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Autore: CrHacker98    30/06/2012    1 recensioni
Giulia, una ragazzina di tredici anni, si ritrova improvvisamente in un mondo popolato interamente da zombie. A capo di un gruppo di suoi amici, attraverso dolori, perdite, sofferenze...ma anche momenti di gioia e di felicità, dovrà superare l'apocalisse del mondo che conosce e continuare a combattere contro i mostri che cercando di uccidere lei e le sue persone più care...
Genere: Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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7 AGOSTO 2012 - SABATO - CERENOVA - GIORNO IV
 Ho ritenuto opportuno scrivere ciò che è successo su questo quaderno, in modo che chi lo ritrovi ( e magari ritrovi anche noi ) possa sapere cosa è accaduto in questa cittadina fantasma. Tutto è iniziato il 25 Luglio. Al telegiornale ( per chi lo avesse visto ) quel giorno hanno trasmesso la prima notizia che ha dato inizio a questo incubo. Si parlava di un nuovo antibiotico, non scrivo il complicatissimo nome, anche perché non me lo ricordo, che avrebbe curato numerose malattie cerebrali. Questo antibiotico consisteva in un batterio con il  DNA modificato: tutti credono che sia stato lui a dare inizio all'epidemia. Mi sento in un certo senso colpevole del fatto che l'epidemia abbia colpito questa città: il primo che ho visto infettato è stato mio padre, che fa il pendolare per Civitavecchia, il cui porto è stato il punto di partenza dell’infezione. Infatti proprio da quello sono arrivati gli stranieri già malati che hanno propagato il morbo. Sarei dovuta intervenire in qualche modo, magari segnalandolo all’ospedale, ma pensai si trattasse di una banale febbre. Solo più tardi mi resi conto dell’errore. Il manifestarsi della malattia sono un colore pallido della pelle, ferite o tagli che non si cicatrizzano o si rimarginano e malattie nervose come l'Alzheimer ( comunissima nei soggetti infetti ) e il danneggiamento irreversibile di molti tessuti nervosi.


 

Mi chiamo Giulia, ho tredici anni ( quattordici a Ottobre ) e abito a Cerenova, una cittadina vicino Roma. I miei genitori sono morti. Mio padre era diventato un “mostro” e ha ucciso mia madre, mentre io, per salvarmi,  l’ho dovuto ( controvoglia ) uccidere col machete che mi aveva regalato dopo un viaggio in Turchia. Sono sopravvissuta al contagio e, presa la mia arma, alcuni coltelli e qualche cosa da mangiare dal frigo sono fuggita in bici. Era il 5 Agosto. In quel stesso giorno ho deciso di raggruppare tutti i miei amici e di combattere l'epidemia insieme ed uniti come una sola squadra.

Sono passata per prima a casa di Wiktoria che è  molto vicina alla mia. Lei è un'ottima cuoca, davvero molto simpatica ma un po' paurosa. Ha dei morbidi capelli biondi lisci che le scendono sulle spalle, mentre quando la guardi in quei occhi blu-azzurri riesci a capire quanto ti voglia bene. Ero davvero molto preoccupata per lei ma per fortuna l'ho trovata viva con il suo fratellino, Micky. I suoi genitori e sua sorella, quando è avvenuto il contagio, non erano a casa e non sono più tornati. Lei ha allora, quando ha sentito le urla e gli ululati degli zombie, costruito una barricata improvvisata ed è rimasta fino al mio arrivo con il suo fratellino. Quando siamo scappate ha "preso in prestito" la bici di qualcuno del condominio e ha messo Micky nel sedile posteriore. Ci siamo precipitate a casa di Fanny, un'altra mia carissima amica, ma lei non c'era. Fanny invece si mette paura per qualsiasi cosa, così era davvero molto probabile che scappasse. Lei invece è castana come me, capelli perennemente spettinati e un sorriso che non si toglie dal viso per nulla al mondo. Abbiamo trovato solo Napoleone, il suo cane lupo, che ci ha ubbidientemente seguito. Preoccupate, siamo andate in piazzetta, luogo comune di ritrovo di noi ragazzi, ma lì abbiamo trovato solo Leo, in bici, inseguito da tre "mostri". Quasi sempre Leonardo sta sopra alla sua nuova bici, ed è piuttosto coraggioso, ma quando è ora di scappare, lui lo capisce. Frangetta castana, occhi marroni da cerbiatto e un continuo sguardo indagatore, lui era fatto così. Quando siamo arrivate girava in tondo per la strada cercando di sfuggire ai mostri, ma quelli gli stavano sempre alle costole. Per salvarlo, abbiamo gridato per distrarre le creature e per permettergli di nascondersi. I “mostri” si sono gettati contro di noi e allora abbiamo pedalato a tutta forza per un po’ fino a che non li abbiamo seminati. Tornate indietro abbiamo recuperato Leonardo e tutti insieme siamo passati a casa di Silvia, ma eravamo arrivati tardi: lei era già morta. Silvia era davvero molto alta, con i capelli e gli occhi uguali ai miei. Era schietta, ma anche dolce e sensibile all'occorrenza. Siamo entrati dal cancello e l’abbiamo trovata nel giardino stesa a terra con la gola squarciata e l’erba macchiata di sangue: gli zombie le avevano morso la gola e lei, a causa del virus, era morta. Una lacrima, quando vidi la scena, mi scese giù per la guancia. Intristiti , le abbiamo scavato una fossa improvvisata e l'abbiamo seppellita lì, con le lacrime agli occhi. Abbiamo dovuto fare il tutto molto velocemente perché i "mostri" ci avevano ritrovato e si stavano accalcando di fronte al cancello. Siamo usciti dal retro e siamo andati a casa di Diego, per vedere se c'era almeno qualcuno vivo lì. Lui invece era il più coraggioso di tutti. Era sempre stato tagliato per fare il capo. Era biondo, con occhi grigi che ti squadravano e ti facevano sentire sotto pressione. Era un ottimo stratega, purtroppo era molto impulsivo quando si trovava in difficoltà. All'appartamento  abbiamo trovato Maurizio, Costantin, Diego e Fanny, che era andata da loro in cerca di protezione. Maury era il simpaticone del gruppo, con la risata sempre pronta sotto alla frangetta nera. Era un genio dell'elettronica e della meccanica. Costantin era invece l'esatto opposto: raramente rideva, ma più che altro si limitava ad ironizzare sulla situazione, di qualunque tipo fosse. Cappelli nero chiaro (io me li immaginavo sempre grigi argento) e due occhi azzurri acqua. Era davvero un tipo decisamente affidabile, ma non l'avevo mai visto in una situazione romantica o qualcosa del genere, non ne era il tipo. Piuttosto adorva le situazione d'azione e nei combattimenti (soprattutto risse scolastiche) usciva sempre vincitore. Siccome si stava facendo tardi,  ed era molto pericoloso girare di notte non tanto per gli zombie, che ci sono anche di giorno, quanto per il fatto che non vedi niente e diventi molto vulnerabile, decidemmo di restare con loro. Barricatici nell’appartamento, Wiktoria ci cucinò una frittata, con le uniche uova disponibili nel frigo totalmente vuoto. Dopo mangiato abbiamo dormito tutti nella stessa stanza perché avevamo paura di rimanere da soli, con i "mostri" che urlavano e si aggiravano nei dintorni. L'indomani ( era già il 6 Agosto ), siamo voluti passare a casa di Sara e oltre lei abbiamo trovato anche Chiara, che per miracolo la notte in cui l'infezione era dilagata si trovava a casa sua per dormire.  Sara era molto solare e positiva, non si dava mai per vinta. Aveva i capelli ricci castani che noi definivamo sempre "pomposi" e che ci divertivamo a spettinare. Chiara invece era la più sensibile del gruppo, ma non per questo poco coraggiosa. Anche lei aveva i capelli castani, ma lisci a caschetto che ricadevano sugli occhi marroni con una frangia. Ultima tappa era la casa di Elena, per fortuna ancora viva, chiusa nell’abitazione con la porta sbarrata da una montagna di mobili ( le abbiamo dovuto provare che eravamo veramente noi e non qualche zombie assetato di sangue ). Elena era invece piuttosto simpatica ed allegra, anche se sapeva valutare davvero molto bene quando è il momento di essere seri e trovare una soluzione al problema, e di solito lei ci riusciva. Tutti insieme siamo andati al Despar ( correndo perché eravamo rincorsi da un paio di loro, da quei mostri che non ci lasciavano mai in pace) e ci siamo chiusi dentro sprangando le porte per l'entrata e l'uscira. Era un negozio sopraelevato, in modo da poterci difendere meglio da loro. Io, Diego, Leo ed Elena (loro muniti di coltelli, io invece di machete) siamo entrati dentro per vedere se c'era qualche zombie, ma per fortuna non abbiamo trovato nessuno, così abbiamo chiamato gli altri che erano fermi ad aspettarci sotto e tutti quanti insieme abbiamo barricato come meglio potevamo l'entrata principale e quella di servizio. Maurizio è riuscito anche a far funzionare i generatori di energia, così che poteva essere illuminato il negozio anche di notte (questo fu un vero pericolo perché gli zombie sono attratti dalla luce ma le barricate che abbiamo eretto lasciavano traspirare appena qualche spiraglio). Fanny fece fatto un letto comune con delle coperte che eravamo riusciti a prendere dal negozio di fronte. Abbiamo mangiato per cena frutta (dobbiamo consumarla il più in fretta possibile perché è quella che marcisce prima) e un po' di pane, mentre Wiky ci ha cucinato della carne con uno di quei fornelletti portatili per il campeggio che abbiamo trovato sopra ad uno scaffale. Per adesso i sopravvissuti sono 12: 
- Giulia ( 13 anni)            CAPO, CUOCA, ADDETTA AL RIFORNIMENTO
- Fanny (13 anni)             ADDETTA ALLE COMODITA', SENTINELLA
- Wiktoria (14 anni )         CAPOCUOCA, SENTINELLA
- Diego (14 anni)               CAPO, ADDETTO AL RIFORNIMENTO
- Leonardo (13 anni)         ADDETTO AL RIFORNIMENTO
- Sara (13 anni)                 ADDETTA ALLE COMODITA', MEDICO
- Elena (15 anni)               ADDETTA AL RIFORNIMENTO
- Napoleone (7 anni)         ADDETTO AL RIFORNIMENTO
- Micky (3 anni)               AIUTANTE GENERALE
- Costantin (14 anni)         VICE, SENTINELLA
- Chiara (13 anni)             VICE,CUOCA
- Maurizio (14 anni)          TECNICO

"addetto al rifornimento" significa rischiare la pelle ed uscire all'aperto per fare rifornimento di cibo, vestiti e magari cercare qualcosa per comunicare con l'esterno ( telefoni ed internet sono infatti inattivi da un pezzo,ma ne ignoriamo il motivo). Prima di andare a dormire abbiamo rinforzato le barricate, così possiamo riposare più tranquillamente ( difficile con gli zombie che urlano fuori ).
Per ora è tutto.

                                                                                  Giulia      22:04 p.m.


Commento dell'autrice drogata e spastica
Questo è stato il mio primo racconto. E' accenato, un po' rozzo, ma resterà...per quanto riguarda la trama, tra i miei preferiti. Non è un segreto di stato che il personaggio principale sia io ed anche i compagni del mio gruppo sono persone reali, come la mia città e tutto i luoghi che racconto. Era iniziato come un gioco tra amici, metterci noi nei panni di quegli eroi che vediamo nei film, e mi è uscito questo...capirò le recensioni negative e non...ma adoro questa storia...la prima che io abbia mai scritto...Ditemi il vostro personaggio preferito. 
   
 
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