Anime & Manga > City Hunter/Angel Heart
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Autore: semplicementeme     16/01/2007    6 recensioni
Un grande amore... Un addio... Protagonisti i nostri due eroi...
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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E poi, e poi
E poi sarà come morire
Cadere giù non arrivare mai

Sei così piccola in questo letto. Stai dormendo, ed io, come ogni sera, vengo a vegliare il sonno del mio piccolo angelo. Ma adesso ti stai agitando. Mormori un nome “ Maki. ” Un altro incubo che riguarda tuo fratello. Piccola mia come non vorrei averti mai coinvolta nella crudeltà del mio mondo. Tu, angelo tra i demoni. Se ti dovesse accadere qualcosa, io… Io morirei. Ed adesso cosa posso fare? Mi ritrovo irrimediabilmente innamorato di te. Non posso più vivere senza di te. Un mondo inatteso è entrato dentro me. E questo mondo sei tu, mia piccola Kaori. Vorrei che ci rimanessi quanto più a lungo sia possibile, ma so che non può essere. Non è possibile.


E poi sarà e poi sarà come bruciare
Nell'inferno che imprigiona

Sento le fiamme dell’inferno vicine. È così Kaori. Io sono un demone della notte. E tu… Tu sei l’angelo della vita. Due individui più diversi non potevamo essere. Apparteniamo a due mondi diversi. Il mio è un mondo fatto di tenebre. Il tuo è un mondo di luce. Cosa darei per tornare indietro e poter evitare tutte le atrocità che ho commesso. Ma non mi è concesso. Non posso redimermi. Ma almeno mi è stato regalato un angolo di paradiso. Già. Il paradiso è con te Kaori. Il paradiso è nei tuoi occhi. Nei tuoi sorrisi. Nei tuoi gesti. Ti amo Kaori. Tu sei il mio amore. Ma adesso l’inferno mi reclama. Adesso l’inferno vuole che suo figlio torni a casa.


E se ti chiamo amore
Tu non ridere se ti chiamo amore

Cosa? Sei sveglia? Quando hai aperto gli occhi? E perché stai sorridendo a quel modo? Adesso ho capito. Devo aver parlato ad alta voce. Trascinato dal filo dei miei pensieri non mi sono accorto che ti eri destata dal tuo sonno, e devo aver parlato senza rendermene conto. Ed adesso? Adesso come potrò starti accanto se ridi a quel modo? Perché ti avvicini a me? Stai lontana Kaori, stai lontana da me. Io non sono degno di te. Rischierei di sporcarti. Rischierei di intaccare la tua purezza. Tu non sai di quali atrocità mi sono macchiato. Tu non sai, e mai dovrai saperlo. Mai. Altrimenti mi lasceresti. Perché il cielo ha voluto che fossimo così diversi? Perché il cielo ha permesso ad un angelo di innamorarsi di un demone? Perché l’inferno non mi ha voluto indietro prima di incontrarti. Forse così avrei sofferto di meno. Forse. Ma avrei sofferto ugualmente. Avrei sofferto non sapendo cosa fosse l’amore.


E poi, e poi
E poi sarà come morire
La notte che, che non passa mai

Ed adesso cosa vuol dire ciò? Perché mi stai baciando? Perché io ti sto baciando? È tutto così sbagliato. Noi non dovremmo. Tu sei la vita. Io la morte. Noi non dovremmo farlo. No. Noi dovremmo stare ai poli opposti del pianeta. Ed adesso? Cosa fai Kaori? Non tentarmi. Non farlo. Non puoi. Ti desidero con ogni cellula del mio essere ma ciò è proibito. Ciò è sbagliato. Ma allora perché ti sto assecondando? Perché le mie mani stanno percorrendo avidamente ogni centimetro del tuo corpo? Perché adesso siamo stesi sul tuo letto senza più freni inibitori? Ti prego Dio, so che sono l’ultimo tra gli ultimi, ma se è un sogno ti prego non svegliarmi; se è la realtà, ti prego, fa che questa notte non veda mai l’alba.


E poi sarà, e poi sarà come sparire
In un vuoto che abbandona

E se ti chiamo amore
Tu non ridere se ti chiamo amore

Il tuo corpo trema. Cosa sta accadendo? Cosa ti agita a tal punto? Credo di saperlo. Io. In cosa sto sbagliando? Sono troppo violento? Troppo precipitoso? Non rispetto i tuoi tempi? Ti prego parlami Kaori. Non farmi morire con il tuo silenzio… “Kaori in cosa sbaglio” un bisbiglio il mio, che però, giunge nitidamente alle tue orecchie. Il tuo sorriso illumina questa notte senza luna. La tua voce scalda il mio cuore gelido. “In nulla. È solo il desiderio che ho di te.” Tu così pura. Tu così casta. Tu così innocente. Hai detto la frase più sensuale che un uomo possa desiderare sentirsi dire, con la semplicità dell’ingenuità di cui solo tu sei dotata. Ed io non resisto più. Assapora nuovamente il sapore delle tue labbra. Ma questo non mi basta più. Voglio di più. Desidero di più. La bestia che è in me sta cercando di venire fuori. Per quanto riuscirò a trattenerla? Per quanto potrò domarla? Se tu non mi lasci andare Kaori io… Io ti farò mia ed allora tu sarai sporca a causa mia. Kaori, ti prego, io non posso. Mi maledico per ciò che ho chiesto a Dio solo pochi minuti fa. Io non posso. Tu non devi macchiare il tuo candore mischiandoti con la feccia che sono. Se dovesse accadere io preferirei sparire per sempre dalla tua vita.


Amore che non vola
Che ti sfiora il viso e ti abbandona

Kaori scappa dal mostro che sono. Scappa e ricomincia a vivere lontano da me. Lontana dalla violenza. Lontana dalla morte che mi perseguita. Dalla morte che i rappresento. Il nostro è un amore impossibile. Un amore che non deve esistere. Per un attimo ho creduto di poter cedere, ma adesso non è più così. Non possiamo Kaori. Cerca di capirlo anche tu. Non guardarmi con quegli occhi per cui potrei anche morire. Non cercarmi con le tue mani così delicate. Non invocarmi con la tua voce così dolce, a me così cara. No. Io e te dobbiamo lasciarci. Non deve esistere un noi. Ci è proibito. Angeli e demoni non possono amarsi. Il sogno dell’amore mi ha sfiorato, ma adesso so che non mi è concesso amare. Ho sbagliato troppo per poter gioire della vita. Devo pagare per tutte le mie colpe.


Amore che si chiede
Ti fa respirare e poi ti uccide

Per un attimo ho creduto che il tuo amore così lindo potesse purificarmi. Ma adesso che sono nuovamente padrone dei miei sensi so che sono stato un illuso solo a poterlo credere per un attimo. Tu mi hai dato l’aria. Tu mi hai dato la vita. Tu sei stata madre. Sorella. Amica. Confidente. Compagna. Amante. Sì, amante. Anche se solo nei miei sogni, però ti ho amata Kaori. Ti ho amata come un uomo può amare una donna. Una dea. Una creatura celeste. Cerca di capirmi Kaori. Non guardarmi così. Lo faccio per te. Non posso strapparti le ali. Se ti amassi non farei altro che chiudere anche a te le porte del paradiso. Se ti amassi condannerei anche te alla dannazione eterna. Come puoi chiedermi di essere la causa della tua sofferenza? Stai soffrendo anche adesso? No Kaori, non puoi conoscere la sofferenza di cui ti parlo io. Tu non ti sei macchiata le mani con il sangue di un tuo fratello. Tu non hai tolto la vita ad un amico. Tu sei pura. Il nostro amore mi sta uccidendo. Ma sono felice di morire per te.


E poi, e poi ti dimentica
Ti libera, e poi, e poi

Presto dimenticherai tutto ciò. Presto finirai di amarmi. Presto tornerai a sorridere. Soffrirò perché i tuoi sorrisi non saranno per me. Ma pur di saperti felice lo accetterò. Pur di saperti fuori dall’inferno in cui ti ho fatta precipitare accetterò di lasciarti tra le braccia di un altro. Chiunque egli sia io sarò felice per te. Kaori io vivo per te. Ricordi il matrimonio di Micki? Ricordi cosa ti dissi in quella radura? “Voglio sopravvivere per la persona che amo, e allo stesso tempo la voglio proteggere” è così. Ti amo. Amo te. Ma devo rinunciare a te per questo. Perché devo proteggerti. Devo proteggerti da me. Dal nostro mondo. Dall’inferno che mi porto dentro. Dimenticami. Liberati di me. Io sarò il tuo angelo custode. Anzi, il tuo demone custode. Perché non sono altro che questo, un demone assetato di sangue. O forse lo ero? Perché la tua presenza mi ha cambiato. Mi ha reso un po’ più umano.


La notte che, che non passa mai
La notte che, che non passa mai

Ma forse in questa notte… Forse per questa notte io potrei non essere più un demone. Forse per stanotte io potrei essere un uomo che ama la sua donna. La sua dea. Kaori cosa devo fare? L’uomo che è dentro di me elemosina un po’ del tuo amore. Il demone che è dentro di me ti chiede un po’ del tuo perdono. Cosa devo fare? Ti prego, tu che sei la mia luce, tu che sei la mia guida, dimmi cosa devo fare? Vorrei che tu potessi sentire questi miei pensieri. Vorrei poterti amare come meriti. Per questa notte Kaori solo per questa notte. Saremo Ryo e Kaori. Niente demone. Niente angelo. Niente City Hunter. Voglio amarti. Voglio sentirmi perso tra le tue braccia. Voglio affogare nell’immensità dei tuoi occhi. Me lo permetti Kaori? Posso amarti?


E poi, e poi
E poi sarà come sparire
Nel vuoto che, che non smette mai

Ed è così che è accaduto. Ed è così che ti ho sporcata con il mio corpo. Ti ho tenuto tra le mie braccia. Ho goduto dei tuoi gemiti. Ho bevuto il tuo nettare. I tuoi seni, stretti a coppa, tra le mie mani. I tuoi capezzoli turgidi. La mia lingua, indegna, ad assaporarli. Il tuo corpo così perfetto. Le tue gambe così lunghe. I tuoi sospiri, i tuoi gemiti. Se morissi adesso non mi importerebbe nulla perché sarei comunque felice di morire tra le tue braccia. Ed adesso è arrivato il momento. Adesso potrò entrare dentro di te. Ti guardo. Sei imbarazzata. Ma non leggo solo questo nei tuoi occhi. In essi vi leggo anche quella conferma che sto, con molta impazienza, attendendo. Ed ecco che posso finalmente congiungermi a te. Sento la barriera della tua purezza frapporsi tra noi. Tra il nero che sono, ed il bianco che sei. Ti guardo ancora una volta. Dolore. Ecco cosa vi leggo. Ed allora capisco. Lentamente esco da te. Ma cosa? Tu mi blocchi. La tua piccola mano cerca di imprigionare il mio polso. “Non farlo, ti prego.” Una preghiera la tua. “Ryo. Ti prego non fermarti. Fammi essere parte di te. Solo per stanotte.” Ed allora ti stringo a me. Con più forza. Con più amore. Se fosse possibile, con più rispetto. Ed ecco che, lentamente, ritorno indietro. Tento nuovamente di rompere questa barriera che ci tiene ancora divisi. E ci riesco. Sento le tue unghie conficcarsi nella carne della mia schiena. Tenti di trattenere l’urlo di dolore che prepotentemente vuole uscire. Ti stringo a me con maggiore vigore. Lascio che il mio capo si perda nell’incavo del tuo collo. Ed adesso inizio a muovermi dentro di te. Adesso lentamente per paura di farti male. Adesso con più vigore perché ti sento più rilassata. Arriviamo entrambi all’apice del piacere e così stremati ci lasciamo andare. Ma io sono ancora dentro di te.


E poi sarà e poi sarà come morire
Se vorrai andare via

Lentamente esco dal calore del tuo corpo. Sono felice, come un bambino. Ma forse di più. Non so, io in fondo non sono mai stato un bambino. Ho sempre vissuto all’inferno. I miei giochi sono stati pistole. Fucili. Mitra. Maceti. Pugnali. Tutto ciò che un bambino non dovrebbe mai conoscere. Ma tu, tu mi hai regalato la mia infanzia. Grazie angelo mio. Mi chiedo solo se anche tu hai provato il mio stesso piacere. So che per voi donne è diverso. Ci vuole molto più tempo. E poi non c’è una manifestazione fisiologica come invece esiste per noi uomini. Mi volto e colgo il tuo sorriso. Diverso dagli altri. E forse è questa la vostra manifestazione fisiologica. Forse allora anche tu sei stata bene come me. È strano, sono stato con molte donne, ma prima di stanotte non mi era mai importato del loro benessere. È questo l’amore. Adesso lo so. Mi giro ancora verso di te e ti vedo dormire, stretta a me. Sei così piccola Kaori. Così indifesa. Così ingenua per il mio mondo. Kaori ti ho amata con ogni fibra del mio essere. Ti ho amata come se fosse l’ultima volta. E forse sarà l’ultima volta. Ho riflettuto a lungo, ed adesso che sei qui, tra le mie braccia, ho capito. Ho visto le cicatrici che offendono il tuo corpo, ed ho deciso. Basta. Tu devi andare via. Ti devo lasciare andare. Non posso continuare ad essere egoista. Tu non devi vivere con me. Devo dirti addio.


E se ti chiamo amore
Tu non ridere se ti chiamo amore

Ti prego amore mio cerca di capirmi. Non guardarmi con quell’espressione triste. Non ridere così ironicamente. Io ti ho detto di andare via solo perché ho paura di perderti. Il mio mondo è violento. Pericoloso. Non perdona. Se loro sapessero di te non ti lascerebbero vivere. “Kaori ti prego, il mio mondo non è sicuro per te. Se qualche mio nemico sapesse di noi tu saresti costantemente in pericolo. Devi capire. Lo faccio per te.” Perché rimani in silenzio? Perché stringi i pugni a quel modo? Le nocche delle tue mani sono ormai bianche. Ecco che adesso mi guardi negli occhi. Ecco sono finito. Leggo rabbia. Delusione. Frustrazione. Ma non leggo alcun segno di resa. “MIOMIOMIO… Sempre e solo mio. Anche io sono City Hunter oppure lo hai dimenticato? Io ho accettato i pericoli del TUO mondo. Ho accettato di rinunciare ad un’altra vita per stare con te. Non me ne sono mai pentita, se non stanotte. Se non adesso. Se non dopo avere sentito queste assurde scuse. Cosa credi? Dimmi! Cosa credi? Già da adesso non mi prendono di mira i TUOI nemici? Già da adesso non hanno tentato di uccidermi i TUOI nemici? Allora Ryo, rispondi. Non è forse così? Non è come ti ho detto?” Sei scossa dalla rabbia. Dalla delusione. Ma non una lacrima. Non una lacrima a rigare le tue guance. È davvero la fine.


Amore che non vola
Che ti sfiora il viso e ti abbandona
Amore che si chiede amore che si spiega
Ti fa respirare e poi ti uccide

Sono qui in silenzio davanti a te. Non riesco a sostenere il tuo sguardo. Mi fa male vederti così. È tutta colpa mia. Solo mia. Abbasso la testa e faccio per uscire dalla tua stanza. Sono già con la mano sulla maniglia quando trovo il coraggio di portare al termine la mia missione: liberati dal mio mondo. Perché, che tu lo voglia o no, questo è solo il mio mondo. “Chiamerò un’agenzia viaggi e ti prenoterò un volo per gli Stati Uniti, starai da tua sorella Saiyuri. Poi chiamerò un taxi che ti porterà all’aeroporto. Non voglio sentire repliche. Ti prego Kaori, cerca di capire lo faccio per te.” Non puoi sapere quanto mi costa allontanarti. Non puoi sapere quanto fa male abbandonare la vita. Tu non lo sai e non dovrai mai saperlo. In silenzio esco dalla tua stanza. Ed ecco che dai via libera al tuo dolore. Ti sento cadere pesantemente sul letto. I tuoi singhiozzi ti sconquassano l’anima. Ti sento ripetere più e più volte la stessa parola “Stupido.” Ed hai ragione mio raggio di sole. Sono stato uno stupido se ho davvero creduto di poter vivere il mio amore. Sono stato sfiorato dalla felicità, ma ciò mi basterà per poter vivere il resto della mia esistenza. Kaori questa stessa notte io morirò. Morirò perché tu non sarai più mia.


E poi, e poi ti dimentica
Ti libera, e poi, e poi
La notte che, che non passa mai
La notte che, che non passa mai

Mi dirigo mestamente in camera mia. Non posso ascoltare un minuto di più i tuoi singhiozzi. Perché ti sto mandando via? Perché? Tutto ciò che hai detto è vero. Questo può essere considerato anche il tuo mondo. Ormai i miei nemici sanno che anche tu sei City Hunter; ormai ti prendono di mira e rischi ogni giorno la vita. Ma ancora nulla è perduto. Non ti sei macchiata di nessuna atrocità. Non hai mai ucciso nessuno. Sei ancora in tempo per ricostruirti una vita. Kaori ti prego solo di vivere anche per me. Cerca di accettare questa separazione. Saperti al sicuro, lontana da qui, lontana da Shinjuku. È questo ciò che più mi importa adesso. Ti prego non odiarmi. Non potrei vivere sapendo quale sentimento nutri per me. Ho pregato Dio che questa notte non vedesse mai l’alba ma il cielo adesso si sta tingendo di rosa. La nostra notte è finita. La notte che ci è stata concessa. Non finirò mai di ringraziare il cielo per il dono che mi ha fatto. A me ultimo tra gli ultimi. A me assassino senza scrupoli. Mi è stata donata una notte con l’angelo più bello del paradiso. Solo un dubbio. Kaori fino a che punto ho intaccato la tua purezza?


E poi, e poi
E poi sarà come morire
La notte che, che non passa mai

Ho chiamato in aeroporto ed ho prenotato un biglietto per gli Stati Uniti. Solo andata. Partirai tra meno di tre ore. Non potrai salutare i nostri amici. Non potrai salutare neanche Maki. Perdonami. Ho deciso per te ma non potevo fare diversamente. Entro in camera tua e ti trovo seduta sul letto. Le valige pronte ai piedi del letto. In mano una foto in cui siamo io tu e Maki. I tuoi occhi sono ancora rossi e gonfi. Mi spiace per la tua sofferenza ma lo faccio per te. “Il taxi sarà qui tra trenta minuti.” Esco dalla tua stanza e mi dirigo verso la terrazza. Il freddo ormai si è impossessato di me. I primi raggi di sole colorano la città. Lo spettacolo da qui è suggestivo ma in me non suscita alcuna emozione. Saranno meno di cinque minuti che sono qui ed eccoti al mio fianco. Un sospiro lungo e rumoroso. “Ryo.” Un nome. Non mi volto verso di te, se lo facessi ti implorerei di non partire. Ed ecco che riprendi a parlare. “Sei solo un vigliacco. Hai solo approfittato di me, del mio corpo.” Le sue parole sono sussurrate. Non c’è odio nella sua voce. Non c’è risentimento. Solo una profonda tristezza. Continuo a non voltarmi. “Ti prego. Dimmi che è così. Dimmi che di me non ti importa nulla. Almeno così potrò partire un po’ più serena. Io… Io ti amo… E dopo stanotte so che per te è lo stesso. Ti prego, dimmi perché tutto ciò. Ho il diritto di saperlo. Non puoi mettermi su un aereo e mandarmi negli Stati Uniti da mia sorella come se fossi un pacco postale. Dì qualcosa. Hai così paura dei tuoi sentimenti? È così difficile per te amare?” sento la tua voce incrinata dal pianto ma stoicamente trattieni le lacrime. Forse ti devo una qualche spiegazione Kaori. Forse non ti devo mandare via così, senza un vero perché. Ma cosa dovrei dirti? Le parole escono fuori dalla mai bocca senza che io le possa controllare. “Il tuo taxi è arrivato. È meglio che tu vada. Addio Kaori e sii felice anche per me.” Nient’altro. Me ne vado via lasciandoti lì sulla terrazza e torno in camera mia. Chiudo la porta alle mie spalle e mi lascio scivolare a terra. Ho preso la decisione giusta. Sento i tuoi passi leggeri scendere le scale. Mi porto alla finestra. Eccoti lì, davanti il tassista. Gli dai i tuoi bagagli. Sali sull’auto ma prima di sparire al suo interno ti giri un’ultima volta verso la mia finestra. Ti giri. Gli occhi pieni di lacrime. Tristi. Confusi. Arrabbiati. Poi sparisci all’interno della vettura. Adesso sono solo. Vago per casa come un’anima in pena. Alla fine rientro in camera mia. Ma qui il silenzi è ancora più assordante, più doloroso. Non resisto. Esco dalla mia stanza ed entro nella tua. Sul tuo letto un biglietto. Il tuo saluto.

Mi hai allontanato dalla tua vita

Ma non sei riuscito ad allontanarmi dal tuo cuore.

Ti aspetterò.

Kaori.

La canzone "E poi..."è di Giorgia, fa parte della raccolta "Giorgia"del 1994. Mi spiace se questa FF risulti un pò triste ma volevo sperimentare qualcosa di nuovo, una separazione. Vi prego commentate ugualmente.

   
 
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