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Autore: sorita    01/07/2012    1 recensioni
America, Arizona. Non tutto si è risolto dopo l'ultima battaglia contro il D-Reaper, manca ancora un piccolo ma importante dettaglio.E per risolverlo c'è Ruki, inviata dall'agenzia segreta Hypnos di Yamaki e i suoi compagni. Ma non sarà così facile come possa sembrare.
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ryo Akiyama, Un po' tutti | Coppie: Ruki Makino/Rika
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Camminava lentamente, facendo attenzione ad ogni passo.
 
Era così che doveva fare, doveva essere al contempo lenta, elegante e provocante.
 
Il suo lungo vestito nero di seta le scivolava tra le sue gambe abbronzate grazie al lungo spacco che aveva.
 
Si sistemò la scollatura che aveva  e che le scopriva tutta la sua bella schiena.
 
Poi, si risistemò i capelli sciolti, portandoseli da una parte.
 
Faceva davvero caldo in Arizona.
 
Continuò a camminare lentamente, lanciando il suo sguardo provocatorio e intrigante a chi le prestasse attenzione.
 
Dietro di sé lasciava visi attoniti ma contemporaneamente affascinati, ed era questo il suo scopo.
 
Doveva assolutamente fare lo stesso effetto a chi le interessava davvero.
 
Si toccò un orecchio, facendo finta di scostarsi di nuovo i capelli, portando così il polso, con un bell’orologio, vicino alla bocca.
 
-Sto per entrare.- affermò a bassa voce.
 
Si fermò davanti a dei tipi che sembravano dei buttafuori.
 
Le chiesero il nome per poi scrutare sulla lista degli invitati:
 
-Ruki Makino.
 
Dopo qualche secondo, annuirono e la fecero entrare.
 
-Mi raccomando, Ruki, ci abbiamo lavorato tanto, non far saltare la copertura.
 
La voce di Takato le risuonava dentro l’orecchio grazie al dispositivo che aveva.
 
Fece di nuovo finta di scostarsi la sua lunga chioma:
 
-Takato, non mi stressare, lo so.
 
-Devi farti notare, Ruki. Devi attirare la sua attenzione. Noi rimaniamo in collegamento così sentiremo tutto. –affermò Jianliang.
 
Non disse più nulla, per non dare troppi sospetti.
 
Ruki era stata mandata in missione dalla squadra di Yamaki.
 
Erano passati tantissimi anni dall’ultima volta che avevano avuto a che fare con Digiworld, ma ora era apparso un bel problema.
 
L’agenzia governativa Hypnos aveva scoperto che in una parte dell’immenso Grand Canyon vi era un manufatto prezioso ma allo stesso tempo pericoloso.
 
Quel manufatto proveniva proprio da Digiworld ed era bioemerso anni prima quando accadde tutta quella storia con il D-Reaper.
 
Yamaki e la sua squadra, attraverso le loro spie e le loro ricerche, erano venuti a conoscenza della presenza del manufatto.
 
Ma, purtroppo, in America questa loro scoperta era stata preceduta  da un’altra agenzia governativa e segreta, che però aveva mali intenzioni.
 
Voleva sfruttare quel manufatto per forgiare un’arma da guerra da rivendere allo stato che offrisse di più, scatenando così una conseguente asta e forse, nel peggiore dei casi, una guerra.
 
Ma a quell’agenzia importava solo di far soldi, per questa la Hypnos aveva deciso di reagire.
 
Erano venuti a conoscenza di tutto ciò anni prima, ma solo in quel periodo avevano avuto conferma che l’agenzia americana era riuscita a trovare dove fosse esattamente il relitto.
 
Ma non poterono partire subito per la missione, dovevano reclutare un giovane ed esperto archeologo, era necessario per il ritrovamento.
 
Ecco il motivo di quella festa privata in Arizona.
 
Ed ecco il motivo per cui Ruki aveva conseguito la laurea in archeologia, avevano scelto proprio lei per la missione.
 
Una donna avrebbe sicuramente attirato l’attenzione visto che erano prevalentemente uomini gli archeologi invitati.
 
Inoltre, una donna avrebbe avuto anche delle scians in più per far colpo su coloro che capitanavano la missione.
 
Ma ,naturalmente, non l’avevano mandata così allo sbaraglio, senza un’adeguata preparazione.
 
Le avevano insegnato a fingere e ad essere seducente, cosa che una Ruki Makino non era mai stata.
 
Ci volle più ad impararle quello che l’utilizzo delle armi.
 
Ora, erano tutti in ansia, le loro speranze erano poste su di lei.
 
Camminando lentamente, arrivò ad una colonna della sala, per poi cominciare a scrutare i presenti.
 
Molti l’avevano già notata, ma non chi le interessava davvero.
 
Focalizzò meglio la vista per trovarlo, così da riuscirci poco dopo.
 
Aspettò altri minuti, per far finta che non lo avesse notato,poi,  spostandosi ancora i capelli, disse:
 
-Obiettivo trovato, vado.
 
Si diresse lentamente in quella direzione, ricambiando i sorrisi e i saluti degli altri ospiti, così da avvicinarsi all’obiettivo.
 
Venne fermata ad un certo punto da uno degli archeologi che erano alla festa, per scambiarci due parole.
 
Proprio quello che Ruki voleva, cominciare a parlare a poca distanza da lui.
 
Non ci volle molto, ad un certo punto gli occhi del ragazzo dai capelli biondi caddero su di lei e soprattutto sulla sua schiena scoperta.
 
Dopo averla osservata qualche minuto, chiese ad alcuni suoi seguaci che gli erano accanto chi fosse:
 
-L’archeologa Ruki Makino, signore, direttamente dal Giappone.
 
-Interessante…- fece di nuovo squadrandola.
 
L’affascinante ragazza continuava a ridere con il ragazzo, fino a che non sentì una voce alle sue spalle che le augurava buonasera.
 
Si voltò lentamente, guardandolo con quei suoi bei occhi violacei.
 
Rispose cortesemente, ammaliandolo con il suo sguardo.
 
Le prese la mano, e gliela baciò:
 
-James Smitt, incantato.
 
Eccolo, era lui, il boss che tanto cercava, lo aveva di fronte, ora non doveva sbagliare, ogni singolo atteggiamento era importante.
 
Per essere il capo dell’agenzia segreta, era molto giovane.
 
James Smitt aveva trent’anni, ed era famoso per la sua mente geniale.
 
Purtroppo, non la sfruttava a fin di bene, anzi.
 
-Onorata, davvero.- fece lei sorridendogli splendidamente e facendo un mezzo inchino.
 
-Avevo sentito dire che foste davvero bella, ma non pensavo fino a questo punto.- continuò lui.
 
-Spero di avere anche la fama di essere una brava archeologa.- affermò avvicinandosi un po’ di più.
 
-Ovviamente, qui sono stati convocati solo i migliori.
 
Sorrise ancora, affascinandolo con il suo sguardo.
 
-Oh, mi permetta di presentarle il mio gruppo: lui è Thomas Hands, esperto geologo e lui è Chris Stuart, uno dei più grandi scienziati dell’America.
 
-Lei mi lusinga, comunque, lieto di fare la vostra conoscenza Miss Makino.
 
-Il piacere è solo mio.-fece lei chinando la testa in segno di saluto.
 
-Oh, ma aspetti, le devo presentare anche un altro uomo, nonché mio caro amico.
 
Si voltò per chiamarlo e si rivolse ad un ragazzo dai capelli castani che stava parlando con due cameriere.
 
Ruki guardava in attesa della presentazione, ma nel frattempo pensava che stesse andando tutto secondo i piani.
 
Quei pensieri la distolsero sul nome che il signor Smitt chiamava ripetutamente, ma, quando lo richiamò, ci fece caso:
 
-Suvvia Ryou, possibile che ci debba provare anche con la servitù? Devo presentarti una persona.
 
Ryou.
 
Il sangue di Ruki si raggelò a quel nome.
 
Non poteva essere, era un caso.
 
Ma da dietro sembrava davvero lui.
 
Lo stesso effetto lo ebbero i suoi compagni che erano collegati via audio con lei.
 
Quando il ragazzo si voltò, mostrando un aperto sorriso, a Ruki le venne il cuore in gola e cominciò a non sorridere più.
 
Il brunetto, prestando la sua attenzione solo all’amico, chiese:
 
-Cosa c’è ,James? Mi disturbi sempre nei momenti sbagliati…- ma le parole gli morirono quasi in bocca quando scostò lo sguardo poco più in la della sua figura ed incrociò due occhi violacei che lo guardarono esterrefatti.
 
-Mia cara, le presento Ryou Akiyama, una delle mie guardie del corpo.
 
A Ruki si fermò il cuore: guardia del corpo? Ryou?
 
Sentì nell’orecchio varie esclamazioni, i suoi compagni avevano reagito quanto lei.
 
-Ma cosa dici? Ruki dicci che è un altro Akiyama! Non può essere il nostro Ryou!- esclamò Hirokazu in preda al panico.
 
-Ruki, mantieni la calma! Sei in missione, non fare facce strane! Ruki, mantieni la copertura, reagisci! Penseremo dopo a questo problema!- tra le esclamazioni varie, questo che disse Juri fu la cosa più sensata e giusta che senti.
 
Si toccò i polsi, spegnendo il dispositivo che aveva all’orecchio, quell’agitazione la distraeva.
 
Mantenne comunque il contatto con loro, per far sentire come si potevano evolvere le cose.
 
Non vedendo una certa reazione da entrambe le parti, il signor Smitt si insospettì:
 
-Ma, vi conoscete?
 
Ryou non riusciva ad emettere alcuna parola, sembrava davvero spiazzato e allo stesso tempo ammaliato.
 
Ruki si rese conto di poter rovinare tutto, così intervenne:
 
-Oh, non mi aspettavo di trovarla qui, signor Akiyama. Vede, signor Smitt, io e il suo amico ci siamo conosciuti anni ed anni fa, sa, proveniamo dallo stesso paese.
 
-Oh, ma davvero? Quando è piccolo il mondo! Meglio così, allora.
 
Sembrava che la situazione si fosse tranquillizzata, ma Ruki temeva che il ragazzo che aveva di fronte parlasse e le chiedesse troppo.
 
Questa non ci voleva.
 
Cosa diavolo ci stava a fare lì mezzo?
 
Era scomparso tanti anni fa, senza dire niente a nessuno.
 
E ora se lo avevano ritrovato proprio nel posto più sbagliato e in un momento altrettanto sbagliato.
 
Aveva notato che l’aveva cominciata a guardare storto dopo ciò che aveva detto, e questo l’aveva messa in agitazione.
 
-Suvvia Ryou,non farmi fare figuracce però, ti è caduta la lingua?
 
Si risvegliò e , dopo aver guardato l’amico, si avvicinò molto alla ragazza.
 
“Ti prego, non fare cose stupide”- pregò Ruki tra sé e sé non appena gli si accostò.
 
Si guardarono per un altro istante, dopo di che le prese la mano:
 
-E’ bello rivederla, Miss Makino. Ammaliato, come sempre.
 
Le baciò la mano, delicatamente e non scostando il suo sguardo dai suoi occhi.
 
A Ruki diede fastidio, nonostante fossero anni che non si rivedevano, sapeva con certezza che la stava provocando.
 
Ma non doveva cadere nel suo tranello, così , dopo aver riportato la mano a sé, rivolse di nuovo la sua attenzione al suo vero obiettivo.
 
-Signor Smitt, ha organizzato una gran bella serata, davvero.- disse cambiando discorso.
 
-Oh, la ringrazio. Spero che si diverta.
 
-Ora, con permesso, le lascio godere la serata. Non vorrei recarle un’ulteriore perdita di tempo.
 
Quell’affermazione spiazzò un po’ tutti.
 
Tutti gli archeologi che erano stati invitati, avevano fatto di tutto pur di mettersi in mostra, cominciando a raccontare le loro imprese più famose ed ardue.
 
Lei ,invece, se ne andava così, e ciò la rendeva più interessante ed intrigante agli occhi della compagnia.
 
-Miss Makino.
 
La voce di Ryou la fece fermare di colpo.
 
Ruki, dentro, stava morendo in preda all’ansia, aveva paura che stesse per saltare la sua copertura.
 
Si voltò lentamente, guardandolo con il suo sguardo accattivante che aveva ammaliato tutti.
 
Vide il ragazzo sorriderle:
 
-Che ne dite di bere qualcosa insieme? Così possiamo fare due chiacchiere.
 
In un attimo notò il suo obiettivo guardarla curioso, voleva vedere come reagisse.
 
Riuscì anche a sentire lo scienziato sussurrare al suo capo “Ci prova anche con lei, senza un minimo di contegno”.
 
In un secondo ragionò, non poteva, la sua attenzione doveva ricadere solo sul signor Smitt.
 
Si portò dietro i suoi capelli lucidi, e cominciò a sorridergli, come se volesse provocarlo:
 
-Mi dispiace, signor Akiyama, sarà per la prossima volta.
 
Se ne andò con quel suo passo elegante e lento, lasciando ancora una volta di stucco i presenti.
 
Nessuna donna aveva mai rifiutato l’invito di Ryou, e questa consapevolezza sfiorò le menti dei presenti, causando alla fine la risata di James.
 
-Bè, che dire, questa ragazza ha guadagnato mille punti. Come ci si sente a prendere il due di picche, Ryou?
 
Si limitò a guardarlo offeso, per poi riporre la sua attenzione sull’affascinante ragazza che se ne andava sotto agli occhi curiosi dei presenti.
 
Non l’avrebbe mai detto, ma dopo anni se l’aveva ritrovata proprio lì.
 
 
 
 
 
Ruki riaccese il dispositivo, ma stavolta il suo passo si fece svelto.
 
Prima di poter far parlare o commentare i suoi amici, disse furibonda:
 
-Ora mi dovete spiegare cosa diavolo ci fa Ryou qui!
 
-Guarda che ha spiazzato anche noi, Ruki! Non ce l’aspettavamo nessuno!- esclamò Jianlinag.
 
La bella ragazza si guardò intorno, era diretta in bagno.
 
-Aspettate.- ordinò.
 
Entrò nella toilette.
 
Cominciò a dare un’occhiata agli specchi e ai lavandini.
 
Poi aprì tutte le porte dei vari bagni che vi erano all’interno per assicurarsi che non ci fosse qualcuno.
 
Una volta accertata la via libera e di non essere controllata da alcuna telecamera, inchiavò la porta principale e con un tasto aprì il suo orologio, scoprendo un mini schermo con cui riuscì a mettersi in contatto visivo con i suoi compagni.
 
Vide le facce di Takato e Juri preoccupate e ,sullo sfondo, i restanti assieme a Yamaki e la sua squadra.
 
-Ok, via libera, possiamo parlare per qualche minuto.
 
-Allora, non perdiamo la calma- fece da dietro Yamaki.- Per ora è andato tutto liscio, brava Ruki, ma i veri effetti si vedranno da domani.
 
-Si, ma si rende conto, mi stava per mandare tutto all’aria! Ma cosa ci fa, possibile che non è a conoscenza di questa cosa? Possibile che lavori davvero per l’agenzia americana?!
 
-Ruki, non agitarti. E’ stato un brutto colpo, per tutti, ma non possiamo fidarci! E’ la sua guardia del corpo, forse è meglio pensare al peggio ed agire e comportarci come se lui fosse uno dei nostri nemici.- notò il cinese.
 
-Ma cosa dici?! Ryou è nostro amico!- esclamò in preda al panico Hirokazu.
 
-Calma ragazzi, calma. Usiamo la testa. Ha ragione Jianlinag, non possiamo permettere che vada tutto a monte.- notò l’uomo biondo.
 
-Ok, ma ho paura che dica qualcosa a James. Starò in ansia tutto di questa notte.
 
-No, Ruki, devi riposarti, domani lui vi esaminerà per scegliere chi portarsi, non puoi permettere che scelga qualcun altro!- la incitò Juri.- Tu sta tranquilla, noi indagheremo su Ryou intanto.
 
-Ok, ora devo staccare, siamo stati troppo tempo collegati. Teniamoci in contatto.
 
Chiuse il collegamento, e aprì  subito la porta.
 
Si sistemò i capelli e si guardò un’ultima volta allo specchio.
 
Doveva farcela, assolutamente.
 
Ne andava della salvezza del suo mondo.
 
 
 
 
  
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