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Autore: hiyoko_hyuga    01/07/2012    1 recensioni
questa è la storia di due ragazzi che si troveranno a dover sopravvivere in un mondo ormai invaso da famelici zombie, loro due però, non sono gli unici sopravvisuti, infatti si ritroverano a convivere con un gruppo di persone al quanto insolite. che hanno sempre vissuto sotto terra, in attesa di quel avvenimento, tra uomini cybernetici e ragazze con doppie personalità, i due amici dovranno cercare di ambientarsi e superare le bariere della normalità per poter continuare a vivere in un mondo totalmente diverso da quello che conoscevano, per poter raggiungere il palmo di dio...
Genere: Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo uno: La fine del mondo

 

Poche ore… sono bastate poche ore per mandare in caos tutti. Alcune persone, per motivi sconosciuti, hanno iniziato a ferirne altre, graffiano e mordono proprio come animali l’esercito era ovunque e i colpi di fucile riecheggiavano in continuazione. Perché i soldati sparavano a degli esseri umani, e cosa spingeva quelle persone ad essere così violente, noi non o sapevamo, sapevamo solo una cosa, che in quella città non eravamo al sicuro. Siamo scappati con una macchina, la prima che abbiamo trovato, Giovanni, bravissimo meccanico, era riuscito a scassinare e a far partire un saab 93 nero metallizzato. Non era la cosa più giusta da fare ma la più logica, e quindi, in quella strada di montagna andavamo via, sconvolti, non una para, tutti e due cercavamo di capire cosa fosse successo, senza però trovare risposta…

 

2 ore prima…

 

<< cazzo che schifo sta roba! >> esclamai con disgusto!

<< con che coraggio la chiamano pizza! >> replicò Gio, che innervosito la lanciò contro il muro verde di casa sua. Feci una risata e lo puntai.

<< sei proprio una testa di cazzo! >>

<< pulisci puttana! >>

<< ma cosa!? >>. Gio, prese il cappotto sulla sedia e lo indosso.

<< devo vedermi con quella ragazza del pub di cui ti ho parlato! >>.

Corsi verso la porta e gli sbarrai la strada.

<< lo sai vero, un giorno troverò una ragazza anche io, e sarà una gnocca paurosa! >>. Lui mi strattonò per un braccio spostandomi e ridendo disse.

<< si! Diventerai il ragazzo di Megan Fox! >>. Gio chiuse la porta alle mie spalle. Alcune volte pensavo che mi odiasse, che mi teneva vicino solo perché si sentiva in debito. Non volevo… o per lo meno, non volevo essere un peso. Accesi il televisore, solitamente a quell’ora trasmettevano cartoni in stile american dad. Ma stranamente, c’era un edizione del notiziario, non riuscii a capire subito di cosa parlassero, si capiva soltanto che la giornalista era molto scossa.

<< la causa è ancora ignara di questa rivolta, si sa solo che alcune persone hanno iniziato ad avere dei comportamenti ostili indiscriminati verso altre, non c’è modo di farle ragionare… >> poi successe qualcosa che aveva dell’incredibile, la giornalista s’alzo di colpo terrorizzata, si sentivano le urla degli operatori. E alcune persone, s’avventarono sulla giornalista, scaraventandola per terra, tutta la scena era ripresa dalle telecamere che non smettevano di ripredere… anche quando un uomo accovacciato sulla giornalista le prese la testa e iniziò a sbatterla sul pavimento, dopo due colpi, del sangue schizzò sul pavimento, mentre altre persone, mordevano gli arti della donna. Dopo quattro colpi il sangue era ovunque e quel punto spensi disturbato il televisore. Mi guardai attorno e vidi una mazza da baseball tra la roba di gio. La presi e la strinsi come se fosse l’unica cosa che mi teneva al sicuro. Fuori dalla finestra, si sentiva un baccano insolito, guardai fuori dalla finestra, vidi subito una jeep dei militari sfrecciare per la strada, gente che rincorreva altra gente, gente che, ammazzava altra gente. Un casino inverosimile, e un ondata di violenza inaudita. Un botto alla porta mi fece girare di scatto. La porta subì un altro colpo e al terzo cadde giù. Una persona calva imbrattata di sangue mi fissava, da lo sguardo non mostrava alcun sentimento, di scatto, facendo uno strano sibilo fece uno scatto verso di me.

<< sta indietro! >> urlai sobbalzando. Mossi la mazza colpendo in pieno volto l’uomo che stramazzò violentemente in terra, poco dopo provò a rialzarsi, preso dall’adrenalina iniziai a colpirlo sulla schiena e sul collo. Corsi via picchiando l’anca sull’angolo del tavolo. Mi guardai indietro e vidi l’uomo che si stava rialzando. Spaventato a morte corsi via. Scesi le scale quasi cadendo. Quando aprii la porta. Un militare che stava correndo per strada mi punto prontamente il fucile contro. Io chiusi gli occhi e alzai le braccia.

<< no non mi sparare! Non sto facendo niente! >>

<< civile cosa stai facendo qui?! >>

<< che cosa sta succedendo >> chiesi ansioso.

<< vai nella zona d’estrazione, se non hai ricevuto istruzioni dirigiti in centro, c’è un accampamento militare, lì troverai cure mediche e potranno portarti in un zona sicura! Va ora! >>

<< zona sicura?! Mi vuole spiegare cos’è tutto questo caos?! >>

<< muoviti civile! Vuoi che ti uccida io?! >>

<< vado! vado! >>. Presi a correre con la mazza tra le mani.

<< non percorrere vicoli e segui le persone lucide! >>.

Correre era davvero difficile, prendevo spallate a destra e a sinistra, c’era un casino assordante, ma tra tutto quel casino sentivo il mio cuore battere forte. Non sapevo bene perché correvo, forse per evitare qualcosa di pericoloso, non ne avevo davvero idea, l’unica cosa che mi frullava in testa era, Giovanni, dove era andato a finire? Era uscito proprio un attimo prima che succedesse tutto quel casino. Un urlo straziante bloccò i miei pensieri, alcune persone, sfondarono un recinto di fortuna impiantato dai militari a ridosso di un vicolo. S’avventarono sulla prima, sciagurata donna che trovarono d’avanti, la buttarono in terra tra urla generali, venne presa a manate e a morsi, cinque o sei persone si inginocchiarono su di lei, proprio come i leoni assalgono le zebre. Prima che me ne accorgessi, uno dopo l’altro tutti i recinti di contenimento vennero buttati giù, creando più casino di quello che c’era già. Le persone attorno a me stavano morendo, la gente impazzita ne prendeva sempre di più, uomini donne, anche bambini, non avevano pietà di nessuno. Anche i militari sparavano senza accertarsi dell’indole altrui. Uno di quei pazzi, pieno di sangue mi guardò. Istintivamente feci un passo avanti ma poi quando lo vidi correre verso di me, mi girai e scappai, con quanta forza avevo in corpo, mi feci spazio tra la folla, ma mi fermai, come il mio cuore, o almeno credevo, s’era bloccato. Il sangue mi si era congelato e non respiravo più. D’avanti a me e altre persone sane, c’era una schiera di atre “impazzite”

<< questi sono zombi! >> urlò un militare sparando. Una volta ripresomi, mi guardai attorno vidi che un vicolo era completamente vuoto! Scaraventando quello accanto a me iniziai a correre disperatamente. Il vicolo aveva un curva ad angolo verso sinistra che sfociava ancora in strada, però anch’essa vota. Corsi al centro della strada e una macchina nera a tutta velocità per poco non mi schiacciò.

<< Giovanni! >>. Lui mi fece cenno di salire, e non me lo feci ripetere due volte.

Prese sparato la strada per uscire dalla città.

<< hai… hai visto che cazzo è successo? Merda ma sono tutti pazzi? >>

<< un soldato, gli ha nominati zombie! >>. Giovanni fece un piccola risata scettica.

<< andiamo! Queste cose non esistono! >>

<< ma hai visto cosa facevano!? Mordevano le altre persone, le sbranavano letteralmente! >>

<< lo so cazzo! La mia ragazza ha cercato di farlo anche a me! >>

<< Giovanni! >>

<< lascia perdere! Non ci voglio pensare ora! Voglio solo andarmene da qui! >>

Siamo scappati con una macchina, la prima che abbiamo trovato, Giovanni, bravissimo meccanico, era riuscito a scassinare e a far partire un saab 93 nero metallizzato. Non era la cosa più giusta da fare ma la più logica, e quindi, in quella strada di montagna andavamo via, sconvolti, non una para, tutti e due cercavamo di capire cosa fosse successo, senza però trovare risposta…

Stavano calando le tenebre in quella strada di montagna. Il cielo era di un rosso intenso. Mentre percorrevamo la strada ad alta velocità, vidi con la coda dell’occhio una persona.

<< Giovanni fermati! >>.

Lui inchiodò e mi guardo stranito!

Abbassai il finestrino e vidi una ragazza vestita di nero, che imbracciava un fucile o qualcosa del genere. Mi fece cenno con esso.

Quando ci raggiunse la guardai dalla testa ai piedi. Era molto carina ma con quell’arma non conoscevo le sue intenzioni. Anche il suo abbigliamento non la aiutava. Un grosso cappotto in pelle, dei pantaloni con tante catene e degli stivaloni. I suoi capelli erano lisci all’altezza del collo, mentre i suoi occhi erano coperti da degli occhiali da sole.

<< non sei uno di loro vero?! >>. Lei sorrise.

<< loro non usano queste >> rispose alzando leggermente il fucile.

<< loro ti aprono il petto con le mani e ti mangiano dentro, spezzandoti le costole a suon di morsi. Il mio… ex ragazzo, ha fatto quella fine >>. Quella ragazza mi sembrò spaventosa, ma di certo, non poteva starsene da sola, non in quella strada al buio con tutto quello che stava succedendo. Guardai Giovanni e lui alzò le spalle.

<< hai bisogno di uno stra… >>

La ragazza era già in macchina, stravaccata.

 

Fine primo capitolo

 

Nel prossimo episodio…

 

 

<< sentite stronzetti, dobbiamo raggiungere blue city, li è rimasto uno dei miei uomini. Dobbiamo andarlo a prendere è indispensabile se volete rimanere vivi >>…

 

<< ciao Veronica! E questi chi sono!? >>

<< ciao Ale! Da quanto tempo! Gente che mi ha salvato, Merita di essere salvata! Non come gli altri! >>

<< andiamo forza! >> 

  
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