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Autore: khristie    30/06/2012    2 recensioni
Clarissa Infinity Marshall, giornalista alle prime armi del The Globe Journal di Boston, viene inviata in Italia per un reportage/ missione per conto della CIA sul figlio di un grande boss della malavita organizzata internazionale. ma sarà solo una missione? beh seguite la storia e lo scoprirete
Genere: Avventura, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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primo capitolo: Clarissa Infinity marshall

-Driin , driiin, driiin-
- Mmuh, altri.. muh, cinque minuti, muh -  lo so, sto bofonchiando, ma cazzo, sono le sei di mattina e io ho un sonno tremendo, fottuto lavoro del cavolo che mi fa svegliare alle sei di mattina perché ho un reportage da completare e non ho fatto niente, e dico niente.
Finny alzati, o falla smettere, questa cazzo di sveglia rompe i coglioni! -  che dolce che è Zac, vero? Un amore! Il mio ragazzo è davvero molto dolce quando c’è da rompere i coglioni, ve lo assicuro.
 
Ci siamo conosciuti circa quattro anni fa, io stavo all’ultimo anno di scuola e lui aveva cominciato l’università già da un po’. Stiamo insieme da circa tre anni e solo negli ultimi quattro mesi abbiamo deciso di convivere. Salve a tutti, comunque, io sono Clarissa infinity  Marshal, ho ventidue anni e sono del Massachusetts, di una piccola cittadina chiamata Mystic river, che prende il nome dal fiume che la costeggia, nella contea dello Suffolk. Ho origini italiane in quanto mia madre e i miei nonni materni, compresa la mia nonna paterna, vengono da Napoli, in Italia e da Catania in Sicilia. Personalmente non ci sono mai stata, ma tutti mi dicono che ho il classico spirito passionale ed intraprendente tipico degli Italiani.  Mi sono trasferita a Boston due anni fa, quando mi hanno preso per fare uno stage in un grande giornale, il The Globe Journal. Quattro mesi fa, mentre stavo al journal a sgobbare per uno dei giornalisti più importanti del giornale questi ha avuto un’offerta dal Dayly extra news, il giornale più importante di Boston e ha fatto le valigie; io ho preso il suo posto, ma credetemi, sono quattro mesi che non vivo più. Io e Zac, Mattia Zacary Smittherson ( si, anche lui ha origini italiane, anche se le sente molto meno di me), abbiamo deciso di convivere esattamente quando mi hanno affidato il posto di Josh, il mio ex capo, visto che tra lavoro e casa non riuscivamo mai a vederci. Zac è un rompicoglioni patentato ma è anche molto dolce e in pratica fa tutto lui a casa, è il personal trainer di mezza Boston, tanto che ha dovuto aprire una palestra apposta a causa dell’elevato numero di clienti. Lui lavora dalle nove all’una e poi dalle due alle sette. Il mio orario, invece , è completamente sballato, solitamente devo essere a lavoro alle 7 e trenta ma, visto che non ho mai il tempo di finire gli articoli che mi hanno affidato, finisco sempre per entrare alle sette e non esco dal lavoro prima delle nove e mezza di sera. La mia vita è un casino assurdo, mi affidano sempre i casi più improbabili e, visto che lavoro per la pagina di cronaca, anche i più pericolosi. Stamattina, ad esempio, ho dovuto mettere la sveglia alle sei perché altrimenti non riuscirò a far andare in stampa il giornale neanche per le otto. L’articolo di oggi era davvero un rompicapo, un caso di furto con scasso in un mega attico e l’unica cosa sparita era una collana di diamanti e zaffiri. Per avere le informazioni c’è voluto tutto il mio scharme e tutta la mia astuzia, nessuno voleva dire niente, ma ci scommetto, c’è sotto qualcosa, qualcosa di grosso. Non possono fare un furto in una casa dove solo una porta costa duemila dollari e rubare solo una collana! Nelle ultime tre settimane non ho neanche più chiamato mia madre, devo farlo, appena avrò tempo. Si,la mia famiglia ormai si è abituata a non sentirmi per mesi. Mia madre e mio padre sono due avvocati super impegnati;poi ho tre fratelli, due sorelle più piccole Nicole, di sedici, e Sharon, di diciotto, e un fratello maggiore di venticinque anni, Marcus. In realtà Marcus è frutto di una relazione di mio padre con una donna che poi lo ha abbandonato per non si sa quale motivo, mia madre era la sua baby-sitter e così si è innamorata di mio padre. Ma torniamo alla realtà, questa cazzo di sveglia non riesce a staccarsi, mi vedo costretta a lanciarla per aria. Ecco fatto, tutto risolto.

 < Zac, vedi di svegliarti che alle nove devi cominciare la lezione > gli dico, facendogli il solletico, in realtà voglio che si svegli così può preparare la colazione mentre io mi preparo.
< rompipalle > mi dice, lanciandomi un cuscino e alzandosi dal letto. Purtroppo per il mio ragazzo ma, anche se è un personal trainer ben piazzato e palestrato, di prima mattina non è un gran chè in quanto a equilibrio, infatti per poco non cascava per terra come una pera cotta. Comincio a ridere come una cretina, mi diverto un casino nel vederlo tutto impacciato e arrabbiato, è dolcissimo!
 < lo so che mi hai svegliato solo per parti preparare la colazione, che ti credi? Ma mi hai preso per una cameriera? Riuscirò mai a dormire un po’ in santa pace con te? > mi domanda dirigendosi verso la cucina e aprendo i cassetti per vedere cosa è rimasto. Gli passo accanto e gli stampo un bacio a fior di labbra, ho ancora l’intimo addosso, reggiseno rosa pallido di raso e coulotte abbinata, sexy e comodo.
< ti va un semplice cornetto e un buon caffè? > mi domanda affacciandosi al bagno.  Io mi sto legando i capelli nella mia solita coda alta e perfetta e intanto mi lavo le ascelle, la doccia l’ho fatta stanotte alle tre, non avendo niente da fare, ovviamente, questa cretina che fa? Si fa una doccia!
< si si, va benissimo, basta che è pronto in fretta che devo scappare! > gli dico sistemandomi lo smalto sulle unghie. Sono troppo impegnata per pensare a cucinare, anche se adoro farlo e lo faccio anche bene. Solitamente cucino la domenica, a pranzo, qualcosa di buono e di “ pesante” come dice sempre Zac, ispirato alle mie origini italiane, adoro la pasta! Finalmente Zac esce dal bagno lasciandomi libera di pensare ai fatti miei, a come impostare tutto l’articolo e a come scrivere un articolo di cinquecento parole, efficace e accattivante, in solo mezz’ora!
< beh, mi fa piacere che ti vada bene, tanto è l’unica cosa che abbiamo per fare colazione > mi dice Zac dalla cucina. Guardo l’orologio.
< cazzo, Zac, me lo vuoi dire che sono già le sette meno venti? Non arriverò mai in tempo! > gli urlo dal bagno cominciando a correre come una pazza per finire di prepararmi. Stamattina ho optato per un pantalone alto in vita e largo sul fondo di colore grigio chiaro, una camicia bianca di seta, un maglioncino beige con scollo a v, un bel paio di tronchetti marroni e il mio bellissimo trench cammello. Si, lo so, abbiano colori strani, ma il risultato è sempre omogeneo ed elegante, andrei bene per la pagina di moda, ma no… facciamola sgobbare sulla cronaca nera! Mi avvicino al bancone e afferro la tazza di caffè che mi ha preparato Zac.
< beah, zac, fa schifo! > gli dico < ed era bollente! > ok, mi sono bruciacchiata tutta la lingua e sono anche in ritardo! Quel ragazzo è un vero impiastro. Ma io lo amo perché è così, no? soprattutto sono fortunata perché lui ama me, cosa ancora più improbabile perché io sono davvero un disastro, ma lasciamo stare…
< beh, non sarebbe tanto male se tu ti decidessi a bere del caffè AMERICANO > mi dice accentuando il tono sulla parola americano < lo sai che non so fare il caffè all’italiana, come piace a te! e poi quello fa schifo, è trooppo forte, troppo! > gli do una gomitata nello stomaco e un bacio, tutto insieme ovviamente!
< sai, no che potrei dire lo stesso di quello americano? È trooppo scialbo e slavato, non ha sapore! > gli faccio l’occhiolino e prendo la mia valigetta, computer e appunti compresi. Faccio per andarmene ma Zac tossisce, la solita tosse che si fa quando si vuole attirare l’attenzione.
< non starai dimenticando qualcosa? > mi domanda con un’espressione che sott’intende la parola idiota. mi avvicino a lui e gli afferro il cornetto che ha tra le mani.
< si, scusa, ti ho fatto cucinare e poi mi dimentico di prendere il cornetto > lo so lui cosa voleva dire, ma mi piace infastidirlo. Lui mi guarda scocciato e, un po’ il ritardo, un po’ perché lo amo, decido di cedere.
< certo, idiota, che non mi sono dimenticata di te, ma sono super impegnata > gli scocco un bacio < ti amo! > gli grido uscendo dalla porta e lui mi risponde sempre gridando < anche io! Non fare tardi! >.
Il taxi mi aspettava già da cinque minuti. Beh, novità, non ho mai imparato a guidare, cioè, si, so guidare, ma le strade di Boston mi fanno paura, per cui uso sempre il taxi, è anche più comodo. Inizio a lavorare in macchina, mentre questa macchinetta gialla sfreccia in mezzo al traffico che è una meraviglia. Stamattina mi sento strana, avrò sicuramente qualche problema. Mando un messaggio a mio fratello Marcus, mi dovrò far perdonare per la mia assenza in questo periodo prima o poi.

Hei, fratellone, come va? Che mi racconti di bello? Io sono sempre super impegnata..
Ti mando un bacio, non seguire il mio esempio e fatti sentire,
saluta tutti, quella squinternata di tua sorella Xx.

Mio fratello è un vero tesoro, ma dubito che si svegli prima dell’una per cui meglio non aspettarsi una risposta tanto presto. Arrivo al Journal e l’autista mi dice che sono venti dollari. COOsa? < eh signorina, ho aspettato anche dieci minuti giù prima, anche quello si paga!mannaggia a Zac!
Pago ed entro di corsa, solo le sette e dieci, merda, farò di nuovo tardi. Alla reception c’è già il signor Simon, il nostro portiere. È un uomo anziano, sulla settantina, credo, con i capelli un po’ grigi, ma molto elegante e gentile. Ci ho legato quasi subito e benché lui mi chieda di chiamarlo Sim come fanno tutti, io continuo a dargli del Mr Simon, in segno di rispetto, mi ricorda troppo mio nonno.
< buongiorno Claire > mi saluta.
Ah, ho dimenticato di dirvelo, non ci sono, nella mia vita, due persone che mi chiamano allo stesso modo. I miei nonni paterni mi chiamano clarisse, anche se il nome è clarissa, come fortunatamente mi chiamano i nonni materni, mio padre mi chiama Ty, mia madre scricciolo, anche se ho ventidue anni, le mie sorelle Clara oppure Inny, mio fratello mi chiama peste, Zac mi chiama Finny, il signor Simon mi chiama Claire, il mio capo mi chiama ‘Risse, e i miei colleghi Nitty ( perché quando sono raffreddata pronuncio il mio nome con la doppia t, è più forte di me, e loro mi prendono in giro). Quindi, chiamatemi come cavolo mi pare, io mi giro sempre, ci sono abituata!

< buongiorno signor Simon, come va? La trovo in forma.> lo saluto cordialmente porgendogli la mano. Lui mi studia un po’ e poi sorride.
< potrei dire lo stesso di te, cara Claire, sei bellissima > arrossisco e faccio segno di andare.  Lui sorride e prima che sparisca nell’ascensore, ( il mio ufficio è al tredicesimo piano) mi grida appresso, facendosi sentire da tutti.
< passa una buona giornata Claire, non ci vedremo per un bel po’ mi sa! > ma prima che io possa chiedergli spiegazioni, le porte dell’ascensore si sono già richiuse e devo chiudere nel cassetto la mia curiosità. All’improvviso mi ricordo che il cellulare ha vibrato poco prima di entrare nell’ascensore così lo prendo e rimango stupita, mio fratello ha risposto al messaggio, che cosa sta succedendo? È forse malato? Lo leggo.

Hey, peste, come va? Ok, ti perdono, ma che non accada mai più!
Mi farò vivo presto, anche io sono super impegnato, non sai come rompe la mamma quando
Si avvicina il natale. Mi fa andare su e giù dalla soffitta
A prendere gli addobbi, a presto, ti voglio bene, M.

Beh, avevo completamente dimenticato di dirvi che è il 13 di dicembre, tra pochi giorni sarà Natale, non vedo l’ora, almeno potrò tornare a casa. Intanto sono arrivata. Così posso rispondere a mio fratello.

Chi sei tu? Cosa ne hai fatto del mio fratellone anormale che dorme tutto il
Giorno come un ghiro e che ha il cervello in prognosi riservata?
Ahah, ti voglio bene e ci vediamo presto, ora sono a lavoro, Xx.

 

Entro nel mio ufficio ma è un po’ diverso dal solito, non più di tanto ma c’è una persona che non mi sarei mai aspettata di trovare: il direttore del journal. In due anni che sono qui, non ha mai lasciato il suo ufficio, o meglio, quella volta che è stato nella sede non lo ha mai lasciato, perché diversamente gira il mondo in cerca di notizie etc etc.
< buongiorno signor hissman > lo saluto cordiale, ho già un presentimento, è incazzato con me perché non ho fatto l’articolo!
< se è per l’articolo rimedio subito, giro di dieci minuti ed è pronto, si fidi!>  gli prometto dirigendomi verso la mia scrivania e aprendo il pc pronta a cominciare. Ma lui mette una mano sulle mie.
< no, signorina Marshal, non è per l’articolo. Io , beh, ecco, ho bisogno di lei per un reportage, lei è l’unica che mi possa aiutare, ed è una cosa davvero grossa > mi domanda impacciato rimanendo impedi accanto alla poltrona difronte alla mia scrivania. Io mi siedo e gli faccio cenno di accomodarsi.
< si sieda e si spieghi meglio, allora. Di cosa stiamo parlando? > gli domando con fare professionale, ormai sono due anni che seguo storie  un po’ pericolose quindi penso che lui stia facendo tutta scena.
< beh, si tratta di un periodo che lei deve passare in un paese per studiare e carpire informazioni da un certa persona. Tutto ciò non riguarda il journal. Ecco, beh, lei diventerebbe un specie di agente segreto. Stiamo parlando di una cosa grossa! > la sua faccia è preoccupata e agitata, però io non ci capisco niente!
< si spieghi meglio signor Hissman, non ho capito nulla! > lo incalzo ancora una volta.
< beh, quando ho chiesto a Peter ( peter è im mio capoufficio, è lui che solitamente mi affida gli articoli) di assegnarle l’articolo sul furto, l’articolo che lei non ha ancora completato intendo,beh, in realtà non l’ho proprio cominciato stavo per dirgli ma mi sono trattenuta e l’ho lascato continuare.
< beh, era per metterla alla prova, per vedere se lei riusciva a prendere informazioni e a non dare nell’occhio. Insomma lei dovrebbe andare per un periodo di circa cinque o sei mesi in Italia per tenere d’occhio il figlio di un grande boss della malavita organizzata che sta creando una fitta rete di rapporti con la malavita locale, qui a Boston.  > la mia faccia era così -à °O° < lo so, lei lavorerebbe per la CIA, non so se se ne rende conto. Abbiamo bisogno di qualcuno che sia abile, veloce, giovane e vivace, che sappia l’italiano e che non dia troppo nell’occhio. Attualmente il ragazzo è detenuto in una casa di cura per ragazzi con problemi di alcol e droga, anche se sappiamo che lui è innocente, ma era l’unico modo per la polizia italiana di tenerlo sotto controllo. Abbiamo bisogno del suo aiuto! >
< ma si rende conto di cosa mi sta chiedendo? Sei mesi in Italia alle calcagna di chissà quale boss e io? A  me non ha pensato? Alla fine che potrei fare? E poi, lontano dalla mia famiglia! > non se ne parla proprio neanche se mi offre il posto fisso accetto, anche s eavere un posto fisso al journal è davvero un impresa perché qui lavorano tutti a contratto determinato.
< beh, e se le offrissi la vice presidenze del journal? > mi domanda con una faccia che vuole solo dire, e a questo che rispondi? La mia faccia ritorna ad essere così à °O° un posto come vice presidente del journal, ma stiamo scherzando? È il lavoro più ambito! Il vice presidente attuale non fa niente dalla mattina alla sera, controlla che tutti gli articoli siano pronti per l’editoriale e decide la grafica, e intanto si becca diecimila dollari al mese di stipendio. Wow, è un occasione.
< wow, beh.. quando dovrei partire? > gli domando. Ormai mi conviene accettare, cosa può mai succermi? In fondo ho l’appoggio della polizia italiana, no?
< beh > risponde lui tutto contento < deve partire stasera alle 18:00 quindi le conviene andare a preparare le valigie. La sua missione è questa: deve fingersi una giornalista americana che deve fare un reportage sui problemi Alcol/droga di tutto il mondo. Per il momento la scusa è questa. Poi le daremo informazioni e indicazioni con l’andare del tempo. È tutto, buon viaggio! > fa per andarsene ma io lo blocco.
 < mah, almeno il nome del tizio che devo seguire? > che palle, non vuole dirmi niente, in pratica dovrò sbrigarmela da sola, tutta da sola! E addio, ai miei programmi per il natale in famiglia!
< meglio che non lo sappia, lo scoprirà da sé,  e anche presto! Buon viaggio signorina Marshall, e si ricordi, deve mantenere il riservo sulla cosa, è una questione internazionale. Si diverta in Italia! >.
Bah, se ne è usicito, così, come è entrato. Questi sei mesi saranno davvero duri, lo sento, ma per un posto di vice presidente del journal farei questo ed altro. Solo, come cavolo lo dico ai miei? E a Zac? Mando un sms a Marcus, sono appena le otto e trenta.

Fratellone, mi devi aiutare. Riunione di famiglia entro le due a casa mia e di zac.
Abbiamo un piccolo problema, risolvibile ma our sempre un  problema. Xx

Un minuto e ricevo la sua risposta, solito coglione.

 Sarai mica incinta? Lo sia che sono contro a queste cose!
Ok, ci saremo, mamma ha già preparato la borsa, dieci minuti e partiamo. M

Perfetto, mio fratello è un coglione, l’ho già detto? Beh, lo ripeto!

Certo che no, cretino! Mi hanno affidato un in carico al journal
Sei mesi in Italia per un reportage. Paga= la vice presidenza! Xx.

Meglio evitare di riferire la natura del reportage, mi impedirebbero di partire, ne sono certa! Ah, ecco la risposta di mio fratello.

Wow, peste, è una grande occasione, CORRI! Comunque ti capisco,
mamma non la prenderà bene! Su cos aèm il reportage? M

ecco mio fratello, non si fa mai i cazzi suoi, mai! Mi serve una scusa, e in fretta… ah, trovata!

Sull’architettura, dagli inizi della civiltà ai grattacieli di Boston Xx

Purtroppo per me io non mi intendo ne di storia ne di architettura, spero che mio fratello non se ne ricordi.

    Peste, non dire cazzate! Ho capito, reportage top secret,
ti reggo il gioco, don’t worry. Ci vediamo dopo, M

mio fratello è un grande! Adeso tocca solo dirlo a Zac, poverino, ci resterà male, almeno spero.

 

angolo dell'autrice:
salve, questa è la mia nuova storia, è la prima non fan fiction che scrivo e quindi
spero che vi piaccia e che sia accattivante, io adoro claire ( io sono tra quelle che la chiamano
così) e la sua esuberanza. che ne site della sua nuova missione? spero che vi piaccia la storia e che 
vogliate lasciare una piccola recdnsioncina, un bacio
khristie <3

  
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