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Autore: Shareeza    02/07/2012    1 recensioni
Cosa fareste se un giorno scopriste di dover frequentare l'Università sotto le sembianze di un ragazzo? Questo è quello che succede a Hikaru, una bellissima ragazza costretta a travestirsi da ragazzo per frequentare l'Università dei suoi sogni; tutto causato da uno stupido errore.
Non dovrà assolutamente essere scoperta, pena l'espulsione. Perchè arrivare fino a tanto?! Lei ha un sogno e, in ricordo di una persona molto importante, cercherà di realizzarlo a tutti i costi...
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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LOOK INTO MY EYES

 

 

Era una fantastica giornata di sole, il vicinato iniziava a prendere vita e gli uccellini cantavano per l'inizio di un nuovo giorno. Se fossi stata un passerotto probabilmente anche io mi sarei messa a cantare per la felicità, finalmente a breve avrei ricevuto la divisa dell'università più prestigiosa del paese... un sogno per me!

Sono sempre stata una studentessa modello; prendevo sempre i voti più alti della classe e, non per vantarmi, ero anche modestamente bella. Da sempre le ragazze invidiano i miei lunghissimi capelli biondi e i miei occhi azzurri, la tipica immagine delle principesse delle fiabe. Comunque, senza divagare oltre, grazie al mio impegno nello studio mi ero guadagnata una borsa di studio. Tutte le fatiche che ho passato servivano al fine di potermi guadagnare questo premio. Finalmente avrei potuto frequentare l'università più prestigiosa del Giappone; la facoltà di belle arti mi avrebbe permesso di diventare una delle fotografe più affermate del mondo, il mio sogno fin da bambina.

 

Da quando mia madre morì di malattia, al tempo avevo 6 anni, la fotografia divenne la mia valvola di sfogo, che mi permise di superare la sua morte.

Purtroppo da quel giorno anche mio padre cambiò, mi trattava freddamente e non trascorreva più tempo con me, anzi, lavorava sempre di più, probabilmente per soffocare il suo dolore; al punto da andare a lavorare all'estero quando iniziai le superiori.

Dopo tutti questi anni oramai mi ero abituata alla solitudine e riuscivo perfettamente a gestirmi da sola.

Adesso era ora di iniziare un'altra tappa della mia vita, all'età di 20 anni avrei iniziato a frequentare l'università dei miei sogni.

 

La mia mente fantasticava senza freno quando improvvisamente qualcuno suonò al campanello. Mi catapultai subito all'ingresso, immaginando già di cosa si trattasse. Spalancai la porta e il corriere si avvicinò a me con un pacco tra le mani.

-Lei è la signorina Hikaru Aoki?- chiese senza troppo entusiasmo. Annuii senza essere in grado di proferir parola per l'emozione.

-Ecco a lei. Un pacco dall'università di Tokyo- continuò porgendomi il pacco. Lo presi con mani tremanti e accennai un “grazie”, troppo occupata a contemplare quella meraviglia. Il ragazzo mi salutò educatamente e se ne tornò al suo furgoncino. Dopo un po' mi decisi a tornare in casa per aprire il pacco. Finalmente la mia divisa era arrivata!!! Lo scartai lentamente godendomi ogni singolo movimento ma quando lo aprii del tutto mi venne un tuffo al cuore. Quella di fronte ai miei occhi era la divisa maschile e non quella femminile. Camicia, cravatta, pantaloni, ma dove diavolo era la gonna e la graziosa camicetta che mi aspettavo?

 

Andai subito in camera a prendere la mia richiesta di iscrizione; mi serviva il numero dell'istituto così avrei potuto chiedere spiegazioni. La trovai subito, sopra la scrivania in bella vista. Con lo sguardo la scorrei in fretta alla ricerca di quel dannato numero quando qualcosa attirò il mio sguardo. Nello spazio dove chiedeva di indicare il “sesso” io erroneamente avevo segnato la “M”... la M!!! Come avevo potuto fare uno sbaglio così stupido?! Io che sono sempre stata la studente più brillante! Ero disperata, al punto da cadere a terra con le ginocchia. Spalancai gli occhi continuando a fissare quello stupido errore, ma senza guardarlo veramente. La mia mente stava vagando nel nulla, non riuscivo ancora a crederci.

 

Non so quanto tempo rimasi a terra a fissare il vuoto, quello che ricordo è che quando mi alzai mi facevano malissimo le ginocchia. Cercai di ragionare a mente fredda; cosa potevo fare adesso? La risposta mi venne quasi subito, mi diedi della stupida per non averci pensato prima; non dovevo fare altro che chiamare l'università e chiarire tutto! Sicuramente non se la sarebbero presa per un errore del genere! Quella minima speranza se ne andò con la stessa velocità con cui era arrivata... impossibile. Non dovevo dimenticare che quella era pur sempre l'università migliore del paese, se non addiritture di tutto il mondo, non potevano permettersi certi errori; infine, a peggiorare il tutto, l'iscrizione “maschile” era stata effettuata utilizzando la borsa di studio e, per quanto costoso fosse l'istituto, non avevo modo di farne una nuova.

 

Un' altra idea mi balenò in mente, ma forse peggiore del prima. Dovevo parlarne con mio padre e far chiarire il malinteso a lui? Assolutamente no. Probabilmente non mi considerava più nemmeno sua figlia e sapere una cosa del genere sicuramente ci avrebbe allontanato ancora di più, al punto da disgustarmi. No, non potevo contare nemmeno su di lui. L'unica cosa che potevo fare era frequentare quella meravigliosa università sotto le sembianze di un ragazzo.

 

NOOOOOO!! Non volevo accettarlo!! Avrei dovuto tagliarmi i miei lunghissimi e meravigliosi capelli! Avrei dovuto fasciarmi quotidianamente il seno per non far sorgere sospetti! Il mio seno!!! Non che fosse chissà quanto grande, ma insieme ai capelli era segno di femminilità...

I miei occhi si inumidirono in fretta, non riuscivo a smettere di piangere...ma se volevo realizzare il mio sogno era l'unica cosa che potevo fare.

 

Mi diressi quel pomeriggio stesso dal parrucchiere. Camminavo a testa bassa ancora triste per quella drastica decisione e avevo preferito tenere la mia chioma sciolta, in modo da potermela godere per un'ultima volta. Ogni tanto guardavo le altre ragazze che mi passavano a fianco, più che loro guardavo i loro capelli, consapevole che a breve ne sarei stata invidiosa.

Arrivai troppo in fretta, avrei preferito passeggiare un altro po' ma non potevo rimandare in eterno. La titolare mi fece subito accomodare; mi lavò i capelli e una volta sedutami di fronte allo specchio mi disse -Sei sicura di volerli tagliare così corti? Sono bellissimi così come ce li hai ora-.

Guardai il mio riflesso nello specchio e senza distogliere lo sguardo risposi decisa -Si!-. Avevo fatto la mia scelta e nient'altro oramai poteva fermarmi. Lasciai la parrucchiera al suo lavoro, senza mai distogliere lo sguardo, ero forte e lo potevo dimostrare. Finì presto... il risultato non era poi tanto male; avevo i capelli corti ma sembravo un ragazzo? Si... immaginandomi con il seno fasciato e la divisa maschile difficilmente potevo essere scambiata per una ragazza, tranne probabilmente per i miei occhi; avevano un taglio particolare, decisamente femminile, ma al massimo potevano scambiarmi per un ragazzo dai lineamenti femminili. Nessuno all'università avrebbe scoperto il mio segreto...nessuno.

 

 

 

Note Autrice:

 

Hikaru (capelli lunghi) → http://i47.tinypic.com/1z5kd8o.jpg

 

Hikaru dalla parrucchiera → http://i49.tinypic.com/ery89d.jpg

 

Hikaru con i capelli corti → http://i46.tinypic.com/2eaict2.jpg

  
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