Ti vedo ogni giorno camminare da sola, tra le vie deserte di Shinjuku.
Non ti piace molto passare in mezzo alla gente, e , quando lo fai, metti sempre le cuffie alle orecchie, come se non volessi sentire nulla.
Riesci ad isolarti e a non fare caso alle persone che, a volte, per caso, ti urtano.
Cammini, con le mani in tasca e questi apparenti pensieri nella mente.
Riesci a distinguerti da tutti, anche se cerchi di sparire in mezzo alla folla o sul fondo di qualche via abbandonata.
Tu non lo sai, ma ti si nota anche a distanza.
I tuoi occhi rimangono impressi nella memoria di chiunque guardi anche per un solo istante.
Sei come un gatto randagio, che si aggira nelle vie da solo, e che non ha bisogno di nessuno.
Come un gatto di strada che cammina tranquillo e va dritto per la sua strada.
Non ha bisogno di nessuno, perché ,a sé stesso, ci pensa da solo.
Però, anche i gatti randagi a volte hanno bisogno di qualcuno che si prenda cura di loro.
A volte ,anche i gatti randagi hanno bisogno di attenzioni, anche se non lo dimostrano esplicitamente.
Si avvicinano lentamente alle persone, ma ,alla prima mossa sbagliata, fuggono via, per poi osservarle da lontano e pensare se avvicinarsi ancora o meno.
I gatti randagi non si fidano di nessuno ed è la vita che li ha portati a comportarsi così.
Ma questo atteggiamento comporta la solitudine, e ,a volte, questa potrebbe essere pesante.
Spero che un giorno, Ruki, ti accorga che tutto ciò è in parte sbagliato.
E spero che un giorno accetterai del cibo offerto da me, senza fuggire via al mio primo passo verso di te.
Continuerò a provare e non smetterò di cercare ad avvicinarmi.
Anche i gatti randagi possono affezionarsi alle persone.