Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: siemdrew    03/07/2012    5 recensioni
Si dice che alcune persone siano degli angeli scesi in terra e che abbiano dimenticato come si vola. Si dice che non si può tornare in vita dalla morte. Si dice che l'amore è più forte dell'odio. Ma sarà vero?
"Fino a ventiquattro ore prima, il mio idolo ed io eravamo vicini, parlavamo nello stesso momento e respiravamo allo stesso tempo. Ora ero rimasta solo io. Io, a dover supportare le altre Beliebers, e loro a dover supportare me, per evitare che l'equilibrio si spezzasse."
Se volete una storia coinvolgente, leggete la mia.
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stratford, Canada
27 Ottobre 2011

PROLOGO

Ed eccomi qui, mentre esco dalla mia macchina e resto fermo nel buio veicolo. Sono a casa. Anzi, per ora sono solo a Stratford, la mia città, mentre casa mia è quella davanti a me. Ma non vi sono ancora entrato.
È una notte gelida. Vedo il mio respiro condensarsi e mi strofino le mani per riscaldarle, mentre mi stringo nel giubbotto di Mistletoe. Per oggi abbiamo finito le prove del video, ma fa così freddo che l'ho tenuto e, noto ora, è ancora un po' sporco di neve finta. Ma non importa: il cielo è ricoperto di nuvole oscure e ho il presentimento che riprenderà a nevicare, sebbene siamo ancora a fine ottobre.
Riporto lo sguardo sulla mia casa. All'interno tutte le luci sono accese, il che significa che lei mi sta aspettando. Eravamo in un albergo ad Ottawa fino a ieri sera, perché la casa era occupata da mia madre. Ora lei è a cena da Mohana, la sua amica hawaiana, e la casa è libera. Così ho affidato le chiavi a Chaz, con un ordine ben preciso, e sono scappato dall'hotel per andare a sfogarmi da Usher. Il che mi è servito per schiarirmi le idee ed essere più sicuro della mia scelta.
Ed ora sono qui, in mezzo alla strada deserta e buia, a ripetermi il discorso preparatomi in macchina. Poi comincio a camminare, i piedi mi fanno attraversare la strada, passare sul giardino bagnato di pioggia, salire gli scalini e bussare alla porta di casa mia. So che sto per affrontare il più grande litigio dell'ultimo millennio, ma non posso evitarlo.
Una ragazza dai lineamenti latini mi apre la porta. Ha dei morbidi capelli neri e boccolosi e degli occhi color cioccolata. È la mia ragazza e mi sta sorridendo ignara di ciò che sta per accadere.
«Ammore!», esclama Selena con la sua voce stridula, gettandomi le braccia al collo. Già, lei non dice “amore”, dice “ammore”, con due emme. Che cosa ripugnante.
«È passato Braz, no cioè, Chaz, in albergo e mi ha detto: “prendi le chiavi e vai a casa di Justin!” ed io WOOOM, ero subito qui!»
Mi guarda emozionata, insistente, e mi fa dei cenni con la testa come a esortarmi a parlare. Ma io non dico niente. Resto fermo sulla soglia, la porta ancora aperta, le mani in tasca, lo sguardo serio.
«Be', ammore, non dici nulla?»
«Fa freddo». Cazzata peggiore no, eh, Bieber?
«Non c'è da meravigliarsi! Se tieni la porta aperta è ovvio che fa freddo, ammore!»
Prende la cerniera del giubbotto e fa per tirarla giù, mentre dice: «Oh, ma io ho acceso i termosifoni, ammore, non devi preoccuparti!»
Lascio che mi tolga la giacca e che chiuda la porta. Poi appoggia le mani sulle mie guance.
«Sei così freddo…», sussurra con una smorfia. «E pallido».
Prendo le sue mani tra le mie e le metto giù. No, bella mia, non sono un vampiro, né il tuo amato Edward
Cullen.
«Ammore, se vuoi farti la doccia prima di andare al ristorante per me va bene. Magari la facciamo insieme...»
Diamine, il ristorante! Me n'ero scordato!
«No no no no, Selena, niente ristorante. Sediamoci lì al tavolo e parliamo...»
Noto con stupore che ha acceso il fuoco - wow sa fare qual cos'altro oltre a mettersi lo smalto! - così la invito a sdraiarci sui pouf.
Non vorrei cominciare come fanno sempre le classiche coppiette, ma devo.
«Cosa ci sta succedendo?»
«Niente», risponde lei con una scrollata di spalle, mantenendo il sorriso. Un sorriso che lentamente si increspa. Tra noi, solo il crepitio del fuoco e la sua nuova preoccupazione, dannatamente palpabile.
«Perché», si decide a chiedere. «Cosa ci sta accadendo?»
«Niente», rispondo. «È questo il punto e l'hai detto anche tu: niente»
Lei ride con amarezza, le gambe accavallate e le mani intorno a un ginocchio.
«Io mi trovo benissimo con te!», esclama. «Forse sta accadendo qualcosa a te. Non a noi
«NO!», grido arrabbiato. Cazzo non capisce niente! «Cioè, no. Sei cambiata tu. Prima eri dolce, gentile, per niente presuntuosa… Da quando esci con quella ragazza… quella Caroline!, sei diversa. Vuoi solo fare sesso e.. e.. e quella roba del sangue che io detesto! Non c'è più alcuna traccia d'amore. Sei indifferente alle mie conquiste, non vuoi più entrare nel cerchio di preghiera prima del concerto, se voglio vedere i miei amici me lo impedisci, insulti le mie ragazze, però poi la bella figura con me davanti alle telecamere non te la perdi, eh!»
«Io sono contenta quando ti accade qualcosa di bello!», si difende indignata. «E poi, non facciamo sesso, ma l'amore! E comunque mi da fastidio che le tue fans le chiami “le mie ragazze” quando la tua ragazza sono IO! Quindi l'insulto a loro di ieri sera era...»
«Non dovevi insultarle», ribadisco per la millionesima volta in due giorni. «Sono la mia famiglia! Dove sarei se non avessero creduto in me? Da nessuna parte. Quindi non avevi il diritto di chiamarle “bevitrici di sperma di gorilla”! E NON INTERROMPERMI!», grido quando vedo quali sono le sue intenzioni. Mi sono sciolto, ora nessuno potrà mai fermarmi. «Sai che c'è? Che mi sono stufato. Di te, dei tuoi capricci, del tuo nuovo atteggiamento di menefreghismo nei confronti di chiunque non si chiami Selena Marie Gomez. Sei patetica. Posso permetterti di far del male a me, perché io non ho problemi a sacrificarmi per le mie fans, ma non ti permetterò più di insultarle o umiliarle! Sono la mia famiglia. E si chiamano Beliebers perché credono in me, quindi ho il dovere di proteggerle. In sostanza, è finita»
La sua rigidezza persiste. Mi guarda gelida, con un luccichio di follia nelle pupille nere, ma tutto sommato non è stato il più grande litigio dell'ultimo millennio.
Si alza con grazia, gli occhi socchiusi, e temo che possa sputarmi in faccia. Invece sputa cinque parole. Così semplici, ma così terrificanti sapendo la sua natura.
«Me la pagherai per questo», sibila adirata, prima che il mio mondo – fino a poco fa fatto di sorrisi e amore – si capovolga per sempre.

BUONA SERA, BELIEBERS! Ok, come sempre vi devo spiegare la natura delle mie storie :D! Questa volta dite grazie alla doccia e non ai miei sogni u.u Venerdì in doccia mi è venuta in mente questa storia e ve l'ho subito postata (sì, subito, perché l'avrei fatto sabato ma c'era una mia amica e se n'è andata ieri u.u), non vedo l'ora di sapere che ne pensate*-*!
Questo è il prologo: lo so che è corto, ma senza di esso non capireste il primo capitolo, che posterò quando avrò qualche recensione uwu Dai tanto non vi costa nulla, veeero, ragassuoli?
CI TENGO A PRECISARE che con questa storia NON HO ASSOLUTAMENTE INTENZIONE di:
1) insultare le Beliebers
2) insultare la Gomez rendendola un po' stupida nel prologo
3) gufare...

Poi capirete il punto tre u.u Benissimo, ora fatemi sapere :3
SheBecameBelieber

   
 
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