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Autore: Anima97    30/06/2012    5 recensioni
Una storia un po' personale, molto particolare.
A chi va di leggere le avventure di una scrittrice immaginaria (ma non troppo) alle prese con i suoi personaggi, compresi quattro mascalzoni che conoscete benissimo?
Ebbene, a voi la scelta, io faccio solo il Mio volere.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: George Harrison, John Lennon , Nuovo personaggio, Paul McCartney , Ringo Starr
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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I COMANDAMENTI



Se vivi pienamente, se presti attenzione alle cose che ti succedono attorno, se ascolti e ti ascolti, il più è fatto. L’esperienza si trasformerà in scrittura, pretenderà una voce, una pagina.
Mauro Covacich.

 
30 Giugno 2012.
 
Cominciare una storia è sempre stato impegnativo per me:
Inventarla, con un mondo così pieno di colori, sensazioni, eventi, è facilissimo;
impostare lo stile lo è ancora di più, ma comunque dipende dal tipo di storia che si deve scrivere.
Quando poi mi trovo davanti la pagina bianca e pura di Word, è difficile avere il coraggio di colorarla.
Stavolta, però, è stato tutto diverso.
Per un lettore che avrebbe semplicemente voluto leggere una nuova storia con protagonisti i Beatles,
questo mio scritto non esaudirà i suoi desideri.
Quello che sto per raccontarvi è come i Beatles, famosi compositori e musicisti degli anni Sessanta,
possano diventare semplici pupazzi fatti di carta e paglia.
Non fraintendetemi prendendomi per una che li sfrutta solo per avere recensioni positive,
adoro la loro musica ormai da un anno e non ho ancora smesso di scoprirli!
Ma coloro che mi conoscono sanno benissimo che, quando devo scrivere, 
sono molto severa sul rispetto dei caratteri e dei pensieri dei miei personaggi 
ed è per questo che quando scrivo sui Beatles, scrivo con i Beatles.
Il mio non è un atto di modestia, lo so, però non parlo dei Beatles che tutti conoscete:
Prima di scrivere, ho osservato, studiato i loro comportamenti, le loro storie,
nel tentativo di creare dei Beatles uguali agli originali e come tanti altri non ci sono riuscita.
I «miei» Beatles, sono unici, diversi, come tutti noi... è vero hanno sempre quei nomi, quelle storie, 
quella musica che tra questi pixel o magari su dei fogli non potrete ascoltare.
Proprio per questo i Beatles che ho creato sono diventati miei amici 
e dopo un lungo periodo in cui non ho più giocato con quei pupazzi, 
mi sono mancati e ho ricominciato con questa storia.
Ma partiamo dall’inizio.
 
7 Agosto 2011.
 
Cos’è questa voglia che ho di cambiare questa noiosa giornata di pioggia?
Un giorno imprecisato di Giugno a pochi giorni dalla fine della scuola, 
uno come tanti, di poco valore.
Non posso lasciare che le ore passino tra queste stanze a tratti buie, 
illuminate solo dai fulmini in cielo.
Fuori dalla finestra sembra esserci il diluvio universale, ma sono tranquilla.
Questa pioggia rievoca in me tanti ricordi da cui nascono tanti desideri nuovi e strani.
Musica, è quel che ci vuole per accompagnare questa Natura che tuona!
Saltello verso lo stretto corridoio per arrivare in camera di mio fratello,
prendo il computer e lo porto con me sul dondolo vicino la finestra.
Youtube.
Beatles.
Rain.
Respiro silenziosamente e sorrido quando sento Ringo battere sui suoi amati tamburi.
Lascio che Youtube faccia il suo lavoro e volgo la testa verso le gocce che sembrano rugiada sui vetri,
chiudo lentamente le palpebre, sento che il rumore della pioggia vuole andare a tempo con la voce di John.
«Cosa aspetti?» penso «La musica è qui, per te.»
Ma la pioggia non ce la fa, lei è libera, fuori dagli schemi di un pentagramma.
La canzone finisce ed io continuo a sentire quella stanza vuota, incompleta.
Ci vorrebbe qualcosa di diverso, non facente parte di questo universo.
Allora non mi resta altro che immaginare.
Youtube.
John Lennon.
Imagine.
Nel momento in cui clicco su quel benedetto titolo,
la pioggia sembra acquietarsi un po’:
Forse non può far parte della musica,
però può ascoltarla.
Insieme a lei ci sono io, lei è me, io sono lei.
Un’unico essere che svuota e riempie l’Universo, il Mondo, le stanze della mia casa.
Sarà stata la musica o la storia di quell’uomo che l’ha prodotta,
forse quella pioggia d’estate o semplicemente me stessa,
che ha capito essere parte di un Io più vasto.
Vorrei dirlo, urlarlo al mondo... come?
Una storia.
L’ho già fatto molte volte in passato, ma solo per ubbidire al volere di altri.
Chiudo Youtube, cerco nei meandri del mio pc Word e...
Osservo, come se fosse per la prima volta, quella pagina virtuale.
In un tale momento cosa potrei mai scrivere?
"Mi scanso."
 
Continuai a scrivere e scrivere e scrivere.
Da allora, fino ad oggi, non ho mai smesso di battere su questi tasti.

***
 
«Ho esagerato?»
Si aggiusta gli occhiali sul naso e accavalla una gamba.
«Dio mio, ragazza, sembra il funerale del tuo criceto!»
«Ma il mio criceto è stato buttato in chissà quale bidone della spazzatura da mio nonno...»
«Appunto.»
«John Wiston Lennon, sei un Cretino.»
«ONO Lennon.» fa lui correggendomi.
Entra Garcia con una coppa piena di pop corn fumanti «Allora, hai finito?»
«Non lo so...»
John ridacchia, facendo accomodare la ragazza affianco a lui sul letto.
«Sono un po’ agitata, è da un sacco che non pubblico sul fandom dei Beatles!»
«E allora?» sbotta lei «Mel, sono sicura che riceverai buone recensioni.»
«Anche perchè ci sono le tue amichette pronte a farlo. Sei una raccomandat-»
Osservo come Garcia procura un grosso livido sulla gamba di John calciandolo da sotto la scrivania.
Lei mi sorride serena,
mentre lui soffre come colpito da una mina antiuomo.
«Doloore! DDDDDolore!!» urla.
Prendo un pugno di pop corn e glieli ficco in bocca, per farlo stare zitto.
Ridacchio e guardo verso lo schermo del pc,
dove la schermata di EFP troneggia sovrana.
Chissà se riuscirò in quest’impresa.

 
Mondo Nutopiano:
*Con aria trionfante si avvicina ma viene attaccata da dei pomodori volanti*
Perdono, perdono!
So benissimo quali sono le mie (e non solo) colpe:
dopo 92365286982650 giorni, in cui non pubblicavo in questo fandom
mi presento con questa storia stranissima e che non so nemmeno io da dove mi è uscita.
[Come già qualcuno sa: Sarebbe troppo volgare la risposta!]
EBBENISSIMO, come diceva la mia vecchia prof di approfondimento,
questo è il risultato finale di una metà mattinata passata tra servizi-computer-chiacchiere con la mamma.
Se ci sono errori ortografici vi supplico di indicarmeli,
non ho avuto tempo di far rivedere questo scritto dalla mia bravissima Beta,
di cui non vi svelerò mai il nick.
Ma ciancio alle bande,
in breve vi spiego questo proloCo:
La prima parte sarà presente solo qui, per questo è in corsivo e con un font diverso.
"Verdana", infatti, sarà il font che userò per tutta la storia
e non "Georgia".
Spero abbiate capito.
Scusatemi se il capitolo è così malconcio,
non dovrei pubblicarlo, lo so,
ma... come dire...
Era da una vita che non lo facevo!
Chiudo qui altrimenti finisco col fare le note dell'autrice più lunghe di tutta la storia.
Grazie.

Pace, Amore e Poc'anzi.
MelinAnima.
  
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