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Autore: jelenatier    05/07/2012    6 recensioni
Mi chiamo Madison Jamie Carter ed ho qusi diciotto anni.
Non sono la solita ragazza con la quale vorresti insaturare un rapporto duraturo, ma più che altro una di quelle che ti faresti una volta e poi basta tanto per spassartela.
Sono alta, ho degli occhi marroni e dei lunghi capelli castano chiaro mossi ed un fisico che a detta dei ragazzi è 'una bomba'.
La mia migliore amica si chiama Ashley ed insieme facciamo parte del gruppo delle cheerleader della scuola. Io sono la seconda del capo cheerleadr, una certa Kate Powell che io trovo odiosa.
Per conoscermi meglio non vi resta altro che continuare a leggere.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-CHAPTER ONE.

Uscii dall’aula di biologia e mi diressi al campo di basket per gli allenamenti con le cheerleader. Ashley mi avrebbe aspettata all’ingresso della palestra dato che lei aveva appena finito l’ora di chimica.
-Hei Madison. Com’è andata a biologia?- chiese lei.
-Una palla…Il professor Coleman mi ha interrogata…
-E che hai preso?
-Non avevo studiato ed ho preso B+. Quello stronzo mi ha rovinato la media…
-E ti lamenti? Io oggi ho preso C- ed avevo studiato come una dannata….Non so come diavolo fai a cavartela sempre.
Entrammo nella palestra ridendo ed indovinate chi ci trovammo davanti mentre ci guardava in cagnesco?
-Kate…- dicemmo io ed Ashley all’unisono.
-Siete in ritardo.
-In ritardo?
-Sì sono le due e cinque.
-E per cinque minuti di ritardo tu fai una tragedia? Io fossi in te andrei dallo psicologo tesoro…- le dissi dandole una pacca sulla spalla.
-Non mi toccare! Muovete il culo ed andate assieme alle altre.
-Sì padrona- disse Ashley.
Ed andammo assieme alle altre ridendo.
Dopo aver finito l’allenamento io ed Ashley ci dirigemmo verso l’uscita quando Kate ci urlò di sistemare la palestra.
-Ci stai prendendo per il culo? È tutta settimana che sistemiamo. Oggi non sistemo un’altra volta. Dopo quello che ho dovuto pulire ieri non pulisco più per un mese!- urlai.
-E che avrai mai dovuto pulire?- chiese Kate.
-Che ho dovuto pulire? Se non te lo ricordi ti rinfresco la memoria io. Mi hai fatto portare in lavanderia le divise sudicie dei ragazzi ed ho dovuto farmi tre docce per levarmi di dosso la puzza di cane morto.
Detto questo girai i tacchi ed uscii dalla palestra sbattendo la porta e tornai a casa.

Per strada vidi uno strano gruppo di ragazzi tutti ammucchiati ripiegati verso il basso. Guardando meglio notai che stavano prendendo a pugni qualcuno così mi avvicinai e mi misi ad urlare.
-Ma che cazzo fate? Smettetela subito o chiamo la polizia!
Sembrava come se non avessi parlato così tirai fuori il telefono dalla borsa ed urlai più forte.
-Ho detto di smetterla cazzo! Non scherzo, chiamo la polizia!
Nessuno sembrava ancora ascoltarmi così composi il numero della polizia ed avvicinai il telefono al viso.
-Oh cazzo questa chiama davvero- disse una voce e subito dopo il gruppo di ragazzi scappò via.
Misi il telefono in borsa e mi avvicinai alla sagoma che giaceva a terra nel buio. Mi avvicinai per vedere chi fosse la persona a terra e vidi un ragazzo con il volto insanguinato. Era pieno di lividi, tagli e graffi. Mi misi in ginocchio e mi avvicinai al suo viso.
-Cazzo che male- disse il ragazzo.
-Tutto ok?
-Sì pensavo di andare a prendermi un gelato- disse lui ironico –Direi che è ovvio che non stia bene…Cazzo che male.
-Scusa ti volevo solo aiutare. Vieni che ti aiuto- dissi mentre lo aiutai ad alzarsi –Cavolo se sei messo male. Ti porto a casa mia e ti sistemo un po’.
-Posso cavarmela pure da solo.
-Sai che c’è? Per me potresti pure andare a quel paese. Lo faccio per te. Che ti aiuti o no a me non viene in tasca nulla.
-Ok scusa hai ragione.
-Vieni non abito lontano.
Entrammo in casa. Mia madre era al lavoro quindi non avrei dovuto spiegare perché avevo portato uno sconosciuto in casa con il rischio di essere violentata (?).
Andai in cucina, lo feci sedere su una sedia, presi del ghiaccio e glielo misi sullo zigomo destro che era molto gonfio e tutto nero a causa di un livido.
-Cavoli che male.
-Lo so ma devi tenerlo per non far gonfiare ancora la guancia. Io vado a prendere dell’acqua ossigenata. Tu tieni il ghiaccio sullo zigomo.
Salii le scale, andai in bagno e presi dei cerotti, un po’ di bende e l’acqua ossigenata poi tornai in cucina.
Mi chinai e cominciai a disinfettare le ferite.

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Baby no-no-nobody, has got what i need tonight (?)
Salve a tutti, spero che vi sia piaciuto il primo capitolo di questa mia storia c:
Volevo dirvi che magari continuo quando avrò raggiunto 3 recensioni o magari qualcosina in più.
Scusate se sono un pochino fredda (?) ma è la prima volta che pubblico un capitolo, e non so bene che dire...
Comunque spero vi piaccia la mia storia :D
Un bacio, la vostra
Benedetta

@hugmeBIBAH on Twittah
   
 
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