02/07/2012
4 recensioni-Gelato.
-Che gusto, mon cher?
-Mhh..pistacchio. E fragola. E non chiamarmi in quel modo, stupid frog!
Il bar era elegante, abbastanza per permettere di prendere un gelato a metà mattinata. Una mattinata di sole, ai primi di luglio, con un caldo afoso e soffocante. E niente di meglio di un qualcosa di fresco per ristorarli e discutere sul meeting appena tenutosi.
-Uh, per me granita al cioccolato. Fondente, ovvio.
Francis guardò attentamente i movimenti lenti dell'inglese mentre si allentava la cravatta e si toglieva la giacca nera, appoggiandola allo schienale della sedia, borbottando qualcosa su un clima troppo equatoriale.
-A Londra non abbiamo tutta questa calura. Per fortuna.
Dio, quanto stava bene con quel completo scuro sul quale spiccava una elegante spilletta con la bandiera inglese; c'aveva pensato tutta la mattina, e lo aveva fissato, rivolgendogli sguardi eloquenti, e lasciandosi rispondere con un omertoso silenzio seguito dal rossore sulle sue guance.
Il francese sorrise alla vista dell'espressione gioiosa di Arthur al primo boccone di quel gelato dall'abbinamento strano.
-Uh, Francis, tu cosa pensi dello spread in Germania? Dicono sia così perchè--
Al biondo non interessava più di tanto l'economia del paese tedesco, anzi, ora era proprio l'ultimo dei suoi pensieri.
Soprattutto quando aveva davanti una scena così buffa eppure..così..seducente.
L'inglese negli affari quotidiani sapeva essere puntiglioso, noioso, precisino e, a volte, perfino scocciante. Ma quando era di fronte ad un gelato, cambiava completamente.
Il cucchiaino faceva avanti ed indietro tra quelle labbra. Si poggiava sulla lingua e questa -lo vedeva, lo sentiva- scivolava sinuosamente sopra quel corpo estraneo di metallo, leccando con calma il sapor di fragole, e successivamente veniva poggiato ancora un po' sul labbro inferiore, come se stesse pensando. E poi di nuovo, a giocare dentro la sua bocca, facendo gustare al suo palato le dolcezze tanto richieste.
-..perchè, effettivamente..ma, hei, stupid frog, mi stai ascoltando?!
Quella labbra sottili, rosse, che ora venivano 'torturate' da quel povero cucchiaio.
Quelle stesse labbra che tra poco sarebbero state sue.
-Certo, mon amour.
Sì, il gelato era davvero solo uno stupido pretesto.
-
Angolino dell'autrice.
Evvai. Più vado avanti con le Fict più mi rendo conto che scrivo cose altamente contorte. E, fondamentalmente, inutili.
La parte del cucchiaio voleva essere una scena più o meno sexy, sì. ma, sfortunatamente, non è così.
Ah-ha, fatemi sapere cosa ne pensate.
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