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Autore: Rhaenyra17    03/07/2012    6 recensioni
Piccola OS Bennoda.
Una cazzatina immaginata dopo aver visto un video alquanto diffamatorio su quanto Chaz faccia schifo.
Modificata in qualcuni tratti da me, e collocata in altre circostanze.
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Chester Bennington, Mike Shinoda
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti u.u a differenza della mia ultima OS alquanto triste, questa è, al contrario, piuttosto simpatica xD
(o almeno spero sia riuscita nel mio intento di farla essere 'simpatica')
L'idea geniale non è stata mia ahaha a dirla tutta, ho scritto questa OS su richiesta di una certa tipa, dicesi Honey96, che i fattacci suoi non se li sa fare.
Mi ha mandato questo video : http://www.youtube.com/watch?v=zAUlpQFRz5s , mentre ero alquanto impegnata ad ascoltare 'Pretend to be' , in santissima pace, facendomi scoppiare
a ridere come una cretina e facendomi venire voglia di sputtanare Chaz ancor di più, e a modo mio.
Insomma, ho immaginato cosa sarebbe successo se quello che fa Chaz nel video,
fosse accaduto in altre circostanze, con un cucciolo di scimmia chiamato Mike.
Ho immaginato il tutto durante la creazione di 'new divide'(siamo quindi nel 2009), dal minuto 3.40 di questo video: http://www.youtube.com/watch?v=LBETBxHv-vY&feature=related
E ho cominciato con quest'avvenimento: http://www.youtube.com/watch?v=3Bnorfd-XMk con qualche mia aggiunta e variazione.
Ok, ho rotto troppo, lo so ahahaha. Ci tenevo a rendere l'idea, come dire (?) non siete obbligate a vedere i video, però isudnvui ci siamo capiti (?)

Con questa fic spero che le poverine che ho fatto piangere come disperate mi perdonino ahahaha 
A presto
xx



Sono al pianoforte, cercando di concentrarmi per l'arrangiamento delle musiche di New Divide.
Lo guardo, cercando nella mia mente di figurarmi come voglio sia la canzone, strimpellando note a caso, per poi fermarmi e ricominciare da capo.
Sono circondato da una miriade di palloncini perlopiù rossi, e distrattamente mi fermo a guardarli, perso nella mia stessa mente.
Ecco, ho capito come produrre la melodia che ho nella testa!
Inizio a suonarla, riuscendo finalmente a riportarla egregiamente sul pianoforte; nel frattempo canticchio.
Continuo a suonare, smettendo di canticchiare ed arraggiando qualche 'na na' a ritmo della melodia che suono, quando sento un palloncino dietro la schiena.
'C'è qualcuno' - mi viene da pensare - 'chissà chi sarà mai, Chester magari' .
Mi viene da ridere, ma decido di far finta di niente e continuo a suonare. 
Dopo meno di cinque secondi sento un 'DA!' poco deciso del caro vecchio Chester, che scoppia in una delle sue solite bellissime risate.
Smetto di suonare ed anche di trattenere le risate.
'Spaventato?' - mi chiede, ridendo.
'In realtà ho sentito il palloncino dietro la mia schiena, di certo non si muovono da soli! Ho subito pensato fossi tu, ma non ti ho fermato'
Continuiamo con le risate per altri 15 secondi circa, poi il cameraman che ha ripreso il grandissimo bluff di Chaz esce dalla stanza,
congedandosi con 'era bella quella melodia, vi lascio in pace' e chiudendo la porta alle sue spalle.
Rimanemmo solo io e Chaz, tra i palloncini ed il pianoforte.
Io ero, ovviamente, seduto sullo sgabello nero; c'era un piccolo sgabello anch'esso nero, che Chaz prende e avvicina a me, per poi sedersi e guardarmi, quasi incantanto, le mani.
Era solito fare ciò, credo che amasse più di quanto desse a vedere il mio suonare il piano; sono sicuro che lo rilassasse parecchio.
Mi fece cenno di suonare, incrociando per un attimo che avrei voluto non finisse mai, i miei occhi neri con i suoi color nocciola.
Stavo per suonare, ma venimmo interrotti da Dave che entrò senza preavviso.
'Noi andiamo a casa ragazzi, serve altro?' 
'No, andate pure, io rimango a suonare' 
'Ed io a cantare' - aggiunse Chaz con un ghigno.
'Ci si vede domani allora!' - esce e chiude la porta alle sue spalle.
Chaz mi prende le mani e mi fa segno di stare in silenzio; un silenzio che rompe lui stesso non appena sente la porta del nostro studio chiudersi e le risate degli altri dileguarsi.
'Ora nessuno disturberà, suona' - dice lasciandomi lentamente le mani, mentre io continuo a guardarlo inebetito.
Cazzo, dopo 11 anni ancora quest'effetto mi fa.
Sorrido, cercando di essere convincente, e quasi controvoglia torno a guardare il piano, per poi tirare un sospiro profondo ed iniziare a suonare di nuovo quella melodia.
Suono, mentre lui mi guarda ed ascolta attentamente; canticchio la canzone per un pò.
Dopo il ritornello mi fermo, e lo guardo.
'E' così che l'ho immaginata' - gli dico, finalmente concentrato solo su New Divide.
'Proviamo insieme' - risponde, prendendo in mano il blocco note e schiarendosi la voce.
Annuisco e ricomincio a suonare.
'I remembered black skies, the lightning all around me' - mentre canta è così fottutamente dolce.. oh, mi ha contagiato porca puttana, lui e queste parolacce del cazzo. 
'I remembered each flash, as time began to blur. 
Like a startling sign, that fade had finally found me.
And your voice was all I heard' - e mi dice questa frase all'orecchio, provocandomi un brivido che mi fa quasi perdere la concentrazione.
'That i get what I deserve. 
So give me reason to prove me wrong,
to wash this memory clean.
Let the floods cross the distance in your eyes.
Give me reason to fill this hole,
connect the space between.
Let it be enough to reach the truth that lies,
Across this new divide!'
La canta molto dolcemente, adattandosi alla versione piano che sto appunto suonando.
Ogni volta che canta seguendo il ritmo dolce e lento delle canzoni che suono al piano, sia in studio quando componiamo che ai live, mi stupisce sempre più.
Voglio dire, sono anni che lo sento cantare, che amo da morire la sua voce, eppure ogni volta che l'ascolto cantare in quel modo mi sembra la prima, e mi emoziono come se fosse la prima volta che il suono melodioso della sua voce giunge alle mie orecchie.
Smetto di suonare e quasi automaticamente, o come se mi avesse letto nel pensiero o previsto il futuro, lui smette di cantare.
Ci guardiamo di nuovo.
'M-mi piace.. ' - dico, ma risulto troppo impacciato.
Continuando a perforarmi l'anima con i suoi occhi castani e profondi, mi passa delicatamente una mano sul viso, chinando il capo verso sinistra ed avvicinandosi sempre più a me.
Smetterò mai di sentirmi così ogni volta che mi sfiora, tocca, accarezza, e si avvicina per baciarmi?
Sono anni che provo questa sensazione, ma mai diminuisce, semmai diventa sempre più forte; non ci pensa ad andare via, vuole rimanere e non ammette repliche.
Il contatto delle sue labbra con le mie mi scuote e mi libera dei mille pensieri su quella sensazione, lasciando che me la goda a pieno, così come il bacio del mio compagno.
Mi lascio travolgere dalla passione che concentra in questo bacio che dapprima pareva dolce e lento, così come la melodia suonata poco prima.
Ci stacchiamo delicatamente, poi mi sorride e si alza prendendomi per mano e trascinandomi nell'oceano di palloncini sparsi per la stanza.
Mi lascia la mano e si nasconde tra essi.
'Dai, vieni!' - mi dice, e quasi mi sembra un bambino. Ma in fondo, un pò bambinone lo è! 
Gli sorrido assomigliando anch'io ad un bambinone, come mio solito, e mi getto tra i palloncini facendo finta di nuotarci ed affogare, facendo evidentemente una faccia buffa,
visto che il mio compagno inizia a ridermi spudoratamente in faccia.
Lo fulmino con lo sguardo uscendo improvvisamente dai palloncini, per bearmi poi della visione di Chester che ride come un bambino e lancia per aria i palloncini, per poi stendersi sotto di loro.
Rido scuotendo la testa e faccio lo stesso.
Dopo un pò di tempo a scherzare così e cazzatine varie, mi alzo tornando al piano.
Ho giusto il tempo di poggiare un ginocchio sul mio sgabello, che Chaz mi si avvicina e chiude il pianoforte, per poi farmi sedere e sedersi, a sua volta, in braccio a me.
Sento in quel contatto il suo sesso pulsare attraverso i pantaloni sulla mia pancia, mentre lui sicuramente sta sentendo il mio che gli pulsa contro il sedere da puttana che si ritrova!
Un sedere da puttana, si, ma che amo incondizionatamente.. Ma chi non lo ama, dopo tutto? E' a dir poco favoloso, così sodo..
Ok, si è capito che avere Chester eccitato su di me non mi fa un effetto qualunque. Come sempre, d'altronde.
Inizia a muoversi lentamente mentre prende a baciarmi con foga e, di tanto in tanto, mi mordicchia il labbro inferiore, ansimando dolcemente.
Come solo lui sa fare.
'Oh Mike..' - ansima lui sulle mie labbra.
'C-chaz.. ' - riesco a malapena a dire, visto che riprende a baciarmi, per poi leccarmi le labbra con la punta della lingua.
Senza pensarci una mia mano finisce sotto la sua maglia, sul suo capezzolo a stimolarglielo, mentre l'altra sulla sua erezione ben visibile attraverso i pantaloni, che sono piuttosto sicuro
gli vadano, ormai, piuttosto stretti.
Si erano ormai capite le sue intenzioni, che erano diventate anche le mie.
'PRRRRRRRRRR'.
...............................................
Cosa è stato?!
Mi stacco da Chester, guardandolo allibito.
'Cos'è stato??' - chiedo ingenuamente, mentre lui arrossisce e scoppia a ridere.
Dalle troppe risate è costretto ad alzarsi, appoggiarsi al piano e mantenersi la pancia.
Poi un odorino piuttosto disgustoso mi inebria le narici, e di conseguenza faccio una faccia a dir poco schifata mentre collego il tutto.
'Sei un porco, Chaz. Fai schifo cazzo!' - gli urlo, correndo fuori dalla stanza alla ricerca di aria respirabile!
Lui continuava a ridere come un coglione; o sarebbe meglio dire come il fottuto coglione che era!
'Ma dai, non prendertela, mi è scappato!' - mi dice con grande sforzo, visto che proprio non riesce a frenare le risate.
'Non prendertela un cazzo! Stavo per sbatterti con violenza sul pianoforte e scoparti, per farti urlare come la puttana che sei! E te ne esci con un 'mi è scappato' ?! ' - gli sbraito contro.
'Mi chiedo inoltre come cazzo fai ancora a stare lì dentro, puzza come se stessi in un porcile! Cosa cazzo hai in corpo, Chester?!'
Ma la mia sfuriata non fa altro che alimentare le sue risate. Ed è ridendo che si fionda fuori dalla stanza, poggiandosi poi al muro e sedendosi con la schiena appoggiata ad esso.
Lo guardo in cagnesco, per poi addolcirmi non appena si rialza e mi bacia delicato l'orecchio, il collo, ed infine le labbra.
'Perdonami..' - mi dice con la sua voce irresistibile ed indiscutibilmente sexy.
'.. O-okay.. ' - dico - 'Ma fai schifo lo stesso, cazzo!'.
Scoppiamo a ridere entrambi.
'E' ora di tornare a casa' - mi dice, guardando l'orologio.
'Abbiamo da fare' - ghigna, per prendermi la mano e trascinarmi fuori dallo studio.

  
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