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Autore: Amber F    02/07/2012    2 recensioni
Amber; capelli rossi, lentiggini, occhi come un prato verde e un cane di nome Pat, è perseguitata da uno strano sogno che si ripete tutte le notti da ormai molto tempo..
Ma un giorno al mare, incontrerà una ragazza e le cose inizieranno a cambiare..
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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‘’Camminavo lentamente in una via del mio quartiere con lo sguardo fisso sullo schermo del cellulare, mentre premevo freneticamente i suoi piccoli tastini. Sembravo apparentemente tranquilla e annoiata.
La situazione non cambiò quando vidi lui, come sempre circondato da un gruppetto di ragazze. Quasi non ci feci caso. Sentì chiamare il mio nome tra le voci dei passanti – Amber, Amber! - . Sembrava entusiasta di vedermi. –Amber vieni qui, ti presento le mie amiche! Amber! -
-Aspetta.- dissi, in tono pacato e gelido, -devo finire di scrivere il messaggio.-
La sua reazione fu..strana. Rimase quasi spiazzato al sentire la mia risposta, ma annuì e fece finta di niente.
- Posso abbracciarti? – chiesi desiderante.
-Certo!- mi prese tra le sue braccia esili e mi strinse a sé.
Paura.
Avevo una paura immensa.
Le sue scapole uscivano fuori dalla schiena come se da un momento all’altro la pelle si potesse strappare.
Era ancora più magro del solito, anoressico. Il viso scheletrico, le gambe sottili come stecchini. Avevo paura della sua fragilità, timore che se avessi stretto più forte il suo corpo al mio, mi sarei ritrovata con un mucchietto di ossa gelide tra le braccia.
Non mi sentivo al sicuro, tutto il contrario, ma per rimanere in quella posizione avrei rischiato tutti i pericoli possibili e immaginabili, sarei rimasta lì per sempre nonostante avessi paura.
Ma non fu così, perché mi fu strappato dalle braccia. La folla di gente si era fatta più intensa e passando accanto a noi aveva trascinato via anche lui, me lo aveva portato via. Non l’avrei mai più rivisto, mai più.
Mi sentii mancare, la confusione e il trambusto divennero sempre più forti. Mi tappai le orecchie, strinsi la testa al petto, la gente non si fermava a chiedermi cosa mi stesse succedendo, non importava a nessuno.
Mi inginocchiai a terra e iniziai a urlare, ma le mie grida si mischiarano alle parole dei ragazzi, delle signore, degli anziani, dei bambini.
Poi, il buio.
Svenni.’’


Tutte le notti la stessa routine: sempre lo stesso incubo, sempre le stesse urla, sempre le stesse sudate, sempre la stessa mamma che corre in camera mia preoccupata.
-Amber, tesoro mio stai bene?-
-Mamma, è andato via..! Me l’hanno portato via di nuovo, per sempre questa volta!- scoppiai in un chiassoso pianto.
-Shhh, calmati..è tutto finito adesso.. respira profondamente..-
Sentivo la testa pulsare  e le lacrime calde che scendevano giù per il collo per poi scivolare giù dentro la maglia.
-Adesso ti porto un bicchiere d’acqua così ti tranquillizzi, torno subito.-
Ero stufa di fare quell’incubo tutte le notti, perché a me? Perché prorpio io?!
- eccoti qua la tua acqua, bella fresca!-
Bevvi  tutto il bicchiere in un sorso, mi sentivo leggermente più tranquilla. –Grazie mà…-
- Prego, ma adesso torna a dormire! Buonanotte- mi schioccò un sonoro bacio sulla fronte, spense la luce e se ne tornò nella sua stanza. Quella notte, come tutte le notti ormai da un anno, rimasi sveglia a fissare il soffitto bianco cercando di immaginare un mondo migliore in cui vivere, in cui crescere.

Ciao, sono Amber.
Capelli rossi, lentiggini, occhi come un prato verde e un cane di nome Pat.
Ciao sono Amber e vorrei cambiare la mia vita, perché questa mi fa davvero schifo.
  
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