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Autore: Gchan    02/07/2012    1 recensioni
una lezione come tante, ma con qualcosa che cambierà la vita dell'autrice: (storia veramente accaduta!)
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Y.M.C.A.: una canzone, un amore, centinaia di guai!'
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-Y.M.C.A.-


UNA LEZIONE PARTICOLARE

Sentii la professoressa di inglese chiamare alla lavagna un ragazzo e questo mi svegliò dal torpore della lezione: era alto, biondo e muscoloso, le mie amiche me ne parlavano in continuazione ma a me non sembrava poi quel gran ché, poi sentii la prof dirgli di fare una specie di balletto, conoscevo quella canzone, era una delle mie preferite di quando avevo sette anni, il ragazzo alza le mani e il maglione evidentemente troppo corto si alza lasciando scoperti degli addominali da urlo, io ridacchio divertita senza accorgermi che in quell'istante, lui era entrato nel mio cuore, per non uscirci più.

La scena ridicola si conclude nella risata generale, mentre il ragazzo torna al suo posto, io lo guardo meglio, anzi forse lo guardo davvero dopo due mesi che ogni giovedì e sabato passavamo le ore di inglese assieme: ha gli occhi di un' azzurro penetrante, noto che mi guarda e io mi giro velocemente, mordendomi il labbro, poi sento la campanella suonare e prendo la cartella e il registro, incamminandomi verso la classe di scienze con ancora il ricordo vivido della scena, all'entrata della classe trovo una mia amica che mi chiede perché ho quello sguardo assente e gli racconto le storia e lei mi chiede prendendomi alla sprovvista:"allora? ti piace?" io rispondo cercando di stare calma, ma senza risultati:"beh, è un gran bel figo... non c'è che dire..." e vedo lei che mi indica una persona dietro di me e mi accorgo che è lui, smetto di parlare e mi appoggio al muro nervosa, poi mi giro sporgendo solo la testa dall'angolo, sperando che non mi noti, lui parla con i suoi amici dal mini-bar dell'atrio mentre io lo spio, pochi secondi dopo mi girai verso la mia amica e scoppiai a ridere, e sussurrando a me stessa che dovevo smettere di comportarmi così e di tornare normale.

Appena smesso di ridere, arrivò il professore di scienze e tornai ad ascoltare un professore blaterare di varie cose che in quel momento, non potevano fregarmi di meno.

Il lunedì dopo, al ritorno a scuola, raccontai tutto alle altre due, che come l'altra dissero che mi ero innamorata, io stentavo a crederlo: fino al venerdì prima di quel tizio non mi importava nulla e adesso, solo perché avevo notato che era uno strafigo mi ero innamorata? non era possibile!

Ma i fatti mi avrebbero dimostrato che mi piaceva, ed eccome se mi piaceva!

Alla fine della quarta ora, dopo religione, uscii dalla classe infuriata con la mia amica perché non aveva fatto altro che prendermi in giro per quel fatto e così appena svoltato l'angolo sbattei contro un ragazzo, urlandogli di guardare dove andava e dandogli del pirata del corridoio, poi rialzandomi mi accorsi che era quel ragazzo e così arrossi e balbettando delle scuse mi avviai correndo verso le scale.

Questa scena si ripeté molte volte, quasi tutti i giorni a dire la verità, e per le lezioni di inglese ormai non facevo altro che fissare lui, e i prof se ne accorsero: primo tra tutti il professore di matematica, che siccome arrossivo ogni volta che quel ragazzo entrava in classe per prendere il registro, dopo le ore di inglese, ormai aveva intuito che io avevo qualche distrazione, così ogni volta gli chiedeva qualcosa che io puntualmente mi appuntavo su un angolo di foglio, per scoprire il più possibile su quel ragazzo che mi aveva stregato.


UN PRE-COMPLEANNO CON ALTI E BASSI.

sabato 10 dicembre era il giorno precedente al mio quindicesimo compleanno e le mie compagne mi avevano preparato una sorpresa con i fiocchi e contro-fiocchi: penultima ora, dopo la lezione di inglese c'era la ricreazione e io stavo per entrare in classe col registro, quando vidi quel ragazzo che correva venendo dalla mia classe e una mia amica correre verso di me, lui proseguì la sua corsa verso non so dove, mentre la mia amica mi fermò e mi disse che lui aveva scoperto "il regalo" io non sapevo di cosa parlasse, così entrai in classe e vidi quel cartellone, strapieno di foto di quel ragazzo e del suo amico(strafigo pure lui), io urlai e il professore di scienze entrò chiedendomi perché fossi tanto spaventata, io chiusi il cartellone spaventata e dissi con voce falsa che era tutto a posto, maledicendo ogni santo o dio mi venisse in mente.

Quel pomeriggio andai a visitare il mio profilo di FB dopo più o meno due mesi e dopo qualche minuto notai che era in linea, volevo chiedergli scusa, volevo semplicemente dirgli che io non centravo nulla, che era solo una stupida idea delle mie "amiche" per regalo di compleanno, ma se poi non mi avesse creduto? se alla fine avrei solo peggiorato la situazione? forse in meglio era aspettare che tutto si calmasse...


UN' ORA BUCA PIENA DI SORPRESE

Qualche mese dopo, la professoressa di inglese si ammalò, e così scoprii che avevo tre ore buche da passare con lui, il giovedì lo passai in ansia, siccome non c'era, il sabato successivo successe il disastro: avevamo entrambi lo stesso prof di chimica, così il tizio ci portò al laboratorio, freddo come chissà, essendo gennaio non era nemmeno così scandaloso, sta di fatto che io ero infreddolita nonostante la felpa pesa, e ad un tratto mi arrivò un biglietto con scritto:"Hey piccola! come va?" di chi era non lo sapevo, però per cortesia scrissi che avevo un po di freddo ma che del resto andava tutto bene, pochi minuti dopo mi arrivò la risposta:"oh, mi dispiace principessa, se vuoi ti vengo a scaldare io!" e stavolta era firmato, da LUI! io non credevo a quello che vedevo, così scrissi, vergognandomi molto non appena arrivò a destinazione: "beh, non mi dispiacerebbe proprio..." e poco dopo la sua risposta:"arrivo, piccola!" ma aspettai invano, siccome alla fine non ottenni nulla, se non quel pomeriggio su Facebook notai una foto particolare: ero io vicino a un suo amico e lui aveva commentato sul fatto che era geloso, io ne ero dispiaciuta perché in verità non mi interessava niente del suo amico, eravamo solo capitati per caso vicini di banco, così decisi di scrivergli una lettera, che il lunedì dopo chiesi a una mia amica di consegnargli, perché io avevo paura di fare una figuraccia davanti a lui: la risposta non tardò a farsi sentire e così, sempre tramite la mia amica, ricevetti in risposta che lui era molto sollevato dalla cosa e che gli piacevo, ma la mia risposta seppi che non gli arrivò mai, quindi quel pomeriggio, una volta tornata a casa, vidi che su FB mi aveva mandato un messaggio, di disprezzo, e io rimasi colpita: come poteva trattarmi così? prima illudermi e poi darmi della stupida codarda?, sapevo che non era stata una buona idea mandargli quello stupido biglietto, ma era l'unica cosa che mi sembrava sensata per fare pace con lui, forse però aveva ragione, dovevo almeno darglielo di persona,ma io come sempre do ragione all'orgoglio e litighiamo, per la prima volta, ci detestiamo, o almeno, lui detesterà me, e io mi perdo ancora dietro a mille scuse idiote, e fingo di stare bene mentre invece muoio per lui, e così passano di nuovo mesi, pieni di incontri e scontri, ma non ci siamo più parlati, mi considera infantile, e ha ragione, molta, troppa ragione.


Angolo dell'autrice:


Questa cosa non ci crederete mai, ma è esattamente quello che mi è successo quest'anno a scuola, e siccome avevo poco da fare e mi sembrava una cosa abbastanza incredibile, ho deciso di scriverla, spero di ricevere commenti e suggerimenti sul da farsi, se a qualcuno è piaciuta la mia storia (realmente accaduta, ho ancora il cartellone!!)


GRAZIE PER LA LETTURA, dalla vostra Gchan!

  
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