Fanfic su artisti musicali > Blue
Segui la storia  |       
Autore: Allyson_    03/07/2012    2 recensioni
I bivi costringono a scelte. Le scelte possono essere giuste o sbagliate sta a noi decidere. Siamo nell'anno 2011-2012 ie i Blue stanno riemergendo dopo un lungo periodo di letargo. Incontreranno alessandra , chiara e altri personaggi tutti legati da un unico filo conduttore: la musica. Buona lettura e fatemi sapere cosa ne pensate!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Antony Costa, Duncan James, Lee Ryan, Simon Webbe
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 Ciao a tutti! scusate la mia lunga assenza ma sono stata impegnata questa settimana! Vi chiedo scusa! Spero di soddisfarvi con questo nuovo capitolo! =)


Passarono i giorni ed Ale si sentiva sempre più in colpa per non aver esposto i suoi sentimenti. Ora le pesavano tanto da sentire un macigno sulla bocca dello stomaco. Non voleva dirglielo per telefono perché voleva essere a contatto con i suoi occhi, con le sue mani. Avrebbe detto “Ti amo” quando lo avrebbe rivisto. Da quando era tornata aveva pensato solo e unicamente a Duncan. La svista di Patrick sembrava ormai dimenticata e sapeva che il suo cuore batteva solo per il suo ragazzo. Più i giorni passavano, più si sentiva oppressa da quella mole di emozioni, ormai ingestibili. Decise che l’avrebbe raggiunto in tournèe.
Ripensò al bacio di Patrick  e prese la sua decisione a riguardo.
 
I Blue erano appena rientrati in albergo. Si trovavano a Roma, una città che li aveva sempre accolti con euforia e gentilezza. Era mezzanotte inoltrata. Avevano partecipato ad una trasmissione televisiva per promuovere il disco.
<< Io vado a dormire. >> disse Duncan tirando fuori la chiave elettronica della sua stanza.
<< Notte Dunk. >> disse Lee.
Loro due si trovavano sullo stesso piano mentre Simon ed Antony si trovavano un piano più in alto.
Quando entrò trovò la luce della bajour accesa. Era sicuro di averla spenta, a meno che non se la fossero dimenticata accesa le persone addette al servizio di pulizie.
Si gettò sul letto, si sentiva davvero spossato.
<< Ci hai messo di tempo per tornare eh? >>
Duncan si alzò di scatto e si girò nella direzione da cui proveniva la voce femminile.
<< Lizzie? Che cavolo ci fai in camera mia? >> chiese lui sorpreso.
<< Ti avevo detto che dovevo parlarti. >> disse lei mentre si avvicinava al letto.
<< Chi ti ha fatto entrare? >>
<< Ho detto di essere la tua ragazza. Era l’unico modo. Ho fatto vedere alla reception la nostra foto. Ricordi quella che è finita sulle riviste scandalistiche? >>
Duncan stava per perdere la pazienza. Stava rischiando grosso.
<< Cosa vuoi da me Lizzie? >>
<< Volevo dirti quanto mi sei mancato.  Voglio passare un ultima notte con te. Prometto che dopo questa notte non mi vedrai più. Ti lascerò in pace. Mi hai lasciato senza preavviso e non ho potuto assaporare l’ultimo momento insieme. Questo sarà il nostro ultimo momento insieme.>> disse sedendosi sul letto.
<< Lizzie non posso darti quello che vuoi. >> rispose lui cercando di allontanarsi.
<< Me lo devi! Hai giocato sporco con me. >> disse lei alzandosi e togliendosi i vestiti. Sfoggiava in tutta naturalezza un completino rosso in pizzo. Si mise e cavalcioni su di lui e iniziò a baciarlo.
<< Lizzie per favore, non posso. >> disse lui cercando di scostarsi.
<< Non puoi o non vuoi? >> chiese lei maliziosa.
Duncan sembrò titubare e si stava facendo trascinare da quell’impulso naturale.
Lei lo fece stendere sul letto e nel momento in cui si stava togliendo il reggiseno, squillò il telefono.
Lui la spostò e corse verso il cellulare.
<< Si può sapere perché l’uomo alla reception, dice che non sono la tua ragazza perché la tua vera ragazza è già su con te?>>
<< Ale. Sei qui? Ma che.. >> disse lui balbettando.
<< Scendi a dirgli che sono con te! >> disse scocciata.
<< Arrivo. >> e attaccò.
Si volse verso Lizzie. << Ti ho già detto non posso darti quello vorresti. Non farti trovare qui quando torno>>. Cercò di essere serio e incisivo, stava iniziando ad odiare profondamente quella donna. Lei fece una smorfia, raccolse le sue cose e disse con aria di sfida:
<< Puoi allontanarmi per tutto il tempo che vorrai ma so che mi desideri ancora, l’ho visto nel tuo sguardo e l’ho sentito distintamente nonostante i jeans >> rispose calma.
Lui ignorò il riferimento sessuale e corse giù per le scale. Vide Ale seduta su  un divanetto nella hall. La prese in braccio e la baciò con tutto l’amore che aveva in corpo.
<< Sei pazza! che ci fai qui? >> disse mentre la stringeva a sé.
<<  Sai pensavo di tornare nella mia città, rivedere i miei...>> disse sarcasticamente. << Mi mancavi tanto e poi dovevo parlarti. Però prima, dimmi un po’ di  questa faccenda dell’altra ragazza. >>
Non sapeva che fare, non poteva mentirle, non voleva mentirle. Sapeva che la prima cosa su cui si basa una relazione è la sincerità e fiducia reciproca.
<< Ti spiego tutto dopo. Ora vieni in camera con me. >> disse prendendo le valigie.
Arrivarono in camera e Ale mostrava evidenti segni di preoccupazione.
La fece sedere sul letto e iniziò a raccontarle l’accaduto, partendo dal principio. Ale rimase scandalizzata dal racconto di Duncan e cercò di rimanere tranquilla.
<< Piccola mi dispiace. Non te l’ho raccontato subito, perché non volevo farti preoccupare. Io ci tengo a te e non voglio perderti. >>
<< Odio questa ragazza. Ma dove l’avevi trovata, vorrei sapere >> disse Ale arrabbiata.
<< Lascia stare l’importante è che ora sei qui, vicino a me. >> disse Duncan baciandola.
<< Aspetta. >> lo scostò lei. << Sono venuta fin qui perché dovevo parlarti. >>
Lui si fermò e osservandola le disse: << Ti ascolto. >>
<< In tournée.. ecco.. io >> disse la ragazza intrecciando nel dita delle mani cercando in tutti i modi di far capire a quel ragazzo che tanto amava cosa fosse successo.
<< Senti se sei stata con qualcuno, io..>> Duncan non riuscì a concludere la frase a causa di quello che stava provando. Aveva gli occhi lucidi e aveva paura di quello che doveva dirgli la ragazza.
<< No. No. Amore no. Sono stata baciata. Anche se tecnicamente è una cosa che si fa in due, devi credermi se ti dico che non era una cosa voluta, eppure mi sento, in parte, in colpa per un errore sciocco che non ho commesso per mia volontà. Ti chiedo scusa. >>
Duncan l’abbracciò istintivamente. Si era immaginato Ale con un altro uomo nello stesso letto, oppure incontri fortuiti nel camerino, ma un bacio non era nulla in confronto a quello. Ringraziò il cielo di avere una persona così sincera al suo fianco. Gli occhi di Ale erano leggermente umidi e lui aveva capito benissimo cosa intendesse. Alla fine poteva somigliare a ciò che era succeso qualche momento prima con Lizzie.
<< Ma sono stata spinta fin qui perché quando tu eri partito, io mi sentivo oppressa dai miei sentimenti per te. >> disse con fare ansioso <<  Il fatto di non essere riuscita a dire quello che avrei voluto mi ha creato un enorme scompenso e uno stato di agitazione tale da fare questa pazzia.
Le emozioni che provo mi sovrastano, sento che sono più grandi di me. Io voglio costruire con te il mio futuro, vorrei riuscire a creare un qualcosa di stabile e duraturo. Il fatto che abbiamo età differenti non prescinde il fatto che non possiamo amarci. Io ho quasi vent’un anni e magari trovi sciocco che io stia qui a dirti che voglio impegnarmi seriamente con te, ma questo è quello che vorrei di più al mondo. Perché sento che ogni cellula del mio corpo anela a te, ogni pensiero, ogni gesto è per te. Io ti amo Duncan James, con tutto il mio cuore. >>
A quelle parole lui si commosse,sapere che anche lei provava gli stessi sentimenti lo rendeva felice. In quel momento pensò che avrebbe voluto passare il resto della vita con quella donna straordinaria.
Si alzò dal letto e si avvicinò alla ragazza che stava in piedi.
<< Ti amo da morire. >> sussurrò lui.
La baciò con passione e la prese in braccio facendole posare la schiena sul muro. Lei si tolse la maglietta. A quel punto lui la mise sul letto. Ale si alzò di scatto e lo tirò a sé. Gli strappò letteralmente la camicia facendo partire i bottoni che caddero sparsi sul pavimento. Lui si sentiva eccitato da quel gesto e prese a baciarle il seno. Si strofinò ritmicamente sulla ragazza ma i pantaloni gli stavano dando fastidio a causa dell’erezione. Ci pensò Ale a toglierli  mentre lui si occupò dei suoi.
Una volta nudi lui iniziò a toccarla ed Ale ansimò. Entrambi avevano voglia dell’altro e lei prese la situazione in mano. Si mise sopra di lui e iniziarono a fare l’amore. Ale si muoveva ritmicamente presa dal piacere e Duncan le stringeva i fianchi. Poi approfittò di un momento in cui Ale stava cercando di riprendere fiato per porla sotto di lui. Ansimavano entrambi e lui non voleva che finisse mai ma il piacere in quel momento fu troppo da trattenere.
Fecero l’amore ripetutamente finché esausti non si addormentarono verso le 4 di mattina l’uno nelle braccia dell’altro.
 
La mattina seguente I Blue avevano la giornata libera. Fecero colazione tutti insieme e Ale contattò Chiara. Chiara abitava a Roma, vicino casa sua, e aveva voglia di rivederla. Non si vedevano dalla festa di capodanno, ma si erano sentite spesso durante quei mesi.
Le disse di raggiungerli a Piazza della repubblica, dato che l’hotel dei quattro ragazzi si trovava proprio lì.
Quando Chiara arrivò loro erano già fuori ad aspettarla. Appena Ale la vide, le corse incontro e si abbracciarono a lungo. Parlarono un po’ tra di loro, giusto qualche minuto e poi si avvicinarono agli altri.
Quando Lee la vide non poté fare a meno di sorridere, con lei si trovava bene ma lui non era tipo da sopportare una storia a distanza. Però non poteva negare il fatto che le piaceva molto.
Ale, fece da Cicerone, li portò in giro per la città, cercando di evitare le strade più trafficate per paura di un assalto dei fan. Spiegò loro la storia di quella città, la sua città. Raccontò delle leggende legate alla costruzione della città, le statue, il Colosseo. Loro sembravano interessati, perché quella era una delle poche città che aveva conservato così bene tutti quei monumenti dell’antichità.
Scattarono molte foto, alcune buffe, alcune serie, alcune a sorpresa.
Il pomeriggio Simon ed Antony dissero che volevano andare a fare shopping, Lee e Chiara volevano fare un giro per conto loro, lasciando Duncan ed Ale soli.
<< Che vogliamo fare? >> le chiese.
<< Non lo so. Io stasera vado a cena dai miei. Non li vedo da Ottobre. >> rispose lei pensierosa.
<< Mi piacerebbe conoscerli. >>
<< Io non credo. >> disse Ale incamminandosi su via Nazionale.
<< Perché? >>
<< Perché vivono da separati in casa. Litigano di continuo, fidati è meglio di no. >>
<< Perché si sono separati? >>
Ale temeva quella domanda e non aveva voglia di parlarne. Non ne aveva mai avuto voglia e anche in quel momento non si sentiva di raccontare quella faccenda. Era una ferita ancora aperta, era da poco che i suoi genitori si erano separati e lei all’inizio non lo accettava. Poi aveva cercato di essere indifferente, obbligava se stessa a ignorare la situazione familiare per stare bene. Aveva passato un periodo di profonda depressione e da quel momento aveva deciso che non sarebbe più stata male per la situazione dei suoi genitori. Per quello si comportava in maniera quasi egoista. Pensava solo al suo bene.
<< Duncan , ti dispiace se ne parliamo un’altra volta. Non mi sento proprio di parlare di questo oggi. >>
<< E mi lasci da solo stasera? >> chiese facendo gli occhi dolci.
<< Odio quando mi guardi così. Promettimi che se vieni, poi non mi farai domande. >>
<< Promesso. >>
Arrivarono a casa di Ale. Nella sua mente riaffiorarono i più svariati ricordi. Sorrise quando pensò alla sua collezione di tutti gli articoli che riguardavano i Blue; l’aveva fatta quando aveva 14 anni. Entrarono a casa.
<< Mom I’m back. >> disse in inglese, tanto si era abituata a parlare quella lingua.
La madre arrivò alla porta e abbracciò la figlia che non vedeva da quasi un anno.
<< Ale, ti stavo aspettando! Ti sei dimenticata l’italiano? >> disse sorridendo. Poi notò Duncan e guardò la figlia.  << Questo ragazzo assomiglia molto al tizio dei Blue che ti piaceva. Come si chiamava? Ah sì, Duncan. >> e si mise a ridere.
<< Mamma è lui. Questo è Duncan James.>> disse rivolgendosi alla madre, poi disse a Duncan. << Dunk, She’s my mom, Beatrice. >>
<< Nice to meet you. >> fece lui presentandosi.
Fortunatamente la madre era insegnante di inglese e non aveva problemi a capire il ragazzo.
<< Dov’è papà? >> chiese Ale.
<< Ha deciso di andare via, avrei voluto dirtelo prima ma purtroppo non volevo farti preoccupare. >>rispose la madre abbassando lo sguardo.
Ale mostrò la casa al suo ragazzo e quando entrò in camera sua, notò che tutto era rimasto come lo aveva lasciato. La osservò qualche minuto, poi vide il poster di Duncan James appeso sull’armadio con accanto il testo di una sua canzone. Si girò e vide che lui stava sorridendo. << I don't know how you do what you do, I'm so in love with you >> canticchiò lui.
<< Eh.. ero un tantino pazza di te. >> disse imbarazzata.
<< Eri? >> chiese lui malizioso.
<< Sono. >> rispose baciandolo.
Si misero a tavola per cena. La madre aveva preparato quantità di cibo mai viste neanche ai cenoni di natale.
<< Quando mi hai detto che venivi con una persona, non sapevo cosa gli sarebbe potuto piacere e così ho preparato un po’ di tutto. >> si giustificò la mamma.
Alla fine della cena Duncan disse: << Adoro il cibo italiano. Ha preparato davvero un’ottima cena. >>.
Beatrice raccolse il complimento con un sorriso, poi chiese loro come erano entrati in contatto una volta che Ale era arrivata a Londra..
La figlia raccontò partendo dal principio, omettendo i particolari, o gli eventi più funesti, tipo dell’anafilassi che aveva avuto qualche tempo fa.
<< Siete davvero una bella coppia. >> disse la madre felice.
Continuarono a parlare del più e del meno. Sembrava che Beatrice e Duncan erano entrati in sintonia tra loro. Andavano d’accordo e sembravano essersi simpatici a vicenda.
Ale ne era contenta. Le sembrava quasi irreale il fatto che Duncan fosse lì, in quella casa .
Verso le dieci e mezza si congedarono da Beatrice che aveva proposto ad entrambi di passarla a trovare più spesso, come se vivessero ancora nella stessa città.
<< Simpatica tua madre. >> disse lui mentre andavano verso l’albergo.
Ale non rispose era assorta nei suoi pensieri. Rientrare in quella casa le aveva messo malinconia. Era da molto tempo che Ale non pensava alla situazione familiare.  Era affranta, non avrebbe mai immaginato che alla fine si fossero separati definitivamente.
<< Piccola che hai? >> chiese.
<< Niente lascia perdere. >> rispose con un filo di voce.
Quando arrivarono all’albergo continuarono a non parlarsi. Anche quando si misero a letto nessuno dei due parlò finchè Duncan non disse:
<< Mi spieghi che succede? >>
<< Malinconia. Ripenso a quando i miei stavano insieme e mi fa male. >>
Lui la abbracciò cercando di consolarla. Si addormentarono entrambi, rimanendo abbracciati. Tra le sue braccia Ale si sentiva sicura e avrebbe voluto non dover ripartire il giorno seguente.
<< Non mi avevi detto che rimanevi solo un giorno. >> disse Duncan mentre la guardava prepararsi.
<< E’ colpa tua. Ero troppo presa da te, che me ne sono dimenticata.>> spiegò Ale mentre si sistemava i capelli. Lui prese per i fianchi e iniziò a baciarla sul collo. << Rimani con me. >>
Lei cercò di resistere. << Devo andare. Ho da fare con il gruppo. >>
<< Sicura? >> disse continuando a tentarla.
Lei si girò e iniziò a baciarlo con passione, finirono sul letto e lei si mise sopra di lui e lo baciò ancora. Poi guardò l’ora. Era in ritardo. Con uno scatto scese dal letto, raccolse le sue cose e si sistemò di nuovo.
Diede un bacio a Duncan per salutarlo e quando si avvicinò alla porta, lui disse:
<< Mi lasci così? >>
<< Riprenderemo quando tornerai. >> disse ammiccando.
Ale era andata via da qualche minuto quando bussarono alla porta. Era il servizio in camera. Nonostante lui non lo avesse richiesto notò un bigliettino.
“ Tira giù le serrande, in modo che la camera sia buia. Bendati e aspettami sul letto. Ale “
Fece come le aveva chiesto. Adorava quelle sue piccole pazzie. Si bendò gli occhi e aspettò la ragazza.





Allora che ne pensate? Commentate e ditemi la vostra ! =)
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Blue / Vai alla pagina dell'autore: Allyson_