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Autore: MarcoLionel97    04/07/2012    2 recensioni
Andrea è un giovane ragazzo mediterraneo, così bello da potersi permettere tutte le ragazze del paese, ma così innamorato da desiderarne solo una, Giulia, la sua migliore amica.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Lo hai visto l’ultimo?” disse ansimando dalla stanchezza.
“Come avrei non potuto vederlo! Prima di tirare hai urlato il mio nome! Tutte le altre ragazze venute a vederti ci sono rimaste malissimo! Dovessi vedere che faccia hanno fatto!”
“Era un modo per dedicartelo!” disse imbarazzato. Poi si fece coraggio e disse tutto impacciato “Senti, io ora vado a casa, doccia veloce e cena, poi non so cosa fare. Ti va se casomai…”
“Sì, mi va.” Sorrise. “Vieni da me che ci facciamo una passeggiata!” Un sorriso così bello e vero è raro da trovare! Quel sorriso la rendeva ancora più bella! “Non so sorridere!” diceva sempre lei, ma bastava farle un complimento vero, sentito, per farle sfoggiare un sorriso fantastico, forse il più bello del mondo!
“Allora ci vediamo dopo!” Sorrise anche lui.

Dopo una doccia veloce e una cena lampo, tornò in camera per prepararsi. Nonostante dovesse fare solo una breve passeggiata per le vie del paesino con la sua migliore amica, scelse l’abito migliore, il profumo più bello e, soprattutto, le sue mutande portafortuna, quelle che indossava solo nelle giornate speciali e che non lo avevano mai tradito. Era davvero un bel ragazzo. Alto, carnagione e capelli scuri, come tutti i meridionali DOC, che mettevano in risalto i suoi grandi occhi azzurri, quegli occhi che ipnotizzavano qualunque ragazza! E lui se le poteva davvero permettere tutte, eppure era single da tanto tempo, così tanto che anche le gossip girls più accreditate del paesino si trovavano in difficoltà quando venivano poste loro domande sulla sua ultima ragazza. Non si sa per quale strano motivo, lui aveva deciso di rimanere single. Giravano addirittura voci sulla sua presunta omosessualità, ma a lui non importava. A lui importava solo essere il migliore amico di Giulia, della bella Giulia dal sorriso fantastico. Bassina in confronto a lui, portava sempre due occhialoni grandi e neri che quasi le coprivano gli occhietti scuri ma che le donavano molto comunque. A dir la verità, qualunque cosa le donava. Sembrava quasi che, qualunque cosa mettesse addosso, acquistasse bellezza tanto bella lei era. Eppure, non era quella ragazza formosa che tutti desiderano. Era quella ragazza bella perché senza curve, bella di natura, bella per il viso, e non per il seno esageratamente grande. Lei era Giulia e Andrea non era omosessuale, era semplicemente innamorato. Andrea era innamorato da tempo della sua migliore amica, ma non aveva mai avuto il coraggio di dirglielo. Si sa: i ragazzi d’oggi non sono più come quelli di una volta, coraggiosi e pronti ad affrontare qualunque sfida la vita gli ponga davanti! I ragazzi d’oggi sono diversi, meno coraggiosi, soprattutto in queste situazioni, soprattutto quando si rischia di perdere la propria migliore amica per dei sentimenti che, allora, si preferisce tenere repressi.
“Mamma esco, faccio una passeggiata con Giulia e torno!” urlò con le chiavi già in mano e la porta aperta che chiuse talmente in fretta da rendere impercettibile la risposta della mamma.
S’incamminò lungo la via che lo portava a casa di Giulia accompagnato da un sassolino trovato appena uscito di casa. Alzò gli occhi al cielo e notò le poche nuvole che, illuminate dalla luna, riempivano di magico quella sera di luglio rinfrescata da un lieve venticello. Eppure, in paese ormai non era rimasto nessuno. Erano tutti scesi a mare per le vacanze e i pochi rimasti erano i vecchietti che avevano la residenza in chiesa e, stranamente, pochi ragazzi che passavano i pomeriggi ritrovandosi o al campo per una bella e sana partita a pallone o nei locali più freschi del paese a bere qualcosa insieme.
“Sei arrivato finalmente! Avevo quasi paura che te ne fossi dimenticato!” la voce di Giulia riportò Andrea alla realtà e lui, dopo un attimo di smarrimento, sorrise e disse:
“Non mi sarei mai potuto dimenticare! Su, andiamo!” E le tese la mano.
Lei poggiò la sua su quella di Andrea che la strinse. Sentì un brivido percorrergli tutta la schiena quando si accorse che lei non rifiutò la presa dell’amico e iniziarono a camminare.
“Allora, che novità mi racconti?” esordì lui.
“Mah, niente di che, tranne che mio fratello è caduto dall’albero mentre giocava con un amico e se l’è cavata con qualche slogatura, ma gli sarebbe potuta andare peggio! Tu? Tua mamma è ancora arrabbiata per la pagella?”
“Io non la capisco quella donna! Le porto la media dell’8 e ½ in terzo liceo scientifico con 9 in matematica e italiano e 10 in condotta e pretende di più!”
Sorrise. “L’hai sempre abituata al meglio! D’altronde, con un figlio come te!”
“Grazie.” Rise imbarazzato. I suoi complimenti non riusciva mai a digerirli e non sapeva neanche lui perché. “Di certo, se continua così, la rinchiuderò presto in manicomio quella donna!”
“Ma no, dai! Tua mamma è una bravissima persona, sempre dolce, affettuosa! Tua mamma è una grande donna! Trattala bene!”
“Che fai, ora la difendi pure?” chiese ironico Andrea! Gli stava quasi per scappare un “Ti piacerebbe averla come suocera, eh?!” ma riuscì a trattenersi! Avrebbe rovinato quella serata, la serata perfetta nella quale aveva deciso di dirle tutto.
Camminarono mano per la mano fino alla piazza del paese, vuota anch’essa. Si sedettero su una panchina, uno accanto all’altro per riposarsi un po’.
“Ti sei stancata?” disse lui vedendola strana.
“No, ma va! E’ solo che sento un po’ di freddo alle spalle ora, tutto qui!”
“Davvero? Allora rimediamo subito!” Lei si voltò verso di lui, lui sorrise e le cinse le spalle con il braccio.
Lei rimase impressionata da questo gesto e con la voce rotta dall’emozione disse:
“Ma come siamo dolci stasera!”
“La luna mi rende così!” disse ridendo. Poi la guardò negli occhi, sospirò e disse: ”Senti, devo dirti una cosa…”
“Andrea, magari me la dici domani! Ora si è fatto tardi, e se non torno in fretta a casa mio padre si arrabbia e sai che papà arrabbiato non è mica una bella cosa!”
“Ah… Va… Va bene…” disse deluso, guardando prima verso il cielo e poi verso il basso.
Fu Andrea il primo ad alzarsi, senza guardare più Giulia negli occhi.
Il ritorno fu duro. Il cielo era sempre più scuro. Le nuvole ormai coprivano interamente la luna e la luce emessa da essa non bastava più ad illuminare il viottolo che riportava Giulia a casa.
“Sai, sono innamorato di te. Lo sono da così tanto tempo che non ricordo neanche io quando ho iniziato a provare questi sentimenti per te. So solo che sono innamorato di te, che vorrei passare ogni mio singolo momento con te che, anche se ho tante ragazze che mi vengono dietro, tu resti sempre e comunque la mia preferita, resti la mia migliore amica, resti la mia Giulia. Ecco, mi sono liberato, spero che questo non rovini niente ora, lo spero davvero.”
Avrebbe tanto voluto dirle tutto questo, ma si limitò a un semplice “buonanotte.”
Era arrivato a casa sua, aveva sprecato una serata perfetta, aveva sprecato forse la sua ultima occasione! Lei stava giusto per entrare in casa.
“Ah, quasi dimenticavo!” si fermò, si girò, andò verso Andrea e lo baciò.
“Anche se non lo dici, si vede!” Sorrise, ed entrò in casa.
Andrea invece rimase lì, incapace di muoversi. Cadde a terra in ginocchio pensando mentre alzò gli occhi al cielo e si accorse che la luna, piano piano, stava riapparendo dalle nuvole sotto le quali era scomparsa. Pensava a Giulia. Era fantastica anche per questo! Non le aveva detto niente, non le aveva detto ciò che pensava, eppure lei lo aveva capito da sola. Lei aveva capito che lui la amava e gli aveva mostrato che la cosa era ricambiata.
Nonostante tutto, alla fine, la serata è stata comunque perfetta!
Le mutande non lo tradivano mai.
  
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