PAIN
Devi
capire
Che ti aspetterò comunque
Anche se il futuro sarà
diverso dal presente
Alcuni
mesi prima.
Il
telefono squillò nel tardo pomeriggio quel giorno. Avevo
appena chiuso le porte della palestra, quindi, ricevere una
telefonata a quell'ora mi suonò in qualche modo strano.
Solitamente non era propriamente un'ora decente per ricevere una
telefonata. Sbuffai alquanto contrariata da ciò e mi avviai
verso il ricevitore, pronta a prendere a parole chiunque si trovasse
all'altro capo del telefono.
“Pronto!”
“Ciao
Misty”
Un
tuffo al cuore. Dopo mesi e mesi di assenza, senza sapere neppure se
fosse vivo o morto, finalmente, si era degnato di telefonarmi, e
tutti i miei proposito di mandarlo a quel paese per l'orario andarono
a farsi allegramente benedire.
“Ash!”
“Come
stai? E' da tanto che non ci sentiamo”
Un'eternità
razza di idiota, avrei voluto rispondergli, ma tutto ciò che
riuscii a dire fu “Gia”
Fu
una telefonata tranquilla, come se non ci fossimo mai allontanati.
Come se tutto quel tempo passato lontano fosse solo un brutto
sogno.
Ma
non potevo sapere che quella telefonata si sarebbe trasformata in un
incubo.
“Sai,
è strano dirlo proprio a te...ma...vedi...credo di provare
dell'interesse per una persona...”
Il
mio cuore per qualche strano motivo iniziò a battere, e uno
strano senso d'inquietudine di pervase.
“Una
persona?”
“Si...e
la conosci anche bene...”
Il
mio cuore accellerò. Possibile? Possibile che finalmente, dopo
tanta attesa, fosse arrivato anche per me il momento della
felicità?
“Davvero?”
“Si.
Si tratta di Vera”
Mi
si gelò il sangue nelle vene.
In
quel lasso di tempo in cui Ash era finito per partire per Sinnoh e
Vera aveva deciso di provare a passare i Contest di Johto, io e lei
ci sentivamo spesso. Finendo per diventare una sorta di migliori
amiche.
“Vera...?”
Fu
come un sussurrò. Sentivo la gola secca e non capivo cosa mi
stesse prendendo. Sentivo solo una gran voglia di piangere. Vera. La
mia migliore amica.
No.
Non era possibile.
“Lei...lo
sa?”
“Ecco...a
proposito di questo...è per questo che ti ho chiamata. Lei si
rifiuta con tutta se stessa perchè non vuole farti del male.
Perchè comunque per noi sei importante...Però...se la
cosa andasse bene per noi...bhe, tu non ci perderesti”
Di
che diavolo stava parlando? Cosa diamine stava dicendo?
Chi
era la persona all'altro capo del telefono?
Non poteva
trattarsi di Ash.
E' uno scherzo. Dev'essere per forza
così.
“Quindi
lei lo sa” ripresi.
“Non
proprio. Cioè voglio solo che tu sappia che non ci perderai.
Saremo sempre amici. Sarai il nostro tramite”
“CHE
DIAVOLO STAI DICENDO ASH KETCHUM?”
Silenzio.
Mi
accorsi solo in un secondo momento del grido isterico che avevo fatto
scandendo quelle parole.
“Mi
dispiace...vai avanti...”
“Credo
di aver finito. Ah, bhe, se comunque dovesse andar male per me, non
intrometterti. Non farlo pesare a Vera. Lei non c'entra niente”
Non
seppi cosa dire. Dovetti inventare una scusa qualsiasi per troncare
quella telefonata e chiudere quel discorso.
E
divenni egoista, iniziando a dar sfogo a tutti quei pensieri che
avevo racchiuso nel profondo del mio cuore.
Spero
che vada male.
E' tutta colpa di Vera.
Ma
sopratutto...
Perchè lei e non me?
Sono
qui che ti aspetto
Continuo a gridarlo
Sicuramente il mio cuore
sta riavvolgendo il filo che ci unisce
E la me stessa di allora si
risveglierà
Non c'è bisogno di piangere
Passarono
alcuni giorni, nel quale il mio unico pensiero fu continuare a
domandarmi se conoscevo davvero le persone che credevo di conoscere
ormai da anni.
Avevo
sentito Vera la sera prima, e dicendole ciò che ero venuta a
sapere non mi parve sorpresa. O meglio, sapeva dell'interesse di Ash
nei suoi confronti, ma mi disse di non averci dato peso visto che la
cosa era nata e morta una sera durante il caos avvenuto nel regno
Miraggio.
Molti
pezzi del puzzle stavano iniziando a completarsi. E in tutto questo,
io ero il pezzo che doveva essere tolto.
“Misty,
mentre eri impegnata con un incontro ha telefonato Ash. Dice che
verrà a Cerulean stasera”
Mi
voltai verso Lily bianca come un cadavere. Cosa veniva a fare? Non
era a Sinnoh? Perchè? Cosa doveva dirmi di così
importante da farlo scomodare in questo modo?
Corsi
nella mia stanza, cercando di calmarmi, mentre il mio cuore tornava a
farmi sentire l'ansia e la paura di un rifiuto.
“Va
tutto bene...”
Dovetti
trovare un coraggio disumano per riuscire a cambiarmi, prepararmi sia
fisicamente che emotivamente a ciò che mi aspettava quella
sera e scesi al piano di sotto, giusto in tempo per sentire il
campanello della palestra suonare.
No.
Mi
obbligai ad aprire, trovandomi di fronte la figura di Ash. Non era
cambiato di una virgola. L'unica cosa diversa era il suo vestiario,
anche se per originalità peccava sempre. Nonostante cambiasse,
sembrava che avesse preso semplicemente una tintura diversa e avesse
immerso i vestiti nel liquido cambiandone il
colore.
“Ciao”
“Bentornato...Ash”
“Andiamo
a fare un giro?” mi domandò senza neppure
aspettare.
Come
se avesse fretta.
Annuii
senza riuscire a guardarlo negli occhi. L'aveva fatto per qualche
istante aprendo la porta, rendendomi conto di come il suo sguardo
fosse serio.
Freddo.
Camminammo
silenziosi fino al parco della città, stringendomi le braccia
intorno al corpo per un freddo che sentivo solo io.
Avevo
paura.
“Sei...sei
sicuro di voler stare con lei?” iniziai, prendendo il coraggio
non si sa dove.
Mi
fermò guardandomi in modo strano. Sembrava un misto di
confusione e imbarazzo.
“Non
credo di voler stare con lei. Cioè non lo so nemmeno io. E'
che al momento mi sento così”
“Ma
hai detto che hai dell'interesse verso di lei!”
Si
grattò la nuca non guardandomi in faccia. Che si sentisse a
disagio?
“Non
è questo il problema...”
“E
qual'è allora? Ash parla!”
“Tu...tu
per me sei solo un'amica”
Mi
si mozzò il respiro nei polmoni.
“Aspetta.
Che diavolo c'entra adesso questo?”
“Non
so se quella giusta eri tu e sto sbagliando tutto o se è lei.
Però te lo ripeto: al momento mi sento così. Non posso
farci nulla. Per me lei è la persona migliore del mondo. Mi ha
sempre trattato come se fossi davvero importante – non che voi
non l'abbiate mai fatto eh – ma lei lo fa in un modo che mi fa
sentire speciale. E mi piace questa sensazione”
Rumore
di cocci che s'infrangono a terra. Il mio cuore si stava
sgretolando.
“...si
ma...” cercai di mantenere la calma. Ma avevo un gran prurito
alle mani. Avevo voglia di prendere quella sua faccia così
carina e che tanto amavo e sbattergliela ripetutamente contro il
muro.
Volevo
fargli male.
Ma
l'unica cosa che riuscii a fare fu sembrare la persona più
calma del mondo.
“...io...ti
ho mentito”
Mi
guardò stranito “Mentito?”
“...sono
sempre stata innamorata di te...” non so come trovai la forza
di dirglielo così apertamente. Forse l'esasperazione e la
crisi isterica che mi stavano attanagliando il cuore, ma il mio
cervello si disconnesse da tutto il resto, e la mia bocca parlò
per il mio cuore.
“Mi
piaci. E non come amico...è così da quando viaggiavamo
insieme...non so che farci. Ho provato a dimenticarti. A dirmi che
era tutto inutile. Ma più me lo ripetevo e più il mio
amore cresceva. Non puoi pensare che lei ti tratti in modo speciale.
Lei non ti ha mai guardato con gli stessi occhi con i quali ti ho
sempre guardato io.”
“Misty
io...”
“Come
puoi dirmi una cosa del genere? Sono la tua migliore amica! E mi
sento una perfetta imbecille perchè mi sto dichiarando quando
tu mi stai dicendo che le tue attenzioni sono tutte rivolte ad
un'altra persona”
Non
so se quella giusta eri tu e sto sbagliando tutto o se è
lei.
“Non
puoi dirmi che non sai chi fra di noi è quella giusta! Non
puoi giocare così con i sentimenti delle persone!”
Avevo
il fiatone, ed il mio intero corpo tremava dalla rabbia.
Lui
restò li, senza neanche guardarmi in faccia, fissando un punto
imprecisato a terra. Come se in quel momento, l'asfalto fosse di gran
lunga più importante di me.
E
mi sentii stupida. Stavo in tutti i modi cercando di tenerlo legato a
me comportandomi da egoista.
“...voglio
solo restare la tua migliore amica...non voglio perderti”
Gli
s'illuminò il viso a quelle parole.
“Ma
certo! Questo non cambierà mai”
Mi
tese la mano con un gran sorriso e cercai di ricambiare, stringendo
la sua mano calda.
Mi
resi conto solo più tardi di come il il mio cuore avesse
smesso di battere.
*
“E
così Ash ti ha detto questo...”
Vera
sorseggiava una bibita seduta ad un tavolino di fronte a me. Sembrava
tranquilla e per nulla scioccata da tutto quel caos che ci stava
vorticando attorno.
“...tu...cosa
pensi di fare?” le domandai titubante.
“Cosa
vuoi che faccia? Per me è un no. Sarà sempre un no.
Caratterialmente siamo simili è vero, ma abbiamo idee troppo
distanti. Non metto in dubbio che mi possa piacere. Ma è un
amico. E oltretutto tu gli vuoi bene. Non andrei mai a rovinare
un'amicizia come la nostra per cosa poi?”
“Quindi...tu
non provi nulla per lui”
“Ma
figurati! E poi io ho Drew!”
Sorrisi
a quelle parole. Vera era davvero una persona amica. Non mi avrebbe
mai potuto deludere. In fondo c'era un perchè la consideravo
la mia migliore amica.
“Con
Drew come va?” domandai, ora decisamente più
tranquilla.
Alzò
le spalle.
“A
volte ci sentiamo, ma non c'è stato ancora niente di certo.
Solo promesse fatte al vento in un certo senso. Però...quando
lo vedrò la prossima volta voglio parlargli”
“Ti
piace proprio eh?”
“Nello
stesso modo in cui a te piace Ash”
Risi
di gusto a quelle parole, scacciando via per alcune ore l'ansia che
mi stava ormai logorando.
*
Sentii
Drew qualche giorno più tardi. Essendo amica di Vera, a volte
mi chiamava per chiedermi come stavo e per aggiornarmi sugli scontri
che l'avevano vista partecipare nei Contest. Come se ce ne fosse
stato bisogno.
Ad
ogni Contest dato in televisione, io ero subito incollata facendo il
tifo per lei.
Anche
quella volta iniziammo a chiacchierare come se nulla fosse. In modo
semplice, come due amici di vecchia data, anche se di amicizia, c'era
ben poco. C'era solo Vera a legarci.
Ma
quella sera, il mio mondo crollò sotto le parole di quel
ragazzo con gli occhi verdi.
“...sai...credo
che quei due si amino”
“Eh?
Di che parli?”
“Vera
e Ash”
No.
Risi
di gusto.
“Oh
andiamo Drew. Vera mi ha assicurato che non prova niente per lui. Me
l'ha giurato”
“Ti
fidi così tanto di lei?”
“Si”
risposi senza accenno di dubbio.
“Quindi,
se ti dicessi che si sono baciati non ci crederesti”
“...Drew...cosa
stai dicendo?”
“La
verità. E' successo poco tempo fa. Ash è venuto a
Johto, si sono visti ed è successo. Pochi giorni dopo lui è
ripartito per Sinnoh, e lei è venuta da te”
“Ma...no,
mi ha detto di non provare nulla per lui!”
“Mi
dispiace...”
Mi
mancò il respiro mentre la stanza iniziava a vorticare
pericolosamente. Il mio intero corpo era in preda a scosse, mentre le
lacrime iniziavano ad uscire copiose. Lasciai andare la cornetta che
sbattè contro il muro, dondolando appesa al filo che lo
collegava all'apparecchio acustico.
“No...”
Cercai
di calmarmi. Afferrai il ricevitore e composi il numero di Vera.
Ormai per mia fortuna sia lei che Ash utilizzavano un cellulare,
quindi mi era più facile rintracciarli.
Aspettai
qualche secondo prima di sentire la cornetta dall'altro capo del
telefono alzarsi.
“Misty?”
“Hai
baciato Ash!” ringhiai senza neanche aspettare. Non ci riuscii.
Ero troppo arrabbiata e delusa per controllare anche
l'educazione.
“Cosa?
Aspetta chi...”
“DREW!”
La
sentii sospirare pesantemente.
“Misty
ascolta...non volevo. E' che...è stato lui a provocarmi”
Oh
certo, Ash che provoca. Oh andiamo.
“E'
che...Oh Misty mi dispiace! Ma non è successo altro! Non c'è
stato altro che un bacio! Non siamo andati oltreper
te”
“Ah
perchè doveva esserci anche un oltre? Vera me l'avevi
giurato!”
“Lo
so! Mi sento così in colpa! Sapevo che non dovevamo, e infatti
l'ho detto anche a lui che è stato un errore e che non doveva
più succedere!”
“TI
ODIO!”
“Non
iniziare a fare la vittima adesso! E comunque, basta che versi due
lacrime e sono tutti dalla tua parte...”
“Perchè
Vera? Dimmi perchè!”
“...perchè
mi stavo innamorando di lui...”
Fu
il buio.
*
Il
telefono continuò a suonare per tutto il pomeriggio. Sapevo
che si trattava di Ash. Ma chiesi alle mie sorelle di non rispondere.
O se proprio dovevano farlo, d'inventarsi qualche scusa.
“Misty,
dai rispondigli. Altrimenti continuerà ad intasare la linea
telefonica! Sono stanca di sentire suonare quel dannato
telefono!”
Violet
aveva ragione. La fulminai con lo sguardo, alzandomi dal letto sul
qualche ormai mi ritrovavo da qualche ora sdraiata, isolandomi dal
resto del mondo. Continuando a ripensare alle parole di Vera.
“Dammi
quel cavolo di un telefono!” sbottai furiosa.
“Cosa?”
ringhiai prendendo il ricevitore e sputando veleno.
“Ciao
Misty...”
“Cosa
vuoi ancora? Non ti è bastato?”
“Bastato?
Misty non ho mai avuto nessun dovere nei tuoi confronti. Ne io, ne
tantomeno Vera. Tu non c'entri niente!”
“Come
credi che mi possa sentire? Tradita da...”
“TRADITA?
Che stai dicendo? Sapevo che per colpire me, Drew ti avrebbe detto
tutto! Ma comunque è stato meglio così”
“VERA
MI HA MENTITO!”
“Non
ti ha mentito! Ha solo omesso delle cose. E sai perchè? Perchè
sapevano che avresti reagito così! Non voleva farti del male e
ha preferito non dirtelo! E io ho fatto come mi veniva chiesto. Non
potevo tradire la sua fiducia”
“Così
fra le due hai preferito tradire me. Complimenti!”
“Che
c'è? Fai la vittima adesso? Tu? Lei tornerà da Drew
sai? Chi è che rimarrà ferito in tutta questa storia?
Tu? Bah!”
“Ash.
Vai al diavolo!”
Buttai
giu la cornetta scoppiando a piangere in modo disperato. Non credevo
che potesse esistere un dolore così forte. Non ero più
la Misty forte e coraggiosa di un tempo. In quel momento mi sentii
completamente fuori posto.
*
Rividi
Ash qualche mese più tardi, durante una festa data in suo
onore da Delia per la fine della Lega di Sinnoh.
Dopo
quella storia, so con certezza che lui e Vera non si sentono più.
Come se avessero deciso di chiudere i ponti. Ed in parte mi sento in
colpa per questo. Forse avrei dovuto lasciarli stare. Forse io ero
solo una spettatrice che sarebbe dovuta restare al suo posto.
“Ehi
Misty! Accidenti, sei cambiata parecchio dall'ultima volta”
Ash
era sempre lo stesso. E con lui, nonostante tutto, anche i miei
sentimenti nei suoi riguardi.
“Tu
invece sei sempre il solito...” sorrisi. Un sorriso che ormai
era l'ombra di me stessa. Fino a quando avrei dovuto combattere con
quel dolore? Quand'è che mi sarei messa il cuore in
pace?
Forse
avevo bisogno di avere una risposta. Una vera
risposta.
“Ash...devo...devo
parlarti di una cosa importante”
Mi
guardò curioso, annuendo e seguendomi fuori in giardino,
mentre Mr. Mime correva da una parte all'altra per sistemare i
fiori.
“Allora?
Di cosa devi parlarmi?” mi domandò mentre io ero intenta
a distruggermi le dita dal nervoso.
“Ecco...quello
che...quello che è successo mesi fa...”
“Ci
pensi ancora? Il passato è passato”
“...si...ma
i miei sentimenti sono più presenti che mai”
Arrossi.
Aspettando una risposta. Forse, l'esperienza con Vera l'aveva fatto
crescere ed ora era pronto ad accettare i miei sentimenti.
Sospirò
guardandomi dritto negli occhi.
“Mi
dispiace, il problema è che non provo attrazione fisica verso
di te”
Stupida.
Fu
come ricevere una secchiata gelida addosso. Ero stata rifiutata
nuovamente, e questa volta in modo secco e crudele. Sentii il cuore
sgretolarsi, ma davanti a me non c'era una persona qualunque, una
persona della quale non me ne fregava niente, e quindi, anche se
fossi scoppiata a piangere o mi fossi messa ad urlare tutto il mio
dolore se ne sarebbe fregato altamente.
Davanti
a me c'era Ash. Il mio migliore amico, la persona che per tutti
quegli anni aveva imparato a conoscermi come nessun'altro era mai
riuscito a fare.
Ero
Misty la forte. Il maschiaccio che non si fa intimorire da nulla.
Non
sapeva quanto si sbagliava.
“Bhe
ma questo lo sapevo gia! In fondo sono solo un maschiaccio
no?”
“Misty...mi
dispiace davvero...”
“Ma
figurati! Non vedo perchè tu debba scusarti. Va tutto bene, e
comunque anche io, mi sono innamorata di te mica per il fisico...”
presi un forte respiro “...è stata tutta una questione
di carattere”
“Resteremo
amici lo stesso vero?”
Come
poteva? Come poteva anche solo minimamente pensare una cosa del
genere? Non si era minimamente reso conto di ciò che aveva
provocato dentro di me.
“Certo”
sorrisi. Ancora adesso non riesco a capacitarmi di come io sia
riuscita a sorridere e a comportarmi come se la mia dichiarazione
fosse stata solo una farsa. Per una frazione di secondo rischiai di
convincermene anche io.
Ma
il mio cuore batteva troppo forte, e non per un batticuore causato
dall'amore.
Era
un cuore che stava scoppiando dal dolore.
E
fu in quel momento che nella mia testa si fece largo un pensiero.
E'
come se mi avesse detto che gli faccio schifo...
Quando
chiudo gli occhi
Sento la tua voce
E perfino questo piccolo
dolore mi è caro
Non
so quanto andrà avanti questo dolore. Ne come e quando
riuscirò a placare questi così forti sentimenti. Per
quanto sia assurdo, il male che sento di provare, l'odio ed il
rancore, non sono minimamente paragonabili all'amore che nutro nei
confronti di Ash.
Forse
un giorno, ricordando tutto questo, ci metteremo a ridere di gusto,
seduti al tavolino di qualche bar.
E
forse anche con Vera le cose si sistemeranno.
L'unica
cosa che so, è che io sono Misty Williams. E come tale, andrò
avanti per la mia strada. Anche se questa strada sarà la più
difficile da percorrere.
Anche
da sola.
Anche senza Ash.
FINE
Io ne avevo bisogno. Ne avevo sinceramente bisogno di scrivere una cosa del genere. So che Ash, Misty e Vera sono OOC da far schifo. Ma in un contesto del genere, con frasi simili non potevo fare altrimenti. Perchè sono 3 personaggi che non si potrebbero mai trovare in un contesto del genere, o per meglio dire, dubito fortemente che direbbero frasi come queste.
Ma questa purtroppo non è una storia basata su un'idea malsana.
Chi mi conosce sia nella vita reale, che su fb o comunque ha avuto modo di parlare con me, sa che ogni frase inserita in questa fanfiction, è una frase pronunciata realmente.
In pratica è una pseudo pagina di vita (mia) accaduta in questi mesi. E mi sento un'idiota patentata, perchè è deprimente, perchè è orribile, perchè non ha senso.
Ma è l'unico spiraglio che ho per sfogare tutta questa rabbia. Incanalandola in una fanfiction.
Ora potete anche prendermi a parole. LOL xD
Ah si ecco. La canzone è di Olivia Lufkin - A Little Pain.