Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: Fluxx    04/07/2012    2 recensioni
Aveva un visetto da vero e proprio stronzetto, forse era questo che mi faceva andare fuori di testa più di tutto.
Stava sempre silenzioso, al computer, mi chiedevo cosa ci stesse a fare tutto quel tempo... Forse per i verbali. Raramente rideva alle battute dei colleghi professori, anche se non era difficile vederlo sorridere... E c'è forse bisogno che io parli del suo sorriso?
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Good Luck




Tenevo la testa appoggiata sul palmo della mano ed il gomito sul banco, ascoltavo quella miriade di parole veloci e confuse susseguirsi l'un l'altra uscendo dalla bocca del compagno: si sapeva, gli esami di maturità mettevano in grande ansia tutti, me compresa, ma non riuscivo a pensarci in quel momento. Le mie orecchie captavano quelle parole appena, senza capirne il senso logico, mentre lo sguardo e la mente erano rapite da lui.
Quante storie e quante cotte nascevano tra i banchi di scuola, eppure io mi trovavo al quinto anno, ad un passo dalla maturità, e mi era successo solamente un paio di volte. Sentivo tutte le mie amiche che ogni giorno se ne spuntavano fuori con uno diverso, mentre io ero sempre stata molto tranquilla sotto quel punto di vista... Beh, fino agli esami.
Non era un bell'uomo ma nemmeno brutto: diciamo che non era il solito 'figo' di turno. Era normale, ecco, nella media, eppure a me piaceva da morire. Era magro e neppure esageratamente alto, aveva i capelli corti e neri, gli occhi scuri, e portava un paio di baffi completati da un pizzetto appena accennato che – in un primo momento – mi avevano portato a soprannominarlo con il nome 'Zorro'.
Era buffo ripensare a quel nomignolo in quel momento – nel quale sarei dovuta stare ad ascoltare l'esame del mio compagno per capire le dinamiche della maturità – dopo che durante le prime tre prove scritte mi divertivo tanto a sfotterlo per quel suo aspetto che davvero – spesso – mi ricordava l'eroe mascherato a cavallo.
Ora ero pazza di lui. Pazza nei limiti, ovvio, non ero lì a giurar eterno amore quando non sapevo nemmeno come fosse di carattere... Ma era una bella e propria cotta!
Aveva un visetto da vero e proprio stronzetto, forse era questo che mi faceva andare fuori di testa più di tutto.
Stava sempre silenzioso, al computer, mi chiedevo cosa ci stesse a fare tutto quel tempo... Forse per i verbali. Raramente rideva alle battute dei colleghi professori, anche se non era difficile vederlo sorridere... E c'è forse bisogno che io parli del suo sorriso?
Credo che il suo aspetto da stronzetto, però, non rispecchiasse ciò che nascondeva all'interno: ogni volta che uno dei neo-maturandi si voltava verso di lui per affrontare un argomento della sua materia, ovvero elettronica, inizialmente lo ascoltava in silenzio ma poi dopo, arrivati al momento delle domande, aveva un modo di fare tranquillo, mentre ti parlava quasi ti trasmetteva sicurezza ed era simpatico, non ti guardava con lo sguardo inquisitore solito dei professori.
Continuavo ad osservarlo assorta nei miei pensieri, mentre immaginavo di avvicinarmi, parlarci, toccarlo, baciarlo ed il crearsi di quelle ipotetiche scene da film.
Ero praticamente imbambolata quando poi mi accorsi che i suoi occhi si alzarono su di me: i nostri sguardi si incrociarono e per un momento il mio cervello si mise in stand-by. Ero completamente fusa e non ci capivo più nulla, come una grande voragine che si apriva nel mio cervello ed inghiottiva qualsiasi pensiero sensato cercassi di formulare... E nemmeno mi ero accorta che l'esame del mio compagno era finito ed i pochi che c'erano avevano abbandonato l'aula.
“Signorina, vuoi accomodarti fuori? Dobbiamo discutere dell'esame del tuo compagno.” Mi disse, con tono serio ma tranquillo e cordiale.
“O-oh.. Sì!” Scattai in piedi, “Certo! Scusate, ero sovrappensiero!” Risposi io, diventando rossa in viso dalla vergogna. Che figura di merda.
Sentii gli occhi di tutti i professori puntati addosso – soprattutto il suo – e sgattaiolai fuori in un lampo.
Che cavolo. Era l'ultimo esame di quel giorno, ed io l'indomani avrei avuto il mio di esame orale. Che fifa... E avevo anche fatto una gran figura del cavolo con il professore da me tanto agongnato. Chissà se si era accorto che lo fissavo. Tra l'altro ogni volta che mi capitava di farlo e lui per caso incrociava il mio sguardo, lo notava sempre. Che vergogna.
Mi avviai dunque alla stazione, sconsolata, e decisi di prendermi un pezzo di pizza che consumai poi in un parchetto lì vicino. Dopo quella breve pausa, che mi aveva posticipato di qualche minuto il ripasso intenso che mi sarebbe spettato quel pomeriggio, ripresi la mia strada verso la stazione.
Sentivo la gola secca e decisi di fermarmi ancora, ma questa volta alla macchinetta che era proprio lì. Tirai fuori il portafogli e presi i soldi, inserendo gli spicci nella macchinetta e digitando il numero. Quando la bottiglia d'acqua cadde giù mi chinai per prenderla e mi voltai – con lo sguardo basso – mentre infilavo gli spicci del resto dentro il portafogli e quasi mi scontrai con una persona. Mi fermai di botto ed alzai lo sguardo lungo la figura dell'uomo che mi si parava davanti. Un tuffo al cuore. Era lui.
“Dovresti fare più attenzione quando cammini..” Mi disse lui, serio.
Rimasi interdetta per un istante, senza saper che dire. “Mi.. Mi scusi..!” Balbettai, sentendo i battiti del cuore che schizzavano alle stelle. Portava gli occhiali da sole e non potevo vedere il suo sguardo, ma lo sentivo, sentivo i suoi occhi puntati nei miei che – invece – erano sfuggenti.
“Ti sei ripresa?” Mi chiese, allora.
“Eh?” Lo guardai, alzando le sopracciglia.
Fu allora che il professore si tolse gli occhiali, incrociando il mio sguardo. “Ti ho vista assorta prima.”
“.. A-ah?” Lo aveva notato. “Pensavo... Pensavo all'esame. Ero un po'... Sono un po' preoccupata per l'esame.” Ammisi, con un lieve sorriso che lui – con mio stupore – ricambiò.
“Beh è normale, come tutti. Non devi preoccuparti, vai rilassata e vedrai che andrà tutto bene.”
“Grazie.” Mormorai appena.
“Allora ci vediamo domani e... In bocca al lupo.” Mi sorrise ancora, cordiale.
“Crepi!” Risposi con più sicurezza, ricambiando a mia volta il suo sorriso. Lui mi guardò ancora per qualche istante, prima di prendere posto di fronte la macchinetta.
Mi avviai nuovamente, voltandomi una volta che fui abbastanza lontana: lo notai che mi guardava, mi sorrise lievemente.
Sentì il cuore perdere un battito e volermi scoppiare in petto. Allungai il passo.
Dovevo avere un gran sorriso da idiota quando salii sul treno, presi posto e notai la gente che mi osservava. Cercai di calmarmi e... Indubbiamente l'esame orale, il giorno dopo, sarebbe andato una meraviglia. Non vedevo l'ora di rivederlo.

___________________________________
Angolo autrice:

Ed eccoci qui! Dopo un po' di tempo riprendo a scrivere!
La maturità mi ha rubato un bel po' di tempo, avrei tante long da aggiornare ma volevo scriverne una originale :)
E' la mia seconda fic nella sezione originale, so che non è niente di che ma volevo trascrivere i miei 'sentimenti' con una bella storia!
Eh sì, è una storia bella autobiografica! Anche se più estremizzata e con un fatto accaduto per metà.
Ebbene sì, lo incontrai alla stazione ma non si fermò a comprare l'acqua e non ci dicemmo niente..
(E non successe la scena dell'"imbambolamento" xD)
Dunque sì, mi sono presa una bella cotta per il mio commissario esterno di elettronica.
Sto ogni volta con gli occhi a cuoricino, credo anche ora che scrivo, ahahha!

Ad ogni modo, prima di quest'accaduto, avevo già in mente di scrivere una storia a questo sfondo..
Ovvero, una relazione tra una studentessa ed un professore, che sarà una long però, in quel caso.
Dunque, se a qualcuno di voi appassionano questi racconti, spero che sia interessato poi a leggere la mia opera futura.. :)
(Anche se non so se tenere lui come soggetto o fare un altro professore diciamo.. 'Immaginario'! :P)
E niente... So che non è granché, ma avevo voglia di scrivere ed infilarci un po' di robaccia mia eheh!
A presto!

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Fluxx