerli uno ad uno anche così.
Rachel invece stava ancora piangendo, e la rimproverai perché mi stava bagnando le bende.
E poi, non sarei rimasto cieco per sempre… vero?

Quando andarono via tutti, cercai papà e mentre mi abbracciava, sentii che anche lui stava piangendo. 
Dovevo parlare con un medico, dovevo capire quanto ero messo male, quanto Sebastian mi avesse fatto male. Mi stavano già venendo in mente immagini che di certo non si conciliavano con il palcoscenico di Broadway.

Qualcuno bussò alla porta, interrompendo il mio monologo interiore.
“È permesso? Sono il Dottor Spencer Brown, primario di questo reparto di Oculistica. Kurt, possiamo parlare un attimo da soli?”
“Salve Dottore. Le persone più importanti della mia vita sono in questa stanza e vorrei restassero vicino a me, se lei è d’accordo..”
 “Certo, allora, te la farò semplice e breve. Hai un’abrasione alle cornee di media entità. Niente di irreparabile, ma dovremmo sottoporti ad un piccolo intervento col laser e dopo qualche settimana di riposo assoluto tornerai come nuovo.”
“Avete scoperto cosa c’era nella granita che ha colpito mio figlio?” sentii chiedere a mio padre
“Questo è stato interessante. Quei ragazzi ci hanno dato un’enorme mano portandoci il resto direttamente nel bicchiere originario, e facendolo analizzare abbiamo trovato ghiaccio tritato, colorante rosso numero 6 e… sale. E visto il danno che ha causato, pensiamo fosse sale grosso.”
Appena finì di pronunciare quelle parole, la mia mano quasi scomparve dentro quella di Blaine, che iniziò a stringerla fortissimo. Era furioso.
“Tesoro, calmati…andrà tutto bene, un paio di settimane e sarò come nuovo”
“No, Kurt non va tutto bene…scusami io…” si alzò lasciandomi la mano, il respiro accelerato dalla rabbia “H-ho bisogno di un po’ d’aria…con permesso” e sentii la porta chiudersi con un “clak".

Ci fu un breve silenzio poi il Dottor Brown mi disse che doveva sottopormi ad un controllo, lo sentii spegnere la luce e poi levarmi piano le bende, tentai di aprire gli occhi, all’inizio fu difficile, bruciavano ancora a contatto con l’aria, il dottore lasciò che mi prendessi tutto il tempo necessario per tenerli aperti. Anche se per poco ci riuscii, intravidi una sagoma che pensai fosse mio padre sulla sinistra vicino quella che doveva essere la finestra, era tutto sfocato.
 Il Dottore si scusò prima di puntarmi quella dannata lucetta dritta nell’occhio, ma chiese di resistere pochi secondi e così feci.
Alla fine del controllo, mi rimise le bende e mi spiegò alcune cose
“Va bene Kurt, l’operazione è fissata tra tre giorni, e dopo altri due potrai tornare a casa e iniziare la tua guarigione. Ti darò una pomata da mettere due volte al giorno per favorire la guarigione delle abrasioni più superficiali. Noi ci vedremo ogni settimana per controllare i progressi. A presto.”
E uscì dalla nostra stanza.

Papà si avvicinò di nuovo ad abbracciarmi e finalmente non piangeva più. D'un tratto il suo telefono iniziò a vibrare, lo invitai a rispondere. Parlò piano e dopo poco chiuse la telefonata sussurrando un "Buonanotte amore".
“Era Carole, ti saluta..voleva sapere se ti fossi svegliato” disse, il rumore metallico di un lettino echeggiò nella stanza, cigolando.
“Papà dovresti tornare a casa..sto bene..”
“Kurt, tranquillo, Carole lo sa e capisce..”
“…ma la tua salute no, quindi fila a casa, il tuo fantastico letto ergonomico non può aspettare”
“Posso rimanere io…s-se non è un problema” Blaine spuntò dalla porta, chiudendosela piano alle spalle “…domattina andrò a lezione direttamente, Finn mi ha portato un cambio…immaginando che volessi rimanere vicino a Kurt per questa notte” Ci furono alcuni attimi di silenzio, poi mio padre sospirò..
“Ragazzo, promettimi di prenderti cura di lui e soprattutto fate i bravi! Intesi?”
“Papà! ...Ecco da chi ho preso, a volte sei così melodrammatico!"
Nota per me: mandare un cesto regalo pieno di schifezze a Finn non appena avrò ripreso l’uso della vista.
"Stia tranquillo Burt, mi prenderò cura di suo figlio" disse Blaine e fui sicuro che stesse sfoderando uno dei suoi soliti meravigliosi sorrisi convincenti.
Mio padre sospirò, mi diede un bacio sulla fronte e un buffetto sulla spalla, come faceva sempre
"Salutami Carole...e Finn" dissi sorridendo
"Lo farò, buonanotte ragazzi..." e andò via chiudendo la porta.

Una volta soli, Blaine mi prese nuovamente le mani tra le sue, stringendole. Sentivo che non si era calmato per niente, la boccata d’aria non era servita a molto e sospettavo che stesse progettando qualcosa.
“Blaine, qualsiasi cosa il tuo cervello stia macchinando, toglitelo dalla testa! Sai benissimo che non voglio che ti faccia male per colpa mia.”
“No Kurt, Sebastian ha passato il limite e questa volta deve pagarla. Fosse l’ultima cosa che faccio…”
“Blaine..” lo ammonii, si distese accanto a me e mi accarezzò la guancia per distrarmi
“Riposa un po’, è stata una giornata lunga, io sarò qui accanto a te” mi accoccolai vicino al suo collo e cullato dall’ondeggiare cadenzato delle sue carezze scivolai presto nel mondo dei sogni.
 
***

Mi accorsi di essermi appisolato anch'io dopo diverse ore, cercai di muovermi il meno possibile per non svegliarlo. Presi il cellulare dal mobile vicino al letto, erano da poco passate le 23, selezionai il tasto della rubrica e trovai il numero che cercavo. Il telefono squillò due volte.

“Santana, sono Blaine…dobbiamo parlare..” 














-Angolo delle IKlaners-

Benvenuti nell’angolo delle IKlainers!
Grazie di cuore per esser arrivati fin qui senza scappare, ci farebbe piacere sapere cosa ne pensate, anche per capire se vi piacerebbe leggere il seguito. Aspettiamo le vostre recensioni!!


“Vorrei ringraziare Ale, la mia meravigliosa co-autrice di questa ff che ha saputo mantenermi sveglia durante i lunghi pomeriggi afosi di scrittura con delle meravigliose foto di Darren in tutte le salse! Ho perso qualche anno di vita su un paio di quelle!
E’ straordinario come due sconosciute possano trovarsi da subito così in sintonia. Ti adoro!! Sei la Klainer che cercavo da una vita, you move me, Ale! <3 Grazie di cuore…per tutto! “
 
Ok è diventato l’angolo dei fatti nostri ma chi se ne frega! Ci vuole un po’ di sano Fluff anche fra collaboratrici! XD
Piccolo avviso per i lettori, abbiamo messo rating arancione per il momento ma…chissà da un momento all’altro potrebbe alzarsi la temperatura fino al
rosso!!!
Fateci sapere cosa ne pensate!!

Peace, love and ship Klaine! <3
xoxo
-Anto-

***

Bene bene bene... ecco pure il mio commentino!
Non posso far altro che unirmi a quello che dice la socia -Anto-, le recensioni sono importantissime per noi, soprattutto per capire se stiamo facendo bene! Grazie di cuore, speriamo possa piacervi l'idea e possa appassionarvi... personalmente l'idea di Blaine che si vendica con Sebastian mi intriga parecchio!
Segnalateci pure gli errori... sperando non ne troviate!

E ora... permettetemi di ringraziare Anto, con cui spero di collaborare per mooooooolto tempo:

"E' scattata la scintilla, hai riacceso la mia voglia di scrivere.
Non ti sarò mai troppo grata per questo!
Le foto di Darren... mica devo soffrire da sola!!! xD
GRAZIE!!!
<3 <3 <3 "

Alla prossima!
-Ale-



P.S. http://media.tumblr.com/tumblr_m6fbfh4GP31rqyxjf.gif  uno dei suoi soliti meravigliosi sorrisi convincenti!
  
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