Camminava tra le lapidi l'uomo dai lunghi capelli grigi, fluente il suo abito nero strisciava sul suolo sterrato.
Si alzava la nebbia nascondendo i nomi incisi meticolosamente nella pietra, "Angelina Durless" passati erano i tempi in cui la sua tomba era sempre adorna di fiori rossi.
-Hihi le bare ammuffiscono con questo clima, meglio che vada a sistemare chi ha bisogno di me.. non è vero Rossa Signora?-
Buie le strade di londra, arduo il cammino.
A diversi isolati di distanza in una sontuosa villa una giovane donna di circa venticinque anni stava seduta su di una seggiola in legno scuro, il volto chino sul grosso libro ingiallito dal tempo che teneva in grembo, sfogliava le pagine logore. I biondi capelli le ricadevano in boccoli sulle spalle ricoperte dai colori sgargianti di quel lungo vestito che indossava.
-Mamma! Chi è quel ragazzino con la benda su di un occhio?-
La donna spostò gli occhi, color dello smeraldo, su un bambino dai mossi capelli marroni che fissava con stupore una fotografia; i suoi occhi erano due gocce d'acqua con quelli della madre.
-Lui si chiamava Ciel, era mio cugino.. Il conte Phantomhive..-
La felicità era come la sponda di un fiume,
tanto vicina da poterla vedere senza riuscire a raggiungerla.
-Mamma guarda! scende zucchero dal cielo?!?-
Le mani del bambino, che aveva quasi raggiunto i cinque anni, si aggrapparono ai pizzi dell'ampia gonna della madre tentando di attirare la sua attenzione.
Lizzy si alzò, appoggiò il grosso libro su un tavolino di legno dove giaceva fumante una teiera in ceramica accompagnata da una graziosa tazza decorata, e si diresse alla finestra, candidi fiocchi di neve cadevano dal cielo posandosi leggeri al suolo.
-E' neve tesoro..-
Il dolce sorriso della madre rassicurò il bimbo che si nascondeva intimorito tra le pieghe della gonna.
Candide come la neve erano le sue rose,
candido l'attimo in cui il cielo gli aveva donato un sorriso.
Proprio così, stava nevicando, la notte del 14 dicembre londra si coprì di un bianco e soffice manto.
Happy birthday Ciel.