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Autore: GiuJuliet    03/07/2012    3 recensioni
In questa one-shot si parla principalmente sulla crescita dei Super Junior. In particolare mi sono soffermata sulla coppia EunHae che tutti conosciamo.
Spero che vi piaccia.
Sono alle prime armi su one-shot di questo tipo :P
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Donghae
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Oggi è il giorno dell’audizione. Lo sapevo che un imprevisto mi avrebbe fatto arrivare in ritardo.
Adesso sto correndo come un coglione per le vie di Seoul per arrivare in tempo agli uffici della SMEntertainment. Non posso perdere quest’occasione. Mi sentirei davvero deluso nei confronti di mio padre. Ha sacrificato così tante cose per me e ora, se riuscissi a diventare un cantante famoso, potrei ripagarlo di tutto.
Nella mia famiglia siamo così. Ci prendiamo cura l’uno dell’altro con amore e tenerezza.
 
Sono arrivato giusto in tempo. La fila è ancora lunga quindi posso cominciare a riprendere fiato e a fare i riscaldamenti alla voce e ai muscoli. Devo essere pronto. Non posso più perdere occasioni. Questa è l’ultima. Poi sarò costretto a procurarmi da vivere in altro modo.
«Ciao!».
Un ragazzo mi saluta. Penso abbia più o meno la mia età. Sì, per forza.
«Ciao!».
Ci stringiamo la mano.
«Piacere. Io mi chiamo Lee Hyukjae».
«Piacere mio. Lee Donghae».
«Anche tu qui per l’audizione, eh? Spero davvero di passare. Un mio amico è entrato stamattina però non è passato».
«Dicono subito se passi o no? Non ascoltano tutti e poi decidono?».
«Certo! Ma dato che siamo in tantissimi, come puoi ben vedere, ci dividono in gruppi da dieci e da li scelgono chi è più idoneo. Poi una volta finito faranno un’altra selezione».
«Aaah! Capisco. E quanti posti sono disponibili?».
«Non si sa». Dice ridendo.
È un ragazzo abbastanza ingenuo e poi è così simpatico.
 
Piano piano i ragazzi nella fila diminuiscono, fino a che non rimaniamo solamente in 12.
«Mi sa che gli ultimi ad essere giudicati siamo noi».
«Lo credo anche io». Dico.
Mentre parliamo del più e del meno, dalla porta esce una signora che ci chiama all’interno della struttura.
«Ragazzi, adesso verrete chiamati uno ad uno sul palco. Ad ognuno di voi verrà chiesto di cantare e di ballare».
«Ma oltre a cantare si può anche rappare?».
«Sì, si può cantare, rappare, ballare, fare breakdance…come volete insomma. Fateci vedere il vostro talento».
Cominciano da un ragazzo moro. L’esaminatore gli chiede di cantare una canzone a cappella. Lui sceglie una famosa canzone coreana. Successivamente gli chiede di ballare e lui dimostra le sue abilità nell’hip hop. È molto bravo e sa anche dove vuole arrivare, perché alla domanda “Perché dovremmo scegliere te?” risponde con frasi decise e d’effetto. Ha molto carisma. Tutti lo ascoltavano e lo guardavano attentamente sia durante le sue esibizioni, sia mentre parlava.
«Grazie. Puoi passare alla fase successiva».
Uno alla volta vengono chiamati sul palco e c’è chi viene promosso e chi viene scartato. Il mio amico di fila viene promosso. Sono molto felice per lui.
Ora tocca a me. Sono l’ultima persona rimasta.
«Buongiorno».
«Buongiorno a tutti. Io sono Lee Donghae».
«Bene, facci sentire qualcosa». Dice una donna con un sorriso.
Qualche settimana fa mi sono preparato su un pezzo che mi piace particolarmente. La canto con tutto l’amore che provo per la musica e per la mia famiglia. Mi vengono i brividi e mi emoziono. Spero che tutto ciò che ho provato io mentre la cantavo sia arrivato anche ai giudici.
«Bravo! Ora facci vedere un po’ come ti muovi».
Ballo per circa cinque minuti poi mi fermano e mi fanno la stessa domanda che hanno fatto a tutti gli altri.
«Perché dovremmo scegliere proprio te?».
«Perché…perché io vivo per la musica. Senza di essa non saprei dove andare e poi ho lavorato così duramente per essere dove sono ora. Ho lavorato su me stesso e sulle mie capacità. Credo di essere la persona adatta a questo incarico e che lavorerà sodo per ottenere risultati sempre migliori».
«Bene, credo che tu passerai alla fase successiva ragazzo». Dice il presidente di giuria con un grande sorriso.
«Grazie! Grazie! Grazie davvero!».
Scendo dal palco e stringo la mano a tutti i giudici.
Esco dalla sala e trovo tutti gli altri che sono passati, proprio come me.
«Ma siamo passati in pochissimi!». Dice un ragazzo.
«Aspetta…uno, due, tre…». Uno di noi comincia a contarci. «Siamo esattamente in dodici. Perché siamo così pochi?».
«Perché voi siete il nuovo gruppo della SMEntertainment». Dice una delle signore che erano all’interno della sala provini.
«Come?».
«Già. Da domani farete parte del nuovo gruppo che la nostra casa discografica ha in progetto. Sarete un gruppo di dodici membri e comincerete in vostro allenamento da domani».
Rimaniamo tutti con la bocca spalancata.
«Davvero? Non ci sta prendendo in giro, vero?».
Lei nega con la testa.
Siamo davvero un gruppo di dodici membri pronto a debuttare in qualsiasi momento.
Io e Hyukjae siamo insieme. È bello avere nel gruppo un mezzo conoscente.
«Ci credi? Nello stesso gruppo. E ci siamo parlati poco fa! Questo è un segno del destino caro mio». Mi dice.
«Già. Sembra quasi fatto apposta».
La signora ci da le informazioni utili.
Ora dovremmo andare a prendere le nostre cose, fare le valigie e andare nel dormitorio. Saremo divisi in due appartamenti, ma come primo incontro ci troveremo in uno di essi.
 
Apro la porta del mio nuovo appartamento.
Mi viene in mente poco fa quando sono tornato a casa e alla saputa della notizia, mio padre mi è saltato addosso e mi ha abbracciato piangendo. Anche io ho pianto. Ma per un altro motivo.
Questa mattina mio padre aveva una visita medica in ospedale. Gli hanno diagnosticato un cancro. Non è ad uno stadio avanzato, ma non può essere curato.
«Sei arrivato?». Mi chiede Hyukjae.
«Sì. È stato un po’ difficile trovare la palazzina».
«Dicono che è per i fan che avremo. In questo modo non saremo molto disturbati».
«Ah! Capisco!».
Mi guardo attorno. Sono come sempre l’ultimo arrivato. Credo che sarò sempre in ritardo.
Un uomo dall’aspetto simpatico entra in salone.
«Bene ragazzi. Io sono uno dei vostri cinque manager. Per il momento non avrete degli impegni televisivi o altro, visto che non avete una canzone e soprattutto non siete ancora preparati alla vita di gruppo. Comunque sia io ho già imparato i vostri nomi e quindi vi presenterò».
Ci guardiamo attorno un po’ stupiti. Come fa a sapere i nostri nomi e le nostre facce se ci siamo appena incontrati?
«Tu, ultimo arrivato, alzati e presentati. Dovete tutti fare così. Una volta che diventerete famosi farete questo gesto molte molte volte».
«Buonasera, io sono Lee Donghae». Mi inchino e sorrido a tutti.
«Ciao a tutti, io sono Lee Hyukjae».
«Ciao, io sono Park Junsu».
«Wow! Come il calciatore!». Dice un ragazzo dalla carnagione scura.
«Già». Dice imbarazzato Junsu.
«Su continuiamo con le presentazioni». Dice il manager.
«Salve! Io mi chiamo Lee Sungmin».
«Io sono Kim Heechul».
«Piacere, io sono Choi Siwon».
«Ciao a tutti, io mi chiamo Kim Jongwoon».
«Buonasera a tutti, io sono Kim Youngwoon».
«Io sono Shin Donghee».
«Io mi chiamo Hankyung e sono cinese. Non parlo molto bene il coreano».
«Non ti preoccupare, noi ti aiuteremo». Dice Junsu.
«Io credo di essere il più piccolo. Mi chiamo Kim Ryeowook».
«Manco solo io? Io sono Kim Kibum».
Tutti si sono presentati. Ora non resta altro che scegliere chi andrà a dormire in un appartamento piuttosto che in un altro.
«Allora, in questo appartamento rimarranno Sungmin, Jongwoon, Youngwoon, Hyukjae, Hankyung e Donghee, mentre in quello al piano di sopra andranno Junsu, Donghae, Kibum, Siwon, Heechul e Ryeowook».
Io e Hyukjae ci guardiamo. Subito mi percorre un brivido per la schiena ma non ci do tanto caso. C’è un freddo da far paura.
«Ci dobbiamo separare». Dice lui un po’ intristito.
«Già. Ma non ti preoccupare. Domani mattina cominciamo con le prove. Credo che ci divertiremo un mondo».
 
Anno 2006
Stiamo provando duramente. I nostri impegni sono molti e a volte siamo molto stanchi, ma non importa perché stiamo facendo quello che ci piace quindi la stanchezza passa in secondo piano.
Oggi il manager ha deciso che dobbiamo riunirci tutti in sala prove per un incontro importante. Chissà di cosa si tratta.
«Ragazzi! Sono qui! Ci siete tutti e dodici?».
«Sì!».
Siamo tutti contro il muro seduti a gambe incrociate. Sembra quasi di essere all’asilo. L’unico in piedi è Leeteuk. Cioè, Junsu. Gli hanno cambiato il nome perché altrimenti veniva confuso con il calciatore.
Anche ad altri membri hanno cambiato il nome. Per esempio Hyukjae è diventato Eunhyuk, Jongwoon è diventato Yesung, Youngwoon si è trasformato in Kangin e Donghee in Shindong.
«Bene. Oggi vi ho fatti riunire qui perché volevo presentarvi una persona. Entra pure!». Urla rivolgendosi alla porta.
«Buongiorno a tutti». Dice un ragazzo abbastanza alto, sulla ventina.
«Ciao a te». Diciamo in coro.
«Lui è il vostro nuovo componente. Ha delle grandi potenzialità vocali. Sono molto invidiabili quindi vi prego di trattarlo bene. Inoltre è anche il più piccolo».
«Piacere, io mi chiamo Cho Kyuhyun. Vi prego di prendervi cura di me». Si inchina.
Il leader, Leeteuk, non mi sembra molto felice dell’aggiunta.
«Perché avete aggiunto un altro membro? Non eravamo meglio in dodici?».
«Lui è davvero bravo, Leeteuk. Dovrai o sopportarlo oppure fare amicizia con lui. Decidi».
 
Da quando Kyuhyun è entrato a far parte della band, tutti siamo molto più rilassati e felici. Anche i nostri rapporti si sono intensificati. Specialmente tra me e Hyukkie, Eunhyuk. Non so. C’è un’affinità particolare ed è successa anche una cosa molto strana pochi giorni fa. Però quella cosa ci ha fatti stare bene e soprattutto ci ha fatto capire tante cose.
Eravamo in sala prove e avevamo finito di allenarci. Tutti sono andati via, mentre io e Hyukkie siamo rimasti un altro po’ per provare un pezzo di coreografia che non ci riusciva.
Ad un certo punto siamo caduti uno sopra l’altro ed è avvenuto il fatto. Le nostre labbra si sono sfiorate e non ci abbiamo più capito niente tutti e due. Abbiamo cominciato a baciarci con foga e passione. La situazione era particolarmente strana, perché io non avevo mai provato queste cose per un ragazzo e anche per Hyukkie era così. Ma ci è piaciuto e abbiamo deciso di provarci. Gli altri però non dovevano sapere nulla. Altrimenti saremmo stati espulsi sia dal gruppo ed emarginati dai membri.
 
Qualche anno più tardi…
«Buongiorno». Dico a Hyuk fuori dal dormitorio.
«Buongiorno». Mi risponde con un bellissimo sorriso.
Stiamo andando a registrare un solo.
Ho scritto una canzone intitolata “Oppa, Oppa”. Pensando a Eunhyuk. Volevo qualcuno con cui cantarla e allora ho chiesto a tutti i membri se volessero aiutarmi e l’unico ad avermi dato una risposta positiva è stato Hyuk. Secondo lui, però, io l’ho chiesto solo a lui. Ma non è vero!
Ah! All’interno del gruppo purtroppo ci sono stati dei cambiamenti. Kangin è partito per il militare, ma a breve dovrebbe tornare. Heechul è appena partito qualche mese fa. Hankyung ha avuto delle divergenze con la casa discografica e quindi se n’è andato di sua spontanea volontà e anche Kibum è andato via per intraprendere la carriera da solista. Inoltre negli appartamenti Shindong e Siwon sono andati via. Hanno comprato un appartamento per ciascuno e ora abitano lì.
 
Io e Hyuk siamo nella sala di registrazione per incidere “Oppa, Oppa”. Ora non c’è nessuno. Per fortuna. Almeno per qualche minuto da soli ci possiamo stare.
«Oggi sei molto carino». Gli dico.
«Smettila! Mi metti in imbarazzo. Lo sai che non sono abituato a sentirti dire queste cose».
«Non mi interessa. Quando una cosa te la devo dire, io te la dico. Punto e basta».
«Quando fai così mi sale il nervoso».
Mi avvicino e lo abbraccio dolcemente. Gli do un bacio sulla fronte.
«Ok, scusa».
Lui sorride e mi bacia dolcemente sulle labbra.
Improvvisamente entra il manager ma noi siamo così veloci a staccarci che non si accorge di nulla. Il contatto fisico tra i membri, per lui, ormai è cosa risaputa.
 
Alla fine della fiera il nostro è un amore nascosto. Un po’ come quello di Romeo e Giulietta che erano costretti a non far sapere del loro amore per evitare di essere uccisi.
Io e Eunhyuk siamo un po’ quella coppia. Non possiamo rivelare il nostro amore per il bene dei fan, degli altri membri e per il nostro sogno. Ma noi ci amiamo e quindi è questo quello che conta. Degli altri ci preoccupiamo solo in casi eccezionali.
  
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