NIGHT
OF YOUR LIFE
Finalmente,
oggi è il giorno della festa. La più grande festa
che Capitol City può
permettersi. In questa festa sono stata invitata anch’io, la
mia famiglia può
vantarsi di avere un buon nome, Trinket, e io mi chiamo Effie Trinket.
La mia
carriera è appena iniziata, infatti, l’anno
prossimo rappresenterò l’escort alla
mietitura del distretto 2, è un gran distretto,
forse il migliore. Questa festa mi servirà per conoscere
l’alta società di
Capitol City, che mi sarà molto utile nella mia avvenente
carriera. E’ la festa
riservata ai tributi vincitori. Quest’anno il vincitore si
chiama Haymitch.
Haymicth Abernathy. Ha 17 anni, la mia stessa età.
E’ anche carino, ma sembra
un tipo strano, ed è senza classe, non sa cosa siano le
buone maniere, comunque
meglio mostrarsi eleganti ed educati, visto che il prossimo anno non sarà mio
collega, ma un mio nemico.
Per questa festa ho riservato il mio abito il migliore.
Un
vestito rosa shokking con una fascia nera intorno alla vita e una larga
scollatura che mette in risalto le mie forme. Non ha spalline e arrivo
fino
sotto le ascelle. Il vestito mi arriva sopra il ginocchio, mettendo in
luce le
mie gambe lunghe e sottili. Le scarpe sono tacchi neri lucidi di 15 cm
che si
intonano con la cintura. Il vestito è molto semplice, ma
quello che stupirà la
gente sarà il trucco. Sarò diversa, non mi
metterò la parrucca. I miei capelli
biondi sono acconciati in boccoli fin sotto le spalle e in mezzo sono
presenti
meches rosa. Il trucco, è strepitoso. I miei occhi azzurri
sono contornati di
nero, tutto l’occhio sfumato di nero, mascara fuxia. Labbra
con un rossetto
rosa con sfumature nere, volumizzante. Devo ammetterlo, i miei
preparatori
hanno superato se stessi.
Dalla
finestra della mia villa, vedo scorgere un automobile, è
l’automobile che mi
porterà sino alla festa, dentro la casa del presidente Snow.
Scendo le scale di
corsa, mi do un’ultima controllata allo specchio
dell’ingresso, mi metto il
cappotto di pelliccia pregiato, bianco come la neve. Mi avvolgo una
sciarpa
fatta di pelliccia di tigre bianca –è costata una
fortuna-, mi infilo i guanti
neri di cashmere e sono pronta per uscire. Salgo dentro la macchina ,
per di
più una delle macchine più lussuose di Capitol
City. Spingo un tasto e mi
appare uno specchio. Noto che la mia pelle è ancora giovane,
non è ancora stata
toccata della chirurgia estetica, anche se so che fra qualche anno ne
avrò
bisogno. Forse ne avrò bisogno più di altri per
conservare la mia bellezza invidiata
da tante persone. Faccio un sorriso e vedo che i miei denti sono
perfetti,
bianchi e dritti, un sorriso stupendo. Poi mi tolgo i guanti, anche le
unghie
sono stupende, sono viola con brillanti veri.
Appena
l’auto si ferma, rispingo il bottone e un senza-voce mi apre
la portiera e mi
aiuta a scendere porgendomi la mano. Cammino sul lungo tappeto rosso
che
conduce fino all’entrata della casa del presidente, attorno
al tappetto ci sono
delle transenne per trattenere i giornalisti che si spingono per
fotografare
ogni parte del mio corpo, fingo di non essere interessata, ma ogni
tanto mi
giro verso una telecamera e sorrido o faccio l’occhiolino.
Nella festa non
potranno entrare le telecamere. Sulla soglia della porta sono accolta
da due
senza-voce che mi aprono i portoni. Mi tolgono la pelliccia e la
sciarpa.
Appena metto piede all’interno, la gente si ferma un attimo
per ammirarmi.
Tutti ammagliati dalla mia bellezza. Tutti tranne uno. Haymitch
Abernathy. Non
mi degna di uno sguardo, continua a scegliere cosa bere. Un attimo dopo
la gente
si riprende e incomincio a parlare con la gente e a sbizzarrirmi tra i
banchetti. Poi, volendo concedermi un drink, mi avvicino al tavolo dei
super
alcolici, non ho mai bevuto prima d’ora perché mi
era sempre stato proibito, e
voglio sentire che sapore ha l’alcool. Sto per prendere un
drink che non so
come si chiami, che una mano me lo sottrae, alzo gli occhi.
E’ lui, Haymitch.
Con tono di superiorità dico << Quel drink lo
volevo prendere io, quindi
siete pregato di darmelo >>, lui con un ghigno mi
risponde
<< Dolcezza, si vede con non hai mai bevuto, un sorso di
quello e vai
fuor i>> . Questa persona è maleducata: mi si
rivolge come se fossi sua
sorella, e mi da della bambina. Intanto vedo che si scola
l’alcolico in un
sorso. Mi fa un sorriso, e prende un altro alcolico e lo beve in un
sorso, lo
fa altre cinque volte. Io disgusta dalla scena me ne sto per andare,
quando mi
afferra un braccio e avvicina la bocca al mio orecchio mi sento
imbarazzata, ma
non mi tiro indietro, voglio vedere quello che succede. Il tavolo degli
alcolici
è in un’altra sala perché ci posso
entrare solo le persone maggiori di 16 anni.
E in quel momento sono tutti impegnati ancora nei banchetti, se
succedesse
qualcosa nessuno potrebbe vedermi. Sento che sta per sussurrarmi
qualcosa quando
mi fa un rutto. Mi ritraggo disgustata e gli lancio una schiaffo in
pieno viso.
Esco dalla stanza urlandogli che è un villano. Mi dirigo sul
bancone della
villa e penso che è proprio del distretto 12, maleducato e
villano. Dopo un po’
sento dei passi e lo vedo arrivare. Faccio finta di niente. Lui
però mi rivolge
la parola << Quando ho fatto quello, ero
ubriaco, ma mi hanno insegnato che il vino veritas*. Scusa,
non
volevo >> e io rispondo incredula << E come
avresti fatto a
riprenderti così presto? Grazie delle scuse >>
<< Il liquido dentro i
bicchieri per vomitare il cibo conta anche sull’alcool
>>. Haymitch alle
fine non è tanto male, almeno per adesso. Così
incominciamo a parlare, è anche
simpatico, incominciamo a darci del tu. Dopo un po’ tira
fuori un alcolico, e
mi spiega che si chiama Tequila. Prende anche del sale e mi fa vedere
che
bisogna mettersi in bocca un po’ di sale e poi bere la
tequila. << Se
riesci a bere almeno tre bicchieri, non ti dico più che sei
una
bambina >>. Prima ne beve un bicchierino lui, poi la
passa a me. Metto in
bocca un po’ di sale, prendo il bicchierino e mando
giù l’alcool. Esso brucia a
contatto con la gola, mi vengono addirittura le lacrime agli occhi.
Questo
cocktail è buonissimo, così vado subito dritto al
secondo bicchiere. Ormai, non
ragiono più, pertanto abbraccio Haymitch che mi dice
<< Aspetta dolcezza!
Non così infretta, prima la scommessa, e adesso tocca a me!
>> , prese la
bottiglia di tequila, e né trangugia metà, si
scorda di mettere il sale. Adesso
anche lui è quasi messo come me. Mi abbraccia da dietro e io
per scherzare mi
incomincio a strusciare su di lui. Lui mi accarezza i fianchi. In fondo
so che
non sto facendo la cosa giusta. Allora mi stacco, e con aria di sfida
prendo la
bottiglia e mi riempio la bocca di alcool. Mando giù e
prendo per mano Haymitch
sempre ridendo come una pazza. Lo conduco nella sala grande, dove
adesso hanno
messo della musica da discoteca, e incomincio a ballare a ritmo di
musica. Se
succederà qualcosa, nessuno ci potrà vedere,
c’è troppa gente. Così metto le
mie braccia intorno al collo di Haymitch, mi muovo come un serpente,
movimenti
lenti e sinuosi. Il ragazzo del distretto 12, non esita, appoggia
direttamente
le sue mani sul mio fondoschiena. Sta sera la brava ragazza che sono
sempre
stata non ci sarà. Dopo circa un quarto d’ora lui
cattura le mie labbra, le
nostre lingue s’intrecciano. Non so perché sto
facendo questo, so che è
sbagliato. Dovrei farmi un ragazzo d’alta società
non uno di un distretto.
Adesso che ci penso l’unico vero bacio che ho mai dato,
è stato a un ragazzo un
anno prima. Ma subito dopo mi aveva lasciato. Stronzo. Adesso le nostre
mani si
muovono velocemente, reciprocamente su i nostri corpi. Poco dopo, guido
Haymitch
sul retro della villa, sicura che li non ci sarà nessuno.
Rincomincio a baciare
Haymitch, che da un momento all’altro mi sbatte contro il
muro. Io rispondo con
un gemito, sento che sorride nel bacio. Le sue mani sulla mia schiena
cercano
la cerniera del vestito. Intanto, gli accarezzo il petto da sopra la
camicia, e
pian piano incomincio a slacciargli bottone per bottone. Dopo aver
trovato la
cerniera, mi fa scivolare il vestito lungo i fianchi. Adesso sorrido
io. Avvolgo
le mie gambe intorno alla sua vita e mi stringe a lui dai glutei.
Chissà quante
ragazze ha già avuto, bello com’è. Mi
toglie il reggiseno e le sue mani passano
al mio seno, sorride di nuovo. Mi sfila il vestito, sto sorridendo. Gli
tolgo
la camicia, e accarezzo il petto perfetto e muscoloso.
Siamo
entrambi ubriachi, non ci rendiamo conto della situazione, lui
farfuglia
qualcosa, la lingua è troppo ingrossata per
l’alcool e quindi non riesce a parlare.
Tutto questo finisce com’è iniziato: lui si
accascia a terra e incomincia a
russare. Io lo seguo a ruota cadendogli sopra. Mi sveglio con dei
rumori, lui è
ancora sotto di me, i nostri vestiti sono ancora sparpagliati negli
stessi
punti. Da un angolo appare uno stratega, sono ancora troppo ubriaca per
ricordarmi il nome. Lo stratega non è da solo, è
insieme ad altre persone che
organizzano ogni anno gli Hunger Games. Quando ci vedono sono
sconvolti. Prima
guardano me con una espressione che va tra il disgusto e lo scioccato e
poi
guardano lui, e si mettono una mano sulla fronte. Sta ancora dormendo.
Il capo
si gira verso di me, io mi alzo dal corpo di Haymitch e provo a
trattenere
un’espressione seria, ma sono ancora sbronza e so di avere la
bocca storta da
una parte per trattenere un risolino. Lui mi dice <<
Complimenti signorina
Trinket, vedo che ha molta classe, farsi trovare in queste condizioni
ad una
festa così prestigiosa con tutta l’alta
società di Capitol City. Oggi sono di
buono umore, facciamo che la faccenda rimarrà tra noi, ma
prenderò un
provvedimento per questo suo comportamento. Se ha degli sfoghi sessuali
li
faccia nella sua villa >> . Io sto per ribattere quando
ho un conato di
vomito ed esso va a finire sulle scarpe dello stratega. Erano un bel
paio di
scarpe, molto costose e nuove. Dentro di me questo è
l’unico pensiero
–Ommerda!. Lo stratega mi guarda ancora più
disgustato. E dice con tono
imbestialito << Signorina Trinket, mi ha stancato. Il
provvedimento è
questo, lei sarà per un periodo indefinito
l’escort del distretto 12. Il
distretto 2 lo potrà avere quando avrà imparato a
comportarsi meglio >>.
Gira sui tacchi e se ne va. Questo non la realizzo subito, ma quando
Haymitch
si sveglia lo incomincio a schiaffeggiare e gli urlò
<< Il prossimo anno
saremo colleghi, razza di idiota. E’ solo colpa tua, villano!
>> . Lui
guardandomi storto se ne va e io incomincio a piangere. Fra qualche
mese sarò
al distretto 12, il che è terribile. Mi rimetto il vestito,
mi sistemo per
avere un aspetto più decente. Gli ospiti se ne sono quasi
tutti andati, chiamo
il mio automobilista e me vado anche io.
La
mattina mi sveglio con i postumi della sbornia. Mi sento male e non
riesco a
ricordarmi quello che è successo ieri sera. Mi ricordo solo
fino a quando sono
entrata nella villa. Faccio colazione. I miei genitori mi chiedono come
è
andata la serata, io gli rispondo “bene” anche se
non mi ricordo un bel niente.
Il
giorno dopo arriva una lettera. Nel quale è illustrato che
mi trasferiranno al
distretto 12 per comportamenti scorretti. Sono disperata, io non ho
fatto
assolutamente niente! Oppure non ho fatto
assolutamente niente che mi ricordi.
NOTE:
Effie
Trinket, è un personaggio che mi ha da sempre colpito. Il
suo più grande
desiderio era quello di essere trasferita a un distretto migliore. Ho
voluto
scrivere un breve racconto, in cui il futuro di Effie era quello di
andare nel
distretto migliore, ma a causa del suo comportamento è stata
traferita al 12.
Non ricordandosi più di quella serata aspetta ancora la sua
promozione in un
altro distretto. La storia l’ho intolata Night of your life
perché con essa ha
cambiato la sua vita, e il titolo tradotto è La
notte della tua vita. *Ho inserito anche una frase
della canzone parole di ghiaccio di Emis Killa.
Elitrix