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Autore: Ila_Chia_Echelon    04/07/2012    0 recensioni
L'incontro di Jared, naturalmente totalmente inventato da me, con Lei, la sua Musa.
Mi farebbe davvero piacere sapere quello che pensate di questa piccola flashfic:)
Ilaria.
Genere: Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il sentiero del sognatore

Jared si diresse lungo il corridoio centrale della galleria d`arte deserta, osservando i dipinti che lui stesso aveva disposto in modo tale da creare un percorso sensoriale che trasmettesse innocenza, candore, un`intensa dichiarazione d`amore ai sogni che si celavano da sempre dentro di lui.
Si fermò contemplando un quadretto di dimensioni più modeste rispetto agli altri, ma profondamente autodescrittivo e quindi necessariamente di stile astratto.
Ricordava il giorno in cui il suo pennello aveva incontrato la ruvidezza della piccola tela, facendola vivere attraverso pennellate forti e decise e definendo attraverso tratti di color grigio-nero un turbine oscillante tra il blu e un limpido verde acqua, venato da striature color dell'oro liquido.
Era esattamente a metà del percorso.
"Per trovare te stesso devi prima di tutto perderti."
E lui si era perso, quella dolce sera di settembre che lo stava trascinando indietro nel tempo di molti anni.

Osservava la palla infuocata del sole collassare su se stessa, donando forse un po` di frescura a quell`afa insolita, accoccolato in un angolo della sua piccola stanza, mentre accerezzava pensoso la moquette blu. Aveva i suoi dipinti, il desiderio di diventare regista o pittore, e una chitarra scordata appoggiata a una parete.  La sua mano sfiorò i lineamenti leggermente spigolosi del viso mentre raggiungeva i capelli, in un gesto assorto.
Con movimenti lenti si alzò da terra, usando una mano come leva d'appoggio, e afferrò quella vecchia chitarra acustica. 
Aggrottò le sopracciglia, non ricordava chi fosse il precedente propietario, forse non lo sapeva nemmeno.  Accantonò il pensiero e tornò a sedersi, sta volta sul bordo del letto coperto da un lenzuolo arancio.
Cominciò ad accordarla distrattamente, ma non appena cominciò a strimpellare piano una melodia totalmente inventata divenne acutamente consapevole della presenza di qualcuno altro in quei dodici metri quadri che aveva iniziato a definire suoi. O meglio, sentiva la presenza di qualcosa di VIVO.
Smise di suonare, guardandosi intorno, ma immediatamente la sensazione svanì.
Alzò le spalle e tornò a suonare, ma con le sottili vibrazioni delle corde si ripresentò anche quella strana sensazione.
Questa volta la ignorò, ma dopo pochi minuti una strana presenza scivolò su di lui, avvolgendolo in un alone dorato, sfiorandolo con mani impalpabili e carezzevoli. Sensazioni costrastanti si fecero strada dentro di lui, pareva di stare in mezzo ad un uragano, ma nel contempo non si era mai sentito così bene in vita sua.
Quasi non si accorse che le sue mani continuavano a muoversi su quelle vecchie corde, ma in un certo senso sapeva che tutto scaturiva da quello, la chiave stava in quella melodia rimasta sospesa a mezz'aria, quella melodia che la sua Musa stava sussurandogli all'orecchio.
Erano rimasti avvinghiati per un tempo che non potè e non volle misurare, ma poi lei se ne andò e lui dovette lasciarla suo malgrado, ma si sentiva bene, lei aveva sostituito al caldo abbraccio della sua presenza una profonda sensazione di felicità.
Non potendo stare con le mani in mano, nella continua ricerca di esperienze che era la sua vita, abbandonò per il momento la chitarra e si sedette davanti a una piccola tela, concentrandosi per imprimervi tutte le sensazioni che aveva provato nel perdersi nella musica, e che ancora provava.

Si staccò da quei ricordi, continuando a camminare lungo il corridorio, che era un po' come continuare lungo il sentiero della sua vita.
Chissà dove lo avrebbe portato, si chiese, con il sorriso che aleggiava sulle labbra sottili.
Intanto lui avrebbe continuato a camminare, a provare, a vivere, perchè non poteva esserci niente di più bello, e lui lo sapeva, lo sapeva bene. 

   
 
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