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Autore: aloneinthedark92    05/07/2012    8 recensioni
Salve a tutti, son nuovo e mi presento con questa raccolta di fanfiction contro la violenza sulle donne, ispirate probabilmente a fatti realmente accaduti.
Dal testo:
- Ah-ah! Ecco, prova a spiegarmi questo!
Poi mostrò in faccia il messaggio ricevuto dalla ragazza alla pizzeria
-Ti amo, non vedo l’ora che sia domani. Dal tuo Willy- Lesse la ragazza, inorridendo poco dopo. Aveva capito la gravità della situazione, e si era cacciata in un mare di guai.
-Duncan- Provò Courtney- C’è un grosso malinteso, posso spiegarti tutto!-
-Spiegarmi tutto, eh!?- Le urlò in faccia lui- Tu mi tradisci e vorresti che io accetti le tue spiegazioni! Chi è questo Willy, eh? Non importa, perché non lo rivedrai mai più!-
-Duncan, ti prego, ascoltami! Non è come sembra! Io..-
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
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Gelosia ed omicidio
 
Erano passati mesi dopo la fine della terza stagione di “A tutto reality”, ma le cose erano cambiate: Duncan aveva mollato Gwen dopo appena tre settimane che stavano insieme ed erano tornati amici; La ragazza aveva capito che al punk piaceva ancora Courtney così erano andati a casa della ragazza a spiegarle la situazione. Lei aveva fatto fatica a perdonarli, ma dopo settimane di duro e spietato corteggiamento Duncan ce l’aveva fatta ed erano tornati insieme, mentre Gwen era tornata con Trent. Quella sera, tramite telefono, i quattro amici si erano messi d’accordo per cenare insieme al “Gambero d’oro”, un rinomato ristorante della città. Duncan e Courtney furono i primi ad arrivare, ma gli altri erano in ritardo. La ragazza fremeva ed era nervosa, manifestando il suo nervosismo col piede che batteva freneticamente per terra. Lui, al contrario,manifestava una calma assoluta e scrutava all’orizzonte, in attesa degli amici
 
-Sono in ritardo, maledizione!- Tuonò Courtney- Se non arrivano disdiceranno la nostra prenotazione!-
 
-Sta calma, principessa- Disse il punk- Vedrai che arriveranno. Forse hanno incontrato traffico..-
 
La coppietta rimase lì all’uscio del noto ristorante a chiacchierare dei loro hobby, sport, libri preferiti e tant’altro, facendosi qualche risata, senza passare inosservati: La gente che passava, infatti, li riconobbe e chiedevano autografi a Courtney e foto col Punk. 
Mezz’ora dopo arrivarono anche Gwen e Trent
 
-Alla buon’ora! – Esclamò Courtney- Si può sapere che fine avevate fatto?-
 
-Scusaci, Courtney- Disse in imbarazzo Trent- Ma abbiamo beccato traffico a causa di un incidente: Un ragazzo in motorino ha fatto un frontale con un camion-
 
Superati i convenevoli, le due coppie entrarono nel ristorante, dove vennero accolti dal cameriere che li guidò al loro tavolo, dove si sedettero. Un altro cameriere prese le ordinazioni, poi se ne andò.
Mezz’ora dopo courtney si alzò dal tavolo.
 
-Ehi, dove vai, principessa?-
 
-Vado un attimo in bagno con Gwen, curi tu la mia roba? Grazie, sei un tesoro, ti amo-
 
-Ti amo anch’io-
 
Dopo aver fatto l’occhiolino al fidanzato, la ragazza si allontanò con una sensuale camminata alla quale Duncan non staccò l’occhio nemmeno per un secondo. Poi, rimasti soli, Trent ed il punk iniziarono a chiacchierare su ogni argomento, finchè non furono interrotti da una breve vibrazione che derivava dal palmare di Courtney, nella sua borsetta. Il ragazzo tentò di resistere alla tentazione di guardare chi fosse, ma alla fine non ci riuscì ed estrasse l’oggetto dalla borsetta.
 
-Amico, non dovresti guardare le cose private di Courtney! Se lo viene a sapere ti ammazza!- Lo ammonì Trent
 
-Hai detto bene, fratello: SE lo viene a sapere!-
 
-Oh, beh, immagino che terrò la bocca chiusa- Disse un rassegnato Trent
 
-Ti devo un favore!- Disse ridendo Duncan, poi trafficò col palmare della fidanzata finchè non trovò il messaggio. Lo aprì e lo lesse, ma per poco non svenne nel farlo. Il punk lesse e rilesse quel messaggio per altre venti volte per essere sicuro di aver afferrato il concetto, poi spense il telefono e fece finta di riporlo nella borsetta, ma se lo intasco, mentre il volto non più sereno come prima ora un po’ più scuro
 
-Amico- Disse Trent preoccupato dal cambio di umore del punk- c’è qualcosa che non va?-
 
-No, niente, figurati, sto bene!- Rispose quello, fingendo un sorriso mentre dentro di lui crollava ogni certezza. Qualche minuto dopo Gwen e Courtney tornarono al tavolo, e il quartetto tornò a chiacchierare e farsi anche quattro risate. Ma Duncan non era più lo stesso, fingeva ed a volte guardava male la sua ragazza. Lei non se ne accorse, ma Gwen si ma fece finta di nulla continuando a studiare l’evolvere delle cose. Gli ordini furono serviti e la serata continuò. I piatti furono svuotati e si passò al dolce e poi al caffè, mentre l’atmosfera rimaneva intatta. Alla fine della serata le due coppie si salutarono, andando ognuna nelle rispettive abitazioni.
 
Fu Courtney la prima ad entrare nel piccolo appartamento che avevano preso in affitto nella periferia di Toronto. Sprizzava felicità da tutti i pori, e non smetteva di parlare della bellissima serata passata assieme agli amici. Duncan era un po’ meno felice: Non parlava da quando avevano abbandonato il ristorante, ed era scuro in volto.
 
-Abbiamo passato una bellissima serata in compagnia di Trent e Gwen, non è vero, amore?- Disse estasiata la ragazza. L’entusiasmo ben presto lasciò posto all’incertezza quando il ragazzo non rispondeva e si voltò appena in tempo per sentire un sonoro “clack” proveniente dalla serratura: Duncan aveva chiuso a chiave la porta d’entrata.
 
-Amore, ma che stai..?- Chiese sconcertata la ragazza
 
-Pensavo che tra noi non ci fossero segreti, Courtney. Evidentemente mi sbagliavo- Disse calmo Duncan. Fu proprio quella calma a sconcertare la ragazza: Il punk stava facendo sul serio o era un'altra sua sceneggiata per portarsela a letto?
 
-Ma.. Ma certo che non ci sono segreti tra di noi, Duncan!- Disse la ragazza, ottenendo un occhiataccia da parte del fidanzato
 
-Ah, si? Allora perché non mi spieghi questo!?-
 
Con un rapido scatto Duncan estasse dalla sua tasca il palmare di Courtney, col display già acceso ed aperto su un messaggio
 
-50% di sconto su intimo femminile?- Disse Courtney sconcertata. Il Punk guardò sorpreso il display, poi ricominciò a trafficarvici
 
-Messaggio sbagliato, ovviamente- Borbottò a mo di scuse. Poi esclamò trionfante, avendolo trovato- Ah-ah! Ecco, prova a spiegarmi questo!
 
Poi mostrò in faccia il messaggio ricevuto dalla ragazza alla pizzeria
 
-Ti amo, non vedo l’ora che sia domani. Dal tuo Willy- Lesse la ragazza, inorridendo poco dopo. Aveva capito la gravità della situazione, e si era cacciata in un mare di guai.
 
-Duncan- Provò Courtney- C’è un grosso malinteso, posso spiegarti tutto!-
 
-Spiegarmi tutto, eh!?- Le urlò in faccia lui- Tu mi tradisci e vorresti che io accetti le tue spiegazioni! Chi è questo Willy, eh? Non importa, perché non lo rivedrai mai più!-
 
-Duncan, ti prego, ascoltami! Non è come sembra! Io..-
 
Ma la ragazza non riuscì nemmeno a finire la frase che si ritrovò a terra, Duncan sopra di lei e con il coltellino in aria pronto per colpirla. Courtney urlò, mentre il fidanzato, colto da una furia omicida che lo accecava, sferrò il colpo che andò a segno nello stomaco della fidanzata. Ma la ragazza, nonostante il dolore fisico che percepiva dopo quel colpo, non si arrese senza combattere, così iniziò ad agitarsi e menare colpi nella speranza di riuscire a sopravvivere, mentre il punk si apprestava a calare altri colpi sul corpo dell’ispanica.
Il sangue grondava da ogni ferita di Courtney, macchiando la moquette impolverata. Ora la ragazza sentiva la morte molto vicina, ma non smise di combattere ed urlare. Poi, proprio quando il punk si apprestava a sferrarle il colpo di grazia, la fidanzata mise un colpo a segno ai danni dei gioielli di Duncan che, dopo un urlo ed un imprecazione soffocati, lasciò cadere il coltellino che si infilzò nel pavimento a pochi centimetri dal volto di Courtney. La ragazza ne aprofittò per scrollarselo di dosso e si rialzò, correndo verso la sua unica via di fuga possibile:La finestra. Il punk le urlò qualcosa, ma lei non gli diede retta, mentre nel suo cervello una sola parola risuonava: Scappa! 
Quello che venne dopo fu come un film rallentato per la ragazza: La finestra infranta, il volo dal secondo piano, il cemento dell’asfalto che si avvicinava. Poi lo schianto. Nonostante alcune ossa rotte e il suo sangue sparso d’appertutto, Courtney era ancora viva. Così, non potendo correre, strisciò con le ultime forze che le rimanevano, ignorando le urla di Duncan. Poi si accasciò a terra. Prima che tutto diventasse nero, fu proprio il nome del ragazzo, seguito dalle parole “Mi dispiace”, che pronunciò. 
 
Duncan rimase a fissare il corpo della sua ex che giaceva immobile sull’asfalto in una pozza di sangue, mentre un senso di piacere lo pervadeva. Giustizia! Ora Courtney non avrebbe più potuto fargli del male in nessun modo. Nonostante l’iniziale sentimento, un altro si era fatto largo tra di lui: Rimorso. Che cos’aveva fatto? Aveva ucciso la sua principessa soltanto per uno stupido messaggio! Potevano chiarirsi, ed invece lui si era fatto prendere dalla vendetta. 
 
-Sono un mostro..- Mormorò Duncan, indietreggiando ma senza distogliere lo sguardo dal cadavere della ex. Poi entrò in casa, si sedette sul divano tenendosi la testa tra le mani e rimuginando sul da farsi. Le ore trascorrevano, ma alla fine il punk prese una decisione. Così andò in cucina e frugò per qualche minuto tra le mensole, trovando infine quello che cercava: Veleno per topi. Dopo un veloce messaggio scritto, il ragazzo ingoiò il veleno, morendo poco dopo. 
 
Il mattino seguente Gwen decise di andare a far visita alla coppia. Così suonò il campanello, ma non udì risposta. 
 
-Strano- si disse- Di solito son sempre in casa..-
Così suonò altre due volte, senza successo.
 
-Courtney? Duncan?- Chiamò,bussando alla porta- Siete in casa?
 
Ancora nessuna risposta. Preoccupata, l’amica chiamò i vigili del fuoco che sfondarono la porta e trovarono Duncan in cucina e il corpo di Courtney nel cortile del palazzo. Vicino al corpo del punk il messaggio incriminante ed un biglietto, scritto di suo pugno, che recitava:
 
-Mi dispiace per quello che ho fatto, la gelosia mi ha giocato un brutto tiro. Sono un mostro, e non merito più di vivere-
 
                                THE END
 
Angolo neo-autore:
 
Salve a tutti, son nuovo e mi presento con questa raccolta di fanfiction contro la violenza sulle donne, ispirate probabilmente a fatti realmente accaduti. Che altro dire, spero vi sia piaciuta e, se volete, lasciatemi una recensione, anche negativa così mi aiuta a crescere!
Ciao a tutti,
Aloneinthedark92   
  
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