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Autore: blackamethyst    01/07/2012    3 recensioni
Mai origliare dalle porte socchiuse; è pericoloso. Clint e Natasha lo sanno bene.
“Fu tutta colpo di una porta.
Fu tutta colpa di una porta socchiusa, la Vedova Nera e Occhio di Falco, momentaneamente mutato in un pipistrello, più che altro.
Il Falco e la Vedova Nera, difatti, avrebbero potuto continuare a camminare in modo tranquillo per i corridoi dell'Elivelivolo, se solo il primo, il caro vecchio Barton, non avesse captato dei rumori alquanto ambigui con il suo udito micidiale — E dire che la vista non era l'unica cosa che possedeva, alla faccia di tutti gli eroi che mi beffeggiano, si diceva. Avrebbero potuto continuare con la loro serena conversazione su Budapest, così stra-citata che ogni agente dello S.H.I.E.L.D. che ha ascoltato almeno una volta la storia va a rintanarsi anche sotto le gonnelle di Fury pur di evitare quella pappardella infinita dedita all'amore sbocciato fra i due agenti. Avrebbero potuto continuare a muovere i loro bei culetti e superare quell'accidenti di porta. E invece no. Perché il caro vecchio Barton aveva un debole per i gossip e un udito da pipistrello, altro che falco.”
[Ispirata a “Senti chi parla”.]
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Clint Barton/Occhio di Falco, Natasha Romanoff/Vedova Nera, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                             Tutta colpa di una porta socchiusa.








Fu tutta colpa di una porta.
Fu tutta colpa di una porta socchiusa, la Vedova Nera e Occhio di Falco, momentaneamente mutato in un pipistrello, più che altro.
Il Falco e la Vedova Nera, difatti, avrebbero potuto continuare a camminare in modo tranquillo per i corridoi dell'Elivelivolo, se solo il primo, il caro vecchio Barton, non avesse captato dei rumori alquanto ambigui con il suo udito micidiale  E dire che la vista non è l'unica cosa che possedeva, “alla faccia di tutti gli eroi che mi beffeggiano”, si diceva. Avrebbero potuto continuare con la loro serena conversazione su Budapest, così stra-citata che ogni agente dello S.H.I.E.L.D. che ha ascoltato almeno una volta la storia va a rintanarsi anche sotto le gonnelle di Fury pur di evitare quella pappardella infinita dedita all'amore sbocciato fra i due agenti. Avrebbero potuto continuare a muovere i loro bei culetti e superare quell'accidenti di porta. 
E invece no.
Perché il caro vecchio Barton aveva un debole per i gossip e un orecchio da pipistrello, altro che falco. Anche se i due agenti ne erano totalmente all'oscuro, tutto lo S.H.I.E.L.D. li aveva battezzati Pettegole ufficiali, roba che nemmeno Gossip Girl in persona. Il Falco e la Vedova, da buone pettegole qual'erano, difatti, si erano appostati proprio dietro la porta sospetta con fare quantomeno cospiratorio. 
«Aaaahh...»
Natasha Romanoff impallidì visibilmente, tendendo sempre di più il collo verso la superficie liscia della porta. Clint, dietro di lei, la fissava impassibile, in attesa di altri rumori sconci, mentre passava categoricamente in rassegna di tutti gli agenti dello S.H.I.E.L.D. cercando di capire di chi mai fossero quei pigolii.
Non erano assolutamente i sospiri catarrosi di Fury — Anche perché Fury non avrebbe mai esalato una cosa del genere, neanche nelle sue fantasie più sfrenate, era semplicemente assurdo, e, sì, decisamente inquietante —, né quelli tonanti di Thor che avrebbero abbattuto un F-16 in volo. Probabilmente appartenevano alla biondina, quell'agente di quinto livello. Ma sì, sembrava proprio il mugolio di una donnicciola.
«Tony, basta...!»
«Ma come, Rogie? Ti sei già arreso? Certo che per essere uno della Seconda guerra mondiale...»
«Fa male! È troppo grosso! Sicuro che non si sia incastrato?»
«Su, su, non dica sciocchezze, Capitan Verginello. Se stai fermo, magari...»
«Aaah! Cristo, Stark... Toglilo di lì...»
Come non detto.
Natasha e Clint si scambiarono un'occhiata, inorriditi, in tralice.
Per Clint era già difficile figurarsi un Steve Rogers gemere in quel modo — davvero poco virile, fra l'altro, e si rifiutava, davvero, di immaginare cosa diavolo stessero facendo aldilà di quella porta Capitan America e Iron Man. Anche se la conversazione non lasciava proprio spazio all'immaginazione, tutt'altro.
Natasha, dal canto suo, stretta nella sua tutina aderente nera e con i capelli rossi che andavano a rizzarsi lentamente come se fosse in procinto di diventare Super Sayan di quarto livello, si portò una mano alla bocca. Poi, senza troppi complimenti, si spinse ancora di più verso la porta. Per origliare, ovviamente. Anche se “voleva solo informarsi sui rapporti di conoscenza che i Vendicatori stringevano fra di loro ”, a detta sua. Oh, sì, quei due si stavano conoscendo veramente bene. Molto a fondo.
Clint non trovò niente di meglio da fare se non avvicinarsi anche lui, abbracciando Natasha da dietro per arrivare alla superficie di metallo. In pratica più che origliare sembrava che stessero lottando per la supremazia della porta, come fanno quei bambini che corrono a rotta di collo per aprirla nei film Americani. Non che la cosa gli dispiacesse, comunque. Poteva infatti vantare di possedere un'ottima postazione, sia per origliare meglio sia per... vabbé. Torniamo ai canti gregoriani di Rogers.
«Tony, ti prego! Se vuoi domani mi infilerò la tua stupida tutina da infermeria sexy e ti canterò l'inno nazionale, ma ti prego, ti prego, toglimi quell'affare! Mi sta facendo un male assurdo!»
«Vorrei approfittare della situazione, ma mi fai pena...»
«Stark!»
«Okay, okay... Siamo nervosetti, eh? Non guardarmi così! Credi che io non ci stia provando? Dimmi la verità, lo credi davvero?»
«Cerca di fare in fretta, okay? Sta diventando insopportabile!»
Il silenzio veniva spezzato regolarmente da altri gemiti glutturali che andavano a farsi più profondi, finché il Capitano Rogers non esplose in un ultimo, beato guaito.
E' venuto, pensò Clint, raccapricciato. Ma sempre imperturbabile con la sua poker face da paura, l'occhio destro appena strizzato per lo shock.
«Diamine, faceva davvero male tenerlo dentro... Eppure è così piccolo!»
«Oh, guarda! Sta uscendo del sangue!»
Natasha era vicinissima al collasso. Anche Clint, ma se non altro lui non lo dava a vedere granché.
«Eddai, Rogie, non farmi quella faccia spaventata. E' solo sangue. Vuoi un bacino? Così ti passa la bua?»
«Smettila, Stark. Vuoi provare la gioia di tenere dentro quest'affare?»
Natasha si aggrappò a Clint. No, no.
Clint si aggrappò a Natasha. Tenendosi con le mani sulle sue esili spalle, le gambe tremolanti come se fossero fatte di burro, l'occhio ancora strizzato per metà, ma la faccia sempre e comunque impassibile. Come se gli fosse venuto un ictus mentre cercava di ballare la breakdance. La morte del cigno. No, ma che dico. La morte del Falco.
Nella mente di Clint andarono a risuonare lentamente le note, e fu un peccato che non potesse mettersi sulle punte a danzare, per quanto ardente fosse il bisogno.
«La prossima volta, magari»
A questo punto, pietrificati dall'orrore assoluto, fin troppo pieni delle novità del giorno si allontanarono dalla porta, rischiando di incespicare nei propri passi, l'abilità da spia che era andata a farsi cordialmente benedire. Fecero attenzione a non urtare le pareti per quanto sbandavano nel correre, e girarono l'angolo, fuggendo al più presto da quella porta.
Perché sì.
Fu colpa di una porta socchiusa se Occhio di Falco e Vedova Nera rimasero traumatizzati per il resto della loro vita.
Chissà che avrebbero fatto a vedere un porno, c'è da chiedersi.
 
Tony Stark sorrise, gongolante, con tutto il suo fascino da due soldi e i capelli castani arruffati come quelli di un lemure alcolizzato. O che si è appena fatto di crack, dipende dai punti di vista.
«Cristo, Rogie, hai steso più di duecento volte Hitler e poi urli come una femminuccia nel suo periodo per una scheggia nel dito!» Il suo sguardo, attento, seguì quello di Steve Rogers che si era appena posato sul piccolo oggetto posizionato nell'angolo del muro, rotondo, invadente. Metteva una certa soggezione solo a guardarlo. Il Capitano si portò il dito ferito e sanguinante alla bocca, succhiandolo con aria costernata e afflitta. Tony assunse un'aria da televenditore schizzato, le sopracciglia inarcate e un ghigno perverso made in Stark che gli stirava le labbra. «E sì, dì ciao a quella bella e nuova webcam con il marchio delle Stark Industries. Tempo di un minuto e l'intero S.H.I.E.L.D. saprà che niente scalfisce Capitan America, eccetto le schegge. Be', sempre che tu non abbia rivalutato l'idea del vestitino da infermeria sexy, sia inteso... »
«Stark, ti odio.»

l'angolo della miws.
E' COLPA DEL CALDO.
Lo giuro. E' il caldo mi sta dando alla testa e che mi fa scrivere questi scempi privi di qualsiasi logica. Perché, siamo sinceri, questa cosa non ha una logica.
Probabilmente il caldo mi ha incendiato gli ultimi neuroni rimasti. Che ci volete fare? La vita.
Massì, sono un'anonima new entry del fandom degli Avengers (In inglese è più cuuull) e sicuramente verrò a rompervi le palle con altri obbrobri, in futuro mi farò viva di nuovo, perché si da il caso che stia progettando atre FF, tra cui una long che non si baserà tanto sugli Avengers quanto sui loro figlioletti. Gioia, gaudio, tripudio, lo so che siete felici! (Mancheno)
Altra piccola premessa: La StevexTony, superhusbands, Iron Cap o che dir si voglia, è la mia OTP. Il mio piccolo pairing sacro. I miei due bambini che per niente al mondo dividerò. Li troverete insieme in ogni mia santissima fanfiction, perché sono schifosamente inlooovv con quei due coglioncelli. E poi, da brava fangirl quale sono, mi sento in dovere di spupazzarli. *Cap e Tony si gettano dalla Stark Tower in un tragico tentativo di suicidio*
La shot che avete appena letto è puramente ispirata ad una delle scene del film Senti chi parla, quella dove io inizio a ridere come una povera schizoide e cado pure dalla sedia come un'allocca. Inizialmente doveva essere più corta, ma come poi si sia allungata di questo modo, è un mistero. Forse mi divertivo a scandalizzare quei due scimmiotti di Natasha e Clint. Dai, nessuno se li caga, poverini. 
Se i personaggi sono OOC, chiedo umilmente scusa in ginocchio. E chiedo scusa anche per degli eventuali errori grammaticali nel testo. Che sicuramente ci saranno, quindi ritorno in ginocchio, no problem. 
-- non recensite. Davvero. Mi spingete solo a scrivere altre cose demenziali come questa.
Ringrazio infine Stevey, Tony, Natasha e Clint, che si sono piegati alla mia struggente volontà di farli passare per quattro dementi.
xx,
blackamethyst.

 
  
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