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Autore: takichan    21/01/2007    0 recensioni
Bastava che Aoi mi guardasse per leggere come un libro aperto i miei pensieri, e viceversa. Guardarlo per me era come guardare attraverso un bicchiere di vetro trasparente pieno di acqua.
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Aoi, Uruha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prima fanfiction AoixUruha che scrivo, ispiratami da una fanfiction nella quale il loro rapporto veniva solo accennato. Ho cercato di mettere maggiormente in risalto l'aspetto psicologico nello svolgersi dei fatti e, ovviamente, ci sono riuscita ben poco. Comunque! Critiche più che ben accette<3
E Grazie mille ad Anna che mi ispirò <3 E ad Ele perchè si <3

Prologue
pov Uruha<3

Io e lui eravamo quasi un'unica persona, un singolo essere scisso in due corpi, una sola unità vivente e pensante. Eravamo in simbiosi in qualsiasi cosa facessimo insieme.
Ogni suo comportamento sapevo bene a cosa fosse dovuto e a cosa volesse arrivare con determinate azioni, c'era come un legame sottile ed impalpabile che causava una sorta di telepatia fra noi. Bastava che Aoi mi guardasse per leggere come un libro aperto i miei pensieri, e viceversa. Guardarlo per me era come guardare attraverso un bicchiere di vetro trasparente pieno di acqua.
Anche lui era così trasparente, così cristallino come un bicchiere d'acqua per me.
Però una sua abitudine, che mi faceva venire i brividi ogni volta, che è stata forse la causa del nostro progressivo distacco, non me la sono mai spiegata. Io, nonostante tutto, non ero per niente geloso di lui, che conduceva una vita molto più sregolata della mia. Vivevamo insieme e chiunque dava per scontato, dopo averci frequentati per un pò, il fatto che io ed Aoi avessimo un rapporto che andava oltre il limite della semplice amicizia, eppure se non me lo avessero mai fatto notare io non lo avrei mai visto da un punto di vista diverso da quello del migliore amico, mi considerava il suo tesoro, ma nulla di più.
La sua strana abitudine, come dicevo, qualche volta aveva messo in dubbio cio che doveva essere un rapporto di amicizia, ma non lo aveva mai sconvolto totalmente.
Aoi usciva più spesso di me, ovviamente mai solo, e ovviamente spesso succedeva che accompagnasse una ragazza a casa sua, o in un hotel. E tutte le volte, dopo il sesso, mi telefonava. Non certo per provocare in me un sentimento di gelosia, non per prendermi in giro. Lui diceva che mi voleva semplicemente sentire, anche se era notte fonda, eppure non sembrava mai dovermi comunicare informazioni della massima importanza.
Normalmente le telefonate fra me e lui erano sempre abbastanza stupide, sapevamo parlare anche per ore di scemenze, e quelle non erano tanto diverse, a parte per il fatto che la maggior parte delle volte si concludevano con una ragazza che strillava perchè, svegliata dalla sua voce, lo aveva sentito parlare al telefono con un'altra. Questo succedeva abbastanza spesso, quasi sempre in realtà, perchè quando mi parlava era sempre così dolce. Chiunque avrebbe frainteso. Eppure a lui non dava alcun fastidio, diceva a tutti che il suo Urupon era più importante di una donna, che del resto gli avrebbe fatto compagnia solo per una notte. Lui diceva che io, invece, avrei dovuto stare accanto a lui per tutta la vita. Diceva anche di voler invecchiare con me, così poi avremmo potuto andare insieme a pescare (e questa era solo una presa in giro, perchè sapeva, nonostante io tentassi di nasconderlo, che andare a pescare era stato uno dei miei passatempi preferiti, da bambino. Nonostante ciò ogni volta che lo diceva mi veniva da sorridere).
Non mi aveva mai chiesto cosa io ne pensassi, ma non ne aveva neppure bisogno. Lo sapeva perfettamente che anche io lo consideravo il mio tesoro, ed allora non sarei mai andato da nessuna parte senza di lui, non mi sarei fatto degli amici senza di lui, non sarei diventato così famoso e non avrei mai provato un'emozione così intensa come quella che entrambi proviamo quando suoniamo insieme.
Senza di lui non sarei stato altro che una persona ordinaria, una di quelle grigie, tristi, magari con un lavoro rispettabile ed una famiglia (come hanno sperato a lungo i miei genitori, prima di perdere definitivamente le speranze il giorno in cui annunciai loro che mi sarei tinto i capelli). Segretamente avevo sempre sperato di lasciarmi alle spalle il "mondo umano" e non mi sono mai pentito delle scelte che ho fatto.
In tutta la mia vita non ho mai sofferto di "stress da fama", perchè avevo Aoi che era sempre pronto a fare o dire qualunque cosa pur di rendermi tutto il più piacevole possibile. In genere, quando mi telefonava, faceva in modo da non essere ubriaco, o non del tutto almeno, ma qualche volta mi chiamò pur non essendo esattamente sobrio. Come quella volta...
  
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