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Autore: Seki    02/07/2012    1 recensioni
Avevano perso. Di nuovo.
Ma, questa volta, era diverso: la sensazione che provava non era per nulla paragonabile alla sorpresa e alla delusione che lo aveva attanagliato alla sconfitta contro il Seirin.
[AomineKise; talmente velata che fa quasi ridere]
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Daiki Aomine, Ryouta Kise
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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You Raise me up

 

“Are you sure you’re just going away like this? He’s you ex-teammate after all…”
“Huh? Even you fly into a rage if I try to console you after I win against you, right? To someone who has lost after trying his best, no words from the winner can console him.”
[Capitolo 73; Imayoshi & Aomine]

 

Un vento leggero soffiava gentilmente, andando a scompigliargli I biondi capelli, ancora madidi del sudore versato nella partita appena conclusa.

Partita persa, rifletté il ragazzo mentre, appoggiato ad una mera ringhiera di ferro, osservava il cielo tingersi pian piano di rosso.

Gli occhi dorati cominciarono nuovamente a bruciare, ma la mano destra corse veloce a strofinarli con vigore, come se così facendo fosse in grado di creare un argine per quelle amare lacrime che aveva versato già troppo a lungo.

Kise sospirò.

Avevano perso. Di nuovo.

Ma, questa volta, era diverso: la sensazione che provava non era per nulla paragonabile alla sorpresa e alla delusione che lo aveva attanagliato alla sconfitta contro il Seirin.

Questa volta il dolore era più profondo, più meschino, e si insinuava lì, nella piccola fessura di felicità che aveva provato nel momento in cui aveva capito cosa intendesse Kurokocchi con “essere una squadra”, distruggendo quel calore appena nato perché si, in fondo, era solo colpa sua se era finita così.

Era colpa sua, del suo gioco immaturo e della sua testardaggine.

Colpa sua e di quella voglia indescrivibile che lo attanagliava ogni volta che vedeva lui scendere in campo.

Voglia di competere, di giocare ancora una volta uno contro uno, di vincere…

Ma era consapevole che contro di lui non avrebbe mai potuto vincere.

Fintanto che lo avesse ammirato non sarebbe mai riuscito a superarlo.

Perché Kise sapeva perfettamente che, alla fine, non era riuscito a distruggere del tutto l’ammirazione che provava verso Aominecchi.

Come avrebbe potuto?

Aominecchi era stato il suo punto di riferimento al tempo delle scuole medie.

Era stato grazie a lui che era entrato a far parte della “Generazione dei Miracoli”, era grazie a lui se aveva conosciuto Kurokocchi e tutti gli altri, era grazie a lui se si era impegnato così tanto a migliorare…ma, soprattutto, era stato grazie a lui che aveva iniziato ad amare il Basket.

Poteva capire perfettamente cosa intendesse Kurokocchi quando lo definiva “Luce”.

Come avrebbe potuto dimenticare tutto questo per vincere una partita?

Forse Akashicchi aveva torto, e vincere non era tutto…

Il ragazzo sorrise mestamente, rabbrividendo ad una folata di vento più forte delle altre.

Improvvisamente, la sua visuale fu oscurata da quella che riconobbe come una felpa, gettata con malagrazia sulla sua testa.

Confuso, prese tra le mani quella stoffa nera e nei suoi occhi si andò a depositare trionfante la sorpresa, quando lesse la scritta rossa che capeggiava sul tessuto.

Touou Gakuen.

-Non dovresti uscire così sudato, ti raffredderai.-

Una voce dura e dal tono di rimprovero lo raggiunse, facendogli nascere un incoerente sorriso sul volto.

-Ti preoccupi per me, Aominecchi?-

Lentamente, quasi a volersi preparare psicologicamente, si voltò, incontrando la figura del ragazzo che era al contempo il suo idolo e il suo rivale.

-Tsk, non dire fesserie.-

Kise sorrise, prima di tornare ad osservare il cielo, ormai nel pieno del tramonto, avvolgendosi in quella felpa forse un po’ grande per lui, ma stranamente più calda di quello che si aspettava, mentre Aomine si avvicinava, per appoggiarsi a sua volta a quella ringhiera, voltando le spalle a quello spettacolo sanguineo.

Il silenzio calò su di loro.

Dopotutto, che cosa potevano dirsi?

Non c’era nessuna parola che Aomine poteva dire per consolarlo, e Kise nemmeno lo voleva.

Sarebbe stato umiliante.

Sarebbe stato anche imbarazzante e in qualche modo dolce, ma così poco da Aominecchi, tanto che, probabilmente, si sarebbe anche messo a ridere a metà.

Rimasero così, senza nulla da dire, per un tempo indefinito, con solo i loro gomiti a sfiorarsi appena, nella speranza che quel mero contatto riuscisse a far percepire all’altro tutto quello che quel silenzio stava dicendo.

È stata una bella partita.

Ma abbiamo perso.

E allora? Sei riuscito a superarmi una volta…

Già…ti ho battuto.

Non dire idiozie…ho vinto io.

Sei sempre il solito.

Un nuovo soffio di vento venne accolto da uno starnuto di Kise.

-E’ meglio che vada a cambiarmi…-

Il tono di voce non era convinto, e nemmeno il suo corpo sembrava essere propenso a seguire l’ordine che la mente gli stava dando.

Aomine si voltò verso di lui, catturando con i suoi occhi blu quelli dorati dell’altro, incatenandoli improvvisamente e rendendolo incapace di muoversi senza un perché.

Ti ho sempre ammirato, Aominecchi.

Lo so.

-Dai-chan!-

La voce di Momoi li raggiunse, da qualche parte non lontano da lì, distruggendo quello strano incantesimo che si era creato tra loro e che Kise, davvero, non sapeva spiegarsi.

Il ragazzo distolse lo sguardo, abbassandolo appena. Sconfitto -nuovamente- dai suoi sentimenti.

-Momocchi ti sta cercando!-

Aomine annuì e, senza dire una parola, si allontanò.

Improvvisamente Kise si accorse di aver dimenticato di respirare per qualche istante.

-Oi Kise!-

Aomine si volse indietro, per osservarlo un'ultima volta, mentre sul suo viso si delineava quel ghigno di chi sa di essere forte: troppo superbo e perfetto da reggere.

-La prossima volta non ti permetterò di copiarmi così facilmente!-

Kise gli sorrise di rimando.

-Staremo a vedere! La prossima volta non perderò!-

-Non vedo l’ora!-

E quel ghigno mutò in un sorriso divertito, dimenticato dai tempi delle medie, mentre si allontanava, lasciando il ragazzo da solo, ad osservare quella schiena troppo grande per essere superata.

 

°Note°
Beeeeeeeeeeene….massacriamo il mio nuovo OTP con cose senza alcun senso logico e orribili!
Kuroko è un manga bellissimo e super wao! E Aomine e Kise assieme mi piacciono molto (anche se temo di essere sfociata nell’OOC), quindi, giustamente, devo massacrarli con la mia inettitudine <3
Il titolo è…boh a caso, sostanzialmente….e la citazione è dritta dritta dalle scan inglesi (ed è una delle mie preferite!)
Non ho cose intelligenti da dire…e nemmeno stupidate, quindi mi ritiro mestamente.
Baci, Seki

   
 
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