Anime & Manga > TSUBASA RESERVoir CHRoNiCLE / xxxHOLiC
Segui la storia  |       
Autore: Wren    18/01/2007    1 recensioni
Questa è una serie di 7 oneshots a tema dedicate alla coppia KuroganeXFay, scritte per la writing community trucolors. Assolutamente godibili singolarmente, alcune contengono degli spoiler... C'è stato un periodo tra il capitolo 120 e il 130 in cui non si poteva fare a meno di produrre qualcosa per digerire gli ultimi avvenimenti... -___-
Genere: Romantico, Commedia, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Fay D. Flourite, Kurogane
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
<b>#29 You push happiness so far away, but it comes back</b>

#29 You push happiness so far away, but it comes back

 

 

 

 

Nyaaaaaahhh!” miagolava Sakura tutta contenta.

La giovane principessa dimostrava una notevole riserva di energia nonostante l’ora tarda, scorrazzando per la stanza imitando un gatto.

Kurogane cominciò ad innervosirsi.

Sakura-hime!” la richiamò Shaoran.

Il ragazzino prese ad inseguirla preoccupato. L’aveva controllata con apprensione fin da quando era stato dato il via libera agli alcolici, ma ora che l’entusiasmo della principessa sembrava essere montato fino ad eccessi allarmanti decise che era ora di intervenire. Seppure il ragazzino fosse decisamente veloce , l’alcol doveva aver dato a Sakura una marcia in più perché , per quanti sforzi facesse, non gli riusciva di riacchiapparla.

E Kurogane si innervosì ancora di più.

Nyaaaaah! Nyaaaaah!” miagolò ancora Sakura.

Scartò Shaoran che le si era parato davanti per bloccarla e lo slancio che il ragazzo si era dato per raggiungerla ottenne solo di farlo capitolare per terra producendo un discreto baccano.

E Kurogane fu costretto a stringere pugni e denti per mantenere la calma.

Nyaaaah!” proseguì felice la sua corsa Sakura.

Shaoran si era tirato in piedi e si era gettato nuovamente al suo inseguimento quando la principessa raggiunse e spalancò la porticina di legno gettandovisi dentro.

Ora bisognerà fare una precisazione su quella porticina apparentemente innocua e sul perché Shaoran gridò “Oh no! HIME!!!” quando la vide spalancata.

Nel mondo in cui i viaggiatori erano arrivati quella volta avevano trovato ospitalità presso uno sperduto villaggio rurale, non più di una cinquantina di anime divise in pochi casolari e qualche fattoria. I paesani erano stati talmente gentili da offrire loro vitto e alloggio gratuitamente in una piccola fattoria se solo si fossero presi cura per un paio di giorni (necessari per scendere verso la grande città a valle e fare rifornimento) di un allevamento di polli.

Ed era nel pollaio che la piccola porta di legno spalancata da Sakura conduceva.

Nyaaaahhh!” la si sentì miagolare ancora prima che il forsennato chiocciare dei polli sovrastasse la sua voce.

“SAKURA-HIME!!!” strillò in preda al panico Shaoran, tuffandosi anche lui con coraggio oltre la porta e scatenando un’ondata di pigolii ancora più disperati.

E Kurogane stava perdendo la pazienza, ma riuscì ancora a trattenersi dall’alzarsi e porre fine a quel putiferio a modo suo. Almeno finché i polli calarono nella stanza e scompaginarono in ogni direzione. Il guerriero sentì qualcosa pesargli sul capo.

Hyuuu ~… Kuro-rin ha un pollo sulla testa!” cantilenò felice Fay che fino a quel momento si era goduto la scena dal suo angolino tranquillo.

E Kurogane a quel punto esplose.

“ADESSO BASTA!” tuonò.

Il guerriero si alzò di scatto facendo rotolare malamente a terra Mokona che si era addormentato clandestinamente  da qualche parte nel suo mantello. Afferrò il pollo che aveva in testa e lo scagliò via. Il volatile costernato prese a starnazzare scatenando il panico tra i suoi colleghi. Kurogane li ignorò e si diresse a passo marziale verso il pollaio dal quale provenivano ancora rumori e voci dell’inseguimento in corso.

Hyuuu~ Kuro-papà è chiamato al suo dovere!” commentò allegramente il mago.

Fay aveva la vista un po’ annebbiata dall’alcol. Il mondo che vedeva sembrava uno strano quadro sul quale l’eccentrico artista aveva passato una mano del colore sbagliato. Si beve per dimenticare , giusto? Di solito funzionava, ma stavolta l’ebbrezza non faceva che riportargli davanti agli occhi immagini fin troppo nitide del passato. Immagini di cui avrebbe volentieri fatto a meno.

Oi! Stupido mago! Vedi di rimettere a posto i pennuti!” tuonò Kurogane riemergendo dal pollaio tenendo sollevati Sakura, gia addormentata, su una spalla e Shaoran sull’altra.

Kurogane-san! Per favore mi metta giù! Non ho bevuto io!” si lamentava il ragazzo.

“Silenzio! Avete fatto troppo casino! A letto tutti e due e senza fiatare!” ordinò perentorio il guerriero cominciando a dirigersi verso le camere da letto.

“Ascoltate papino mi raccomando!” cinguettò Fay salutandoli con la mano.

Piantala con questa scemenza!” gli gridò di rimando Kurogane già fuori dalla stanza.

Non appena fu di nuovo solo, Fay tornò a seppellirsi nei suoi ricordi quasi senza volerlo. Improvvisamente qualcosa di morbido e peloso gli si accoccolò in grembo ridestandolo dalla sua trance meditativa.

“Eh Mokona-chan! Sembra che anche tu abbia bevuto troppo…” commentò con finto tono di rimprovero, accarezzando la testolina bianca.

Fay…” lo chiamò Mokona con la vocina assonnata. “…non è felice?”

La domanda lo colse alla sprovvista ma nonostante l’alcol in corpo riuscì a tirar fuori il suo sorriso più smagliante.

“Io sono sempre felice, Mokona-chan!”

“Prima Fay sembrava triste…”

Il mago continuò a sorridere.

“Anche quando sei ubriaco , sai essere molto attento, lo sai?”

“A Mokona sembra che Fay non voglia essere felice…”

Mokona-chan... ti rivelerò un segreto perché so che nessuno di noi se ne ricorderà nulla domani mattina… Io non mi posso più permettere di essere felice.”

Perché?”

Mokona ciondolava sempre di più dal sonno, ma insisteva in quella, almeno per Fay,  spiacevole conversazione.

“Ho visto... e ho anche fatto troppe cose che mi faranno sentire in colpa per tutta la vita. Non mi merito di essere felice.”

Fay continò a sorridere dolcemente accarezzando il pelo morbido della loro adorabile guida e sperò che il sonno avesse messo fine alla discussione. Mokona però non sembrava dello stesso avviso.

Yuuko una volta ha detto che non si può scegliere quando essere felice. E anche se tu non vuoi, per quanto l’allontani da te, la felicità ti ritorna addosso, se così era destino…”

Fay ridacchiò sommessamente. Teneva in gran conto le parole della Strega delle Dimensioni, ma quella volta gli suonavano talmente estranee che non riusciva a dar loro retta. Passò dolcemente le dita tra le orecchie della loro piccola guida ancora un paio di volte prima che questa finisse definitivamente del mondo dei sogni.

Con un sospiro il mago reclinò la testa all’indietro e si appoggiò al muro. La vista era ancor più confusa di prima, il senso di vertigine persisteva fastidiosamente e il continuo fracasso dei polli gli rimbombava nel cervello procurandogli un mal di testa da record.

“Io… non devo essere felice…” sussurrò in un sospiro, rivolto al soffitto.

Un altro rumore, simile a dei pesanti passi, che lo fece sussultare per il dolore alle tempie fu seguito immediatamente dal ritorno del guerriero nella stanza. Si sporse oltre lo stipite e guardò in cagnesco i polli che vagavano ancora liberi e senza controllo.

“Ehi! Credevo di averti detto di occuparti dei pennuti!” sbottò di malumore in direzione del mago.

Fay sollevò con grande fatica la testa in direzione di Kurogane e gli mostrò un grande sorriso nonostante quel piccolo spostamento gli avesse provocato un’altra fitta.

“Oh Kuro-pon… avrei TANTO voluto! Ma temo purtroppo di aver esagerato con i festeggiamenti stasera… Non riesco nemmeno a stare in piedi!” si scusò indicando le bottiglie vuote disseminate lì attorno.

Il guerriero rimase a fissarlo con disappunto, come se stesse cercando la prova che quella scusa non era altro che uno degli stupidi giochetti del mago, ma qualcosa in quel sorriso tirato e in quegli occhi stanchi lo convinse.

Tsk…”

Lo stato confusionale di Fay andava peggiorando perché non si accorse di Kurogane mentre si chinava verso di lui, finché non si sentì tirar su da un paio di braccia. Riuscì appena in tempo a stringersi al grembo Mokona prima che rotolasse a terra.

Kuro-sama…?”

Il guerriero non lo degnò di una risposta, ma si diresse verso la stanza da letto portandoselo dietro in braccio. Fay, nonostante il disagio datogli dall’alcol in corpo, si lasciò cullare dal passo lento di Kurogane. Una tiepida piacevolezza gli si sciolse nel cuore. A metà strada aveva chiuso gli occhi ed aveva appoggiato il capo sulla spalla dell’altro. Quasi non si rese conto di essere stato adagiato sul suo letto, ma notò subito e con rammarico che le braccia attorno a lui abbandonavano la presa. Il mago strinse a sé Mokona per cercare conforto a quella mancanza.

“Spero tu sia contento ora…” borbottò Kurogane.

Fay pensò fosse la sbornia, ma non gli sembrava un tono particolarmente scocciato. Cercò di rispondergli con una delle frasi canzonatorie che tanto gli piaceva usare, ma la sua mente cominciava a perdere colpi e si lasciò scappare la prima cosa che gli passò per la testa.

“Non devo… essere felice…” mormorò, sprofondando la faccia nel cuscino.

“…sciocchezze…” sentì Kurogane rispondergli il lontananza.

“Non devo…” insistette Fay prima di addormentarsi. “Non devo…”

E nonostante tutto lo era.

 

 

 

 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > TSUBASA RESERVoir CHRoNiCLE / xxxHOLiC / Vai alla pagina dell'autore: Wren