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Autore: Elitrix    04/07/2012    2 recensioni
Effie Trinket ha sempre avuto un desiderio: essere l'escort di un distretto migliore. Nel suo passato c'era quasi riuscita, ma un azione sbagliata ha rovinato tutto. Effie non si ricorda di quella azione perciò aspetta ancora quella promozione.
Genere: Commedia, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Effie Trinket, Haymitch Abernathy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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              NIGHT OF YOUR LIFE

 

Finalmente, oggi è il giorno della festa. La più grande festa che Capitol City può permettersi. In questa festa sono stata invitata anch’io, la mia famiglia può vantarsi di avere un buon nome, Trinket, e io mi chiamo Effie Trinket. La mia carriera è appena iniziata, infatti, l’anno prossimo rappresenterò l’escort  alla mietitura del distretto 2, è un gran distretto, forse il migliore. Questa festa mi servirà per conoscere l’alta società di Capitol City, che mi sarà molto utile nella mia avvenente carriera. E’ la festa riservata ai tributi vincitori. Quest’anno il vincitore si chiama Haymitch. Haymicth Abernathy. Ha 17 anni, la mia stessa età. E’ anche carino, ma sembra un tipo strano, ed è senza classe, non sa cosa siano le buone maniere, comunque meglio mostrarsi eleganti ed educati, visto che il prossimo  anno non sarà mio collega, ma un mio nemico. Per questa festa ho riservato il mio abito il migliore.  

Un vestito rosa shokking con una fascia nera intorno alla vita e una larga scollatura che mette in risalto le mie forme. Non ha spalline e arrivo fino sotto le ascelle. Il vestito mi arriva sopra il ginocchio, mettendo in luce le mie gambe lunghe e sottili. Le scarpe sono tacchi neri lucidi di 15 cm che si intonano con la cintura. Il vestito è molto semplice, ma quello che stupirà la gente sarà il trucco. Sarò diversa, non mi metterò la parrucca. I miei capelli biondi sono acconciati in boccoli fin sotto le spalle e in mezzo sono presenti meches rosa. Il trucco, è strepitoso. I miei occhi azzurri sono contornati di nero, tutto l’occhio sfumato di nero, mascara fuxia. Labbra con un rossetto rosa con sfumature nere, volumizzante. Devo ammetterlo, i miei preparatori hanno superato se stessi.

Dalla finestra della mia villa, vedo scorgere un automobile, è l’automobile che mi porterà sino alla festa, dentro la casa del presidente Snow. Scendo le scale di corsa, mi do un’ultima controllata allo specchio dell’ingresso, mi metto il cappotto di pelliccia pregiato, bianco come la neve. Mi avvolgo una sciarpa fatta di pelliccia di tigre bianca –è costata una fortuna-, mi infilo i guanti neri di cashmere e sono pronta per uscire. Salgo dentro la macchina , per di più una delle macchine più lussuose di Capitol City. Spingo un tasto e mi appare uno specchio. Noto che la mia pelle è ancora giovane, non è ancora stata toccata della chirurgia estetica, anche se so che fra qualche anno ne avrò bisogno. Forse ne avrò bisogno più di altri per conservare la mia bellezza invidiata da tante persone. Faccio un sorriso e vedo che i miei denti sono perfetti, bianchi e dritti, un sorriso stupendo. Poi mi tolgo i guanti, anche le unghie sono stupende, sono viola con brillanti veri.

Appena l’auto si ferma, rispingo il bottone e un senza-voce mi apre la portiera e mi aiuta a scendere porgendomi la mano. Cammino sul lungo tappeto rosso che conduce fino all’entrata della casa del presidente, attorno al tappetto ci sono delle transenne per trattenere i giornalisti che si spingono per fotografare ogni parte del mio corpo, fingo di non essere interessata, ma ogni tanto mi giro verso una telecamera e sorrido o faccio l’occhiolino. Nella festa non potranno entrare le telecamere. Sulla soglia della porta sono accolta da due senza-voce che mi aprono i portoni. Mi tolgono la pelliccia e la sciarpa. Appena metto piede all’interno, la gente si ferma un attimo per ammirarmi. Tutti ammagliati dalla mia bellezza. Tutti tranne uno. Haymitch Abernathy. Non mi degna di uno sguardo, continua a scegliere cosa bere. Un attimo dopo la gente si riprende e incomincio a parlare con la gente e a sbizzarrirmi tra i banchetti. Poi, volendo concedermi un drink, mi avvicino al tavolo dei super alcolici, non ho mai bevuto prima d’ora perché mi era sempre stato proibito, e voglio sentire che sapore ha l’alcool. Sto per prendere un drink che non so come si chiami, che una mano me lo sottrae, alzo gli occhi. E’ lui, Haymitch. Con tono di superiorità dico << Quel drink lo volevo prendere io, quindi siete pregato di darmelo >>, lui con un ghigno mi risponde << Dolcezza, si vede con non hai mai bevuto, un sorso di quello e vai fuor i>> . Questa persona è maleducata: mi si rivolge come se fossi sua sorella, e mi da della bambina. Intanto vedo che si scola l’alcolico in un sorso. Mi fa un sorriso, e prende un altro alcolico e lo beve in un sorso, lo fa altre cinque volte. Io disgusta dalla scena me ne sto per andare, quando mi afferra un braccio e avvicina la bocca al mio orecchio mi sento imbarazzata, ma non mi tiro indietro, voglio vedere quello che succede. Il tavolo degli alcolici è in un’altra sala perché ci posso entrare solo le persone maggiori di 16 anni. E in quel momento sono tutti impegnati ancora nei banchetti, se succedesse qualcosa nessuno potrebbe vedermi. Sento che sta per sussurrarmi qualcosa quando mi fa un rutto. Mi ritraggo disgustata e gli lancio una schiaffo in pieno viso. Esco dalla stanza urlandogli che è un villano. Mi dirigo sul bancone della villa e penso che è proprio del distretto 12, maleducato e villano. Dopo un po’ sento dei passi e lo vedo arrivare. Faccio finta di niente. Lui però mi rivolge la parola << Quando ho fatto quello, ero ubriaco, ma mi hanno insegnato che il vino veritas*. Scusa, non volevo >> e io rispondo incredula << E come avresti fatto a riprenderti così presto? Grazie delle scuse >> << Il liquido dentro i bicchieri per vomitare il cibo conta anche sull’alcool >>. Haymitch alle fine non è tanto male, almeno per adesso. Così incominciamo a parlare, è anche simpatico, incominciamo a darci del tu. Dopo un po’ tira fuori un alcolico, e mi spiega che si chiama Tequila. Prende anche del sale e mi fa vedere che bisogna mettersi in bocca un po’ di sale e poi bere la tequila. << Se riesci a bere almeno tre bicchieri, non ti dico più che sei una bambina >>. Prima ne beve un bicchierino lui, poi la passa a me. Metto in bocca un po’ di sale, prendo il bicchierino e mando giù l’alcool. Esso brucia a contatto con la gola, mi vengono addirittura le lacrime agli occhi. Questo cocktail è buonissimo, così vado subito dritto al secondo bicchiere. Ormai, non ragiono più, pertanto abbraccio Haymitch che mi dice << Aspetta dolcezza! Non così infretta, prima la scommessa, e adesso tocca a me! >> , prese la bottiglia di tequila, e né trangugia metà, si scorda di mettere il sale. Adesso anche lui è quasi messo come me. Mi abbraccia da dietro e io per scherzare mi incomincio a strusciare su di lui. Lui mi accarezza i fianchi. In fondo so che non sto facendo la cosa giusta. Allora mi stacco, e con aria di sfida prendo la bottiglia e mi riempio la bocca di alcool. Mando giù e prendo per mano Haymitch sempre ridendo come una pazza. Lo conduco nella sala grande, dove adesso hanno messo della musica da discoteca, e incomincio a ballare a ritmo di musica. Se succederà qualcosa, nessuno ci potrà vedere, c’è troppa gente. Così metto le mie braccia intorno al collo di Haymitch, mi muovo come un serpente, movimenti lenti e sinuosi. Il ragazzo del distretto 12, non esita, appoggia direttamente le sue mani sul mio fondoschiena. Sta sera la brava ragazza che sono sempre stata non ci sarà. Dopo circa un quarto d’ora lui cattura le mie labbra, le nostre lingue s’intrecciano. Non so perché sto facendo questo, so che è sbagliato. Dovrei farmi un ragazzo d’alta società non uno di un distretto. Adesso che ci penso l’unico vero bacio che ho mai dato, è stato a un ragazzo un anno prima. Ma subito dopo mi aveva lasciato. Stronzo. Adesso le nostre mani si muovono velocemente, reciprocamente su i nostri corpi. Poco dopo, guido Haymitch sul retro della villa, sicura che li non ci sarà nessuno. Rincomincio a baciare Haymitch, che da un momento all’altro mi sbatte contro il muro. Io rispondo con un gemito, sento che sorride nel bacio. Le sue mani sulla mia schiena cercano la cerniera del vestito. Intanto, gli accarezzo il petto da sopra la camicia, e pian piano incomincio a slacciargli bottone per bottone. Dopo aver trovato la cerniera, mi fa scivolare il vestito lungo i fianchi. Adesso sorrido io. Avvolgo le mie gambe intorno alla sua vita e mi stringe a lui dai glutei. Chissà quante ragazze ha già avuto, bello com’è. Mi toglie il reggiseno e le sue mani passano al mio seno, sorride di nuovo. Mi sfila il vestito, sto sorridendo. Gli tolgo la camicia, e accarezzo il petto perfetto e muscoloso.

Siamo entrambi ubriachi, non ci rendiamo conto della situazione, lui farfuglia qualcosa, la lingua è troppo ingrossata per l’alcool e quindi non riesce a parlare. Tutto questo finisce com’è iniziato: lui si accascia a terra e incomincia a russare. Io lo seguo a ruota cadendogli sopra. Mi sveglio con dei rumori, lui è ancora sotto di me, i nostri vestiti sono ancora sparpagliati negli stessi punti. Da un angolo appare uno stratega, sono ancora troppo ubriaca per ricordarmi il nome. Lo stratega non è da solo, è insieme ad altre persone che organizzano ogni anno gli Hunger Games. Quando ci vedono sono sconvolti. Prima guardano me con una espressione che va tra il disgusto e lo scioccato e poi guardano lui, e si mettono una mano sulla fronte. Sta ancora dormendo. Il capo si gira verso di me, io mi alzo dal corpo di Haymitch e provo a trattenere un’espressione seria, ma sono ancora sbronza e so di avere la bocca storta da una parte per trattenere un risolino. Lui mi dice << Complimenti signorina Trinket, vedo che ha molta classe, farsi trovare in queste condizioni ad una festa così prestigiosa con tutta l’alta società di Capitol City. Oggi sono di buono umore, facciamo che la faccenda rimarrà tra noi, ma prenderò un provvedimento per questo suo comportamento. Se ha degli sfoghi sessuali li faccia nella sua villa >> . Io sto per ribattere quando ho un conato di vomito ed esso va a finire sulle scarpe dello stratega. Erano un bel paio di scarpe, molto costose e nuove. Dentro di me questo è l’unico pensiero –Ommerda!. Lo stratega mi guarda ancora più disgustato. E dice con tono imbestialito << Signorina Trinket, mi ha stancato. Il provvedimento è questo, lei sarà per un periodo indefinito l’escort del distretto 12. Il distretto 2 lo potrà avere quando avrà imparato a comportarsi meglio >>. Gira sui tacchi e se ne va. Questo non la realizzo subito, ma quando Haymitch si sveglia lo incomincio a schiaffeggiare e gli urlò << Il prossimo anno saremo colleghi, razza di idiota. E’ solo colpa tua, villano! >> . Lui guardandomi storto se ne va e io incomincio a piangere. Fra qualche mese sarò al distretto 12, il che è terribile. Mi rimetto il vestito, mi sistemo per avere un aspetto più decente. Gli ospiti se ne sono quasi tutti andati, chiamo il mio automobilista e me vado anche io.

La mattina mi sveglio con i postumi della sbornia. Mi sento male e non riesco a ricordarmi quello che è successo ieri sera. Mi ricordo solo fino a quando sono entrata nella villa. Faccio colazione. I miei genitori mi chiedono come è andata la serata, io gli rispondo “bene” anche se non mi ricordo un bel niente.

Il giorno dopo arriva una lettera. Nel quale è illustrato che mi trasferiranno al distretto 12 per comportamenti scorretti. Sono disperata, io non ho fatto assolutamente niente! Oppure non ho fatto assolutamente niente che mi ricordi.

 

 

 

NOTE:

Effie Trinket, è un personaggio che mi ha da sempre colpito. Il suo più grande desiderio era quello di essere trasferita a un distretto migliore. Ho voluto scrivere un breve racconto, in cui il futuro di Effie era quello di andare nel distretto migliore, ma a causa del suo comportamento è stata traferita al 12. Non ricordandosi più di quella serata aspetta ancora la sua promozione in un altro distretto. La storia l’ho intolata Night of your life perché con essa ha cambiato la sua vita, e il titolo tradotto è La notte della tua vita.  *Ho inserito anche una frase  della canzone parole di  ghiaccio di Emis Killa.

Elitrix

 

 

  
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