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Autore: MaryCarry    01/07/2012    4 recensioni
ciao a tutti, eccomi di nuovo qui con una storia che non so bene da dove mi sia uscita. Pensavo un po’ a come avesse fatto Jocelyn a innamorarsi di Valntine e a come spesso ripeta di quanto lui sia cambiato nel tempo, quindi voilà, ci ho provato ;) devo dire che però la J. Descritta non mi convince molto non so bene il perché… beh spero di sentire la vostra opinione un abbraccio
buona lettura :)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jocelyn Fray
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Jocelyn si guardava allo specchio nervosa. Quella sera si sarebbe svolto il ballo nella piazza dell’Angelo, uno dei tanti balli celebrati ad Alicante, gli shadowhunters non perdono mai occasione di festeggiare, ma non era questo ad innervosirla quanto il suo accompagnatore Valentine Morgenstren . Era il ragazzo più straordinario che avesse mai visto, capelli biondi, talmente chiari da essere quasi bianchi, occhi grigi, lineamenti eleganti e corporatura massiccia, risplendeva di una luce propria, sembrava nato per essere un leader, tant’è che tutti erano persuasi a seguirlo. Aveva 17 anni ed era il miglior cacciatore della sua età, ovviamente tutte queste qualità vengono amplificate se viste da occhi di una ragazzina di 16 adorante, più o meno come tutte le sue coetanee di Idris. Jocelyn non riusciva a capire come uno come Valentine, una specie di Dio sceso sulla terra, avesse potuto scegliere una come lei, non era la più bella o la più abile come cacciatrice e a dirla tutta dalla prima volta che lo aveva visto non aveva nemmeno preso in considerazione l’idea di essere semplicemente guardata da lui; lei era una ragazza semplice, come tante altre, la caratterizzava una chioma di capelli rossi come il fuoco, ricci e indomabili, aveva occhi grandi verdi acqua, non era alta, ma grazie agli allenamenti per diventare una cacciatrice non poteva lamentarsi del suo fisico. Comunque, non si sa per quale miracolo, ma Valentine l’aveva notata e si era interessato a lei abbastanza da chiederle di poterla accompagnare al ballo, inutile dire che lei aveva balbettato un sorpreso “s-s-si c-c-certo” , per poi correre dai suoi due migliori amici Lucian Graymark e Madeleine Bellefleur e dargli la sconvolgente notizia; nessuno dei due però l’aveva presa come lei si aspettava: Lucian aveva biascicato un misero “ah…grande” con un’ espressione mista tra delusione e rabbia sul viso. Madeleine, da parte sua invece, si era infuriata, accusando lei di essersi mescolata alla massa di ragazze sottomesse agli ormoni, e Valentine di essere un tipo poco raccomandabile, non si fidava di lui, ma alla fine, pur dimostrandosi totalmente contrariata, aveva lasciato perdere. Dopo tutto questo si trovava in camera sua, a guardare la sua immagine riflessa, quasi non si riconosceva, indossava un abito di un leggero tessuto dorato, adeguato a una serata di inizio giugno, che le cadeva delicato e morbido su i seni, era retto da due sottilissime spalline, e le lasciava la schiena scoperta in un’esagerata scollatura. Il vestito la arrivava fino ai piedi, non aveva né pieghe né perline ad abbellirlo, lo aveva fatto fare più semplice possibile per adeguarlo al suo stile. Aveva acconciato i capelli in un morbido chignon dal quale spuntavano ciuffi ramati e aveva azzardato anche con un po’ di mascara, cosa alquanto ambigua per lei, ripromettendosi poi che sarebbe stata l’ultima volta. Indossava infine l’immancabile anello dei Fairchild e un ciondolo regalatole da Lucian per il suo ultimo compleanno. Doveva ammettere che il risultato finale era apprezzabile, era pronta. Arrivata in piazza, come promesso, c’era Valentine ad aspettarla e,se possibile, vestito così elegante era anche più bello che in tenuta da combattimento. Il cuore rischiava di uscirle dal petto e aveva due gelatine al posto delle gambe, maledizione Madeleine, con i suoi ormoni aveva ragione! si sentiva una perfetta idiota “basta! Calmati ora Jocelyn!” continuava, inutilmente, a ripetersi. “Ciao” la salutò lui con un sorriso radioso, “hem, ciao” rispose lei con un sorriso da ebete, “sai, probabilmente te lo avrà ripetuto mezza Alicante, ma sei davvero stupenda stasera”, non poteva vedersi ma era certa di essere più rossa dei suoi capelli ora, cosa confermata dal leggero sorriso che si apriva sulla bocca di lui, “grazie, detto da te vale per la metà rimanente”,Valentine scoppiò in una leggera risata e lei avrebbe voluto sparire, ma da dove cavolo gli era uscita? “oh è così” rispose ancora ridacchiando “allora quel ragazzo che mi sta fulminando da quando sono arrivato è amico tuo?” girandosi Jocelyn incrociò lo sguardo indemoniato di Lucian, cosa diavolo stava facendo? “hem, si lui è Lucian Graymark, il mio migliore amico, vieni te lo presento” mentre si incamminavano verso Lucian, Valentine prese la mano tremante di Jocelyn sorridendole, come se fosse il gesto più naturale del mondo. ”Lucian, questo è Valentine Morgenstren”, vedere Valentine e Lucian vicini fece sorridere Jocelyn, se uno sembrava Adone, l’altro sembrava un mondano a digiuno, erano come il giorno e la notte, un l’opposto dell’altro. “Piacere” rispose Valentine con un tono divertito,come se potesse leggere nella mente di Jocelyn, “ciao” azzardò Lucian con un misto di rabbia e stupore. Dopo un primo momento di imbarazzo i tre si misero a parlare del più e del meno e, incredibilmente, Jocelyn scoprì che anche Lucian era stato influenzato dalla magnificenza di Valentine e presto la rabbia e lo stupore che aveva trovato prima nella sua espressione erano diventate un misto di adorazione e curiosità. “ti va se domani ci alleniamo insieme?”, aveva poi proposto Valentine a Lucian “grandioso! Jocelyn vieni anche tu vero?” ,forte, ora si allenavano anche insieme… ma non lo odiava? “e perdermi uno spettacolo del genere? Certo!”rispose poco convinta. “Hey, siamo a un ballo giusto?” le sussurrò inaspettatamente Valentine nell’orecchio “balleresti con me?” eccolo di nuovo il cuore battere all’impazzata e la ragione andarsene. Senza nemmeno accorgersene, Jocelyn si ritrovò a volteggiare tra le braccia forti di Valentine, sulla pista allestita in mezzo alla piazza, lui la guardava rapito e a lei sembrava di annegare i quegli occhi così simili al cielo in tempesta, non appena riuscì a staccare lo sguardo da quello di lui vide che accanto a loro altre coppie stavano ballando,riconobbe subito Amatis, la sorella di Lucian danzare con Stephen Herondale, non serviva fissarli a lungo per capire quanto fossero innamorati e più in la Maryse e Robert Lightwood; oltre ai ballerini vide anche gli sguardi assassini delle ragazze che la fulminavano, tremendamente gelose di Lei, riusciva sentire quegli sguardi bruciarle sulla schiena e nascose il viso sul petto di lui. Capendo che c'era qualcosa che non andava, dopo averla stretta a sé Valentine le disse qualcosa che somigliava a un “andiamo a fare un giro?”. Dopo aver camminato p u po’ si sedettero su una delle collinette nei pressi della Guardia, dalla quale si poteva ammirare Alicante in tutto il suo splendore. “È bellissima” non poté trattenersi Jocelyn dal commentare la visione della sua città, costeggiata dalle torri antidemoni che la rendevano a tutti gli effetti magica. “anche tu lo sei, non solo sei bellissima, ma sei anche dolce e affettuosa e di sicuro la ragazza più strana che io abbia mai incontrato”disse lui sincero “e con gli amici più strani che una ragazza fuori dal comune possa avere” aggiunse scoppiando in una sonora risata “e sono completamente pazzo di te” disse infine. Jocelyn non riuscì a trattenere una risatina nervosa e senza neanche rendersene conto disse “cos’ho di strano? Sono una ragazza come tante altre…”,“beh,le ragazze normali di solito cadono ai miei piedi, quindi direi che è strano il fatto che tu non lo abbia ancora fatto” disse lui scherzando e scoppiando a ridere subito dopo “ se si tratta solo di questo rimedio subito” disse infine lei con un tono ironico ma persuasivo, e subito dopo gli gettò le braccia al collo e sigillò le loro labbra in un bacio e tutta la passione e la dolcezza scoppiò non appena le labbra di lei trovarono quelle di lui.
  
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